
(AGENPARL) – mar 04 febbraio 2025 Comune di Rimini
Le vittime del regime nazista
(1933-1945)
ATTIVITÀ DI EDUCAZIONE ALLA MEMORIA 2024/2025
SOMMARIO
Seminario di formazione per le scuole secondarie
di II grado…………………………………………………………………………………
Progetto educativo per le scuole secondarie
di primo grado ………………………………………………………………………..
p. 10
Anna Frank il diario segreto ……………………………………………………….
p. 11
Fotografare la Shoah ……………………………………………………………
p. 12
Impronte dell’anima …………………………………………………………….
p. 13
Giorno della Memoria ………………………………………………………….
p. 14
Giorno del Ricordo ……………………………………………………………….
p. 15
Esodo. Pentateuco#2 …………………………………………………………
p. 15
L’ultima spiaggia. Pola fra la strage di Vergarolla e l’esodo p. 16
Passare il fiume …………………………………………………………………….
p. 18
Giorno dei Giusti …………………………………………………………………..
p. 19
Chi siamo ………………………………………………………………………………..
p. 20
Iniziative collegate al Giorno della Memoria
Iniziative collegate al Giorno del Ricordo
Iniziative collegate alla Giornata dei Giusti dell’umanità
Immagine di copertina di Enzo Grassi
L’immagine trae ispirazione dalla definizione di “gusci umani vuoti” con cui
l’ideologia nazista indicava i soggetti affetti da gravi disabilità fisiche e mentali,
considerati come “vite indegne di essere vissute” e come tali destinate
all’eliminazione sistematica mediante il programma di eutanasia denominato
Aktion T4, attuato in Germania fino dal 1939.
PRESENTAZIONE
Il titolo che abbiamo scelto per il
programma 2024/2025, I nemici
sono gli altri, riprende quello di un
importante convegno organizzato
dall’Amministrazione Comunale al Teatro
Novelli di Rimini nel febbraio 1999.
Quell’iniziativa vide la partecipazione
di un pubblico numerosissimo, in
particolare di oltre mille giovani riminesi.
Ma,soprattitto, rappresentò per la nostra
città la prima occasione qualificata e
prestigiosa per approfondire e divulgare
la storia della Shoah, della deportazione
nei Lager nazisti e delle altre vittime
del Terzo Reich, contribuendo ad aprire
una riflessione da prospettive diverse
in particolare sulla storia italiana, non
indenne da amnesie e rimozioni. Tra i
relatori: Furio Colombo, il Presidente
della Camera dei Deputati Luciano
Violante, Adriana Goldstaub, Mirella
Kàrpati, Gadi Luzzatto Voghera, la
sopravvissuta di Ravensbrück Bianca
Paganini Mori, Moni Ovadia, Marcello
Pezzetti, il cardinale Ersilio Tonini. Quel
convegno fu preceduto da un sondaggio
sul livello di conoscenza storica del
fascismo e nazismo, somministrato a
oltre mille adolescenti di 18 anni delle
scuole superiori di Rimini – dal quale
emerse un diffuso e preoccupante livello
di ignoranza o comprensione dei fatti.
Inoltre, l’iniziativa fu completata dalla
pubblicazione degli atti (L. Fontana,
G. Giovagnoli, Giuntina, 1999), volume
tuttora in catalogo presso l’editore.
Insomma, quel primo convegno, nato
per approfondire la storia dei crimini
nazisti e per condividere le conoscenze
più aggiornate della storiografia con gli
insegnanti e con le giovani generazioni
in un linguaggio non accademico, non
ebbe solo il merito di portare a Rimini
un dibattito di alto livello e di avvicinare
le voci degli accademici ed esperti a
quelle dei giovani e della società civile,
ma rappresentò un vero e proprio
turning point per la nascita dell’Attività
Educazione alla Memoria. Dal 1999/2000,
il “progetto memoria”, che consisteva nel
viaggio studio ai luoghi dei crimini nazisti,
fu trasformato in attività istituzionale vera
e propria, acquisendo l’attuale definizione,
dando vita ad un programma molto più
ampio e articolato, capace di coinvolgere
gradualmente tutti i livelli scolastici e
anche la comunità cittadina.
I nemici sono gli altri non è, dunque, un
titolo come un altro, ma ci è sembrato
particolarmente pertinente sia per
ricordare il cammino percorso, che per
presentare il tema di quest’anno: il
concetto di “diversità” e di esclusione
sotto il nazionalsocialismo e le
politiche criminali commesse sotto
il Terzo Reich ai danni dei civili. Tra il
1933 e il 1945, con l’obiettivo di creare
e rafforzare una comunità germanica di
“Ariani” puri, duri e forti, coesi al Führer,
il regime di Hitler applicò una serie di
politiche repressive, persecutorie e di
omicidio rivolte a gruppi di persone o
a singole persone ritenute colpevoli di
costituire, per comportamento sociale,
azioni, idee o patrimonio genetico, un
pericolo e un attentato alla “purezza” del
sangue tedesco. Gli oppositori politici,
i Testimoni di Geova, gli omosessuali, i
cosiddetti “asociali” (individui senza fissa
dimora, alcolizzati cronici, delinquenti
abituali, prostitute, alcolizzati, renitenti al
lavoro, ecc.), i sinti e rom (comunemente
ed erroneamente definiti “zingari”), i
disabili fisici e psichici, gli ebrei furono
vittime di violenza brutale e sterminio.
