
(AGENPARL) – mer 24 aprile 2024 SETTORE AMBIENTE E AGRICOLTURA
Servizio Ambiente e Agricoltura
SISTEMA AGRICOLTURA FERRARA
Sono sette gli ambiti interessati dal progetto, per ognuno sono stati individuati e condivisi degli obiettivi strategici e dei progetti operativi
Ambiti di sviluppo dell’agricoltura ferrarese;
Politiche del lavoro e manodopera;
Salvaguardia delle produzioni agricole;
Ambiti di gestione dell’agricoltura ferrarese;
Formazione ed informazione;
Promozione del settore agricolo;
Rete per il territorio.
AMBITI DI SVILUPPO DELL’AGRICOLTURA FERRARESE
Condividere a livello territoriale un indirizzo di sviluppo futuro significa favorire una direzione identitaria e valorizzarne tratti comuni e/o peculiarità
Sono state individuate le seguenti proposte progettuali:
La diffusione dell’agricoltura rigenerativa e conservativa;
I crediti di carbonio applicati alle attività agricole come fonti di reddito
Ricerca e sperimentazione di nuove varietà colturali resistenti e resilienti
Formazione e incentivazione dei giovani.
Campagne informative ai consumatori.
La diffusione dell’agricoltura rigenerativa e conservativa
Questo progetto ha come obiettivo quello di valorizzare le sperimentazioni che sono già state realizzate sul territorio comunale dalle diverse realtà presenti con particolare riferimento alla Fondazione Navarra e Unife e dagli studi operati dalle Associazioni di categoria che al loro interno hanno istituito dei gruppi di lavoro specifici.
Si procederà ad una raccolta di tutte le esperienze fino ad oggi messe in campo e ad una divulgazione dei risultati e delle tecniche utilizzate che dovrà essere accompagnata dalla formazione di tecnici specializzati che devono essere messi a disposizione degli imprenditori agricoli con il compito di spiegare i vantaggi riscontrabili con l’applicazione di tali tecniche.
Scopo del progetto è quello di valutare l’applicabilità dell’agricoltura rigenerativa e conservativa sui nostri terreni in funzione delle loro caratteristiche litostratigrafiche e delle tipologia di colture che vengono praticate questo attraverso la collaborazione di tutti gli stakeholders del territorio.
Dovranno essere previsti poi momenti formativi degli imprenditori agricoli sui risultati del progetto e sulla descrizione dei benefici di carattere sia agronomico sia operativo/organizzativo e delle ricadute economiche positive che possono avere questi sistemi di fare agricoltura.
Dovrà essere implementata la sperimentazione diretta sul campo con la ricerca di fonti di finanziamento specifiche.
Per lo sviluppo di questi nuovi sistemi di fare agricoltura è fondamentale:
Individuare e/o richiedere linee di finanziamento che vadano ad incentivare gli imprenditori agricoli che intendono sostenere e attuare questa agricoltura. Tali fonti di finanziamento devono andare a bilanciare le perdite di produzione che si hanno nei primi anni rispetto all’agricoltura di tipo intensivo e industriale;
l’innovazione tecnologica infatti in questo quadro, diventano importanti attività come l’utilizzo di immagini satellitari per il telerilevamento dello stato di salute delle colture, attraverso l’elaborazione di indici come il vigore, lo stress idrico, il livello di clorofilla. Esistono poi modelli previsionali in grado di ottimizzare l’impiego degli input – per esempio l’acqua – dopo aver elaborato i dati ambientali, e che consentono l’attuazione di interventi mirati. E’ necessario quindi individuare delle fonti di finanziamento per lo sviluppo dell’innovazione tecnologica;
Individuare e/o istituire fonti di finanziamento per l’acquisto dei mezzi e attrezzature necessarie
2. I crediti di carbonio applicati alle attività agricole come fonti di reddito
Questo progetto ha come obiettivo quello di approfondire l’applicabilità delle direttive in merito ai crediti di carbonio alle normali pratiche agricole con particolare riferimento alle pratiche legate alla frutticoltura.
Si ricorda che un credito di carbonio (o carbon credit) è un certificato negoziabile, ovvero un titolo equivalente ad una tonnellata di CO2 non emessa o assorbita grazie ad un progetto di tutela ambientale realizzato con lo scopo di ridurre o riassorbire le emissioni globali di CO2 e altri gas ad effetto serra.
Il credito di carbonio viene generato tramite la realizzazione di un progetto di sviluppo con certificazione da parte di un Ente di terza parte, poi scambiato e successivamente annullato su un registro pubblico per compensare l’emissione di una tonnellata di anidride carbonica equivalente.
