
(AGENPARL) – gio 26 settembre 2024 *COMUNICATO STAMPA*
*G7: Cia, agricoltura settore chiave per crescita Africa. Spingere su
innovazione e formazione *
*Il presidente Fini dal Forum dedicato: “Potenziale produttivo enorme,
serve lavoro di squadra per garantire prospettive e contribuire a sicurezza
alimentare globale” *
Roma, 26 set – L’agricoltura può rappresentare davvero uno dei settori
chiave del partenariato Italia-Africa, a partire dal Piano Mattei, sia sul
fronte della cooperazione a sostegno della sicurezza alimentare che sul
piano della formazione, nella sfida tecnologica dell’agritech. Lo dice il
presidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani, Cristiano Fini, in
occasione del Forum per l’Africa del G7 Agricoltura nell’isola di Ortigia.
Oggi il territorio africano, che “vale” il 65% del terreno arabile del
mondo, viene utilizzato solo per il 10% e il valore aggiunto per lavoratore
è pari a circa un quarto della media globale. Ma il potenziale produttivo
del continente è enorme: la superficie coltivabile potrebbe crescere fino
al 700% superando i 300 milioni di ettari. “Ecco perché -spiega Fini-
dobbiamo garantire l’accesso a quell’innovazione che noi diamo per
assodata. I Paesi più sviluppati, in primis l’Italia, hanno tecnologie,
ricerca, formazione, che vanno messe a disposizione e condivise in maniera
strutturale. Solo lavorando insieme si può costruire un pianeta più equo e
più giusto, permettendo all’Africa di uscire da un’agricoltura di
sussistenza, coltivare di più e meglio e divenire centrale nella produzione
di cibo per una popolazione mondiale in crescita”.
Secondo il presidente di Cia, insomma, “è indispensabile operare per creare
attraverso l’attività agricola e la valorizzazione delle comunità rurali,
una migliore condizione di vita in quei Paesi, considerando anche che circa
il 60% della popolazione ha meno di 25 anni”.
D’altra parte, “proprio la tragedia dei migranti che si consuma nel
Mediterraneo impone di trovare al più presto soluzioni durature, capaci di
ricostruire un tessuto economico e sociale tale da scongiurare la fuga
disperata di quelle popolazioni -aggiunge Fini-. Abbiamo il dovere di
contribuire alla crescita del continente africano; di rafforzare,
attraverso l’impostazione di nuovi e maggiori programmi di cooperazione
agricola, una politica di sviluppo sostenibile tale da offrire, soprattutto
ai giovani, una prospettiva”.
Con ASeS, la Ong di Cia, e Agricoltura è Vita, “già portiamo avanti da anni
progetti per lo sviluppo agricolo in Africa, finalizzati alla formazione,
alla conoscenza delle buone pratiche e alla divulgazione delle innovazioni,
al sostegno alle famiglie agricole locali. Dimostrando che un modello
alternativo è possibile: coltivare la terra per alimentare la speranza”.
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*Settore Comunicazione e Immagine *| Cia-Agricoltori Italiani
sito web http://www.cia.it
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