
Meno 7 miliardi e 780 milioni di euro nei prossimi cinque anni per gli enti locali. Quindi meno servizi, assistenza, trasporti per le persone.
Meno 7.834 posti nella scuola pubblica, tra personale docente e amministrativo, tecnico e ausiliario. Un taglio simile non si vedeva dai tempi della Gelmini.
Meno mezzo miliardo di euro a tutti i settori della cultura nel prossimo triennio. Del resto i danni che la destra sta facendo alla cultura non si contano più.
Meno 80% di risorse fino al 2030 per il fondo Automotive, mentre il settore attraversa una delle crisi più difficili.
Unico taglio rinviato a data da destinarsi è quello che avrebbe fatto bene al ceto medio: quello dell’Irpef.
E ovviamente anche sulla sanità pubblica c’è il segno meno. La dotazione del Fondo sanitario nazionale in rapporto al Pil scenderà al punto più basso degli ultimi 15 anni.
Una legge di bilancio tutta tagli, slogan e mancette. E gli italiani ne pagano il conto.