Massoneria a Palermo. Il capoluogo siciliano accendere un nuovo lume, e lo fa attingendo alla fiaccola della Massoneria Mista. L’Ordine che l’ha creata, Il Droit Humain, dopo Frosinone e Napoli avvia così tre logge in pochi giorni nel Centro-Sud Italia.
Il nuovo Triangolo ha come titolo distintivo “Orione”. I fondatori – membri attivi di una loggia già esistente del Droit Humain e molto attiva a Catania – sono cittadini di Palermo che ora danno vita alla seconda Loggia nella regione.
La Federazione italiana dell’Ordine è in espansione da tempo ma apprendere dell’apertura di queste ultime logge in così poco tempo rende interessante capirne di più, ci spinge a osservare da vicino le sue caratteristiche. Con questo fine abbiamo intervistato uno dei responsabili del nuovo gruppo di Palermo, Nicola Pàntano.
Il Droit Humain nasce nel 1893 per introdurre le donne nella Massoneria tradizionale e per superare le barriere geografiche, tanto è vero che avete più di duemila logge in tutti i continenti. Cosa significa aprire una loggia del Droit Humain, oggi, in una città come Palermo?
Palermo rappresenta un quadrivio oramai storico di popoli che l’hanno attraversata e ancora la attraversano. Un luogo che da sempre è ponte tra culture orientali e occidentali, dato di fatto che la città stessa è teatro di testimonianze di civiltà passate che hanno conquistato e poi perso la terra ma dando ad altri la possibilità di lasciarvi il segno con la propria cultura. Per certi versi Palermo è un territorio che culturalmente non ha confini geografici; pertanto, il Palermitano in sé stesso è il risultato di una sommatoria di tanti colori e di tante etnie. Tuttavia, questo processo di stratificazione culturale deve essere guidato, ognuno dando un contribuito, altrimenti lo si subisce soltanto. Rischia di formarsi nel tempo un baronato sociale che non dà segni di rinnovamento ma di solo adattamento al potere del colore politico di turno, e temo sia la situazione attuale. Aprire una loggia massonica di questo tipo, di corrente filologica, in un territorio come questo, assume significato di spirito innovativo. Significa tentare una svolta epocale considerando a pieno diritto e testimonianza dell’essenza che siamo. In altre parole, è l’uomo-maschio e l’uomo-femmina che dà notizia di significato sociale e di valore non più solamente simbolico ma di sostanziale inclusione sociale dove anche la donna trova il nesso logico alla vita valorizzando e rispettando la propria femminilità. Una loggia del Droit Human a Palermo significa apertura significativa nel sud dell’Europa, nel Mediterraneo. Con una istituzione internazionale come il Droit Humain si possiedono i mezzi per superare i confini territoriali e culturali che ancora mettono le donne fuori dalla Massoneria. Mi sono sempre chiesto quale sia il sesso del Grande Architetto dell’Universo, e considerando che racchiude in sé tutti i generi, mi chiedo ancora perché la donna per tanto tempo sia stata esclusa da un percorso di formazione psico-spirituale così importante.
Lei vive e lavora a Palermo, conosce la città, i suoi abitanti. Quali crede siano i valori e le caratteristiche del vostro Ordine che meglio legano con quelli della cittadinanza?
Vede, Palermo è una città solare, una città mite, una città che si fa scoprire se la si cerca in tutti i suoi angoli. Ma è una città che manifesta anche una classe borghese materialista e contraddittoria, perché penso che la ricchezza di questo territorio sia proprio la sua espressione esoterica. Noi Palermitani facciamo della libertà un elemento identitario, il che implica poter rivendicare la nostra unicità, le nostre caratteristiche, e di conseguenza, necessariamente, rispettare quelle altrui. In questo senso, un Ordine massonico come il Droit Humain, che nasce proprio per armonizzare le differenze tra gli individui e i popoli, garantisce e tutela tale prospettiva.
