
Sì dell’Aula alla mozione promossa dai capigruppo della maggioranza,primo firmatario Simonetti (M5S) (Acs) Perugia,11 febbraio 2025 – Con i voti favorevoli della maggioranza (12) e l’astensione dei consiglieri di minoranza (6),l’Assemblea legislativa dell’Umbria ha dato il via libera alla mozione sottoscritta dai capigruppo di maggioranza,Luca Simonetti (M5s-primo firmatario),Cristian Betti (Pd),Fabrizio Ricci (Avs),Bianca Maria Tagliaferri (Umbria domani-Proietti presidente) che chiede l’adesione al manifesto #banpfas per l’urgente messa a bando dei Pfas (sostanze alchiliche perfluorurate e polifluorurate). La minoranza aveva chiesto di approfondire il tema in Commissione,optando quindi per l’astensione. Illustrando l’atto all’Aula,il primo firmatario Simonetti ha sottolineato che “viene impegnata la Giunta regionale a esprimere adesione e sostegno alle richieste,formulate attraverso il Manifesto per l’urgente messa al bando dei Pfas,di smettere di aggravare l’inquinamento da Pfas e di affrontare il problema dell’inquinamento da Pfas esistente; attivarsi presso il Governo Italiano e l’Unione Europea per l’adozione di normative stringenti che vietino la produzione,l’immissione sul mercato e l’utilizzo di tutti i Pfas,spingendo per un approccio basato su classi di inquinanti,favorendo l’utilizzo di alternative sicure e sostenibili. Nello specifico: sostenere l’iniziativa per una restrizione universale dei Pfas in tutta l’UE; sollecitare l’attuazione della Strategia dell’UE sulle sostanze chimiche e gli impegni del Green Deal; chiedere che i limiti di concentrazione dei Pfas nei rifiuti siano rivisti e abbassati al più presto e non oltre 5 anni; proseguire l’attività avviata dalla Giunta implementando un monitoraggio continuo e capillare della presenza di Pfas nelle acque potabili,nelle acque superficiali,sotterranee e nei terreni agricoli della regione,garantendo la trasparenza e l’accessibilità dei dati ai cittadini attraverso il sito http://www.lacquachebevo.it [1]; programmare di concerto con i gestori interventi nella rete acquedottistica volti a trovare soluzioni strutturali che garantiscano in prospettiva futura non solo quantitativamente ma anche qualitativamente l’approvvigionamento idropotabile; implementare all’interno della revisione del Piano regionale dei rifiuti e della bonifica delle aree inquinate specifiche azioni volte al risanamento dei siti inquinati da Pfas e la bonifica delle acque potabili contaminate,definendo tempistiche e risorse adeguate e prevedendo la responsabilità dei soggetti inquinatori; promuovere campagne di informazione e sensibilizzazione sull’impatto dei Pfas sulla salute e sull’ambiente,incentivando i cittadini a richiedere prodotti privi di Pfas e a supportare le aziende che adottano pratiche sostenibili; sostenere attivamente le imprese del territorio che si impegnano nella ricerca di alternative sicure ai Pfas e nella produzione di prodotti privi di tali sostanze,favorendo l’innovazione e l’economia circolare; favorire il coinvolgimento delle associazioni ambientaliste,dei comitati di cittadini e degli esperti scientifici nella definizione e nell’attuazione delle politiche regionali sui Pfas. Infine,la Regione promuoverà il presente atto in tutte le sedi istituzionali competenti,garantendo il diritto alla salute dei cittadini e la tutela dell’ambiente nella regione Umbria”. INTERVENTI Laura Pernazza (FI): “Si tratta di una tematica che è al vaglio del governo,gli effetti tossicologici sono ancora allo studio,vi è ancora incertezza,non esistono parametri comuni a livello europeo. La Regione ha affidato ad Arpa i controlli ma non ci sono i risultati del 2024 o almeno sul sito di Arpa non compaiono,quindi prima di dover prendere una decisione dovremmo avere più dati. Anche l’Ispra sostiene che il quadro normativo è incerto. Per le associazioni di categoria i Pfas sono contenuti in numerosi componenti che hanno funzioni chiave per diverse tecnologie che interessano la transizione digitale. Quindi condividiamo la mozione nella parte che sollecita Arpa a fornire risultati aggiornati ma prendere decisioni così impattanti come il bando totale ai Pfas ci sembra una scelta dettata da una sorta di integralismo ambientale. Propongo di ritirare l’atto e approfondirlo in Commissione per prendere una decisione maggiormente consapevole prima ancora di aderire al bando in questione”. Thomas De Luca (assessore all’ambiente): “I limiti esistono,ci sono i dati di Arpa degli anni precedenti,ma la tematica è urgente perché a gennaio 2026 entreranno nuovi limiti di legge per la tutela della salute umana sulla concentrazione di Pfas nelle acque potabili di 0,50 microgrammi litro. Va fatta una valutazione urgente sulla nostra rete acquedottistica,non si tratta né di fare allarmismo né negazionismo,dobbiamo seguire l’approccio scientifico e valutare i dati. Dobbiamo intervenire a monte,anche nella fase in cui questi prodotti vengono immessi sul mercato,attuare una riconversione e individuare altre sostanze utili,quindi incentivando la ricerca sul campo basandosi sulle risultanze della comunità scientifica”. Enrico Melasecche (Lega): “Non essendo un esperto su questo argomento chiedo di poterlo approfondire in Commissione,diversamente dovrò astenermi”. PG/ link alla notizia: http://consiglio.regione.umbria.it/node/79669 [1] http://www.lacquachebevo.it