
(AGENPARL) – mar 08 ottobre 2024 Roma, 08 ottobre 2024
Buon giorno, sono Vincenzo Piscozzo, Segretario Generale dell’USIF, il più
rappresentativo sindacato dei Finanzieri.
In questo mio breve intervento cercherò di fare una breve sintesi di tutte le
criticità e le discrasie normative che, come sindacato, abbiamo riscontrato e
che di fatto inibiscono l’esercizio pieno dell’attività sindacale.
Una svista questa? Penso proprio di NO! Altrimenti offenderei gli autorevoli
addetti ai lavori.
E allora mi chiedo perché invece di contribuire positivamente in questo
importante momento storico, si continua a mettere il bavaglio a chi può
realmente lavorare per la tutela dei diritti e per il miglioramento delle condizioni
di lavoro di Noi Finanzieri?
Permettetemi di esprimere tutto il disappunto e l’amarezza per non essere mai,
come sindacati, stati interpellati e coinvolti.
Calare dall’alto norme, spesso contrastanti, non ha agevolato il nostro percorso
di crescita, ma sta limitando enormemente la nostra azione a tutela dei
Colleghi.
Tutto ciò è inconcepibile!!! Ma questo l’ho, l’abbiamo, già detto in tutti i modi
possibili.
Dopo un confronto interno con i Dirigenti Sindacali di USIF, in questa sede vi
riepilogo le richieste che riteniamo fondamentali per il libero esercizio
dell’azione sindacale e delle relazioni sindacali che nel proseguo delle nostre
attività sono assolutamente necessarie:
1. Fruizione dei distacchi sindacali in modo frazionato allo stesso modo dei
colleghi della Polizia di Stato;
2. Permessi sindacali di durata superiore al limite dei nove turni giornalieri
per ciascun mese allo stesso modo dei colleghi della Polizia di Stato;
3. Limitare la rielezione di 2 mandati solo se riguardanti la stessa carica
elettiva (esempio: possibilità di essere eletti Segretario Generale per 2
volte e poi magari poter essere eletti alla carica di Presidente);
4. Allineare la durata del distacco alla durata della carica elettiva, 4 anni (è
impensabile che, ad esempio un Segretario Generale che dura in carica
4 anni abbia solo 3 anni di distacco);
5. I periodi di distacco per motivi sindacali devono, a tutti gli effetti, essere
equiparati al servizio prestato.
6. la possibilità, salvo incompatibilità e previo nulla osta da parte
dell’APCSM di appartenenza, su richiesta del militare, di essere
trasferito, anche in soprannumero, ad altra sede gradita da quest’ultimo
(questa è una norma di tutela e salvaguardia dei Dirigenti Sindacali). È
chiaro che una siffatta formulazione prevede in origine l’intento di
preservare il dirigente sindacale da qualsiasi tipo di vessazione/ritorsione
a cui possa dover far fronte nel momento della cessazione del distacco
sindacale. Non sarebbero comprensibili per i militari formulazioni di
diverso tenore e sarebbero da stigmatizzare senza remore previsioni
alternative e peggiorative che possano anche solo lontanamente lasciare
uno spiraglio per un qualsiasi tipo di trasferimento non concordato col
dirigente e l’APCSM di appartenenza/provenienza al termine del periodo
di distacco.
7. Atteso il penalizzante sistema pensionistico (sistema contributivo),
poiché basato sui contributi versati nell’intera vita lavorativa, si richiede
l’istituzione di una misura economica integrativa tesa a compensare la
mancata percezione dei contributi previdenziali e degli emolumenti
accessori (premio produzione, straordinari, …), dai Dirigenti Sindacali
che usufruiscono del distacco sindacale, detto istituto sarebbe fruibile dai
soli militari in servizio.
Si richiede che quest’ultimo elemento di garanzia della retribuzione sia
istituito in una percentuale non inferiore al 80% e non superiore al 90%
delle voci retributive conseguite dall’interessato nell’ultimo anno solare
di servizio che precede l’attivazione del distacco (per intenderci se un
Dirigente Sindacale nell’ultimo anno ha percepito una media di 2000 € di
stipendio gli dovrà essere garantito un importo che va da 1.600 a1.800 €
per garantire alla propria famiglia la dignità che merita).
Si rammenta che questa misura è stata già attuata ed è attualmente in
vigore per i sindacalisti di alcuni Ministeri, Agenzie Fiscali e CNEL.
Tale misura si rende necessaria per permettere alle A.P.C.S.M. di
attivare gli istituti dei Distacchi Sindacali, attualmente non richiesti quasi
dalla totalità delle A.P.C.S.M. poiché altamente lesivi alle già minime
risorse previdenziali che contribuiscono al montante contributivo utile ai
fini pensionistici.
Voglio dare dei numeri, su 16 distacchi previsti per le associazioni
sindacali della GdF ne sono stati richiesti, a quanto mi risulta, solo 1.
Infine, questa Organizzazione Sindacale, esplicita la propria insoddisfazione in
merito alle relazioni sindacali che le amministrazioni ed i relativi ministeri hanno
creato con le A.P.C.S.M., praticamente, se non per le attività obbligatorie,
relazioni zero.
Ad oggi, inoltre, risultano sconosciuti i criteri (non la mera procedura di
conteggio) che hanno portato a siffatto sistema di calcolo delle Deleghe
Sindacale i delle ore di Permesso Sindacale Retribuito assegnate.
Si richiedono appositi stanziamenti in fase di contrattazione che diano pari
dignità di trattamento con le OO.SS. delle forze di polizia ad ordinamento civile,
soprattutto in merito ai criteri che determinano l’ammontare complessivo di
distacchi e permessi (leggermente modificati per l’anno 2025 da un recente
Disegno di Legge della Funzione Pubblica).
In relazione a quanto disposto dagli articoli 1479 (Procedure di contrattazione)
e 1480 comma 4 lett. a) e b) (Svolgimento dell’attività di carattere sindacale)
del D. Lgs. 15 marzo 2010, n. 66 si richiede la modifica di quanto sopra
osservato e si richiede che le modifiche richieste vengano in ordine inserite nel
D.P.R. che andrà a definire il nuovo contratto delle forze di Polizia o, in
subordine, nei Decreti correttivi alle norme sindacali ex art.16 c. 5 Legge
46/2022.
E per disposizione degli stessi articoli si richiede la possibilità di discussione
sul contingente massimo dei distacchi autorizzabili nonché sul numero
massimo annuo dei permessi retribuiti per i rappresentanti delle associazioni
rappresentative in quanto abbiamo notato una forte discrasia con i criteri
adottati per le Forze di Polizia.