Non tutti ebbero lo stesso destino, né
furono colpiti da una violenza di uguale
natura politica. Distinguere un genocidio
(Shoah, 6 milioni di ebrei assassinati in
tutta l’Europa sotto influenza tedesca e
occupata, Porrajomos, più di 500.000
sinti e rom uccisi nei territori invasi dalla
Wehrmacht dell’Europa orientale), da un
programma di uccisione di massa (Aktion
T4, più di 300.000 disabili e malati
assassinati tra il 1939 e 1941 nel Reich) e
dalle altre atrocità commesse in quegli
anni (come quelle subite da centinaia
di migliaia di prigionieri dei Lager) è
indispensabile per comprendere la natura
politica della violenza e non amalgamare
le storie in una narrazione opaca. Ma
saper differenziare storicamente non
rappresenta una gerarchia morale, né
della sofferenza delle vittime, né del livello
di gravità del male patito. È indubbio che
dal dopoguerra ad oggi, alcuni gruppi di
vittime del nazismo abbiano avuto meno
voce e meno attenzione di altri.
L’Attività Educazione alla Memoria
esplora ogni anno un tema diverso della
storia 1933-1945, quest’anno ha scelto
di porre al centro del percorso di studio
un capitolo ancora poco conosciuto: il
programma di assassinio delle cosiddette
“vite indegne di essere vissute”. Col nome
in codice di Aktion T4 (dall’iniziale della
via Tiergassenstrasse di Berlino, dove al
civico 4 aveva sede l’amministrazione
centrale), o di “operazione eutanasia”,
tra il 1939 e il 1945, nel territorio del Reich
(grande Germania) vennero assassinate
col gas (i bambini e neonati con cocktail
di farmaci e con denutrizione forzata) più
di 300.000 persone, per la quasi totalità
non ebree. Per debolezza fisica (malattia,
malformazioni) o intellettiva (disturbi
psichiatrici anche lievi) erano ritenute
una zavorra per lo Stato tedesco, una
vergogna per la purezza della razza, e non
avevano diritto di vivere nella comunità
ariana. Fu uno sterminio commesso
con la complicità di medici, infermieri e
personale specializzato nelle uccisioni, e
che precedette la Shoah, rappresentando
una sorta di banco di prova per le
uccisioni di massa.
Inevitabile interrogarci sull’attualità del
concetto di “diversità”, di esclusione e
di discriminazione. Chi sono oggi per
noi, per i governi e le società, coloro che
chiamiamo “gli altri”, tracciando confini
tra “noi” e loro”, e gerarchie all’insegna del
disprezzo e dell’emarginazione?
Quali margini, quali spazi di libero
pensiero e di azione abbiamo, oggi,
per contrastare il male, per difendere
il valore inalienabile della vita e dei
diritti universali? Che cosa significa, nel
concreto, disobbedire alle ingiustizie e
prevaricazioni, quando è la vita dell’altro a
essere minacciata?
Promuovere la conoscenza delle pagine
più buie della storia italiana ed europea
nel Novecento, allargare lo sguardo ad
altre forme attuali di odio e violenza e
stimolare una riflessione sul concetto di
responsabilità individuale nel presente
sono i pilastri sui quali il Comune di Rimini
fonda da sempre l’Attività Educazione alla
Memoria. Sarebbe sbagliato pensare che
questo compito, oggi più che mai urgente
e irrinunciabile, riguardi solo i più giovani.
Laura Fontana Fourel
Responsabile Attività Educazione
alla Memoria
novembre 2024 – maggio 2025
ore 15-17
> Sala del Consiglio Comunale
I NEMICI SONO GLI ALTRI
Seminario di formazione per le classi
quarte delle scuole secondarie di II
grado di Rimini
Il Seminario propone di approfondire
i concetti di inclusione ed esclusione
sotto il regime nazista, studiando le
principali forme di repressione dei
diritti di libertà e del diritto alla vita che
colpirono milioni di persone sotto il Terzo
Reich.
Per creare una comunità forte e
coesa, capace di assicurare al Führer
il suo consenso e il sostegno per
la realizzazione del programma di
governo, il regime nazista volle “ripulire”
in primo luogo la società tedesca di
tutti gli individui che per idee, azioni,
comportamento, appartenenza razziale,
rappresentavano un pericolo o un
elemento di difformità e debolezza per la
costruzione del mito della “razza ariana”.
Tra il 1933 e il 1945, una serie di misure
persecutorie e politiche si abbatté su
individui o su gruppi specifici di persone:
gli oppositori politici, i Testimoni di
Geova, gli omosessuali, gli “asociali”
(senza fissa dimora, delinquenti abituali,
prostitute, alcolizzati, renitenti al lavoro,
ecc.), i sinti e rom (comunemente ed
erroneamente definiti “zingari”), i disabili
fisici e psichici, gli ebrei.
