Il Grande Oriente d’Italia (GOI), una delle principali istituzioni massoniche del nostro paese, si trova attualmente al centro di una controversia significativa riguardante la sua leadership e la sua governance. Non si tratta semplicemente di una lotta per il patrimonio (i 200milioni di euro) o per il controllo di un titolo prestigioso quale è il Gran Maestro, come potrebbe sembrare dalle notizie recenti apparse sui quotidiani nazionali. In realtà, la situazione riflette una crisi più profonda che minaccia l’integrità e la funzionalità dell’intera organizzazione.
La questione del Gran Maestro e la crisi di leadership
Il conflitto attuale ha avuto origine dalla disputa riguardante l’elezione del Gran Maestro, una posizione cruciale per la guida e la direzione del GOI. Le controversie legali e le contestazioni di questa elezione sono state riportate ampiamente da Agenparl, e ciò ha messo in luce una crisi di leadership che non è solo una questione di nomine e titoli, ma un segnale di problemi più radicati all’interno dell’organizzazione. La vera battaglia in corso non è per il controllo di un titolo, ma per la riforma e la rinascita di un’istituzione che sembra aver perso il suo percorso. Non è un caso che la Lista n. 1 di Leo Taroni “Noi Insieme” hanno detto NO alla mafia e alla mentalità mafiosa.
La necessità di riforme
Come sottolineato nei recenti articoli di Agenparl, il futuro del GOI è incerto e la sua attuale crisi rappresenta un’opportunità per rivedere e, se necessario, riformare la struttura e le pratiche dell’organizzazione. La crisi di leadership e la contestazione sull’elezione del Gran Maestro rivelano una carenza di trasparenza e di processi democratici che devono essere affrontati urgentemente. Le riforme devono mirare a garantire che le decisioni siano prese in modo equo e democratico, rispettando i principi fondamentali che hanno sempre guidato la massoneria.
La Luce di una nuova Era
Leggendo i commenti e le riflessioni pubblicate sui canali di Telegram emerge a chiare note che la massoneria, con la sua lunga tradizione di ricerca della verità e del miglioramento personale e sociale, deve tornare a brillare come guida morale e intellettuale. È fondamentale che l’organizzazione non solo risolva le dispute interne, ma anche riacquisti la sua reputazione di integrità e coerenza sia a livello nazionale che internazionale. Questo richiede non solo decisioni coraggiose, ma anche un impegno collettivo per ripristinare e rafforzare i valori fondamentali su cui è basata, cosa che finora non è avvenuta, basta vedere le espulsioni, le ‘purghe’ e le tavole di accusa nei confronti di chi dissentiva. Ne sa qualcosa il Rito scozzese antico ed accettato che ha pagato e sta pagando pesantemente la sua ferma presa di posizione sul cambio di passo del GOI e sulla libertà anche di espressione.
Guardare al Futuro
Le prossime settimane e mesi (forse anche i prossimi giorni) saranno cruciali per il GOI. Il ricorso pendente di fronte alla Giustizia ordinaria, con le conseguenti strategie e azioni saranno determinanti per il futuro dell’organizzazione. La comunità massonica dovrà affrontare la situazione con una visione chiara e un impegno verso la riforma e il miglioramento. Solo con una leadership forte e una ristrutturazione delle pratiche interne, il Grande Oriente d’Italia potrà sperare di superare questa crisi e di tornare a essere un faro di luce e di speranza per i suoi membri.
In conclusione, il GOI ha di fronte a sé una sfida significativa, ma anche una grande opportunità. La luce che ha guidato l’organizzazione per secoli deve tornare a splendere con forza e chiarezza. Solo attraverso riforme autentiche e un rinnovato impegno verso i principi democratici, il Grande Oriente d’Italia potrà affrontare e superare questa crisi, ripristinando la sua integrità e il suo ruolo nella società.
I vari ‘fratelli’ sono stanchi di assistere ad episodi di intolleranza all’interno del GOI. Un esempio per tutti è dato da una recente riunione del Collegio siciliano, il presunto e provvisorio gran maestro aggiunto, ha fatto una dichiarazione che ha lasciato perplessi molti presenti: “Se vi capita di incontrare un giapponese, ditegli che la guerra è finita, finita, finita”. Questa affermazione, presumibilmente intesa come ironica, ha rivelato invece una profonda ignoranza storica e una notevole arroganza.
La persona sembra non essere a conoscenza di chi fosse Hiroo Onoda, l’ufficiale giapponese che resistette per trent’anni nella giungla filippina, fedele al giuramento fatto all’Imperatore. Onoda rappresenta il valore dell’onore e del sacrificio, concetti evidentemente estranei alla persona che ha pronunciata la frase. Il sermone rivolto ai Maestri Venerabili siciliani è risultato quindi non solo fuori luogo, ma anche umoristico nella sua ignoranza.
La situazione nel Grande Oriente d’Italia (GOI) è critica. I 6482 Fratelli che il 3 marzo 2024 hanno votato per Leo Taroni e la Lista n. 1, poi annullata da una “congiura di palazzo”, si trovano ora sotto un regime provvisorio e autoritario. Questo regime è stato segnato da episodi inquietanti, come l’arresto di due massoni siciliani per concorso esterno in associazione mafiosa, tra cui Achille Andò, amico intimo e sostenitore di un massone influente.
La leadership del Grande Oriente d’Italia è caratterizzata da un crescente isolamento internazionale e da una serie di insuccessi diplomatici. Recentemente, alcuni vertici del Vascello si sono recati a Londra per affrontare le preoccupazioni della United Grand Lodge of England (UGLE), ma è stato accolto con freddezza e ha mostrato un atteggiamento remissivo e negazionista.
L’isolamento del GOI è evidente anche a livello internazionale. La Gran Loggia di New York ha recentemente installato un nuovo Gran Maestro, invitando tutte le obbedienze massoniche di rilievo, ad eccezione del Grande Oriente d’Italia e della Gran Loggia di Albania. Le motivazioni fornite sono gravi: sospetti di elezioni truccate e frequentazioni pericolose da parte di figure chiave all’interno della massoneria.
Attualmente il declino del Grande Oriente d’Italia sembra inarrestabile. L’arroganza e l’incapacità di comprendere e rispettare i valori massonici hanno portato l’Istituzione in una situazione di degrado morale e isolamento internazionale. È imperativo che la giustizia faccia il suo corso e che il GOI venga ripristinato sotto una guida legittima e rispettabile.
Sono ormai molti che attendono il commissariamento del Grande Oriente d’Italia per….