(AGENPARL) – mar 30 aprile 2024 https://www.aduc.it/articolo/tesla+si+sta+trasformando_37498.php
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Tesla si sta trasformando
Le azioni Tesla rappresentano uno degli strumenti di formazione più efficaci per “investitori consapevoli” che io conosca. Se un investitore riesce a investire in Tesla nonostante la sua folle volatilità, il parere sfavorevole della maggior parte dei cosiddetti “esperti del settore”, le eccentricità di Elon Musk e – soprattutto – i lunghi periodi di “siccità” che seguono le fasi di euforia, diventa una sorta di “cintura nera” nell’investimento azionario.
Credo che ci sia un solo modo per riuscire a investire in Tesla per gli anni necessari a raccogliere i frutti eccezionali del completamento del suo ambizioso progetto aziendale: studiare approfonditamente l’azienda. Tutti i dati sono disponibili, ma sono pochissime le persone che si prendono la briga di dedicare il tempo necessario per approfondirli. Le varie fasi del progetto industriale di Tesla sono state rese pubbliche con largo anticipo, ma sono state sostanzialmente ignorate o derise dagli “esperti del settore”.
I piani aziendali
Il primo progetto aziendale è stato pubblicato il 2 Agosto 2006: è il cosiddetto “Master Plan 1”. L’idea di base era quella di produrre un’auto sportiva elettrica, seguita da un’auto elettrica di serie, fino ad arrivare ad auto elettriche di massa. All’epoca era qualcosa di semplicemente ridicolo ma – sebbene con enormi difficoltà – il progetto è stato sostanzialmente completato. Ciò ha portato un incredibile aumento di valore delle azioni man mano che è diventato chiaro al mercato che il progetto del 2006 iniziava a realizzarsi. Un passo importante è stato il lancio della Model S, la prima auto di serie completamente elettrica. Un’auto dalle caratteristiche eccezionali (specialmente per l’epoca) che ancora oggi continua ad essere la migliore berlina elettrica. L’annuncio del progetto della Model S è stato fatto nel 2011. L’anno successivo è iniziata la produzione e quello successivo ancora si sono visti i primi risultati nel conto economico, con il primo trimestre in
profitto nel 2013. Questo ha fatto balzare l’azione di oltre il 400% in sei mesi. Nei due anni precedenti, però, l’azione è sempre stata ampiamente al di sotto del massimo precedente realizzato nel 2010.
Il passo definitivo che ha fatto comprendere al mondo intero che il Master Plan 1 era realizzabile è stata la produzione della Model 3, la prima auto elettrica prodotta su larga scala. L’annuncio del modello è stato fatto nel 2016. La produzione su vasta scala si è rivelata un incubo che ha portato l’azienda sull’orlo del fallimento. Risolto il problema della produzione, nel 2019 è stata aperta la fabbrica in Cina ed è stato chiaro al mondo che la Model 3 sarebbe stata un successo. Ciò ha portato al successivo slancio delle azioni che da luglio 2019 a novembre 2021 sono cresciute di oltre il 3000%.
A luglio del 2016, quando il Master Plan 1 non era ancora completamente realizzato, Elon Musk ha pubblicato il Master Plan 2 che contiene 4 punti:
1 – Creazione di tetti solari integrati con batterie per l’immagazzinamento di energia.
2 – Espansione della gamma di veicoli elettrici per coprire tutti i principali segmenti.
3 – Sviluppare una tecnologia di guida autonoma dieci volte più sicura della guida manuale.
4 – Consentire alle auto di generare reddito per i proprietari quando non sono in uso.
I primi 2 punti si possono considerare in uno stadio avanzato di realizzazione. Il settore “energia” di Tesla sta crescendo a ritmi più rapidi di quello della vendita di auto ed ha margini di profitto più elevati. Solo per fare un esempio, è di ieri la notizia che la società elettrica francese Neoen, cliente di Tesla per la fornitura dei grandi accumulatori di energia, si è aggiudicata il contratto per l’espansione del progetto Collie Battery, il più grande sistema di accumulo di energia in Australia che andrà a sostituire le vecchie centrali a combustibili fossili utilizzate durante i picchi di domanda elettrica. Per quanto riguarda i nuovi modelli, il CyberTruck, ovvero il rivoluzionario pickup di Tesla, è in fase di “ramping” della produzione. Nell’ultima trimestrale è stato annunciato che i modelli di fascia più economica saranno presentati all’inizio del prossimo anno e non si aspetterà la realizzazione della nuova piattaforma produttiva che consentirà la
riduzione del 50% dei costi di produzione, ma si inizierà a sfruttare l’attuale capacità produttiva già installata. L’anno prossimo, quindi, vedremo almeno 2 o più nuovi modelli economici di auto. Negli anni successivi questi modelli diventeranno ancora più redditizi grazie alla rivoluzionaria metodologia costruttiva denominata “unboxed process”.
Ma i punti più importanti del Master Plan 2 sono il terzo e il quarto, quelli che stanno facendo “mutare pelle” all’azienda proprio in questi mesi, sia nella struttura organizzativa che nella percezione degli investitori. Esattamente come è accaduto con il primo master plan, nel 2016 nessuno prendeva sul serio il fatto che Tesla potesse risolvere realmente il problema della guida autonoma. Per anni Elon Musk è stato preso in giro perché continuava a dire che l’anno successivo sarebbe arrivata la guida autonoma, cosa che in realtà non è mai avvenuta. Quest’anno, però, le cose sono cambiate. Dopo vari tentativi non riusciti, la tecnologia che consente la guida autonoma di Tesla è finalmente arrivata ad un livello tale da non lasciare alcun dubbio ragionevole sul fatto che raggiungerà il livello fissato nel Master Plan 2 (ovvero 10 volte più sicura degli esseri umani). Già ora è più sicura di un essere umano, ma non ancora 10 volte di più. Nella versione precedente le
decisioni di guida erano realizzate attraverso un tipo di software tradizionale, ovvero deterministico. Centinaia di migliaia di righe di codice che dovevano prevedere tutti i possibili casi. Oggi, invece, è tutto guidato dalle reti neurali e il miglioramento è legato solo al costante addestramento reso possibile dalla potenza di calcolo e dai dati derivanti dalla guida della flotta di auto.
Come si può vedere da questo grafico che ho pubblicato nel precedente articolo, per il prezzo dell’azione ci troviamo nel mezzo di un altro “inverno” successivo al precedente massimo realizzato a fine 2021.
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