I crediti di carbonio possono essere sostanzialmente generati da due differenti macro categorie di progetti:
NBS (Nature Based Solutions), cioè progetti di carbon avoidance o di carbon removal basati su azioni di ampliamento, o di conservazione o di tutela di ecosistemi naturali;
TBS (Technology Based Solution), cioè progetti di carbon avoidance (e, in un breve futuro, anche di carbon removal) basati su soluzioni tecnologiche legate all’efficienza energetica, o alla generazione di energia pulita, o similari.
Un’ulteriore e diversa classificazione dei progetti di carbon offset è tra:
carbon avoidance, cioè progetti che riducono o prevengono le emissioni di gas serra;
carbon removal, cioè progetti che rimuovono e sequestrano in forma duratura la CO2 già presente in atmosfera.
L’idea progettuale è quindi quella di sfruttare le conoscenze degli stakeholders del territorio per fare delle valutazioni sull’applicabilità e di proporre agli Enti sovra ordinati la possibilità di inserire anche le attività agricole nel mercato dei crediti di carbonio che potrebbero diventare dei sostegni al reddito degli agricoltori in un momento particolarmente difficile per la frutticoltura del nostro territorio.
Si potrebbe pensare anche alla creazione di un equivalente di ZLS per il campo agricolo e a possibili sgravi fiscali per le aziende agricole che piantano alberi da frutto.
Ferrara potrebbe essere trasformata in un polo sperimentale.
3. Ricerca e sperimentazione di nuove varietà colturali resistenti e resilienti
Questo progetto ha come obiettivo quello di valorizzare le conoscenze e le sperimentazioni effettuate dalle attività vivaistiche presenti sul territorio provinciale.
Le realtà vivaistiche presenti sul nostro territorio risultano essere di assoluto valore a livello nazionale ed internazionale e hanno già sperimentato alcune varietà, con particolare riferimento alla frutticoltura, che risultano essere maggiormente resistenti e resilienti ai cambiamenti climatici, alle nuove normative e alle infestanti che si sono sviluppate negli ultimi anni.
Il progetto dovrà creare la giusta sinergia tra le realtà insediate sul territorio (fondazione Navarra, Unife e aziende vivaistiche) con lo scopo di sviluppare la sperimentazione di nuove varietà che consentano di incrementare la redditività degli imprenditori agricoli con lo scopo anche di ridurre l’espianto dei frutteti, privilegiando la sperimentazione sulle colture già esistenti per renderle più resistenti e resilienti e mantenendo le caratteristiche organolettiche del prodotto.
Questo progetto dovrà anche prevedere la restituzione dei risultati agli imprenditori agricoli e la formazione di tecnici specializzati che effettuino formazione direttamente in azienda.
4. Formazione e incentivazione dei giovani
Questo progetto ha come obiettivo quello di individuare le azioni, in collaborazione con gli stakeholders del territorio, per far si che i giovani si avvicinino all’imprenditoria agricola questo anche per consentire che le aziende famigliari vengano condotte dalle generazioni future e non vengano disperse così come sta accadendo negli ultimi anni.
Si dovrà provvedere ad avviare delle iniziative formative nelle scuole superiori, non solo negli istituti tecnici, ma anche nei licei e in ogni scuola di ordine e grado. Iniziative che dovranno portare i ragazzi a sperimentare sul campo cosa significa fare gli agricoltori, incentivandone le competenze per un’agricoltura sostenibile e all’avanguardia.
5. Campagne informative ai consumatori
Questo progetto ha come obiettivo quello di studiare le attività necessarie per delle campagne informative rivolte ai consumatori per la descrizione delle attività agricole e cosa vuol dire svolgere l’attività dell’agricoltore anche sfatando alcuni preconcetti che si sono diffusi negli ultimi anni rispetto alla non sostenibilità ambientale dell’attività e sulla qualità dei nostri prodotti in confronto con quelli che vengono importati anche dai paesi europei.
Tali iniziative potranno essere inserite in fiere dell’agricoltura nella quale oltre alla presentazione e alla vendita diretta dei prodotti agricoli tipici del nostro territorio e a eventi enogastronomici con prodotti tipici del territorio anche con l’organizzazione di webinar e/o eventi divulgativi rivolti direttamente alla cittadinanza. Si potrebbe pensare anche a giornate dedicate alle aziende aperte al pubblico per quelle realtà virtuose che vogliano mettersi a disposizione.
2. POLITICHE DEL LAVORO E MANODOPERA Il tema del reperimento e della qualificazione della manodopera è tra i temi centrali nell’ambito agricolo, influenzato dalle trasformazioni socio culturali in atto
Sono state individuate le seguenti proposte progettuali:
Creazione sportello comunale del lavoro agricolo;
Logistica nella mobilità spostamento casa-lavoro
Individuazione di premialità per le Aziende che aderiscono al Lavoro di Qualità
1. Creazione sportello comunale del lavoro agricolo
Questo progetto ha come obiettivo quello di creare uno sportello a livello comunale per realizzare un collegamento tra la domanda e l’offerta di lavoro. Tale sportello potrebbe essere supportato dall’ufficio mediazione per formare i potenziali lavoratori sulla tipologia di lavoro che dovranno andare a svolgere.
