
Rivolgo i miei saluti più cordiali a tutti i partecipanti all’evento odierno, promosso dall’Associazione Futuri Probabili e dalla Fondazione Leonardo – Civiltà delle Macchine. La data scelta per questo seminario è particolarmente significativa. Si celebra oggi, infatti, la Giornata Nazionale dello Spazio, istituita nel 2021 per ricordare il lancio del primo satellite italiano, il San Marco 1, avvenuto il 15 dicembre 1964.
Si trattò di un evento epocale, che fece dell’Italia il terzo Paese al mondo, nonché il primo in Europa, ad aver posto in orbita un satellite artificiale interamente realizzato in ambito nazionale. Iniziava così l’avventura italiana nel cosmo, un’avventura costellata di successi che hanno reso il nostro un modello di riferimento riconosciuto a livello globale.
È ben noto che nel corso degli anni il nostro Paese ha saputo costruire una filiera spaziale altamente competitiva, composta da un tessuto industriale in costante crescita, sostenuta da centri universitari e di ricerca di assoluta eccellenza e fondata su una sinergica collaborazione tra Istituzioni pubbliche e private.
In virtù della sua forte vocazione al dinamismo imprenditoriale, il settoreaerospaziale, che già da tempo ha assunto un ruolo cruciale per le politiche industriali e di sicurezza, nazionali ed europee, si sta dimostrando anche un formidabile volano per lo sviluppo del nostro Paese e del Continente.
Il comparto, infatti, rappresenta uno dei principali motori della ricerca e dell’innovazione. Grazie agli investimenti in questo campo, l’Italia può beneficiare di tecnologie all’avanguardia, non limitate alla dimensione militare, ma anche e soprattutto a quella civile, con un effetto trainante per tutti gli altri settori in grado di innescare un circuito virtuoso a sostegno dell’intero sistema produttivo.
In un simile scenario, è evidente come negli anni a venire si renderà indispensabile disporre di un adeguato numero di professionisti in possesso di solide e approfondite competenze scientifiche.
Quei professionisti, cari ragazzi, potreste essere proprio voi.
Auspico, dunque, che incontri come questo vi aiutino, nel pieno rispetto delle passioni e delle inclinazioni di ciascuno, a riflettere sull’importanza, per il vostro futuro e per quello dell’Italia, delle cosiddette discipline STEM.
Con questa speranza, vi giunga, quindi, il mio sincero augurio per il miglior esito dell’iniziativa.