
(AGENPARL) – mar 10 dicembre 2024 Salute, Lacarra (PD): Sospiro di sollievo per Bove. Approvare PDL Morti
improvvise per salvare vite
Roma, 10 Dic. – “La buona riuscita dell’intervento e la ripresa di Edoardo
Bove sono notizie che ci fanno tirare un sospiro di sollievo dopo la grande
angoscia vissuta da tutti noi nei momenti del malore in diretta TV. Non
sappiamo se potremo ancora apprezzare il suo talento su un campo di calcio,
e di certo ce lo auguriamo, ma la cosa più importante è che stia bene, che
possa riabbracciare i suoi cari e continuare a vivere. Tutto ciò è stato
possibile grazie all’intervento immediato dei soccorritori e all’ottimo
lavoro fatto dal personale sanitario in questi giorni. Quanto, per fortuna,
è toccato in sorte al calciatore, però, non è purtroppo la normalità. Ogni
anno, infatti, si verificano 1.000 casi di morte cardiaca improvvisa di
under 35. Bambini, adolescenti e giovani adulti che perdono la vita senza
una spiegazione e senza una diagnosi postuma. In Italia esiste una legge
che obbliga il riscontro diagnostico nella morte improvvisa del lattante e
del feto, ma non nel caso di morte improvvisa di un giovane. Un vuoto
normativo che ci impedisce di scoprire le cause, spesso nascoste, dietro a
questi decessi, e di prevenire nuovi casi simili tra i familiari. Quasi due
anni fa, insieme ai colleghi Nicola Carè e Debora Serracchiani, con il
fondamentale sostegno della Società Italiana di Cardiologia e
l’interlocuzione con una vera e propria rete di oltre 50 tra associazioni
di pazienti e clinici riunite dall’Osservatorio Malattie Rare, abbiamo
presentato una proposta di legge già depositata da Paolo Siani nella scorsa
legislatura per riempire questa dolorosissima lacuna. Ad oggi, tuttavia, il
nostro testo non ha ancora iniziato il suo iter di esame e approvazione,
mentre i casi come quello di Edoardo Bove ci ricordano quanto sia
imprescindibile intervenire con più decisione nell’ambito della
prevenzione.”
Così Marco Lacarra, deputato del Partito Democratico e componente della
Commissione Giustizia a Montecitorio.