Lo Sportello utilizzerà tutti gli strumenti che oggi sono stati messi a disposizione a seguito dell’importante lavoro svolto dai diversi Enti nel corso di questi anni per risolvere il problema della manodopera.
Si potrebbe pensare di organizzare nell’ambito delle attività di tale sportello, in collaborazione con gli stakeholders del territorio, anche corsi di formazione dei lavoratori per quanto riguarda la sicurezza sul lavoro in modo tale da sgravare i costi di tali attività dagli imprenditori agricoli. Si avrebbe, così, una manodopera già formata e preparata sul lavoro da andare a svolgere.
Si potrebbe anche istituire una rete tra imprese agricole, in virtù delle colture praticate, che consenta di garantire ai lavoratori individuati in appositi elenchi, un’attività lavorativa che non risulti essere limitata nel tempo ma che possa essere estesa a tutto l’anno solare.
Nell’ambito delle attività dello sportello ci dovrà essere anche la ricerca di finanziamenti e/o delle collaborazioni con gli stakeholders per la formazione dei lavoratori.
2. Logistica nella mobilità spostamento casa lavoro
Questo progetto ha come obiettivo quello di individuare e promuovere sistemi di trasporto più agevoli che tengano in debito conto la vastità del territorio agricolo ferrarese e la difficoltà di raggiungere “in proprio” i luoghi di lavoro. Per l’attuazione di questo progetto si dovrà necessariamente partire da una mappatura delle aziende che necessitano di braccianti, dati che dovranno essere forniti dai diversi stakeholders, e dei mezzi di trasporto esistenti, con particolare riferimento al TPL, per poter raggiungere tali aziende.
A seguito dell’analisi di tali dati, il Comune, in collaborazione con AMI e TPER, procederà alle valutazioni tecnico ed economiche per individuare possibili soluzioni per l’implementazione del trasporto pubblico attualmente presente, potranno essere, in alternativa, anche studiate soluzioni che prevedano accordi pubblico-privati per i sistemi di trasporto collettivo.
3. Individuazione di premialità per le Aziende che aderiscono al Lavoro di Qualità
La L. 29 ottobre 2016, n. 199, recante “Disposizioni in materia di contrasto ai fenomeni del lavoro nero, dello sfruttamento del lavoro in agricoltura e di riallineamento retributivo nel settore agricolo”, ha stabilito che la Rete del lavoro agricolo di qualità si articoli in Sezioni territoriali con sede presso Commissione provinciale integrazione salari operai agricoli, a cui possono aderire i soggetti che hanno stipulato le convenzioni per l’adesione alla Rete.
A tale rete hanno aderito, tra gli altri, il Comune di Ferrara e le principali associazioni agricole presenti sul territorio.
L’obiettivo della Rete è quello di garantire una sorta di certificazione di qualità o etica, afferente al non utilizzo di lavoro nero per le imprese, favorendo in prospettiva, anche attraverso le grandi reti di distribuzione, una via “privilegiata” per tali imprese.
Scopo del presente obiettivo è quello di implementare il numero di imprese che aderiscono a tale rete identificando un sistema di premialità per le aziende che aderiscono alla Rete del lavoro agricolo di qualità attraverso la modifica del Protocollo per la costituzione della Sezione Territoriale di Ferrara della Rete del Lavoro Agricolo di Qualità, tramite la costituzione di tavoli con Prefettura e Provincia di Ferrara.
SALVAGUARDIA DELLE PRODUZIONI AGRICOLE
Si intende sia la protezione delle colture esistenti che lo sviluppo di iniziative per valorizzare e promuovere le produzioni locali.
Sono state individuate le seguenti proposte progettuali:
Aggiornare l’elenco delle produzioni agroalimentari tradizionali;
Manutenzioni delle opere idrauliche per lo smaltimento delle acque piovane;
Forme assicurative sempre più indispensabili;
Implementazione dei contributi per le produzioni di qualità
1. Aggiornare l’elenco delle produzioni agroalimentari tradizionali
In Emilia-Romagna esiste un patrimonio gastronomico che affonda le radici nella tradizione e che rischia di scomparire a causa delle limitate quantità prodotte o del mutare dei gusti: sono i prodotti agroalimentari tradizionali (PAT).
La Regione tutela questo patrimonio e istruisce la domanda per inserire una denominazione nell’elenco dei prodotti agroalimentari tradizionali. Entro dicembre di ogni anno la Regione pubblica l’aggiornamento dell’elenco dei prodotti agroalimentari tradizionali, nel quale vengono inserite le nuove denominazioni approvate.
