(AGENPARL) – mer 11 dicembre 2024 *Oggetto: Il manager del Ruggi di Salerno sotto accusa: Polichetti (Udc)
chiede trasparenza e le dimissioni di D’Amato*
La situazione della sanità in provincia di Salerno è nuovamente al centro
del dibattito, e il caso di Vincenzo D’Amato, direttore generale
dell’Azienda ospedaliera universitaria “San Giovanni di Dio e Ruggi
d’Aragona”, non fa che alimentare le polemiche. Nonostante il suo
pensionamento, D’Amato continua a ricoprire il suo ruolo, una situazione
che, secondo Mario Polichetti, responsabile nazionale della Sanità
dell’Udc, evidenzia un grave problema di gestione e trasparenza nella
sanità pubblica.
“È un’anomalia inaccettabile”, ha dichiarato Polichetti. “Il fatto che
D’Amato, pur essendo in pensione, rimanga alla guida del Ruggi è il segno
di una gestione arbitraria che mina la credibilità dell’intero sistema
sanitario. Un esempio lampante di come la cosa pubblica venga trattata
senza responsabilità e senza un vero controllo”.
Le critiche si concentrano su quella che Polichetti definisce una “crisi”
che affligge l’ospedale Ruggi. “Da tempo ormai il Ruggi è un ospedale in
crisi: le liste d’attesa per gli interventi chirurgici sono interminabili,
e le attese per le prestazioni ambulatoriali sono insostenibili. In molti,
ormai, sono costretti a cercare cure altrove, addirittura a partorire in
ospedali di altre province come Avellino e Napoli. Questo è il risultato di
una gestione fallimentare che non può più essere tollerata”, ha proseguito
il responsabile della Sanità dell’Udc.
Polichetti ha sottolineato anche la grave migrazione passiva dei pazienti:
“I salernitani non si fidano più del Ruggi. I migliori professionisti
stanno lasciando la struttura e i cittadini sono costretti a rivolgersi
altrove. La situazione è critica, e non possiamo permettere che continui a
danneggiare la salute della popolazione”.
Infine, il responsabile dell’Udc ha chiesto un intervento immediato.
“Chiediamo le dimissioni di D’Amato e una gestione più competente e
trasparente dell’ospedale. La salute dei cittadini non può essere messa a
rischio da logiche di potere o da una gestione che non ha saputo rispondere
alle esigenze della collettività”, ha concluso Polichetti.
La situazione del Ruggi continua a essere un banco di prova per la sanità
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