
Si è svolto ieri, sabato 14 dicembre, il 14° Convegno sulla Grafologia Criminologica “Storie, attualità e prospettive”. Un appuntamento ormai consolidato e atteso da professionisti, appassionati e studiosi del settore. L’evento, organizzato presso la Pontificia Facoltà S. Bonaventura dal Centro Internazionale di Grafologia Medica (Via del Serafico, 1), presieduto dal Prof. Vincenzo Tarantino, ha visto la partecipazione di esperti provenienti da diverse discipline, che hanno contribuito con le loro competenze e ricerche all’approfondimento delle tematiche legate alla grafologia applicata all’ambito criminologico.
Il tema centrale dell’evento è stato affrontato attraverso interventi di relatori qualificati che hanno discusso argomenti di grande rilevanza nel campo dei comportamenti devianti e nell’importanza della professione del grafologo in molti procedimenti penali.
Il Prof. Tarantino ha sottolineato l’importanza del convegno: «L’evento è stato un successo, vi è stata la partecipazione fattiva di tutti i relatori che, con le loro competenze, hanno dato un contributo alla scientificità della grafologia applicata in criminologia. Si è approfondita l’applicazione della grafologia negli studi di criminologia, evidenziando come tutti i comportamenti umani, compresi quelli devianti, si riflettono nella scrittura. La grafologia, riconosciuta come disciplina scientifica, è ormai inclusa tra le competenze richieste ai professionisti incaricati ad effettuare le perizie nei tribunali civili e penali, come stabilito dalla legge Cartabia. È, inoltre, in discussione presso il Senato della Repubblica e la Camera dei Deputati una proposta di legge per l’istituzione dell’Albo e dell’Ordine dei grafologi. La grafologia è la scienza che studia il comportamento grafico, in particolare il movimento espressivo della scrittura, senza sovrapporsi allo studio della personalità, che rimane ambito esclusivo della psicologia».
L’evento ha esplorato le molteplici applicazioni della grafologia criminologica, disciplina che studia la scrittura al fine di comprendere personalità e comportamenti umani, specialmente nei contesti investigativi e giudiziari. Sono stati, inoltre, discussi i recenti sviluppi normativi che rafforzano la posizione della grafologia nel panorama professionale italiano.
Anche trattando temi lontani come la scrittura di Jack lo squartatore, le tematiche sono state sempre affrontate con mezzi attuali, come la scrittura del famoso assassino seriale che si intreccia con le moderne ricerche sul DNA.
A seguito dei saluti di Padre Raffaele di Muro Direttore Scuola di grafologia Seraphicum e Preside Pontificia Facoltà Teologica S. Bonaventura, il convegno si è suddiviso in quattro sessioni:
Prima sessione
- “La perizia come mezzo per la formazione della prova scientifica in ambito giudiziario” con il Prof. Giovanni Arcudi (già Direttore Istituto di Medicina Legale dell’Università di Roma “Tor Vergata”)
- “L’individuazione del reo tramite la grafologia nelle indagini preliminari” con Antonio Gustapane (Procuratore della Repubblica di Varese, Professore a.c. di diritto penale-amministrativo presso SPISA Università di Bologna)
- “L’indagine criminalistica nel processo penale: caso esemplare” con Gianluca Tarei (Direttore Tecnico Superiore della Polizia di Stato, Direzione Centrale Anticrimine – Servizio Polizia Scientifica)
Seconda sessione
- “Scritture criminali” con Massimo Arcangeli (professore ordinario di Linguistica Italiana Università degli studi di Cagliari)
- “Il comportamento grafico del criminale” con Riccardo Simoni (medico chirurgo, psichiatra e psicoterapeuta)
- “L’Inno di Italia che non è stato scritto da Goffredo Mameli: storia e analisi linguistica forense” con il Prof. Vincenzo Tarantino (Professore Scuola di grafologia Seraphicum della Pontificia Facoltà Teologica S. Bonaventura) e il Prof. Elio Carlos Tarantino Mendoza Garofani (Grafologo, fotografo forense, criminologo – Docente Scuola di grafologia Seraphicum della Pontificia Facoltà Teologica S. Bonaventura)
- “La narrazione testimoniale quale elemento extragrafico” con Laura Volpini (PhD, Psicologa giuridica forense e criminologa, psicoterapeuta, docente Università degli Studi di Roma “La Sapienza”)
Terza sessione
- “Il gesto grafico della devianza giovanile” con Roberto Travaglini (Professore associato di Metodologia della ricerca pedagogica, Università Studi Urbino, grafologo, presidente A.G.P.)
- “Il caso Filippo Turetta: aspetti criminologici e grafologici” con Gino Saladini (Medico legale, criminologo, Docente Master in Scienze Forensi Università degli Studi di Roma “La Sapienza”) ed Elena Marchetti (Sociologa, grafologa giudiziaria, criminologa, Docente Master Criminologia e diritto penale Unicusano Roma)
- “Dall’omicida al serial killer: difformità da Cesare Lombroso ad oggi” con Evi Crotti (Psicopedagogista, giornalista e scrittrice, Fondatrice Accademia Crotti di Milano) e Alberto Magni (Medico e grafologo, Vicepresidente Accademia Crotti)
- “Jack lo squartatore: caso risolto” con Marina Baldi (Biologa, genetista forense) ed il Prof. Vincenzo Tarantino
Quarta sessione
- “Il cacciatore di anoressiche: Marco Mariolini” con Marisa Aloia (Psicoterapeuta, grafologa, presidente Scuola Superiore di Perizie)
- “La complicità e contaminazione reciproca nella condotta criminale” con Carla Di Carlo (Grafologa, criminologa, documentalista)
- “Analisi dei mezzi coprenti utilizzati per iscrizioni sui documenti storici con l’impiego dei metodi criminalistici non invasivi” con Rafal Ciesla (Cattedra di Criminalistica Facoltà di Legge Università di Wroclaw), Maciej Szostak (Cattedra di Criminologia e Scienze della Sicurezza Facoltà di Legge Università di Wroclaw) e Jolanta Grebowiec Baffoni (Università della Sicurezza Individuale e Pubblica «Apeiron» di Cracovia).
- “Il perito come fonte di evoluzione di un falsario” con Sorin Alamoreanu (Docente di criminalistica Facoltà di Giurisprudenza di Cluj in Romania) e Bogdan Florescu (Perito forense)
Un convegno che, attraverso l’analisi approfondita di nuovi crimini e i contributi di esperti di diverse discipline, sottolinea l’importanza dell’approccio interdisciplinare nelle indagini e nella comprensione del comportamento umano.
L’ampio spettro dei temi trattati ha permesso ai partecipanti di approfondire conoscenze teoriche e applicative, nonché di confrontarsi con esperti di spicco del settore. La grafologia criminologica, infatti, sta vivendo una fase di riconoscimento istituzionale grazie al decreto ministeriale n. 109, che inserisce i grafologi forensi tra le categorie professionali regolamentate. Questo rappresenta un importante passo avanti per la professione, che ha visto negli ultimi anni una crescente domanda di competenze specifiche nei procedimenti penali e civili.
Il Convegno si conferma come un momento di riflessione e confronto tra esperti del settore, con l’obiettivo di consolidare la posizione della grafologia come disciplina scientifica e strumento imprescindibile per le indagini criminologiche.