Le denominazioni nazionali, pubblicate annualmente dal Ministero con proprio decreto, ammontano a 5000, e quasi 400 sono emiliano-romagnole.
Per salvaguardare le nostre produzioni agricole è necessario, perciò, attuare un sistema di vigilanza settoriale sugli organismi di controllo per fare in modo che il valore economico di determinati prodotti non sia inficiato da prodotti di bassa qualità che depauperano tutto il sistema di produzione di origine territoriale e di qualità certificata.
Scopo del presente obiettivo è di aggiornare l’elenco delle produzioni della Provincia di Ferrara secondo i criteri stabiliti dalla Regione e definire pensare ad un sistema di vigilanza sugli organismi di controllo, provvedendo anche ad aggiornare i protocolli attualmente presenti.
2. Manutenzioni delle opere idrauliche per lo smaltimento delle acque piovane
Scopo del presente obiettivo è quello di identificare, insieme gli stakeholder del territorio con coinvolgimento diretto del Consorzio di Bonifica ed Enti collegati, gli interventi più urgenti per la gestione di alvei, bacini di espansione, canali diversivi, etc.
La siccità che accompagna da qualche tempo le produzioni agricoli è sempre accompagnata da successivi periodi di forti piogge che causano allagamenti e dilavamenti dei campi con conseguenti maggiorazione dei costi di produzione e di gestione.
Oltre al problema dello smaltimento delle acque meteoriche, una delle criticità che sta diventando sempre più evidente negli ultimi anni, è quella legata alla siccità, per questo l’obiettivo di questo progetto è anche quello di individuare, in accordo con il Consorzio di Bonifica, dei sistemi idonei a poter trattenere l’acqua meteorica per un suo riutilizzo per scopi irrigui.
L’obiettivo è anche quello di supportare in maniera sistematica e strutturata le attività e le progettazioni del Consorzio di Bonifica, in considerazione degli importanti interventi strutturali che nel corso degli anni si sono realizzati.
Si potrebbe anche pensare di costituire un Tavolo tecnico permanente nel quale raccogliere le criticità del territorio ed individuare assieme le possibili soluzioni andando ad identificare quali potrebbero essere le idonee linee di finanziamento.
3. Forme assicurative sempre più indispensabili
Sebbene la media delle precipitazioni annuali non sia variata molto negli ultimi 30 anni, l’intensità e la frequenza, invece hanno sottoposto il mondo agricolo ad importanti impatti.
La tropicalizzazione del clima, le fitopatie, le infestazioni parassitarie e i periodi di siccità intercalati a periodi di alluvioni stanno mettendo in ginocchio l’agricoltura.
E’ indispensabile difendersi anche sottoscrivendo una polizza assicurativa. Il 91% di precipitazioni in meno rispetto alla media mensile in dicembre e gli stessi millimetri di agosto nel mese di gennaio 2023, fiumi e laghi con livelli idrometrici inferiori anche 2 metri allo standard stagionale, sono segni evidenti di una siccità, resa ancor più grave dall’assenza di neve in montagna, importante scorta idrica per l’agricoltura nei prossimi mesi.
Il Piano di gestione dei rischi in agricoltura (Pgra) per la campagna 2024 non è ancora stato deciso e ufficializzato.
Il presente progetto ha come obiettivo principale quello di predisporre un accordo con le principali compagnie assicurative al fine di definire prezzi calmierati per le aziende agricole a seconda delle diverse colture e coperture assicurative.
4. Implementazione dei contributi per le produzioni di qualità
Il Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste (Masaf), con Decreto 4 agosto 2023, ha approvato le misure volte alla concessione di contributi per le iniziative di rilievo locale, regionale o interregionale rivolte ad azioni di valorizzazione nel settore agricolo e agroalimentare.
Il Decreto definisce i criteri e le modalità per la concessione di contributi per le iniziative di rilievo locale, regionale e interregionale rivolte alla valorizzazione di:
produzioni agroalimentari e vitivinicole di qualità certificata,
produzioni agricole e agroalimentari,
produzioni iscritte nel Registro dei Prodotti Agricoli Tradizionali, ai sensi dalla Legge 12 dicembre 2016, numero 238,
patrimonio forestale italiano,
prodotti della pesca e dell’acquacoltura,
territori e comunità rurali.
Le iniziative sono dirette a migliorare la conoscenza, favorire la divulgazione, garantire la salvaguardia e sostenere lo sviluppo del patrimonio agroalimentare, ittico e forestale italiano.
Tra i beneficiari ci sono anche gli enti pubblici locali.
L’obiettivo del presente progetto è quello di studiare e predisporre, in collaborazione stretta con tutti gli stakeholders, delle iniziative a rilievo locale che possano essere candidate a finanziamento.
Questo consentirebbe di candidare delle azioni che risultino essere di sistema e non scollegate tra loro. e quindi avere maggiori possibilità di ottenimento del finanziamento, che ovviamente sarebbe poi ridistribuito alle aziende agricole.