Se per il nazismo i nemici erano tutti
coloro che non potevano essere inclusi
nella comunità ideale e pura del popolo
ariano (Volksgemeinschaft), chi sono oggi
le persone che consideriamo diverse
da noi e definiamo “altri”? Qual’è la
responsabilità dei giovani, della società e
dei singoli nell’applicare agli “altri” forme
di esclusione e di discriminazione?
Il percorso di studio si articola
in 4 lezioni di storia e un percorso
laboratoriale a cura di Alcantara Teatro
sul tema della differenza.
Sono previste attività collaterali che
ampliano la conoscenza storica sui temi
affrontati attraverso i linguaggi dell’arte,
del teatro, del cinema. Pur non rientrando
tutte tra le iniziative obbligatorie per
candidarsi alla partecipazione al viaggiostudio, sono appuntamenti pensati
particolarmente per i giovani che
aderiscono al progetto.
Al termine del seminario, un gruppo
rappresentativo di 50 studenti e
studentesse appartenenti a tutti gli
Istituti scolastici coinvolti prenderà parte
ad un viaggio studio con destinazione
Mauthausen in Austria.
Coordinamento didattico:
Prof. Marco Strocchi
Seminario di formazione per le scuole secondarie di II grado
INCONTRI
mercoledì 20 novembre 2024
Francesca Panozzo
Referente sezione didattica MEB-Museo
Ebraico di Bologna/ISREC-Rimini
Ebrei veri e immaginati nell’Italia
fascista e nella Germania nazista
Quando Mussolini e poi Hitler
raggiunsero il potere tra la fine degli
anni Venti e l’inizio degli anni Trenta del
Novecento, in Italia e in Germania gli
ebrei rappresentavano una minoranza
ben integrata nelle rispettive società con
le quali condividevano lingua, cultura
e storia. Eppure questo non impedì
all’ideologia razzista di dipingerli come
diversi da isolare, nemici da allontanare
dalla comunità e infine sotto-uomini da
eliminare fisicamente.
mercoledì 18 dicembre 2024
Maria Rosaria Di Dedda
Responsabile sezione didattica Istituto
Storico della Provincia di Rimini
Tra obbedienza e libertà: i giovani sotto
il nazionalsocialismo
Durante il III Reich la società tedesca
manifestò alti livelli di consenso al regime
hitleriano grazie anche all’organizzazione
rigidamente centralizzata e fortemente
“seduttiva” della Hitlerjugend.
Eppure, alcuni giovani espressero
la loro opposizione al totalitarismo
sia attraverso il dissenso politico sia
attraverso gli stili di vita alternativi.
Quest’incontro vuole ricordare e
raccontare la vicenda di alcuni gruppi di
ragazzi come La Rosa Bianca e gli Swing
Kids all’interno della cornice storica della
dittatura nazista.
febbraio 2025 (data da definire)
Laura Fontana
Responsabile Attività Educazione alla
Memoria e Responsabile Italia Mémorial
de la Shoah di Parigi
Aktion T4: l’assassinio delle “vite indegne
di vivere” durante il regime nazista
Il nome in codice nazista Aktion T4
(dall’iniziale di via Tiergartenstrasse
a Berlino, al cui civico 4 si trovava
l’organizzazione amministrativa di
questo programma criminale) si riferisce
all’eliminazione sistematica attuata dalla
Germania nazista dall’autunno 1939 di
tutti coloro che venivano considerati
“degenerati”: malati di mente, portatori
di handicap fisici e psichici e malattie
ereditarie gravi, tubercolotici, ma
anche persone considerate a vario
titolo “disadattate”. In pratica, questi
“ariani” ritenuti imperfetti erano visti
come una tara per la perfezione della
razza germanica. In poco meno di 2
anni, almeno 10.000 neonati, bambini
e adolescenti furono uccisi, su 70.000
vittime dell’Aktion T4, con la complicità di
medici e personale sanitario, ma tenendo
le famiglie dei pazienti all’oscuro.
Dall’autunno 1941, quando formalmente
Hitler ordinò di cessare l’Aktion T4 per
mettere a tacere alcune voci di protesta
in Germania, il programma continuò ad
essere applicato in forma più discreta ed
esteso ai territori occupati, cambiando
il nome (Aktion 14f13) e puntando a
eliminare i soggetti ritenuti “improduttivi”,
Seminario di formazione per le scuole secondarie di II grado
“bocche inutili da sfamare” (come
i prigionieri sfiniti nei campi di
concentramento). Complessivamente
il numero di vittime ammonta a più di
300.000 persone.
mercoledì 19 marzo 2025?
Luca Bravi?
Università di Firenze?
