
(AGENPARL) – lun 15 aprile 2024 In collaborazione con
RAPPORTO 2024
Aprile 2024
INDICE
1. Introduzione
2. Highlights
3. Scenari
4. A che punto siamo
4.1. Articolazione delle opere per territorio
4.2. Lo stato di avanzamento lavori e il rispetto dei tempi
4.3. Le scadenze per la realizzazione delle opere
5. Progetti realizzati nel 2023
Riferimenti e collegamenti
Il volume è stato realizzato da Confindustria Piemonte e Unioncamere Piemonte, con la
collaborazione della Regione Piemonte, Assessorato trasporti e delle Associazioni Territoriali
piemontesi.
Autori: Cristina Manara (Confindustria Piemonte), Margherita Destudio (Confindustria
Piemonte), Angela Aloi (Confindustria Piemonte), Roberto Strocco (Unioncamere
Piemonte).
Hanno collaborato: Assessore Marco Gabusi e direzione dell’assessorato, Cristina Manara
(Confindustria Piemonte), Margherita Destudio (Confindustria Piemonte), Angela Aloi
(Confindustria Piemonte), Jan Pellissier (Confindustria Piemonte), Roberto Strocco
(Unioncamere Piemonte), Stefano Meriano, Diego Chiavegato (Studio Architettura
Meriano),
Si ringraziano tutte le società e gli enti Istituzionali per la condivisione dei dati tecnici.
Il Rapporto è stato chiuso con le ultime informazioni disponibili ad aprile 2024.
1. INTRODUZIONE
NUOVE CENTRALITÀ E INFRASTRUTTURE, IL PIEMONTE ACCELERA
di Marco Gay, Presidente Confindustria Piemonte, e Gian Paolo Coscia, Presidente
Unioncamere Piemonte
L’appuntamento con la presentazione del Rapporto OTI rappresenta un momento di
consuntivo su quanto effettivamente la nostra regione sia competitiva. Perché più degli
indici e delle classifiche, che spesso lasciano il tempo che trovano perché legati a
interpretazioni parziali e poco empiriche, OTI misura giorno per giorno cosa viene realizzato.
E leggendo l’edizione 2024 del rapporto, come già negli anni precedenti vediamo qualche
passo in avanti, quando invece si dovrebbe correre. Anche perché l’opportunità del Pnrr
non durerà per sempre, e rischiamo di ritrovarci con opere che nasceranno vecchie o
incompiute. Per evitare simili disastri, è sempre più importante portare avanti una nuova
idea di territorio, non più come una dimensione statica, ma come un luogo di flussi e
connessioni. Turisti, studenti, investitori, imprese e famiglie sono gli attori che innescano
questi flussi e contribuiscono allo sviluppo locale.
Tutto questo è possibile con la chiusura per quattro mesi nei prossimi 18 anni del principale
valico alpino, il traforo del Monte Bianco? Che impatto avranno dieci ulteriori anni di attesa
per il completamente del tunnel di base della Torino-Lione, senza sapere cosa ne sarà delle
due tratte nazionali? E il terzo valico, principale accesso dell’Europa al Mediterraneo,
perché a 16 anni dallo sblocco della progettazione definitiva e dei fondi da parte del Cipe,
non è ancora operativo?
Come Confindustria Piemonte e Unioncamere Piemonte complessivamente monitoriamo
69 opere, ma di queste solo 27 sono cantierate. Sono però tutte infrastrutture che le imprese
ritengono necessarie alla loro crescita, non cattedrali nel deserto. Entro il 2032 l’Osservatorio
OTI stima in 25,2 miliardi l’importo delle opere che potrebbero essere concluse. Un impatto
diretto rilevante ma esponenzialmente inferiore se guardiamo agli effetti indiretti sull’intero
tessuto imprenditoriale e sulla competitività del Piemonte che queste opere in funzione
avranno.
Eppure, questi temi restano ai margini del dibattito, come se una nuova linea ferroviaria
cozzasse con la transizione ambientale. È lo stesso paradosso che colpisce che ipotizza i
progetti di raddoppio dei trafori alpini, o i nuovi poli logistici o le linee di metropolitana.
Nonostante questa latenza, proprio questi progetti e cantieri stanno già attirando
investimenti e investitori globali nella nostra regione. Si tratta di un comparto economico
che distribuisce sviluppo e occupazione in maniera uniforme sull’intero Piemonte. Perché le
infrastrutture non sono solo opere ingegneristiche, ma parte integrante di un’idea di società,
collegano periferie a centri e il nostro Paese al mondo, sono la precondizione per la
crescita.
In un contesto così ricco di sfide, il nostro obiettivo è offrire una visione strategica e un
modello di collaborazione efficace per la crescita economica del Piemonte. Ecco perché
il Rapporto OTI si configura come uno strumento prezioso per la realizzazione di tutti gli
interventi strategici per il futuro del Piemonte.
2. HIGHLIGHTS
Il Rapporto OTI Piemonte 2023-2024 sulle infrastrutture può essere sintetizzato come segue.