AMBITI DI GESTIONE DELL’AGRICOLTURA FERRARESE
L’agricoltura italiana, come quella di tutti i Paesi dell’area mediterranea, è una delle più esposte e vulnerabili agli effetti dei cambiamenti Climatici in termini sia di quantità che di qualità. Il fine è di creare delle sinergie tra i diversi attori coinvolti per affrontare queste sfide coinvolgendo anche i consumatori.
Sono state individuate le seguenti proposte progettuali:
Sperimentazione di nuove varietà colturali sfruttando le esperienze già attuate.
Facciamo rete.
Limitare il consumo di suolo, la cui funzione prioritaria deve essere quella della produzione di cibo e governare il ciclo dell’acqua con maggiore attenzione alla conservazione e riutilizzo
Diffondiamo e sviluppiamo l’agricoltura 4.0.
Creiamo sinergie.
1. Sperimentare nuove varietà colturali
L’obiettivo è quello di sperimentare nuove varietà colturali che associate ad una corretta contrattualistica di filiera, possano resistere maggiormente ai cambiamenti climatici e agli attacchi di nuove specie patogene, generare utili economici e nuovi mercati, anche sfruttando l’esperienza di altri Paesi che per le loro caratteristiche climatiche e morfologiche hanno già dovuto affrontare tali sfide.
Questo comprende lo sviluppo del miglioramento genetico e selezione delle colture in relazione alle caratteristiche ambientali specifiche dei siti, con particolare riferimento al recupero e valorizzazione di germoplasma (ovvero l’insieme di geni che vengono trasmessi alla prole tramite riproduzione con gameti o cellule riproduttive) a larga base genetica e di varietà locali (landraces) adattate ad una ampia gamma di ambienti di coltivazione.
Il Comune di Ferrara si rende disponibile a rafforzare tale capacità progettuale e contrattuale attraverso la promozione e il coordinamento di forme di cooperazione tra almeno due soggetti, piattaforme di confronto e dialogo tra beneficiari finali e portatori di interessi, decisori e rappresentanti delle filiere produttive già esistenti e/o da implementare e potrebbe mettere a disposizione un’area agricola per sperimentare eventuali nuove colture.
2. Facciamo rete
Questo progetto ha come obiettivo quello di creare una rete di stakeholders per implementare e migliorare la qualità della formazione dei tecnici e delle strutture che operano sul territorio, in grado di accompagnare le aziende nelle nuove sfide che stiamo affrontando, dalla gestione e salvaguardia della risorsa idrica, alle migliori tecniche di lavorazione del suolo, agli investimenti per un’agricoltura sempre più all’avanguardia e sostenibile.
La rete degli stakeholder prenderà in considerazione vari ambiti: comunicazione e sensibilizzazione rivolta agli agricoltori, informazione specialistica rivolta ai tecnici che operano a supporto degli imprenditori del settore agro-food; la rete dovrebbe includere anche soggetti afferenti alla ricerca e sperimentazione applicata, esperti di processi delle nuove certificazioni e garanzie richieste dal mercato, dalle banche e dai consumatori che sempre più richiedono la dimostrazione della sostenibilità.
3. Limitare il consumo di suolo e governare il ciclo dell’acqua con maggiore attenzione alla conservazione e riutilizzo e all’uso efficiente dell’energia
Il consumo di suolo si riferisce alla perdita di capacità produttiva da parte di aree a causa della loro artificializzazione, ovvero della loro copertura artificiale, fenomeno irreversibile o reversibile con costi e tempi elevati. In Italia il consumo di suolo è in continua crescita. Un’attenzione particolare la merita il fenomeno dell’estensione dell’agri-fotovoltaico, anche in relazione agli indirizzi regionali, sempre più in espansione poiché supportato dagli incentivi, con impatti rilevanti alla sottrazione alla coltivazione di colture destinate al consumo alimentare.
La protezione del suolo e il suo uso sostenibile sono pertanto diventate priorità che si intersecano con numerosi obiettivi delle politiche ambientali, climatiche e agricole.
Il 17 novembre 2021 la Commissione Europea ha approvato la nuova Strategia tematica europea per la protezione del suolo. Gli obiettivi chiave includono l’intensificazione degli sforzi per proteggere la fertilità chimica, fisica e biologica dei suoli, promuovendo programmi a lungo termine per l’aumento del contenuto di sostanza organica e contrastare il declino della biodiversità, come azioni basilari per ridurre il processo di desertificazione.
L’acqua è essenziale per la sopravvivenza della vita sulla Terra, ma sotto la pressione della crescita demografica e dei cambiamenti climatici, le risorse di acqua dolce stanno iniziando a scarseggiare.