Attraversare Auschwitz. La persecuzione
e lo sterminio di rom e sinti
Tra marzo 1943 e agosto 1944,
Auschwitz-Birkenau è stato il luogo in
cui si è compiuto lo sterminio di rom
e sinti, considerati “categoria zingari”
e descritti come una popolazione di
razza inferiore. Furono 23.000 i sinti
e rom deportati a Birkenau, all’interno
dello “Zigeunerlager”, l’area BIIe del lager
che fu liquidata nella notte del 2 agosto
1944. Si indicano in circa mezzo milione
i rom e sinti vittime della persecuzione
nazi-fascista. ?L’antiziganismo, cioè
l’odio rivolto verso questa popolazione
transnazionale, non è nato con Auschwitz,
ma ha tappe precedenti e successive
che indicano gli appartenenti a queste
comunità come i soggetti più colpiti
dall’odio sociale nel presente (nel 2019,
l’antiziganismo in Italia è stato misurato
in una percentuale dell’83%). Senza
scadere in semplicistiche e fuorvianti
equiparazioni tra passato e presente,
conoscere la storia di sinti e rom ad
Auschwitz rappresenta uno strumento
utile ad individuare, riconoscere e
decostruire i processi di costruzione di
odio e pregiudizio tuttora attivi.
PERCORSO LABORATORIALE
a cura dell’Associazione Teatrale
Alcantara
domenica 19 gennaio 2025
ore 17
> Teatro degli Atti
LiberAlice
spettacolo teatrale del Laboratorio
Psicosociale di Alcantara
liberamente ispirato a Alice e Attraverso
lo specchio di L. Caroll
Alice è il simbolo della lotta contro il
tempo sempre in agguato, contro i
rimproveri benpensanti, gli inutili giri di
parole senza senso; viaggia in difesa
della propria identità e del diritto di
immaginazione. Alice cerca uno spazio,
un luogo dove poter essere ciò che
è, senza giudizi e senza valutazioni di
normalità e ragionevolezza. Vaga al di là
dello specchio con coraggio, cercando
di non perdersi, alla ricerca della propria
libertà. Agisce seguendo il cuore e
l’istinto, rischiando di essere giudicata
matta ma… si sa, i matti sono sempre i
migliori.
Alternando momenti poetici e surreali
ad altri fortemente autoironici, LiberAlice
è un grido in difesa della possibilità di
sognare, nonostante tutto.
“Tira un vento che fa male, tira un vento
che mi fa male. Il coraggio, lo troverò e
prima o poi aprirò questa porta e sparirò.
Libera l’anima mia, libera l’anima mia,
libera la pazzia”.
Seguirà breve incontro/dibattito a cura
del Laboratorio Psicosociale, Alcantara.
Durata dello spettacolo: 1 ora
Ingresso gratuito.
Gli studenti iscritti al seminario potranno
prenotare scrivendo una mail a:
giovedì 9 gennaio 2025 – Primo Gruppo
giovedì 16 gennaio – Secondo Gruppo
ore 15-17
> Sala della Musica – Teatro Galli
Reciproche differenze
Espressione e comunicazione nella
diversità
Incontro/laboratorio (riservato ai ragazzi
del Seminario)
Da 25 anni Alcantara Teatro promuove
il Laboratorio Psicosociale come
possibilità di approccio alla diversità
ed al disagio psicofisico; è aperto
a persone con disabilità mentale o
difficoltà relazionali che vivono nella
società una condizione di “fragilità”,
di disagio, spesso di isolamento.
Attraverso l’arte e il teatro, il lavoro
di Alcantara nasce dall’esigenza di
fare di questa fragilità un punto di
forza, mettendo la persona al centro e
dando a tutti e a tutte la possibilità di
raccontarsi, in particolare attraverso la
poeticità del corpo, senza costringere la
persona con disabilità a seguire i tempi
e le forme espressive del mondo dei
“normali”, ma di valorizzarne l’identità.
Durante l’incontro, Alcantara racconterà
questa lunga ed inedita esperienza,
basata su tre parole fondamentali:
ascolto, rispetto, relazione. Obiettivo
fondamentale: la dignità della persona,
al di là delle etichette, del pietismo, degli
stereotipi e dei pregiudizi. Un’occasione
per confrontarsi e dialogare su come
attraverso il contatto e la relazione si
possono abbattere le barriere che ci
allontanano da chi non ci assomiglia e,
anzi, le identità si incontrano, dando vita
a una comunità che fa nell’incontro con
l’altro la sua forza.
foto Emiliano Violante
Date da definire, autunno 2025
VIAGGIO STUDIO AI LUOGHI DELLA MEMORIA
Austria: ex campi di concentramento di Mauthausen e Gusen e Castello di Harteim,
sede del “programma eutanasia”
Studenti in visita al campo di Mauthausen
Nell’anno scolastico 2025-2026, in
autunno, un gruppo di circa 50 studenti
e studentesse che hanno frequentato il
seminario con le sue attività, parteciperà
ad un viaggio in pullman di tre/quattro
giorni in Austria.
Il viaggio farà tappa a Linz, con visite
dedicate all’ex campo di
concentramento di Mauthausen e ciò
che resta di Gusen, uno dei tanti lager
satellite: due luoghi che, per le condizioni
disumane di internamento e di lavoro
forzato nelle cave di granito, ebbero
una delle mortalità più alte del sistema
concentrazionario nazista. Gli studenti
visiteranno poi il castello di Hartheim,
che durante la guerra fu attrezzato come
centro di assassinio col gas per i disabili
e i prigionieri malati del lager.
