(AGENPARL) – sab 01 febbraio 2025 Islam, Cisint (Lega), a Bologna picchiata a 16 anni per il velo, integrazione assente, sinistra latita
Bologna, 1 feb – “Ennesimo episodio di radicalismo islamico a Bologna. Ragazza di 16 anni pestata dal padre perché non voleva indossare il velo. Una cancellazione dei diritti delle persone e delle donne che nell’Islam radicale è normale prassi. Purtroppo è un fenomeno sempre più diffuso di fronte a cui la sinistra si gira dall’altra parte”, così Anna Cisint, europarlamentare, in una nota congiunta con Matteo Di Benedetto, capogruppo Lega Bologna.
“Il Sindaco Lepore ha spiegato ai suoi cittadini che cosa sta coltivando in casa con l’accoglienza di massa che promuove? Il radicalismo islamico cresce, si impone con la forza appena ha i numeri e poi calpesta tutto e tutti, partendo dalle donne e dai loro diritti, considerati inesistenti da quella cultura. Lo so bene io che l’ho vissuto in prima persona come Sindaco a Monfalcone, sono stata minacciata di morte e di ogni tipo di violenza perché difendevo le ragazze e i loro diritti proprio di fronte a episodi come questi. Perché il Sindaco di Bologna, invece, rimane in silenzio? Nulla da dire, in difesa delle giovani donne che crescono a Bologna? Nessun aiuto alle ragazze che vivono schiacciate dalla Sharia? Se fosse un Sindaco responsabile, darebbe massima attenzione a questo fenomeno e agirebbe per garantire la massima tutela a queste ragazze, che hanno bisogno di specifiche attenzione e un aiuto dedicato per sfuggire dalla mano padronale dell’Islam. Bisogna tenere alta l’attenzione e non fare sì che ci si abitui alla cancellazione dei diritti delle donne, altrimenti tutte le parole che spendiamo su questo tema sono vuote, ipocrite e una presa in giro nei confronti di ragazze come quella vittima del pestaggio in questi giorni. I diritti delle donne partono da qui, altrimenti la sinistra eviti di parlarne”, afferma Cisint.
“Il radicalismo islamico è un fenomeno che va monitorato e da cui bisogna difendere la comunità, partendo dalle ragazze e dalle donne che sono le prime persone vittime della violenza che si sviluppa in questi contesti. La difesa dei diritti delle donne parte da qui”, concludono i due esponenti della Lega.
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