Il riutilizzo delle acque reflue, noto anche come recupero o riciclo dell’acqua, è sempre più riconosciuto come una soluzione sostenibile alla crescente crisi idrica mondiale. Anziché considerare le acque reflue come un prodotto da smaltire, è possibile trattarle e purificarle per limitare il consumo di acqua dolce. L’acqua trattata può essere utilizzata per scopi agricoli e/o industriali o per la ricostituzione delle falde acquifere
Una campagna di comunicazione sulla sicurezza dell’acqua riciclata sarebbe un prerequisito importante per superare il pregiudizio dell’opinione pubblica. Da cui la necessità di implementare il progetto di riutilizzo delle acque reflue.
Incentivi finanziari alle aziende e alle autorità locali, come sussidi o condizioni di finanziamento preferenziali, per gli investimenti nel riutilizzo dell’acqua e campagne di sensibilizzazione pubblica sono solo due delle opzioni disponibili. L’agricoltura, che rappresenta oltre il 70% del consumo a livello mondiale, rimane una priorità.
Su questi temi si incentra il progetto in questione al fine di sensibilizzare i cittadini e le aziende sull’utilizzo di acque riciclate e sull’utilizzo sostenibile del suolo e sull’uso efficiente dell’energia.
4. Diffondiamo e sviluppiamo l’agricoltura 4.0
L’obiettivo è quello di promuovere l’innovazione nel campo della meccanizzazione, anche attraverso l’introduzione di forme di sarin (contoterzisti) che facilitino l’impiego di tecnologie moderne che possano limitare i costi di gestione delle aziende agricole.
Si tratterà quindi di fare delle valutazioni tecnico ed economiche sull’utilizzo delle principali innovazioni tecnologiche che il mercato offre al fine di ottimizzare la gestione delle normali pratiche agricole (irrigazione, concimazione, diserbo, trattamenti antiparassitari, ecc.).
L’agricoltura 4.0 dovrà essere necessariamente accompagnata da un efficientamento, anche energetico, dei processi produttivi.
I dati raccolti dai sistemi digitali in campo andrebbero valorizzati con la creazione di banche dati aziendali a medio lungo-periodo per creare indicatori aziendali di performance della sostenibilità; serve a tal proposito formazione e supporti digitali specialistici.
Queste valutazioni dovranno essere accompagnate anche dalla ricerca di fonti di finanziamento necessarie per l’acquisto dei nuovi macchinari e attrezzature e per l’installazione di tutti i dispositivi occorrenti per l’efficientamento energetico e qualsiasi operazione sia in grado di dimostrare il contributo dell’imprenditore agricolo al sistema ambientale e sociale (acqua, suolo, biodiversità, circolarità dei materiali provenienti dai processi aziendali.
5. Creiamo sinergie
L’obiettivo è quello di fare un’analisi dettagliata delle criticità legate al processo gestionale di un’azienda agricola, con particolare riferimento alla gestione e smaltimento delle diverse tipologie di rifiuti derivanti dalle diverse pratiche agricole, all’acquisto di concimi e prodotti fitosanitari, ecc.
Tali analisi dovranno essere utilizzate per andare a costruire accordi, con i diversi soggetti presenti sul territorio, che consentano di offrire un servizio a prezzi che possono essere calmierati e che non risentano delle leggi del mercato libero.
5. FORMAZIONE ED INFORMAZIONE La formazione e l’informazione degli addetti ai lavori ma anche dei consumatori, a partire dalle scuole, diventa sempre più importante ed indispensabile per salvaguardare il mondo agricolo e sostenerlo. L’agricoltura ha bisogno di un ricambio generazionale che fatica ad esserci e la formazione deve attrarre più capitale umano.
Sono state individuate le seguenti proposte progettuali:
Informiamo i consumatori.
Realizzazione di una “rete” di divulgatori.
L’agricoltura raccontata nelle scuole
Facilitare le iniziative delle Associazioni di categoria per la formazione dei tecnici e degli imprenditori
1. Informiamo i consumatori
Il mondo dei consumatori è sempre più confuso rispetto ai marchi, le denominazioni, le origini, le caratteristiche fisiche e nutrizionali, genomiche, e la salubrità dei prodotti che acquista. C’è spesso diffidenza a trattare direttamente con i produttori del territorio e preferiscono rivolgersi alla grande distribuzione pensando di avere un interlocutore che li rassicuri rispetto agli standard previsti dalla normativa nazionale. E’ importante, invece, che i consumatori sappiano come vengono prodotti e che caratteristiche hanno la frutta e la verdura che consumano, così come il latte o i derivati della produzione agricola. La strategia europea “Dal produttore al consumatore” prevede anche campagne informative, non solo sui prodotti e sui metodi di produzione, ma anche sulla loro valenza nutrizionale e sulla lotta agli sprechi.
