(AGENPARL) – mar 10 settembre 2024 Interrogazione di Meloni e Bori (Pd), l’assessore Enrico Melasecche
risponde: “Tariffe ferme dal 2013. Un nuovo sistema di pagamento
rateizzabile è stato attivato. Per riconoscere ulteriori agevolazioni
servono risorse ingenti”
(Acs) Perugia, 10 settembre 2024 – L’Assemblea legislativa dell’Umbria
ha discusso questa mattina l’interrogazione a risposta immediata (question
time) con cui i consiglieri Simona Meloni e Tommaso Bori (Pd) chiedevano
spiegazioni circa il “pagamento degli abbonamenti del trasporto pubblico
locale e la possibilità di rateizzazione per gli studenti e gestione degli
orari scolastici degli autobus”.
Illustrando l’atto, Meloni ha sottolineato come “molte famiglie del
capoluogo umbro si trovano ad affrontare il pagamento degli abbonamenti per
il trasporto pubblico locale, il cui costo per gli studenti ammonta a 296
euro per la tariffa urbana (oltre 400 per quella extraurbana) rendendola una
delle più elevate a livello nazionale. Tale cifra risulta particolarmente
gravosa, soprattutto se confrontata con altre regioni italiane, dove gli
studenti delle scuole secondarie superiori possono usufruire di abbonamenti
gratuiti o a tariffe agevolate. In particolare, si evidenziano i casi della
regione Toscana e della regione Campania, dove il trasporto pubblico per gli
studenti è gratuito, oppure dell’Emilia Romagna, dove gli studenti con un
Isee inferiore a 30mila euro viaggiano senza alcun costo. Ad oggi, nonostante
le reiterate richieste da parte delle famiglie, non è stata ufficialmente
confermata la possibilità di rateizzare l’importo dell’abbonamento. Le
famiglie si trovano in difficoltà nel sostenere in un’unica soluzione un
costo così elevato. Busitalia ha inoltre comunicato, attraverso il proprio
sito web, che gli orari scolastici degli autobus entreranno in vigore solo a
partire dall’11 settembre, nonostante molte scuole del capoluogo umbro
inizino le lezioni già dal 9 settembre, lasciando un significativo numero di
studenti senza un adeguato servizio di trasporto pubblico nei primi giorni di
scuola. L’inizio del nuovo anno scolastico 2024-2025, previsto tra poche
settimane, porta con sé un significativo aumento dei costi per le famiglie
umbre, dovuto principalmente alle spese per i libri di testo e agli
abbonamenti per il trasporto pubblico, necessari per garantire agli studenti
la possibilità di raggiungere i propri istituti scolastici. Nonostante il
prezzo dell’abbonamento scolastico in Umbria sia rimasto invariato dal
2013, esso rimane fuori mercato rispetto a molte altre città italiane, dove
gli abbonamenti per studenti costano tra i 50 e i 60 euro all’anno o sono
addirittura gratuiti. Le associazioni studentesche umbre hanno più volte
sollecitato le istituzioni regionali a intervenire sul costo degli
abbonamenti, chiedendo di allineare le tariffe per gli studenti delle scuole
superiori a quelle già in vigore per gli studenti universitari, proponendo
un massimale di 60 euro annui per tutti gli studenti delle scuole superiori.
In Umbria, le scuole superiori sono spesso distribuite in centri urbani
distanti dai piccoli comuni dove risiedono molti studenti, rendendo il
trasporto pubblico un servizio essenziale e necessari per garantire agli
studenti la possibilità di raggiungere i propri istituti scolastici.
La Giunta chiarisca quindi quali sono gli esiti delle trattative in corso
riguardanti la possibilità di rateizzazione del pagamento degli abbonamenti
per gli studenti del capoluogo umbro; per quale motivo, a pochi giorni
dall’inizio dell’anno scolastico, non sia stata ancora fornita una
comunicazione ufficiale alle famiglie riguardo alle modalità di pagamento
degli abbonamenti; se non ritengano opportuno intervenire tempestivamente per
evitare disagi agli studenti e alle loro famiglie, adottando misure che
possano agevolare il pagamento, come la rateizzazione, e informando con
urgenza la cittadinanza su tali disposizioni; perché l’entrata in vigore
degli orari scolastici degli autobus non è avvenuta il 9 settembre, in modo
da garantire un servizio adeguato fin dal primo giorno di scuola, evitando
così disagi agli studenti che rischiano di essere penalizzati nei primi
giorni di lezione. Quali misure intende adottare per garantire una maggiore
sostenibilità economica del servizio di trasporto pubblico locale per le
famiglie, specialmente in riferimento alla situazione degli studenti. Perché
la Regione Umbria non ha ridotto le tariffe degli abbonamenti scolastici,
allineandole con quelle di altre regioni italiane e prevedendo agevolazioni
basate su fasce di reddito Isee”.
L’assessore Melasecche ha risposto che “Busitalia, su richiesta della
Regione, dava in passato la possibilità di rateizzare gli abbonamenti
scolastici. Ha poi però riscontrato il mancato pagamento delle rate
successive alla prima ed ha quindi modificato il sistema. Quest’anno è
stato scelto di individuare Scalapy come sistema di rateizzazione, per il
quale viene richiesto un contributo della Regione. Abbiamo verificato che il
nuovo sistema non ha ulteriori benefici rispetto a Paypal, utilizzato lo
scorso anno. Si è ritenuto inutile sostenere dei costi per il nuovo sistema,
visto che Paypal non comporta costi per la Regione. Il gestore Busitalia ci
ha informato di aver comunque proceduto con Scalapay. Non è stato possibile
anticipare al 9 settembre gli orari del trasporto scolastico a causa delle
tardive e disomogenee decisioni dei singoli istituti scolastici su date e
orari di avvio delle lezioni. La Regione si è attenuta al calendario
scolastico ufficiale. Le tariffe per il trasporto scolastico sono invariate
dal 2013, questo significa che in termini reali le famiglie pagano molto
meno. E nel frattempo sono state attivate misure in favore degli
universitari, che con 5 euro al mese viaggiano su tutti i mezzi pubblici, con
grande impegno finanziario da parte della Regione. Servirebbero fondi ingenti
per estendere queste agevolazioni a tutti gli studenti”.
Simona Meloni ha replicato dicendo “imbarazzata per la risposta. È il terzo
anno che l’assessore fornisce la stessa risposta. Si dice sempre che molti
non pagano abbonamenti e biglietti, senza quantificare nel dettaglio. Non è
poi chiaro se nelle altre regioni questi fenomeni siano assenti e meno
presenti. Rispetto a Paypal e al suo funzionamento, il 27 agosto è stato
comunicato che sarebbe cambiato il sistema di pagamento. L’Ufficio
scolastico regionale dipende dal ministero ma è la Regione che dovrebbe
rapportarsi con esso, non i singoli comuni. Sappiamo bene che i prezzi sono
fermi dal 2013 ma da allora la società è cambiata e si è indebolita, con
un incremento della dispersione scolastica”. MP/
link alla notizia: http://consiglio.regione.umbria.it/node/79085
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