(AGENPARL) – sab 10 agosto 2024 (ACON) Trieste, 10 ago – “C’? un’altra faccia della medaglia;
alla scuola della Regione Fvg non serve una sostituzione di
competenze, non serve una logica invasiva e invadente rispetto
allo Stato, servono risposte ai bisogni espressi dai territori e
dalle autonomie scolastiche. Il motore del futuro, la scuola, la
formazione, deve mantenere la sua caratterizzazione originaria,
soprattutto non subalterna rispetto a finalit? imprescindibili,
la formazione culturale generale, il potenziamento del senso
critico, la formazione dell’uomo/donna e del cittadino”.
Lo affermano, in una nota, i consiglieri regionali del Partito
democratico Laura Fasiolo, Massimiliano Pozzo e Francesco Russo.
“Neppure la formazione professionalizzante – continuano Fasiolo,
Pozzo e Russo -, pi? che mai necessaria allo sviluppo attraverso
laboratorialit? e innovazione professionale, pu? prescindere da
questi principi ed essere ritagliata esclusivamente sui bisogni
del mercato. Al centro, sempre, lo studente, i suoi bisogni
culturali e formativi, orientativi, lo sviluppo di competenze
unite alla capacit? di valutazione critica, personale e
autonoma”.
“L’insegnamento della lingua italiana agli stranieri: questo un
ambito sul quale scontiamo un clamoroso ritardo negli
investimenti della Regione rispetto ad altri Paesi europei,
complici politiche miopi che hanno favorito l’emarginazione dei
giovani immigrati e ritardato lo sviluppo produttivo della
regione e del Paese” ricordano i dem.
“La Regione su questo e altri temi ? del tutto priva di un
progetto compiuto – incalzano gli esponenti delle Opposizioni -,
dovrebbe intervenire seriamente sulla formazione con un cambio di
passo, favorire la residenzialit? nei territori meno popolati
rendendo attrattiva alle giovani generazioni l’offerta formativa,
integrata da servizi prescuola e post scolastici, con trasporti
adeguati, mense e biblioteche,spazi di studio e di aggregazione,
servizi di orientamento e di raccordo con il mondo culturale e
produttivo”.
“Pi? servizi finanziati dalla Regione favorirebbero
l’innalzamento dei livelli di competenza e il benessere degli
studenti, l’inclusione e l’integrazione e non invece il pesante
intervento sulle autonomie scolastiche che Rosolen ha
rigorosamente applicato, e continuer? ad applicare senza freno,
senza opporsi come altre Regioni ai dettami del Ministero in nome
delle nostre uniche specificit? territoriali. Il risultato?
Inevitabili impoverimenti dei servizi nei territori pi? fragili e
desertificazione del tessuto sociale in nome di una malintesa
‘razionalizzazione’ delle istituzioni scolastiche autonome –
concludono i consiglieri di Centrosinistra -, con un aumento
delle disuguaglianze e delle povert? educative”.
ACON/COM/mv
101715 AGO 24
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