Questo obiettivo si prefigge di organizzare degli eventi rivolti ai consumatori per trattare i temi legati al mondo agricolo e al consumo dei relativi prodotti e servizi.
2. Realizzazione di una “rete” di divulgatori
Il settore richiede una formazione elevata in termini tecnici e di applicazione delle nuove tecnologie informatiche, di processo e di uso dei nuovi mezzi a disposizione in coerenza con l’agricoltura 4.0.
Spesso le aziende, soprattutto quelle medie e piccole, fanno fatica a stare al passo con i cambiamenti normativi e tecnologici e le relative nuove opportunità.
A tale scopo il Comune di Ferrara intende, con l’ausilio degli stakeholder, del territorio, individuare una serie di iniziative che portino alla creazione di una rete di divulgatori preparati ed aggiornati che possano recarsi in azienda ed aiutarle nella identificazione, realizzazione e gestione di processi innovativi.
3. L’agricoltura nelle scuole
Questo progetto ha l’obiettivo di portare le esperienze del mondo dell’agricoltura all’interno delle scuole e formare e sensibilizzare le nuove generazioni in merito al lavoro dell’imprenditore agricolo e sulla qualità dei prodotti e dei servizi derivanti dal loro lavoro.
Il Comune di Ferrara, tramite il Centro Idea di educazione ambientale e sulla sostenibilità, faciliterà l’ingresso dei temi pertinenti il mondo dell’agricoltura nelle scuole di ogni ordine e grado, attraverso l’inserimento nella propria offerta formativa di attività e progetti proposti dalle associazioni di categoria e dall’istituto Navarra, con la realizzazione non solo di incontri tematici ma anche di laboratori che possano offrire ai ragazzi di toccare con mano cosa significa fare agricoltura.
4. Facilitare le iniziative delle Associazioni di categoria per la formazione dei tecnici e degli imprenditori
I tecnici e gli imprenditori agricoli hanno sempre più bisogno di essere formati, informati ed accompagnati nella transizione ecologica che sta avvenendo.
Le associazioni di categoria svolgono un ruolo fondamentale a tale scopo.
Questo progetto vuole identificare, insieme alle associazioni di categoria, i percorsi formativi da proporre ai tecnici e le attività da proporre agli imprenditori agricoli, per aiutarli ad affrontare le sfide del modo agricolo, in modo da avvicinare sempre più capitale umano preparato e consapevole a questo mondo così importante per il nostro territorio..PROMOZIONE DEL SETTORE AGRICOLO
Occorre continuare a far conoscere e vivere il mondo agricole ed il buon cibo che si produce nelle nostre campagne.
Sono state individuate le seguenti proposte progettuali:
Promuovere il Sistema Agricoltura Ferrara
Rilanciare le produzioni frutticole attraverso varietà mirate adatte alle nostre condizioni ambientali.
Metrominuto delle aziende agricole e degli agriturismi.
1. Promuovere il Sistema Agricoltura Ferrara
Questo progetto vuole identificare una serie di attività da svolgere, in concerto con gli stakeholder del territorio, per promuovere il Sistema Agricoltura, come progetto dell’Amministrazione, raccogliere le aspettative dei consumatori e proporre eventi a tema che potranno spaziare dalle tecniche utilizzate in agricoltura, alle caratteristiche nutrizionali dei nostri prodotti, fino alla promozione dei marchi e della qualità delle eccellenze del territorio.
L’attuale percorso comunale con l’applicazione del marchio DE.CO. ha preso in considerazione alcuni prodotti/ricette rilevanti della tradizione gastronomica; le materie prime, come produzioni della terra, non hanno in effetti ancora una loro “narrazione”. Il punto di forza è trasmettere al consumatore i saperi, la dedizione, le tecniche e le tecnologie applicate in agricoltura, un settore ormai estremamente complesso che interagisce con altri settori produttivi, come uso di energia e acqua, ma anche turismo, servizi ambientali e ricreativi.
Le moderne tecnologie utilizzate in campo rendono il settore agricoltura all’avanguardia, proponendo aspetti interessanti anche per le giovani generazioni (digital innovation, informatica, meccatronica, aspetti normativi) a cui andrà rivolto un messaggio specifico e strutturato al fine di far emergere l’importanza di presidio sull’agricoltura. Inoltre, non è da sottovalutare l’aspetto di tutela della salute psico-fisica dovuta alla cura delle campagne, al verde e alle produzioni sane e salubri, da sviluppare con medici e psicologi.
La partecipazione a fiere e saloni a tema enogastronomico diventa un’importante vetrina di promozione delle nostre eccellenze agroalimentari, così come l’organizzazione di eventi sul territorio al fine di presentare a residenti e turisti le diverse filiere di produzione che caratterizzano il nostro settore agricolo e agroalimentare.
