
I prezzi alla produzione industriale nell’Eurozona sono aumentati dello 0,4% a ottobre rispetto al mese precedente, segnando una ripresa dopo il calo dello 0,6% registrato a settembre. I dati, pubblicati mercoledì dall’ufficio statistico Eurostat, evidenziano una dinamica simile nell’intera Unione Europea (UE), dove i prezzi alla produzione sono cresciuti anch’essi dello 0,4% su base mensile.
L’incremento dei prezzi è stato trainato principalmente dal settore energetico, che ha registrato un aumento dell’1,4% nell’Eurozona e dell’1,1% nell’intera UE. Anche i prezzi dei beni di consumo durevoli e non durevoli hanno contribuito alla crescita, con aumenti rispettivi dello 0,3% e dello 0,2%.
Tuttavia, i beni intermedi hanno mostrato una leggera contrazione dello 0,1%, mentre i prezzi dei beni strumentali sono rimasti stabili, senza variazioni rispetto al mese precedente.
Tra i Paesi membri dell’UE, Estonia e Italia hanno registrato i maggiori incrementi mensili dei prezzi alla produzione industriale, con un aumento dell’1% ciascuna.
- Francia ha seguito con un incremento dello 0,9%,
- Svezia ha registrato un aumento dello 0,8%.
Al contrario, la Bulgaria ha riportato il calo più significativo, con una riduzione del 2,9%, seguita dalla Slovacchia e dalla Romania, rispettivamente con cali dell’1% e dell’1,5%.
Nonostante l’aumento mensile, su base annua i prezzi alla produzione industriale sono in calo. Nell’Eurozona, i prezzi industriali sono scesi del 3,2% rispetto a ottobre 2023, mentre nell’intera UE il calo è stato del 3%. Questa diminuzione annuale riflette una graduale disinflazione nei costi energetici e nei prezzi delle materie prime rispetto ai picchi del 2023.
L’aumento mensile dei prezzi alla produzione industriale rappresenta un segnale di ripresa, ma il calo su base annua evidenzia ancora le sfide che l’economia europea deve affrontare. Gli analisti prevedono che la stabilizzazione dei prezzi possa continuare nei prossimi mesi, grazie a una domanda energetica più bilanciata e a condizioni di mercato più favorevoli. Tuttavia, rimangono incertezze legate alla volatilità dei mercati energetici e alle tensioni geopolitiche globali.