
(AGENPARL) – ven 04 ottobre 2024 159 a. 2024
Verona, 4 ottobre 2024
Comunicato stampa
Scholars at Risk e Unicore, l’impegno dell’ateneo nell’accogliere studentesse e studenti, studiose e studiosi
in situazione di particolare vulnerabilità
Il 3 ottobre l’arrivo a Verona della studentessa vincitrice del bando Unicore, il 4 ottobre l’Assemblea annuale della rete SAR Italy
L’impegno dell’ateneo di Verona nella cooperazione internazionale e nell’accoglienza di studentesse e studenti, rifugiate e rifugiati e docenti provenienti da Paesi in cui la loro libertà accademica è compromessa, è grande e concreto.
Lo testimoniano l’adesione dell’università scaligera alla rete internazionale Scholars at Risk (SAR), fondata nel 1999 all’università di Chicago, con la missione di promuovere la libertà accademica e proteggere studiose e studiosi in pericolo di vita o il cui lavoro è severamente compromesso, e l’adesione al progetto Unicore – University corridors for refugees, che da la possibilità a giovani rifugiate e rifugiati di proseguire il loro percorso accademico in Italia.
SCHOLARS AT RISK
La rete comprende oltre 550 tra università, istituti di ricerca e associazioni in 42 Paesi, concentrati soprattutto negli Stati Uniti, Canada ed Europa. L’università di Verona fa parte di SAR Italy dalla sua fondazione nel 2019 e da giugno 2023 è componente del nuovo Direttivo.
Nell’ambito della rete Sar Italy, nel marzo 2022, l’ateneo scaligero ha pubblicato il primo bando per un assegno di ricerca “a progetto” destinato a una studiosa o studioso a rischio. A fine giugno 2022 è stato selezionato il vincitore, Mohammed Alruqimi, proveniente dallo Yemen. Dopo una lunga attesa per l’ottenimento del visto, è riuscito ad arrivare a Verona dove è attualmente in servizio nel dipartimento di Informatica.
Nel settembre 2023 il ricercatore è riuscito a farsi raggiungere dalla famiglia: moglie e 3 figli minori in età scolare e pre-scolare, ai quali, in collaborazione con enti e associazioni locali, si è fornito un supporto su più fronti, dalle procedure burocratico-amministrative, ai contatti con le scuole, alle possibilità proposte per l’apprendimento della lingua italiana.
L’assegno di ricerca è stato recentemente rinnovato per una ulteriore annualità, fino a marzo 2025, utilizzando fondi di ateneo e un cofinanziamento del dipartimento di Informatica.
“Nello Yemen, mantenere viva la ricerca e l’istruzione pubblica è la sfida più grande”, racconta Alruqimi. “Da quando il gruppo Houthi ha preso il controllo della capitale, ha interrotto i finanziamenti governativi per l’istruzione, compresi gli stipendi del personale. Negli ultimi anni molti professori sono stati licenziati, alcuni sono fuggiti dal Paese e altri sono stati incarcerati per aver espresso le proprie opinioni. Molti accademici sono passati a lavori non accademici per sopravvivere. Il gruppo Houthi ora esercita uno stretto controllo sulle università, utilizzando supervisori accademici e sindacati studenteschi che hanno molto potere. Ad esempio, i sindacati studenteschi supervisionano le attività e le pubblicazioni degli studenti, applicando regole rigide per separare studenti maschi e femmine e vietando la musica. I supervisori assicurano che i contenuti religiosi estremisti siano aggiunti al corso di studio”.
Positivo, invece, l’arrivo a Verona.
“L’ambiente favorevole e amichevole all’interno del dipartimento di informatica, insieme al mio supervisore accademico, Luca Di Persio, la collaborazione con il team SAR dell’università e l’ufficio ISU e l’eccellente cooperazione delle scuole dei miei figli, hanno giocato un ruolo significativo nel superare le sfide dell’integrazione. Tuttavia, quando si parla di sfide, vengono in mente tre questioni principali correlate: l’adattamento della famiglia, il problema dell’alloggio e la sostenibilità della carriera. La mobilità e l’adattamento della famiglia richiedono una pianificazione, uno sforzo e delle risorse significative. Inoltre, trovare un alloggio adeguato a Verona è diventata una sfida importante. I prezzi molto alti mettono a dura prova la capacità di mantenere la resilienza e la stabilizzazione a lungo termine”.
A luglio 2024 la Commissione Cooperazione allo Sviluppo Internazionale ha avviato un secondo bando per un altro assegno di ricerca destinato a studiose/i a rischio e le selezioni sono in corso.
Il 4 ottobre, in ateneo, si è tenuta l’annuale assemblea nazionale della rete Sar Italy, cui hanno partecipato Diego Begalli, prorettore di ateneo, Vittorio Sandalli, già ambasciatore d’Italia in Georgia, Indonesia e Afghanistan, Jacopo Buffolo, assessore alle Politiche giovanili, Pari opportunità e Diritti Umani del Comune di Verona, e Barbara Bonafini, della commissione Diritti umani dell’Ordine degli Avvocati di Verona. A moderare la tavola rotonda, dal titolo “L’accoglienza di studiose e studiosi a rischio nelle Università: esperienze a confronto e supporto da parte delle Istituzioni” è stata Roberta Ricucci, dell’università di Torino e membro del coordinamento di SAR Italy. L’importante evento si inserisce nelle iniziative della Commissione alla Cooperazione Internazionale del nostro ateneo presieduta da Emanuela Gamberoni, referente del rettore alla Cooperazione internazionale e componente del direttivo Sar per Univr, assieme a Isolde Quadranti e Anna de Salvo.
UNICORE