Il viaggio è cofinanziato dall’Assemblea
Legislativa della Regione Emilia-Romagna
Progetto educativo per le scuole secondarie di primo grado
ottobre 2024 – maggio 2025
QUANDO DEVI NASCONDERTI, IL MONDO
PICCOLO DIVENTA UN MONDO GRANDE
Progetto educativo sul tema dei Giusti
per le scuole secondarie di I grado
Ogni anno l’attività di Educazione
alla Memoria promuove un progetto
educativo sul tema dei giusti che
coinvolge, a turnazione, una scuola
secondaria di primo gradodella città.
Quest’anno il programma è ispirato alla
storia narrata nell’albo illustrato “Passare
il Fiume” (ed. Orecchio Acerbo, 2023) di
Alessio Torino e Simone Massi.
Durante la Seconda guerra mondiale,
a Secchiano di Cagli un piccolo
paese nelle Marche, i coniugi Virgilio
e Daria e le figlie Gianna e Mercedes
nascosero i Fullenbaum, una famiglia
di ebrei polacchi braccata dai nazisti
e dai fascisti. La famiglia di fuggiaschi
venne aiutata dall’intera cittadinanza
di Secchiano che sostenne, mediante
la propria collaborazione, la preziosa
azione di salvataggio della famiglia Virgili
durante l’intero periodo di clandestinità.
Grazie al questa valorosa opera di bene
Virgilio, Daria, Gianna e Mercedes sono
stati riconosciuti – in seguito alla preziosa
testimonianza di Charlotte Fullenbaum Giusti tra le Nazioni dallo Yad Vashem di
Gerusalemme nel 1992.
La definizione di Giusti fra le Nazioni
viene coniata nel 1962 quando Yad
Vashem di Gerusalemme, il più grande
museo e memoriale della Shoah al
mondo, istituisce un’onorificenza per
celebrare l’eroismo dei non ebrei che
durante il regime nazista si adoperarono
in ogni Paese dell’Europa occupata per
salvare gli ebrei perseguitati e minacciati
di morte. Il termine di Giusti si riferisce
ad una vasta ed eterogenea categoria di
donne e di uomini, di provenienza sociale,
culturale, economica e politica diversa,
che misero a repentaglio la propria vita
per prestare soccorso agli ebrei in vario
modo, agendo con grande rischio per sé
e per i propri famigliari e prodigandosi
per proteggerli dalle retate e deportazioni
verso i campi nazisti.
Il progetto si concentrerà
sull’approfondimento del contesto
storico, sia macro (la Shoah in Europa)
che micro (la Shoah a Secchiano),
usando questa vicenda per stimolare
nei ragazzi e nelle ragazze di terza media
una riflessione su come l’individuo può
reagire al male e difendere il valore
della vita e a come concretamente
anche i giovani oggi possono reagire alle
discriminazioni e alle forme di odio e di
violenza.
Metodologia di lavoro
Il progetto è rivolto a due classi terze
delle scuole secondarie di primo grado
(Istituto Di Duccio di Rimini – classi III B e
III F) e si articola nel seguente percorso,
da sviluppare in stretta sinergia con i
docenti di riferimento:
– Due lezioni frontali di inquadramento
storico e discussione con gli studenti;
– Un incontro dibattito in classe;
– Un workshop di serigrafia;
– Un incontro in teatro;
– Una cerimonia ufficiale per la Giornata
internazionale dei Giusti (6 marzo)
presso il Giardino dei Giusti di Rimini;
– Un’appuntamento di restituzione finale
e pubblica presso la sede del Consiglio
Comunale di Rimini, alla presenza
della Vice Sindaca e delle autorità
istituzionali della città;
– Un flash mob dei giovani studenti in
una delle principali piazze di Rimini per
presentare alla cittadinanza il lavoro
svolto.
giovedì 23 e venerdì 24 gennaio 2025
ore 10
> Teatro degli Atti
ANNA FRANK IL DIARIO SEGRETO
Francia, 2021
di Ari Folman
disegni di Lena Guberman e Ari Folman
Durata: 99 minuti
Coordinamento didattico: Daniele Susini
Progetto realizzato in collaborazione con
l’Istituto per la Storia della Resistenza e
dell’Età Contemporanea della provincia
di Rimini (ISREC RN)
e all’Associazione Nazionale Vittime Civili
di Guerra di Rimini (ANVCG)
e sostenuto da Coop Allenza 3.0
e dall’Assemblea Legislativa Regione
Emilia-Romagna
Il film ripercorre la storia di Kitty, l’amica
immaginaria alla quale scriveva Anne
Frank nel suo diario dall’alloggio segreto
di Amst, durante l’occupazione nazista.
Il racconto prende magicamente vita,
in una Amsterdam dei nostri giorni,
nella casa in cui Anne si era rifugiata
con la sua famiglia prima che i Frank
venissero denunciati e deportati ad
Auschwitz. Kitty è convinta che Anne
sia ancora viva e decide di cercarla: sarà
l’inizio di un viaggio avventuroso che
porterà gli spettatori in giro per l’Europa,
incontrando la Storia di ieri e di oggi.
Questo film d’animazione cerca di
parlare ai giovani, spiegando l’orrore
dell’Olocausto attraverso gli occhi di
un’adolescente, di un’amica che non era
solo di Anne, ma che può esserlo di tutti.
