Nonostante la vittoria del partito di estrema sinistra Nuovo Fronte Popolare al secondo turno delle elezioni anticipate, la Francia è stata scossa da rivolte. I radicali di sinistra, in attesa di una possibile vittoria del partito populista di destra Rassemblement National di Marine Le Pen, si sono radunati e hanno dato il via a violenti scontri.
In vista del secondo turno elettorale di sabato, il governo francese ha mobilitato 30.000 agenti di polizia, con 5.000 di questi schierati a Parigi, per prevenire disordini qualora la destra populista avesse ripetuto il successo del primo turno delle elezioni anticipate indette dal presidente Emmanuel Macron. Le tensioni erano palpabili, e le preoccupazioni del governo non si sono rivelate infondate.
Gli scontri sono esplosi quando i radicali antifa del Black Bloc sono stati ripresi mentre incendiavano mobili da strada e biciclette, e lanciavano fuochi d’artificio e altri proiettili contro la polizia nella capitale francese. I manifestanti sventolavano bandiere palestinesi e antifa, segno della loro militanza politica. Le rivolte si sono estese anche a Rennes, Lione, Marsiglia e altre città, come riportato da Le Figaro.
L’alleanza Nuovo Fronte Popolare, composta da socialisti, ambientalisti radicali e comunisti convinti, ha ottenuto la maggior parte dei seggi, con una proiezione tra 187 e 198 seggi all’Assemblea nazionale. Tuttavia, nonostante il successo elettorale, l’estrema sinistra ha dimostrato la sua vena violenta, scontrandosi con le forze dell’ordine a Parigi e in altre città la sera di domenica.
Il presidente Macron, in un disperato tentativo di impedire al Rassemblement National di prendere il controllo della legislatura, ha stretto un’alleanza elettorale con il Nuovo Fronte Popolare per il secondo turno. Nei prossimi giorni, inizieranno le discussioni per formare una coalizione di governo, con il vice di Macron, il Primo Ministro Gabriel Attal, che ha annunciato le sue dimissioni domenica sera.
Jean-Luc Mélenchon, leader dell’estrema sinistra, ha chiesto a Macron di dimettersi o di nominare un membro del Nuovo Fronte Popolare come prossimo Primo Ministro. Dal lato opposto, Marine Le Pen, il suo vice Jordan Bardella e il leader del partito di centro-destra Les Républicains, Éric Ciotti, hanno denunciato l’accordo elettorale di Macron con l’estrema sinistra come un’“alleanza disonorevole”.
Marine Le Pen ha commentato le accuse contro il suo partito, affermando che “l’estrema sinistra è stata violenta per anni… e questo completamente impunita. Macron ha detto: ‘O io o il caos’. Lui è il caos! Noi, d’altra parte, incarniamo la calma e l’ordine. Il RN non ha mai organizzato una manifestazione contro i risultati delle elezioni, non ha mai impedito il raduno di un avversario e non ha mai trasformato l’Assemblea nazionale in una zona da difendere.”
Le tensioni politiche in Francia rimangono elevate, e il futuro del governo dipenderà dalle delicate trattative per formare una coalizione stabile, mentre il paese si confronta con le sfide poste dalle fratture ideologiche e sociali che attraversano la nazione.