
(AGENPARL) – mer 22 gennaio 2025 Giorno della Memoria e 80esimo anniversario della liberazione di Auschwitz, le iniziative a San Giovanni Valdarno
In occasione della ricorrenza del 27 gennaio, il Comune di San Giovanni Valdarno ha promosso una serie di iniziative culturali rivolte all’intera comunità
Era il 27 gennaio 1945 quando l’Armata Rossa liberò il campo di concentramento nazista di Auschwitz. Sono passati 80 anni. Ricollegandosi a quella data, il 27 gennaio di ogni anno (a partire dal 2000 in Italia e dal 2005 a livello mondiale) si celebra il ‘Giorno della Memoria’, per non dimenticare cosa sia stata la Shoah e i milioni di vittime che produsse.
E anche il Comune di San Giovanni Valdarno celebra l’importante ricorrenza organizzando in collaborazione con enti e associazioni del territorio, un ricco cartellone di iniziative con l’obiettivo di far conoscere e valorizzare i momenti comuni di narrazione dei fatti e di riflessione su quanto è accaduto al popolo ebraico, alle minoranze e ai deportati militari e politici italiani nei campi nazi-fascisti. L’intento è quello di conservare nel futuro dell’Italia la memoria di un tragico e oscuro periodo della storia del nostro paese e in Europa, affinché simili eventi non possano più accadere.
“In un contesto internazionale estremamente negativo come quello attuale in cui violenza, odio, guerre, settarismo e razzismo imperversano – hanno dichiarato il sindaco Valentina Vadi e l’assessore alla cultura Fabio Franchi – come Amministrazione comunale di San Giovanni Valdarno, abbiamo deciso, anche quest’anno, di proporre con convinzione una serie di iniziative per commemorare una tragedia che non deve mai più ripetersi, e per sensibilizzare la comunità, in particolare le nuove generazioni, riguardo all’Olocausto e alla Shoah. Il programma che abbiamo pensato ha due caratteristiche fondamentali: innanzi tutto quello di coinvolgere le realtà del territorio. Il cartellone infatti mette insieme iniziative organizzate direttamente dal comune ma anche eventi curati da associazioni a cui abbiamo dato sostegno e patrocinio perché la promozione dei diritti e delle libertà deve essere un fattore diffuso e chiunque deve essere titolato a contribuire a questo obiettivo. Il secondo aspetto è si tratta sempre di attività culturali, certi che l’arte, la lettura, il teatro, il cinema siano i farmaci più potenti per sviluppare gli anticorpi contro la violenza, l’odio e la barbarie. Il nostro programma si rivolge a un pubblico ampio, con l’intento di ricordare quanto accaduto e affinché la memoria diventi un momento di riflessione e di monito. Come recita la famosa iscrizione in trenta lingue nel campo di concentramento di Dachau: ‘Chi dimentica il passato è condannato a ripeterlo’”.
Si prosegue lunedì 27 gennaio alle 21,15 al cinema teatro Masaccio con lo spettacolo “Stuck 75190, pezzi inutili”, liberamente ispirato al libro “Fino a quando la mia stella brillerà” di Liliana Segre. Una produzione dell’associazione culturale Paro Paro a cura del gruppo Amentia Teatro con la regia di Henrj Bartolini e il patrocinio del comune. Si snoda come un viaggio in una delle pagine più terribili della storia dell’umanità. Le parole di Liliana Segre attraversano il tempo e ogni persona, rappresentano i ricordi della feroce vita nei campi di concentramento, un racconto attraverso gli occhi di una bambina che, a 13 anni, viene privata della sua adolescenza e deportata nei campi di sterminio prima di Auschwitz e poi di Birkenau. “Il suo racconto – dichiarano i soci della Paro Paro protagonisti dello spettacolo – e? lieve quanto atroce e gli attori mettono in scena proprio questi due aspetti, parlando attraverso una gabbia che poi diventerà una sorta di ragnatela, una prigione sempre più stretta che soccomberà alla liberazione e alla libertà. Con questo lavoro si vuole porre nuovamente attenzione su un argomento che mai dovrà essere dimenticato. Quello che la storia ha da insegnare e? proprio che non c’e? futuro se non abbiamo memoria del passato”.L’ingresso ha un costo di 10 euro per il biglietto intero e 7 per il ridotto.
Mercoledì 29 gennaio alle 21,30 al circolo Arci Marzocco, casa del popolo sarà invece proiettato il film Schindler’s list di Steven Spielberg. L’evento, organizzato dal Circolo Arci con il patrocinio del Comune di San Giovanni Valdarno, rappresenta un’opportunità unica per rivivere uno dei capolavori del cinema contemporaneo, un’opera che racconta la drammatica vicenda di Oskar Schindler e dei suoi tentativi di salvare gli ebrei durante l’Olocausto. “Era tanto che volevamo sfruttare le nostre sale per eventi cinematografici – commenta Sauro Becciolini, presidente del circolo Arci Marzocco – e abbiamo scelto di inaugurare questo ciclo di proiezioni in un’occasione così significativa, con un film che ha lasciato un segno indelebile nella cultura cinematografica mondiale”. L’ingresso è gratuito.