Età consigliata: dagli 8 anni
Ingresso gratuito, fino ad esaurimento posti
Iniziativa realizzata in collaborazione con
Cartoon Club
domenica 26 gennaio 2025
ore 17
> Teatro Galli
Presentazione del libro di Laura Fontana
FOTOGRAFARE LA SHOAH
Comprendere le immagini della
distruzione degli ebrei
(Einaudi, 2025)
L’autrice dialogherà con Vanessa Roghi,
storica e scrittrice
Annemie Wolff, ritratto fotografico di Ruth Burghardt, 1943.
(Foto Annemie Wolff / © Monica Kaltenschnee – The Netherlands)
Dalla fine della Seconda guerra mondiale,
sono milioni le fotografie della Shoah che
si sono conservate e che continuano
a venire alla luce nelle circostanze più
diverse. Pur raffigurando raramente lo
sterminio, sono immagini che hanno
la capacità di illuminarci sui fatti,
inquadrando dettagli o momenti che
hanno costituito la scena preliminare,
preparatoria o collaterale al crimine.
Ma che cosa c’è dietro la storia di ogni
singola fotografia, al di là di quello che
l’inquadratura ha catturato? Perché
spesso non sappiamo vedere oltre e
dedichiamo uno sguardo superficiale ed
emotivo alle immagini?
Analizzare le fotografie come documenti
storici, a discapito della tendenza
a considerarle banalmente icone o
illustrazioni, ci aiuta a comprendere
e a tenere insieme universi paralleli e
prospettive molto diverse, quasi sempre
inconciliabili: i perpetratori (non solo gli
assassini nazisti), le vittime (nei ghetti,
nei campi di concentramento e nei centri
di sterminio), gli ebrei perseguitati sotto
il Terzo Reich, con la loro vita quotidiana,
disperata e resiliente, gli Alleati alla
scoperta dei Lager.
La Shoah non è un evento che possiamo
ricostruire come un quadro illuminato dal
centro, ma nemmeno è una pagina buia
segnata dall’irrappresentabilità. La sfida è
quella di affinare la capacità di osservare
e di metterne continuamente alla prova
i limiti.
Laura Fontana
è storica
della Shoah
ed esperta
di didattica.
Responsabile
dell’Attività di
Educazione
alla Memoria
del Comune
di Rimini e
consulente
scientifica del Mémorial de la Shoah
di Parigi, è impegnata da molti anni in
attività di insegnamento e formazione
per docenti italiani ed europei. È autrice
di numerosi saggi in italiano, inglese
e francese, tradotti anche in ebraico;
ha curato la pubblicazione di volumi
collettivi e numeri speciali di riviste
accademiche. Ricordiamo: Gli Italiani ad
Auschwitz (1943-1945). Deportazioni,
“Soluzione finale”, lavoro forzato. Un
mosaico di vittime (Museo Statale di
Auschwitz-Birkenau 2021).
Ingresso libero
Per informazioni:
Evento realizzato in collaborazione con
l’Istituto per la Storia della Resistenza e
dell’Età Contemporanea della provincia
di Rimini (ISREC RN)
domenica 26 gennaio 2025
ore 21
lunedì 27 gennaio
ore 10 – Spettacolo riservato alle scuole
ore 21
martedì 28 gennaio
ore 10 – Spettacolo riservato alle scuole
> Teatro degli Atti
IMPRONTE DELL’ANIMA
Teatro la Ribalta-Kunst der Vielfalt
di Giovanni De Martis e Antonio Viganò
Impronte dell’anima è uno spettacolo
di teatro civile e di testimonianza che
racconta l’assassinio delle persone
disabili nel periodo nazista: chi racconta
questa storia sono gli attori “diversi”
della Compagnia Teatro la RibaltaKunst der Vielfalt diretta da Antonio
Viganò. Uomini e donne che, secondo i
parametri nazisti dell’epoca, sarebbero
stati ritenuti “vite indegne di essere
vissute”. Oggi li troviamo sul palco,
protagonisti in tanti teatri, a raccontarci
una storia che, un tempo, voleva negare
loro la possibilità di esistere e di vivere.
Tra il 1939 e il 1945, il regime di Hitler
organizzò il programma per l’uccisione
con il gas e farmaci letali di oltre
trecentomila persone, uomini, donne
e bambini, colpevoli di essere affetti
da disabilità psichiche o fisiche, da
malattie ritenute ereditarie e incurabili
(ad esempio, schizofrenici, epilettici,
sordi e muti). La loro imperfezione
era considerata il segno di una tara
che avrebbe contaminato la purezza
della “razza ariana”, oltre a costituire
“una zavorra” per lo Stato tedesco, e
che doveva essere soppressa, con la
complicità di medici, psichiatri e giuristi.
Un crimine che ha preceduto la Shoah e
di cui si parla ancora troppo poco.
lunedì 27 gennaio 2025
GIORNO DELLA MEMORIA
(Legge n. 211 del 20 luglio 2000)
ore 10.30?
