«OUR FUTURE, OUR DAILY LIFE»
Le sfide e le prospettive della nuova economia spaziale sono state al centro della sesta edizione di NSE New Space Economy Expoforum. Svoltosi dal 16 al 18 dicembre, NSE 2024 è stato organizzato da Fiera Roma in collaborazione con Agenzia Spaziale Italiana, con il patrocinio del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, del Ministero della Difesa, del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, di INGV, di ENEA, di INAF e dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Roma e con il supporto di Regione Lazio e Camera di Commercio di Roma.
La manifestazione ha preso il via il 16 dicembre in occasione della Giornata Nazionale dello Spazio con la presenza, tra gli altri, del Presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana Teodoro Valente, di Adolfo Urso, Ministro delle Imprese e del Made in Italy con delega alle politiche spaziali e aerospaziali, e della Vicepresidente della Regione Lazio Roberta Angelilli. A NSE 2024 hanno preso parte un centinaio tra aziende e start up, compresa un’ampia collettiva di aziende laziali che ha partecipato grazie alla convenzione sostenuta dalla Regione Lazio per il tramite di Lazio Innova e Camera di Commercio di Roma, le quali sono state coinvolte in un programma di networking e b2b.
Nell’arco delle tre giornate un parterre di relatori di alto livello si è confrontato sulle tematiche centrali della New Space Economy, con l’obiettivo di descrivere le diverse opportunità, non confinate solo allo spazio, che questo settore offre, con una attenzione particolare a chi, giovane imprenditore o startup, ad esso si affaccia.
La Space Economy raggruppa infatti tutte le attività che includono la realizzazione e lo sfruttamento di risorse spaziali per la creazione di valore e il nostro Paese è in grado di coprire tutti i domini delle attività spaziali: dall’osservazione della Terra all’esplorazione umana e robotica, fino alle telecomunicazioni e alla navigazione, l’accesso allo spazio e la ricerca.
In questo contesto, che ha visto negli ultimi anni l’ingresso dei privati, assume un ruolo centrale la prima legge quadro italiana sullo Spazio e sulla Space Economy, di cui è in corso l’iter parlamentare, ritenuta fondamentale dalle aziende per poter operare in sicurezza. Delle sue implicazioni si è parlato in relazione al ruolo del nostro Paese a livello globale, nel tracciare una via italiana allo spazio.
Il ruolo dei privati nel settore spaziale è stato oggetto di molteplici confronti durante l’evento. Nell’ambito dell’osservazione della terra, è infatti emersa la necessità di aprire a un nuovo paradigma che veda il coinvestimento da parte industriale, da concretizzare ad esempio attraverso contratti di concessione. Se ne è parlato, in termini di sostenibilità e competitività, con riferimento al sistema IRIDE, in cui l’Agenzia Spaziale Italiana ha espresso la necessità di individuare partners che permettano un pieno sfruttamento del sistema che complementa asset nazionali quali la costellazione SAR Cosmo-SkyMED o la costellazione Copernicus.
Il programma IRIDE finanziato dal PNRR, rappresenta infatti uno tra i più importanti programmi spaziali satellitari europei di Osservazione della Terra, la cui costruzione dovrà essere completata entro il 2026 e nella quale sono impegnate 73 aziende italiane per un investimento di circa un miliardo di euro. IRIDE, un sistema end-to-end, ha l’ambizione di rispondere alle esigenze della pubblica amministrazione e rappresenta inoltre una importantissima opportunità per la crescita delle aziende nazionali e in particolare delle PMI. L’obiettivo attuale di IRIDE di soddisfare le necessità istituzionali permette di sfruttare le capacità della costellazione a favore di iniziative commerciali. Le potenzialità di utilizzo sono enormi e potranno essere spese a livello globale. Inoltre, dal momento che i satelliti non hanno confini, le applicazioni e i servizi che offrirà IRIDE potrebbero essere venduti, con gli opportuni adeguamenti, dalle nostre aziende ad altri Paesi.
È stata inoltre oggetto di confronto anche la necessità di valorizzare il capitale umano, che è fondamentale, con il capitale finanziario, per lo scale-up delle varie realtà. In questo ambito, che si caratterizza come iper tecnologico, le aziende cercano professionalità non solo strettamente legate allo spazio, ma che attengano ad esempio a settori come l’intelligenza artificiale e la cyber security. Si tratta di competenze tecniche che non sono diffuse, problema non solo italiano ma che riguarda tutto il mondo occidentale, rispetto al quale occorre investire in formazione e ricerca oltre che sui salari.
Questa sesta edizione di NSE 2024, declinata intorno al tema «Our future, our daily life», ha puntato fortemente sul coinvolgimento delle generazioni più giovani. Tra gli ospiti, anche l’astronauta Walter Villadei, colonnello dell’Aeronautica Militare, che nella mattinata del 17 dicembre ha incontrato le scuole. La Pitch Competition di NSE 2024, organizzata con il supporto tecnico dell’Agenzia Spaziale Italiana, ha premiato la startup Astradyne, mentre il premio speciale di AWS Amazon Web Services è stato assegnato a Rea Space. Inoltre, grazie all’iniziativa Career Opportunity circa un centinaio di neo laureati e giovani professionisti ha avuto la possibilità di incontrare direttamente in fiera i responsabili HR recruiting di Avio, Telespazio e Thales Alenia Space.
Durante l’evento gli enti di ricerca presenti, come INGV, ENEA, CNR e INAF, hanno organizzato attività e tavole rotonde, offrendo ai ricercatori una piattaforma per condividere il proprio lavoro e al pubblico la possibilità di conoscerlo.
Hashtag ufficiale #NSE2024