Infine evento speciale delle Piazze del sapere di gennaio giovedì 30 alle 17,30, alla Pieve di San Giovanni Battista, con la partecipazione di Oleg Mandic, l’ultimo bambino sopravvissuto ad Auschwitz. Durante l’incontro, Oleg Mandic condividerà la sua straordinaria testimonianza di vita e il pubblico avrà l’opportunità di ascoltarlo raccontare la sua storia, emblema della sofferenza e della resilienza di chi ha vissuto l’orrore dei lager nazisti. L’evento vedrà anche la presentazione del libro “Mi chiamo Oleg. Sono sopravvissuto ad Auschwitz. La vera storia dell’ultimo bambino salvato dai lager nazisti”, scritto da Filippo Boni insieme a Oleg Mandic, edito da Newton Compton Editori. Un racconto potente e commovente che porta alla luce le esperienze di un giovane sopravvissuto e le cicatrici indelebili lasciate dalla Shoah.
Ha undici anni Oleg Mandi?, quando l’Armata Rossa entra ad Auschwitz per liberare gli ultimi sopravvissuti. Nato a Sušac, attuale Croazia, nel 1944 viene arrestato con la madre e la nonna e deportato. Non è ebreo ma prigioniero politico, perché suo padre e suo nonno, dopo l’occupazione, si sono uniti ai partigiani. Ad Auschwitz sperimenta e sopporta l’inimmaginabile: la fame, i lavori forzati, i continui soprusi delle SS; finisce anche nel famigerato reparto del dottor Mengele, da cui i bambini spariscono senza che nessuno ne sappia più nulla. La morte, nel campo, è ovunque: c’è chi la cerca per disperazione gettandosi contro il recinto elettrificato e chi, appena sceso dal treno, già finisce per trasformarsi in fumo e uscire dai crematori. Oleg, invece, si salva. Per caso, per fortuna, forse per destino. Per anni tiene sotto chiave i ricordi, incapace di descrivere ciò che ha vissuto. Ma quando riaffiorano, insieme a loro arriva il bisogno di tornare, di rivedere quei luoghi, darne testimonianza e rispondere al richiamo di una misteriosa lettera… “Alle mie spalle si chiuse il cancello di Auschwitz?e si abbassò la sbarra con sopra la storica frase: Arbeit macht frei. Sono stato l’ultimo prigioniero a uscirne vivo”. Un memoir sconvolgente, una storia lunga 80 anni. Sopravvissuto alle atrocità del lager e agli orrori del dottor Mengele, a 11 anni Oleg è uscito da Auschwitz. E da allora ci è tornato molte volte: per non dimenticare e per ritrovare un amico perduto. “Ho scritto questo libro per Oleg Mandic – le parole di Filippo Boni – l’ultimo bambino uscito vivo da Auschwitz, per i suoi occhi azzurri, per la sua esistenza straordinaria, per come ama sua moglie: per il modo in cui riesce ancora e guardare il mare dalla terrazza del suo studio, a novantun anni compiuti, nonostante tutto. Ho scritto questo libro perché il bambino che lui fu siamo tutti noi. Ho scritto questo libro per parlarti della grandezza di tutte le madri della terra, nei cui grembo si genera la speranza. Già. È soprattutto di speranza che dovrebbe esser fatto, il futuro. Ho scritto questo libro perché è il più grande inno all’amore e alla pace che potessi mai scrivere per mia figlia”.L’incontro sarà aperto dai saluti istituzionali del sindaco Valentina Vadi e moderato da Roberto Vitale, presidente della Fondazione Cinzia Vitale OnlusL’iniziativa, a ingresso libero, rappresenta un’opportunità unica per riflettere sulla memoria storica e sul valore della testimonianza diretta.
GIORNO DELLA MEMORIA 202580° Anniversario della liberazione di Auschwitz
Giovedì 23 gennaio ore 17:00 | Palomar Casa della Cultura
Lunedì 27 gennaio ore 21:15| Cinema Teatro MasaccioSTUCK 75190PEZZI INUTILI Liberamente ispirato al libro “Fino a quando la mia stella brillerà” di Liliana SegreRegia di Henrj BartoliniUna produzione dell’Associazione Culturale Paro ParoIngresso: intero 10 € – ridotto 7 €
Mercoledì 29 gennaioore 21:30 | Circolo Arci Marzocco Proiezione del filmSchindler’s Listdi Steven Spielberga cura del Circolo ArciIngresso gratuito
Giovedì 30 gennaio ore 17.30 | Pieve di San Giovanni Battista INCONTRO CONOleg Mandi?, l’ultimo bambino uscito vivo da Auschwitz
E PRESENTAZIONE DEL LIBROMi chiamo OlegSono sopravvissuto ad AuschwitzLa storia vera dell’ultimo bambino salvato dai lager nazistidi Filippo Boni con Oleg Mandi?(HYPERLINK “https://www.newtoncompton.com/”Newton Compton Editori)Saluti Istituzionali:
Valentina Vadi, Sindaco di San Giovanni Valdarno
InterverràOleg Mandi?, ultimo bambino uscito vivo da AuschwitzModera Roberto Vitale, Presidente Fondazione Cinzia Vitale OnlusSarà presente l’autore