> Parco “Ai Caduti nei Lager 1943-1945”,
via Madrid
Cerimonia di deposizione di una corona
di alloro al monumento dedicato alle
vittime dei lager nazisti e di tutte le
prigionie, alla presenza delle autorità
civili e militari, dei rappresentanti delle
associazioni combattentistiche e d’arma
e di una delegazione studentesca
Per gli spettacoli delle ore 10:
Biglietto ingresso alunni € 5 – gratuito
per gli insegnanti
Per lo spettacolo delle ore 21: biglietti
presso il botteghino del Teatro Galli
(dal martedì al sabato dalle 10 alle 14, il
martedì e il giovedì anche dalle 15 alle
17.30)
Biglietto € 15, biglietto ridotto per le
scuole € 10
Il binario del campo di Auschwitz-Birkenau
lunedì 10 febbraio 2025
GIORNO DEL RICORDO
(Legge n. 92 del 30 marzo 2004)?
ore 11?
> “Biblioteca di pietra” Molo di Rimini
lunedì 10 febbraio 2025
ore 10 – Spettacolo riservato alle scuole
ore 21
> Teatro degli Atti
ESODO
PENTATEUCO #2
da “Esodo” di Diego Runco
di Diego Runco, Chiara Boscaro,
Marco Di Stefano
Deposizione di una corona di alloro al
monumento dedicato alle vittime delle
foibe, dell’esodo giuliano-dalmata e
delle vicende del confine orientale, alla
presenza delle autorità civili e militari,
dei rappresentanti delle associazioni
combattentistiche e d’arma e di una
delegazione studentesca.
in collaborazione con
Una storia molto personale ma
nondimeno universale, che racconta
una pagina dolorosa e complessa
della storia recente, l’esodo istriano,
sottraendo le vicende della città di
Pola alle retoriche delle narrazioni
contrapposte per restituirle, attraverso
la lingua del teatro, a una dimensione
umana. Il protagonista dello spettacolo
è Rudi che non è mai emigrato, ma
tanti ne ha visti partire, sul piroscafo
che portava gli esuli in Italia. Rudi è un
istriano di Pola, come il bambino di dieci
anni cui decide di raccontare la sua
storia rocambolesca fatta di bombe, di
zanzare, di barche e di Alida Valli.
Diego Runco recita in quattro lingue
per dar vita al giornalista croato alle
prime armi, al soldato inglese tifoso del
Liverpool, al prete partigiano, al ragazzo
di Pola che pesca con le bombe per la
prima volta in vita sua. A fare da cornice,
due date simbolo: il 25 giugno 1991,
giorno dell’Indipendenza della Croazia,
e il 18 agosto 1946, giorno in cui una
bomba sulla spiaggia di Vergarolla segna
simbolicamente l’inizio dell’Esodo. Una
bomba che uccide più di sessanta
persone, ma che non viene rivendicata
da nessuno: sono passati quasi
settant’anni e ancora non si conoscono i
nomi dei colpevoli.
Il testo si avventura nelle contraddizioni
di una storia controversa e per certi
versi non ancora risolta, tenendo
assieme questi elementi e le loro
contraddizioni, ricollocandoli nel quadro
di una vicenda personale.
Per lo spettacolo delle ore 10:
Biglietto ingresso alunni € 5 – gratuito
per gli insegnanti
Per lo spettacolo delle ore 21: biglietti
presso il botteghino del Teatro Galli
(dal martedì al sabato dalle 10 alle 14, il
martedì e il giovedì anche dalle 15 alle
17.30)
Biglietto € 15, biglietto ridotto per le
scuole € 10
mercoledì 12 febbraio 2025
Sala della Cineteca
L’ULTIMA SPIAGGIA. POLA FRA LA
STRAGE DI VERGAROLLA E L’ESODO
film di Alessandro Quadretti e Domenico
Guzzo, in collaborazione con Rai Cinema
a cura di ISREC-RN
ore 10
Alessandro Quadretti incontra e si
confronta con gli studenti sulle vicende
del confine adriatico
ore 17.30
Domenico Guzzo (Direttore ISREC-FC)
e Alessandro Quadretti presentano
la visione integrale del film alla
cittadinanza.
Precede la proiezione un inquadramento
storico del Prof. Guzzo e a seguire è
previsto un dibattito con i partecipanti
Il film ripercorre quello che accadde il 18
agosto del 1946 attraverso i ricordi dei
pochi sopravvissuti. Quel giorno, sulla
spiaggia di Vergarolla, a Pola – unica
parte dell’Istria al di fuori del controllo
Jugoslavo di Tito, sotto amministrazione
anglo americana – c’erano centinaia
di persone pronte ad assistere ad
una rinomata gara di nuoto. Alle
14:15 l’esplosione di numerose mine,
apparentemente disinnescate – per
un totale di circa nove tonnellate di
esplosivo – provocò decine di vittime,
65 quelle accertate. I soccorsi furono
complessi e caotici, molti corpi
furono letteralmente polverizzati. Il
fallimento delle indagini e la mancata
individuazione dei responsabili finiranno
per cristallizzare nella cittadinanza
la convinzione che Pola fosse una
sorta di pedina di scambio nel gioco
delle potenze vincitrici della guerra.
