
(AGENPARL) – lun 14 ottobre 2024 *Comunicato Stampa del 14 ottobre 2024*
1618 imprese, 1497 addetti, valore della produzione pari a di 4,37 miliardi
di euro. Questi sono i numeri che esprimono l’industria metalmeccanica di
Lucca, Pistoia e Prato. A queste cifre vanno aggiunte quelle della nautica,
che per molti versi è assimilata alla meccanica generale e risponde a
logiche analoghe.
Non è quindi da meravigliarsi se il settore, in Confindustria Toscana Nord,
rappresenta il secondo comparto in ordine di iscritti; oltre ai due
raggruppamenti che rispondono a precise vocazioni territoriali (le imprese
della meccanica per la carta a Lucca e del meccanotessile a Prato), nella
sezione si ritrovano realtà fra loro anche molto eterogenee: dall’industria
ferroviaria che ha il suo fulcro a Pistoia, alla metallurgia per la
lavorazione del rame e il trattamento di parti in metallo, a quelle che
operano nel settore oil and gas, produzione di macchinari per l’industria e
il packaging, serramenti per la casa, motori autofrenanti; tutte con il
medesimo tratto comune, di rappresentare eccellenze nel proprio settore.
Occasione di incontro e confronto, la prima assemblea che si è tenuta oggi
(14 ottobre 2024) e che ha visto l’esordio alla guida della sezione di
*Vincenzo
Renzo*, in carica dopo le elezioni del mese di aprile; al tavolo con lui,
in veste di ospite d’onore, il direttore di Federmeccanica *Stefano Franchi*
“La produzione industriale della metalmeccanica a Lucca Pistoia e Prato –
commenta *Vincenzo Renzo* – non è sfuggita all’andamento lento del livello
nazionale e, a parte l’eccezione dei mezzi di trasporto, (ferrotranviario
e nautica) il settore segna una stasi, secondo la recente rilevazione del
Centro Studi Confindustria Toscana Nord. Oggi, fra tanti colleghi, ho però
percepito la pervicace intenzione di continuare a fare impresa, secondo una
serie di dettami che ci accomunano e che sono propri del nostro sistema
confindustriale, e di Federmeccanica: attenzione alla sostenibilità
ambientale e sociale, ricerca, innovazione, valorizzazione delle nostre
risorse aziendale e formazione di nuovi addetti, welfare aziendale. Il
tutto nell’ottica della competitività e consapevoli che da qui a poco
saremo chiamati a confrontarci con temi sempre più pressanti, in quadro
internazionale probabilmente diverso da quello a cui siamo abituati e che
non è indifferente per aziende come le nostre, che lavorano in ogni Paese
del mondo; mi vengono in mente, ma non sono gli unici, il grande problema
della denatalità e dei profili professionali emergenti. Da queste sfide non
ci potremo sottrarre e saremo chiamati a dare una risposta coesa e
collettiva. Anche per questo consideriamo prezioso, oggi, l’incontro con
il direttore di Federmeccanica”.
*In foto Stefano Franchi e Vincenzo Renzo*
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