
(AGENPARL) – mer 31 luglio 2024 *Medio Oriente =*
*On. Nicola Fratoianni (Verdi Sinistra) replica al ministro Tajani al
Question Time:*
*Le sue parole non bastano più.*
*Obiettivo del criminale di guerra Netanyahu è chiudere la saracinesca ad
ogni ipotesi di dialogo e di pace *
Ministro Tajani, glielo dico sinceramente, non intendo mettere in
discussione la sua attenzione umanitaria e del governo e la volontà di fare
ogni sforzo. Oggi non è, per quel che mi riguarda, occasione di sterile
polemica, ma le sue parole non bastano, non bastano più.
Lo afferma Nicola Fratoianni dell’Alleanza Verdi Sinistra nell’Aula di
Montecitorio replicando alle parole del ministro degli esteri nel corso del
question time.
Qualche giorno fa, tutti i giornali hanno riportato la notizia – prosegue
il leader di SI – che a Roma, qui – i servizi di *intelligence* dei vari
Paesi (Israele, Qatar e altri), si riunivano per cercare di definire i
dettagli di un accordo di tregua a Gaza. Questo accordo prevede un
interlocutore. In questo caso quell’interlocutore ha un nome e un cognome:
Hamas. Se il Governo israeliano uccide il *leader* di Hamas con un missile
lanciato a Teheran, il giorno successivo all’insediamento del nuovo
Presidente, quella scelta ha un obiettivo preciso: chiudere la saracinesca
a ogni ipotesi di pace a Gaza .
Questo, ministro Tajani, è l’obiettivo preciso al quale Netanyahu,
criminale di guerra, lavora dal 7 ottobre in poi e probabilmente anche da
prima del 7 ottobre. Allora, – insiste l’esponente rossoverde – serve che
arrivi qualche parola in più, serve che l’Italia riconosca lo Stato
palestinese, serve che l’Italia dica esplicitamente, insieme alla comunità
internazionale, al Governo di Israele, non al popolo israeliano, non allo
Stato di Israele genericamente inteso, ma al Governo di estrema destra del
criminale di guerra Benjamin Netanyahu che è l’ora di farla finita e che,
se non la fa finita, ci saranno conseguenze diplomatiche e commerciali, che
si mette in discussione l’accordo di associazione Italia-UE, perché
l’articolo 2 di quell’accordo – lei lo sa meglio di me, perché ha molta più
esperienza europea di me – prevede che quell’accordo debba essere sospeso
in caso di grave violazione dei diritti umani. Ma quante altre violazioni
dobbiamo vedere dopo il 75 % delle strutture civili di Gaza rase al suolo,
dopo le torture e le persecuzioni sui prigionieri palestinesi? Che cosa
deve accadere ancora perché ci sia un salto di qualità?
Ripeto, non metto in discussione che l’Italia ci prova, che si facciano
sforzi umanitari, ho visto con i miei occhi il lavoro del nostro personale
e le evacuazioni, è tutto ultra meritevole, ma non basta. Serve
un’iniziativa politica di altro livello, che individui chi oggi è
responsabile della messa in crisi di tutta la stabilità del Medioriente e
anche, e soprattutto, dell’insicurezza di Israele.
Non bastano più le parole- conclude Fratoianni – che anche oggi ha
ripetuto in quest’Aula .
Lo rende noto l’ufficio stampa
Roma, 31 luglio 2024