
Comunicato stampa 12 febbraio 2025 Salute: Federconsumatori e Isscon aggiornano il monitoraggio nazionale sulle liste di attesa. La situazione è ancora grave,le risorse ancora insufficienti. Sempre più a rischio il diritto alla salute. Federconsumatori e Isscon hanno aggiornato il monitoraggio sui tempi di attesa nelle strutture sanitarie,basato su dati raccolti a novembre 2024. Nonostante gli impegni presi dal Governo e le misure annunciate per affrontare il problema,la situazione risulta ancora critica e continua a minare,di fatto,l?accesso alle cure da parte dei cittadini. Il report evidenzia che,sebbene alcune regioni abbiano cercato di migliorare le performance,persistono gravi carenze in tutta Italia. I tempi di attesa per le prestazioni sanitarie,specialistiche e diagnostiche,continuano a essere inaccettabili,con picchi di attesa che arrivano a oltre 700 giorni. Ecco la classifica dei tempi record per le visite: * 748 giorni per una visita specialistica ginecologica,in classe P (max 120 gg.),nell?Ospedale di Tolmezzo in Friuli-Venezia Giulia; * 471 giorni per una visita endocrinologica,in classe P,in Friuli-Venezia Giulia nell?Ospedale di Cividale; * 415 giorni per una visita pneumologica,in classe P,nell?Ospedale di Pordenone in Friuli-Venezia Giulia. E per gli esami diagnostici: * 904 giorni per una colonscopia totale,in classe P,nell?azienda 8 di Cagliari in Sardegna; * 764 giorni per una mammografia bilaterale,in classe P,in Friuli-Venezia Giulia nel Distretto di Udine; * 661 giorni per un elettrocardiogramma da sforzo,in classe P,nell?azienda Sanitaria di Lecce in Puglia. A questo si aggiunge che molte regioni non sono riuscite a garantire una corretta pubblicazione dei dati relativi ai tempi di attesa,ostacolando la trasparenza e la comparazione dei servizi. Il fenomeno delle liste di attesa è aggravato dal sottofinanziamento della sanità pubblica,dalla carenza di risorse umane e dall’insufficienza dei percorsi di tutela per i cittadini,non sempre garantiti. Le regioni che riescono a mantenere standard adeguati sono ancora troppo poche,e anche in quelle più “virtuose”,le difficoltà legate alla scarsità di risorse e personale hanno conseguenze deleterie per i cittadini. L’accesso alle cure,per 4,5 milioni di cittadini italiani,risulta compromesso,e il ricorso al settore privato sta crescendo,aggravando ulteriormente il divario tra chi può permettersi cure rapide e chi è costretto a subire lunghe attese,o addirittura a rinunciare alle cure. È necessaria una inversione di rotta,che finora non si è vista né nella Legge di Bilancio,né nei provvedimenti in tema sanitario. Per questo invitiamo il Governo ad avviare un ampio confronto sociale sul monitoraggio nazionale delle liste di attesa e sul nuovo Piano Nazionale per la Governance delle Liste di Attesa (PNGLA) 2024-2026,che deve risolvere i problemi strutturali del sistema sanitario e garantire il diritto alla salute per tutti i cittadini. In questo senso scriveremo al Ministro della Salute e ci aspettiamo che tale questione si affrontata con la massima priorità. _______________________________________________________________ Ufficio stampa Federconsumatori – APS 00185 – Roma