(AGENPARL) – mer 11 settembre 2024 **Sversamento nel fiume Fine, Monni: “Inutile alimentare confusione, va
perseguito il responsabile”**
/Scritto da Pamela Pucci, mercoledì 11 settembre 2024 alle 16:46/
“Sulla vicenda dello sversamento di liquami nel fiume Fine, nel Comune di
Rosignano Marittimo (Li) “C’è una confusione che non va alimentata”. A
dirlo l’assessora regionale all’ambiente Monia Monni, che prosegue: “Di
fronte a questi accadimenti le cittadine e i cittadini hanno bisogno di
chiarezza e informazioni precise. Ciò che ogni Ente pubblico deve fare è
normato dalla legge e a quella serve attenersi”.
“A seguito dello sversamento del 16 agosto – spiega l’assessora –
l’amministrazione comunale di Rosignano, anche sulla base delle risultanze
dei campionamenti effettuati da ARPAT, ha ritenuto necessario e urgente
intervenire per limitare gli effetti dello sversamento nell’ottica di
riportare la situazione ad uno stato di normalità. Il Comune è l’unico
ente titolato a fare questo tipo di attività ed evidentemente ora dovrà
rivalersi sul soggetto privato autore dello sversamento, per recuperare le
somme spese che non possono e non devono ricadere sulle spalle delle
cittadine e dei cittadini di Rosignano”.
“Apprendo inoltre – aggiunge Monni – che c’è un opportuno interessamento
dell’autorità giudiziaria, alla quale spetta accertare eventuali ulteriori
profili di responsabilità. Questo fronte ovviamente non compete né alla
Regione né al Comune, ma rispetto ad esso rimaniamo come usualmente a
completa disposizione”.
“Gli uffici della Regione Toscana – ricorda l’assessora – sulla base
delle comunicazioni ricevute dalla Polizia Provinciale e da ARPAT, che
ringrazio entrambi per il tempestivo intervento, hanno avviato i propri
accertamenti per valutare l’eventuale adozione di atti amministrativi di
competenza sul regime autorizzativo dell’azienda che ha determinato lo
sversamento, ma questa attività nulla attiene in senso stretto alle
ricordate azioni di immediato intervento predisposte dal Comune”.
Riguardo, infine, al supporto chiesto dal Comune di Rosignano a fine agosto
sul divieto di emungimento dal fiume Fine, si evidenzia che, pur rimanendo
gli uffici regionali a disposizione del Comune, non ci sono competenze
della Regione Toscana rispetto ad una legittima ordinanza del Sindaco, che
è tenuto a farla osservare attraverso i propri organi di controllo.
“E’ fuorviante – conclude l’assessora – il richiamo al tema delle
bonifiche, perché non siamo in questo campo bensì nell’ambito di
un’attività correlata ad uno sversamento in acque superficiali. Dopo aver
risentito ARPAT, confermo che allo stato attuale delle conoscenze non ci
sono evidenze di compromissione di altre matrici ambientali, che farebbero
scattare opportunamente uno specifico procedimento di bonifica. A ciò
aggiungo che la richiesta di un intervento regionale sulla bonifica del
fiume Fine, oltre che non supportata da evidenze tecniche, è
concettualmente sbagliata perché l’obiettivo di una pubblica
amministrazione non può essere quello di fare pagare alle cittadine e ai
cittadini i danni arrecati da un soggetto privato, bensì dovrebbe essere
quello di far pagare l’inquinatore, rispettando un principio architrave del
diritto ambientale: chi inquina paga”.
Trending
- Public Schedule – December 5, 2024
- Russian Offensive Campaign Assessment, December 4, 2024
- U.S. Support for Georgian People
- Statement on Romania’s Presidential Elections
- Macron esclude le dimissioni mentre il Governo Barnier è a rischio di crollo
- USA, la sottocommissione COVID speciale: “Nessuna giustificazione scientifica per le chiusure prolungate delle scuole”
- Agenzia regionale 1441.24 protezione civile meteo allerta arancione
- Oscar dell’Innovazione, premio ANGI: a Roma il gotha delle istituzioni e delle imprese italiane
- Camera dei deputati: Agenda di domani giovedì 5 dicembre
- Camera dei deputati: Capigruppo, Riorganizzazione lavori