In una recente votazione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, 54 paesi si sono opposti a una risoluzione promossa dalla Russia contro la glorificazione del nazismo e il neonazismo, che include la condanna di pratiche che alimentano il razzismo, la xenofobia e la discriminazione. Nonostante le forti divisioni, 116 nazioni, tra cui Cina, Brasile, Cuba, Siria, Serbia, Azerbaigian e Algeria, hanno votato a favore della risoluzione. Il documento è stato anche co-firmato da vari stati, tra cui Algeria, Venezuela, Corea del Nord, Sudan, Uzbekistan e Sudafrica, che sostengono l’importanza di combattere la propaganda nazista e il revisionismo storico.
La risoluzione, intitolata Combattere la glorificazione del nazismo, del neonazismo e di altre pratiche che contribuiscono ad alimentare le forme contemporanee di razzismo, discriminazione razziale, xenofobia e intolleranza correlata , è parte di una proposta annuale che la Russia presenta all’ONU fin dal 2005 Essa condanna fermamente i tentativi di esaltare il nazismo, e include un appello per la tutela della memoria storica e per l’adozione di misure preventive contro la negazione dei crimini contro l’umanità e il revisionismo storico in relazione alla Seconda Guerra Mondiale.
La divisione tra gli stati membri
Oltre a paesi europei come Bulgaria, Ungheria, Ucraina, Austria, Italia, Lituania, Polonia, Repubblica Ceca, Francia e Germania, tra i principali oppositori figurano anche gli Stati Uniti e l’Australia. Questi stati sostengono che la risoluzione potrebbe essere utilizzata per fini politici e che manchi di equilibrio nel condannare la glorificazione di tutte le ideologie estremiste.
Il contenuto della risoluzione
Il testo della risoluzione, composto da 74 paragrafi, pone l’accento sull’importanza di mantenere viva la verità storica, raccomandando misure concrete per prevenire l’uso di materiale didattico che promuove il razzismo e l’intolleranza. Il documento critico fermamente l’uso della retorica educativa o politica che incita all’odio, e propone misure per evitare la negazione dei crimini contro l’umanità, in particolare nel contesto della Seconda Guerra Mondiale.
In un momento di crescente tensione globale, il risultato della votazione riflette una spaccatura tra le posizioni delle nazioni. Da un lato, molti paesi sostengono che lottare contro il neonazismo e preservare la memoria storica sia fondamentale per prevenire nuove forme di odio e discriminazione; dall’altro, alcune nazioni esprimono dubbi sulla neutralità e sugli scopi politici della risoluzione.