Lo scopo di questo progetto è di creare sinergie tra le associazioni di categoria, associazioni di valorizzazione dei prodotti e le aziende produttrici e Ferrara Fiere per poter organizzare/partecipare ad eventi e fiere sia sul nostro territorio che fuori, in Italia e anche all’estero in modo da promuovere le nostre eccellenze e accrescere il valore e la attrattiva e competitività sul mercato.
Si potrebbe programmare, per esempio, una fiera annuale/biennale dell’Agricoltura, coerente con eventi turistici e di richiamo, con stand di prodotti tipici, enogastronomia e convegni ed eventi dedicati per coinvolgere sia i consumatori che sollecitare confronti tra gli esperti del settore.
Gli obiettivi di questo progetto potranno essere raggiunti anche attraverso un supporto e disponibilità di aree e spazi pubblici dove poter favorire il contatto dei cittadini con i produttori agricoli e la comunicazione della stagionalità e della filiera corta agricola, a partire dai progetti con le scuole, con altre associazioni di volontariato, con soggetti che possono connotare il carattere e l’origine di Ferrara.
Vanno incentivate le occasioni di incontro e promozione delle produzioni agricole e agroalimentari dove poter degustare frutti al giusto grado di maturazione e le preparazioni con ricette tipiche del territorio ferrarese, coinvolgendo anche l’istituto agrario e le scuole alberghiere locali, dando evidenza alle esperienze di filiera corta agricola.
2. Rilanciare le produzioni frutticole attraverso varietà mirate adatte alle nostre condizioni ambientali
Negli ultimi anni le produzioni frutticole ferraresi hanno subito un netto declino.
I fattori sono molteplici ma emerge la necessità di rilanciare le produzioni tipiche delle nostre zone, a cominciare dalla pera ma con uno sguardo di attenzione a mela e kiwi, fragole e ortaggi. I cereali, grano duro e tenero subiscono anch‘essi una minaccia, proveniente dall’estensione di superfici destinate all’agri-fotovoltaico.
Questo obiettivo vede il Comune di Ferrara come facilitatore nel portare le istanze dei produttori del territorio agli enti sovra ordinati per non lasciare morire il settore orto-frutticolo e cerealicolo, caratteristico del nostro territorio.
3. Metrominuto delle aziende agricole e degli agriturismi
La promozione dei prodotti passa anche per la conoscenza delle aziende agricole e degli agriturismi in cui il cittadino o il turista può toccare con mano cosa significhi coltivare un terreno, capire la stagionalità delle colture e i metodi di coltivazione. Questo risultato può essere ottenuto portando le persone nelle aziende che si metteranno a disposizione, attraverso percorsi di turismo lento e ciclo turismo e di percorsi a piedi, in connessione con le reti dei cammini europei.
Il Comune di Ferrara può mettere a disposizione di questo progetto, la sua esperienza nel collegamento tra le varie aziende, prendendo spunto da Metrominuto, un progetto che collega i vari punti turistici della città indicando i percorsi ciclopedonali, da seguire per un collegamento armonico e il tempo impiegato per raggiungere le varie tappe.
Una volta mappate le aziende che si renderanno disponibili ad accogliere cittadini e turisti, in collaborazione con le stesse, con le associazioni di categoria con il Servizio Mobilità e con il Servizio Promozione del Territorio del Comune di Ferrara, si potrà realizzare una mappa nella quale individuare i percorsi che consentano alle persone di raggiungere facilmente le aziende in cui scoprire le produzioni locali e i metodi di produzione.
Oltre alla mappatura è necessario individuare e risolvere, con una Linea Guida operativa, aspetti normativi e fiscali che potrebbero essere ostativi per lo sviluppo del progetto in termini burocratici (sicurezza, accesso ai visitatori, attività legate alla degustazione degli alimenti, ecc, ).
7. RETE PER IL TERRITORIO
Con questo obiettivo si intende facilitare la creazione di una rete tra le aziende con l’obiettivo di ammortizzare i costi per investimenti che potranno essere condivisi.
Sono state individuate le seguenti proposte progettuali:
Creare sinergie tra le aziende agricole e altre attività produttive esistenti.
Approccio mirato al mercato.
Creare un unico polo vivaistico.
1. Creare sinergie tra le aziende agricole e altre attività produttive esistenti
Questo progetto ha lo scopo di creare sinergie tra le aziende agricole e altre attività esistenti in ottica di economia circolare e contenimento dei costi.
Potranno essere mappati, per esempio, i prodotti di scarto delle aziende così come le seconde o terze scelte che potrebbero essere utilizzate da altre realtà produttive non necessariamente sul territorio di Ferrara.
Si potrà valutare la possibilità di predisporre accordi tra le aziende agricole e le principali aziende fornitrici dei prodotti necessari per l’attività agricola, in modo da ridurre i prezzi di acquisto anche attraverso acquisti di comunità.
2. Approccio mirato al mercato