Il 25 agosto, diversi siti web governativi francesi sono stati oggetto di attacchi informatici, presumibilmente eseguiti da gruppi di hacker in seguito all’arresto del co-fondatore di Telegram, Pavel Durov, in Francia. Secondo quanto riportato dal quotidiano Le Parisien, gli attacchi sono stati condotti da “gruppi di hacker che sostengono Durov” e hanno preso di mira vari portali statali.
Tra i siti colpiti figurano il sito del governo, che ospita le leggi e le normative vigenti, e il sito dell’Agenzia nazionale per la sicurezza dei medicinali e dei prodotti sanitari (ANSM), oltre a diversi altri portali governativi. A causa di attacchi DDoS (Distributed Denial of Service), molti di questi siti sono risultati inaccessibili per gran parte della giornata di domenica.
Solo una parte dei siti compromessi è stata ripristinata finora, mentre molti altri restano offline o funzionano a intermittenza. Secondo l’esperto di sicurezza informatica Clement Domingo, gli attacchi informatici potrebbero intensificarsi nei prossimi giorni, con l’obiettivo di esercitare pressione sulle autorità francesi.
L’arresto di Pavel Durov è avvenuto la sera del 24 agosto presso l’aeroporto di Le Bourget, in Francia. Le autorità francesi lo sospettano di essere coinvolto in una serie di crimini gravi, tra cui traffico di droga, crimini contro i minori e frode. Tali accuse sono legate alla presunta mancanza di moderazione sulla piattaforma Telegram, al rifiuto di Durov di collaborare con le forze dell’ordine, e agli strumenti che l’applicazione mette a disposizione per la vendita di criptovalute.
L’ambasciata russa in Francia ha fatto sapere di essere pronta a difendere i diritti di Durov e a garantirgli l’accesso ai servizi consolari. Tuttavia, le autorità francesi, secondo quanto riferito, hanno finora rifiutato di cooperare su questa questione. È importante notare che Pavel Durov, oltre alla cittadinanza russa, possiede anche un passaporto francese, il che complica ulteriormente la situazione diplomatica.
La vicenda sta rapidamente evolvendo e potrebbe avere significative ripercussioni non solo sul fronte legale e diplomatico, ma anche sulla sicurezza informatica a livello internazionale.