Parlando di età anagrafica, la Federazione italiana del Droit Humain ha forse la media più bassa fra tutte le Obbedienze massoniche. I giovani sono attratti dalla vostra visione. Perché? In cosa si riconoscono?
Palermo è una città che fra centro e periferia raccoglie circa un milione di abitanti. È una città disordinata, va bene, ma non per questo manca di orientamento. I giovani ormai apprezzano e valutano sempre più l’essenza del proprio cammino, e poi per mezzo dell’informatica si confrontano facilmente col resto del mondo. Essere Massoni significa stare dentro al dovere umano, testimoniando giorno dopo giorno il proprio pensiero; significa esserci, e in un territorio come questo, che parla di esoterismo ma lo fa in modo spesso autoreferenziale, essere Massoni del Droit Humain permette quella libertà a noi cara. Il Droit Humain, sebbene abbia 130 anni di storia, è esso stesso giovane nella mentalità, nella visione che ha dell’essere umano, avendo intercettato con largo anticipo i bisogni che avremmo avuto nella nostra epoca. Ha abbattuto regole antiquate che ancora sopravvivono qua e là per ignoranza. Poteri economici e politici hanno tentato di zittire l’inclusione sociale totale che il Droit Humain rappresenta, ma la Massoneria non è politica e nemmeno denaro, pertanto, aprire le porte della conoscenza massonica davvero senza interessi o doppi intenti, necessariamente attrae i ragazzi, perché cercano una vera etica, una fedeltà agli ideali che la Massoneria dice di avere. Una Massoneria così intesa dà loro una possibilità di dialogo aperto e sincero tra uomini e donne in mondo che progredisce. Un dialogo che diventa ancora più proficuo quando viene inserito nel sentiero spirituale, consegnandogli in questo modo una valenza formativa non indifferente.
Come mai avete deciso di intitolare il Triangolo alla costellazione di Orione?
Orione è una costellazione molto conosciuta e credo che sia particolare perché, vede, in questa parte dell’anno, nel disegno stellare, la vediamo “coricata”; invece, in estate la vediamo “in piedi”. Similmente al significato esoterico del Solstizio d’inverno, è come se ci volesse insegnare che il nostro essere ha necessità di riposare, di raccoglierci in noi stessi, per contemplare le fasi di vita sulla terra, del terreno che va seminato per raccoglierne il frutto in estate. A ben guardare esprime il ciclo riproduttivo biologico ed è sempre nuovo di anno in anno. Le culture antiche guardavano la cintura di Orione rimarcandone il significato di specchio della vita sulla terra. Orione è una sorta di guardiano che sta alla porta di un Universo tutto da scoprire, che poi è dentro di noi.
Può dirci quali saranno i prossimi passi del Droit Humain a Palermo?
Mi auguro che in futuro prossimo si possano raccogliere i frutti di un qualcosa di unico, vale a dire dare maggiori e più concrete possibilità a chi viene dopo di noi, avere conoscenza, e in particolare a Palermo aprire una finestra sul Mediterraneo per la divulgazione della filologica massonica, a trecentosessanta gradi, proprio come un cerchio da disegnare col simbolo a noi caro del compasso, abbracciando e interscambiando esperienze tra le culture del Mediterraneo così come si faceva un tempo. Lei sa che in Sicilia, come in Sardegna ad esempio, ci sono testimonianze intatte del culto cristiano delle origini, del culto essenico e andando ancora più indietro nel tempo del culto di Mitra. Perché non trasmettere questo portato di conoscenza ai giovani?
Consapevolezza e conoscenza sono la base del crescendo ordinario che è in ogni essere umano e quindi, ecco, forse non posso cambiare la società in cui vivo ma posso lasciare attraverso me stesso un segno affinché i giovani che vengono dopo di me possano ritrovarsi, così come diceva un grande Maestro vissuto circa duemila anni fa.