Sostanzialmente la popolazione italiana
di Pola ritenne di trovarsi di fronte ad
un’alternativa secca: o rimanere nella
propria città in balia di un potere che
non offriva alcuna garanzia sul piano
della sicurezza personale e della
difesa dell’italianità, o prendere la via
dell’esilio. Nell’estate del 1946 l’esodo
era già un’opzione molto concreta;
tuttavia, nella memoria collettiva della
popolazione, la strage di Vergarolla
venne ritenuta come un punto di svolta,
in cui anche gli incerti si convinsero che
la permanenza in città, alla partenza
degli Alleati, sarebbe stata impossibile.
Tra la tesi della tragica fatalità e quella
dell’attentato premeditato volto a
radicalizzare la tensione anti-italiana
in città, col passar del tempo è questa
ipotesi più dolosa la più accreditata
dalle ultime ricostruzioni storiche.
Per informazioni e prenotazioni:
Istituto per la storia della Resistenza e
dell’Età contemporanea della provincia
di Rimini
Le iniziative collegate al Giorno del
Ricordo sono realizzate con il patrocinio
martedì 4 marzo 2025
ore 10
> Teatro degli Atti
Presentazione del libro
PASSARE IL FIUME
Ed. Orecchio Aperto 2023
Gli autori Alessio Torino e Simone Massi
incontrano le scuole secondarie di
primo grado di Rimini
combattere nella Resistenza e don Celli,
il parroco. Quando i tedeschi arrivano
in paese Panichi, con i due figli e un
gruppo di compagni, deve però “passare
il fiume” e darsi alla macchia. Don Celli
invece viene internato e portato a
Mauthausen e da lì al “mulino delle ossa”
di Harteim, dove i resti dei prigionieri
sono polverizzati e sparsi nel Danubio.
A Secchiano Charlotte e i suoi genitori
restano nascosti fino all’arrivo degli
alleati.
Per informazioni e prenotazioni: dal 18
novembre 2024 all’8 febbraio 2025
all’indirizzo e-mail:
Evento in collaborazione con Biblioteca
Gambalunga – Sezione Ragazzi
e Associazione Nazionale Vittime Civili
di Guerra Onlus
La graphic novel racconta una vicenda
reale accaduta in un piccolo paese
dell’Appenino marchigiano durante la
Seconda Guerra mondiale.
Nel 1944 i nazi-fascisti rastrellano
l’appennino e nel paese di Secchiano si
nasconde una famiglia ebrea con una
bambina, Charlotte, Samuele Panichi,
anarchico tornato dall’America a
giovedì 6 marzo 2025
GIORNO DEI GIUSTI
(Legge n. 212 del 20 dicembre 2017)
ore 10
> Parco XXV Aprile
(zona attrezzata lato Ponte Tiberio)
Cerimonia celebrativa con deposizione
corona di fiori al monumento dedicato
ai Giusti
Il viale dei Giusti tra le Nazioni allo Yad Vashem di Gerusalemme
CHI SIAMO
Nel 1964, il Comune di Rimini ha
organizzato e finanziato un viaggio
per le scuole superiori della città
con destinazione l’ex campo di
concentramento di Mauthausen,
Gusen e Ebensee, castello di Hartheim
(Austria); salvo le associazioni dei reduci
dei campi e dei famigliari delle vittime,
nessun’altra istituzione pubblica italiana
aveva mai promosso un’iniziativa simile,
pensando di coinvolgere i giovani
delle scuole e contribuire a tener viva
la memoria dei crimini perpetrati dal
nazismo e dal fascismo.
L’obiettivo del progetto era, quindi,
duplice: stimolare lo studio della storia
delle deportazioni, in particolare quelle
dall’Italia, e sensibilizzare le giovani
generazioni a riflettere sulle eredità del
passato per costruire una coscienza
critica e responsabile nel presente.
Per oltre 40 anni, l’iniziativa del Viaggio
della Memoria ha continuato a svolgersi,
con la stessa destinazione, avvalendosi
del solo sostegno dell’Amministrazione
Comunale che ne ha coperto
interamente i costi.
Alla soglia dell’anno 2000, l’iniziativa
delle visite agli ex Lager nazisti e ai
centri di sterminio è confluita in una
attività istituzionale vera e propria:
l’Attività di Educazione alla Memoria che
ha allargato i suoi contenuti storici allo
studio della Shoah e alle vittime delle
politiche criminali naziste e fasciste,
della Resistenza.
Da quel momento, ogni anno, il Comune
di Rimini promuove un fitto calendario
di iniziative culturali, scientifiche e
didattiche, rivolte alle scuole ma
aperte anche alla cittadinanza in modo
particolare per le celebrazioni del Giorno
della Memoria, del Giorno del Ricordo e
della Giornata dei Giusti dell’Umanità.
Dal 1964 ad oggi, più di 10.000
adolescenti di Rimini, tra i 17 e i 18 anni,
hanno potuto partecipare ad un percorso
di formazione storica e di riflessione sulle
analogie tra le ideologie razziste e i crimini
totalitari e le nuove forme di violenza e di
discriminazione. Tra questi, almeno 2.500
ragazzi e ragazze hanno preso parte
a un Viaggio della Memoria realizzato