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(AGENPARL) – gio 06 febbraio 2025 Vertenza Eni Versalis di Brindisi, incontro Regione e sindacati. Triggiani e Caroli: “Proporremo al Governo un patto di corresponsabilità sui tempi della transizione e sulle politiche di messa in sicurezza dei lavoratori”
“Una svolta green degli impianti deve sempre salvaguardare il lavoro perché si realizzi la vera transizione. E oggi, a questo tavolo, abbiamo cercato di fare sintesi delle proposte delle organizzazioni dei lavoratori sì da essere una voce forte e decisa in sede ministeriale sul futuro della chimica a Brindisi e dei suoi lavoratori”. Lo ha detto l’assessora alle Crisi industriali della Regione Puglia, Serena Triggiani, con il presidente della task force Occupazione (Sepac), Leo Caroli, a margine dell’incontro convocato insieme alla task force regionale Occupazione, dopo l’annuncio dell’imminente chiusura dell’impianto di cracking nell’ambito della dismissione della Eni Versalis, con gravi conseguenze per il futuro dei lavoratori diretti, della filiera e dell’indotto.
“Ringraziamo i sindacati per questo confronto prezioso – ha proseguito l’assessora – che ha visto posizioni differenti ma con un punto in comune che, come Regione, rappresenteremo al Governo, ovvero di proporre un accordo quadro, una sorta di patto di corresponsabilità che stabilisca tempi certi della transizione e politiche attive e passive del lavoro che mettano in sicurezza, nelle more degli investimenti, i lavoratori Versalis e, in particolare, quelli dell’indotto. Inoltre, qualora la data del 1° aprile venisse confermata per la chiusura del cracking, Regione Puglia chiederà al Governo di differire i tempi della dismissione prevista, sì da discutere al tavolo nazionale per la chimica il pacchetto delle garanzie in favore del territorio”.
“Questo incontro con le sole sigle sindacali – ha concluso l’assessora Triggiani – ci ha consentito di acquisire le proposte del mondo del lavoro perché riteniamo che il lavoratore e il suo bisogno di sicurezza del lavoro e del reddito siano al centro di qualsivoglia giusta transizione. Per questo non capiamo l’assenza di una sigla sindacale quest’oggi: un’assenza che non fa male alla Regione, ma ai lavoratori e al territorio di Brindisi”.