
Interrogazione di Nilo Arcudi (Tesei presidente – Umbria civica),l’assessore Francesco De Rebotti risponde: “Trattativa nazionale,monitorata dalla Regione Umbria. Auspichiamo una razionalizzazione virtuosa,non sono stati richiesti ammortizzatori sociali” (Acs) Perugia,7 febbraio 2025 – L’Assemblea legislativa dell’Umbria ha discusso oggi l’interrogazione a risposta immediata relativa sulle “Possibili ricadute occupazionali della fusione tra Coop Centro Italia e Unicoop Tirreno”,presentata dal consigliere Nilo Arcudi (Tesei presidente – Umbria civica). Illustrando l’atto ispettivo,Arcudi ha spiegato che “la fusione tra Coop Centro Italia e Unicoop Tirreno porterà alla creazione di Unicoop Etruria,con sede legale in Toscana. I sindacati hanno espresso forti preoccupazioni riguardo alle possibili conseguenze occupazionali,in particolare per le sedi operative e la rete di vendita presenti in Umbria. La riorganizzazione delle sedi e della logistica potrebbe comportare una riduzione del personale nelle strutture umbre,con potenziali impatti negativi sull’occupazione locale e sul tessuto sociale della regione. La fusione potrebbe inoltre portare a una razionalizzazione della rete di vendita,con possibili chiusure o ridimensionamenti di punti vendita in Umbria,mettendo a rischio l’accesso dei cittadini ai servizi offerti dalla cooperativa. Ritengo quindi necessario che la Giunta chiarisca quali iniziative intende intraprendere per monitorare e valutare gli effetti della fusione tra Coop Centro Italia e Unicoop Tirreno sull’occupazione e sulla rete commerciale in Umbria,con particolare riferimento alle sedi operative e ai punti vendita presenti sul territorio regionale. Se sono previsti tavoli di confronto con le parti sociali,le organizzazioni sindacali e le cooperative interessate,al fine di garantire la tutela dei lavoratori umbri e la salvaguardia dei punti vendita presenti sul territorio regionale. Se siano state valutate le possibili ricadute economiche e sociali della fusione sulle comunità locali umbre e quali azioni si intendano intraprendere per mitigare eventuali impatti negativi,con particolare riguardo alle aree più fragili del territorio. Se la Giunta intenda promuovere un dialogo con Unicoop Etruria per garantire il mantenimento e il potenziamento dei servizi offerti ai cittadini umbri,assicurando una presenza capillare e qualificata della cooperativa sul territorio regionale”. L’assessore Francesco De Rebotti ha risposto che “il 10 dicembre è stato depositato il piano di fusione per incorporazione delle due Cooperative,con l’obiettivo di costituire una nuova realtà che sarà operativa da giugno 2025. Il nuovo gruppo avrà circa 6mila dipendenti diretti. Si tratta di un processo di fusione e non di una crisi aziendale. Non sono stai forniti dati specifici sui lavoratori coinvolti ma non risultano richieste di accesso agli ammortizzatori sociali. Gli stessi sindacati confermano che sul versante occupazionale ci sono impegni chiari da parte delle due Cooperative. Un tavolo di confronto è stato istituito per monitorare il processo e si è riunito una prima volta. Il 7 febbraio c’è stato un incontro con i lavoratori di Castiglione del lago,dove c’è uno dei due magazzini,l’altro è a Terni. Le notizie appaiono quindi confortanti. La trattativa è interregionale e quindi si sviluppa a livello nazionale. Non possiamo permetterci di generare preoccupazioni nei soci delle Cooperative,pur mantenendo alta l’attenzione e monitorando una situazione che auspichiamo conduca ad una razionalizzazione virtuosa”. Il consigliere Arcudi ha replicato dicendo “di prendere positivamente atto dell’azione intrapresa. Necessario affrontare queste questioni con equilibrio,per evitare allarmi sociali. L’Umbria perderà la sede legale della Coop e il fatturato della nuova realtà sarà in Toscana”. MP/ link alla notizia: http://consiglio.regione.umbria.it/node/79658