69 opere infrastrutturali monitorate nel 2023- 2024 di cui:
47 opere storiche;
22 opere inserite nel monitoraggio nel 2022.
Rispetto alle 69 opere monitorate:
30 risultano in linea con il programma (+ 7 rispetto al 2022)
16 hanno subìto un ritardo nell’ultimo anno (- 4 rispetto al 2022)
9 opere sono in grave ritardo (invariate rispetto al 2022)
11 opere in stand-by (proposte progettuali)
3 sono le opere concluse (il nuovo collegamento ferroviario Torino – Aeroporto di
Caselle, la riattivazione del servizio ferroviario Casale Monferrato – Mortara e il nuovo
ponte sul Ticino tra Vigevano e Abbiategrasso).
Rispetto al complessivo di 69 opere, 2 sono relative all’attivazione /riattivazione di servizi
ferroviari (linee Novara – Varallo e Santhià – Arona).
Rispetto alla fase realizzativa, su 69 opere:
12 opere sono in fase di proposta (di cui 11 in stand-by)
27 sono in una fase di progettazione di cui:
8 con progetto preliminare
15 con progetto definitivo
4 con progetto esecutivo
27 sono in corso di realizzazione (+ 7 rispetto al 2022)
3 sono concluse
Per quanto riguarda le 10 opere monitorate e finanziate da fondi PNRR, semaforo verde per
8 opere (quadruplicamento Tortona- Voghera, potenziamento e ammodernamento linee
Torino- Ceres e Canavesana, elettrificazione Ivrea- Aosta, tangenziale sud- ovest di Asti,
SP460 tra Lombardore e Salassa, Superstrada Novara- Vercelli e scalo di Torino Orbassano),
mentre su 2, Terzo Valico Appenninico e raddoppio della linea Fossano- Cuneo, il semaforo
è giallo a causa di condizioni geologiche sfavorevoli nel primo caso e mancata definizione
del modello di esercizio nel secondo.
OTI Piemonte consente la ricerca e la consultazione delle schede-progetto articolando le
opere secondo una doppia classificazione:
per “sistemi infrastrutturali” ovvero opere afferenti ad una stessa rete di connessione;
per “settori”, ovvero per tipologie di opere (ferrovie, viabilità, trafori e valichi,
piattaforme logistiche intermodali, opere metropolitane).
Il numero di opere afferente a ciascun sistema e settore risulta il seguente:
N.b.: diverse opere afferiscono a più sistemi infrastrutturali, ma per comodità di lettura si è preferito attribuire a
ciascuna opera un solo sistema infrastrutturale (per approfondimenti si rimanda al sito web di OTI Piemonte:
https://www.otipiemonte.it/sistemi_infrastrutturali).
Di seguito si riporta una breve analisi dell’avanzamento di ciascun sistema infrastrutturale
che costituisce il mosaico infrastrutturale piemontese.
Sistema infrastrutturale
Valutazione semaforica
1 opera
Corridoio TEN-T Mediterraneo
TOT. opere
2 opere
1 opera
Situazione complessivamente invariata rispetto al 2022.
Bene l’avanzamento dei lavori di realizzazione della Torino – Lione, sia sulla tratta
transfrontaliera (a dicembre 2023 è stato inaugurato il cantiere italiano del tunnel di base)
sia sulla tratta di accesso italiana. Criticità al Frejus dopo l’evento franoso di agosto 2023.
4 opere
2 opere
Corridoio TEN-T Reno-Alpi
7 opere
1 opera
Situazione complessivamente migliorata rispetto al 2022.
Si segnalano le condizioni geologiche sfavorevoli che hanno rallentato i lavori di
completamento del Terzo Valico Appenninico.
Riattivato il servizio ferroviario Casale Monferrato – Mortara.
2 opere
1 opera
Sistema aeroportuale
5 opere
2 opere
Bene i collegamenti con l’aeroporto di Torino- Caselle, grazie all’attivazione del
collegamento Torino- Ceres; male invece i collegamenti con l’aeroporto di Cuneo
Levaldigi e Malpensa.
6 opere
1 opera
Sistema dei centri intermodali
10 opere
3 opere
Tra le opere con semaforo verde vi sono i tre nodi logistici principali della regione (S.I.TO
Orbassano, C.I.M. Novara, polo logistico alessandrino). Le criticità più importanti sono
legate al fatto che la quasi totalità delle opere che l’anno scorso erano ad una fase di
proposta, non sono avanzate.
4 opere
5 opere
Sistema dei valichi alpini
11 opere
2 opere
Situazione complessivamente peggiorata rispetto al 2022.
Criticità sui principali valichi alpini, Monte Bianco, Frejus e Tenda in primis.
Sbloccate nel 2023 la Variante di Demonte e il traforo Armo- Cantarana ma resta un
punto interrogativo la questione dei finanziamenti.
Bene i progetti di viabilità per l’accesso da sud al Sempione, male invece le opere
ferroviarie connesse.
Sistema delle connessioni
immateriali
1 opera
1 opera
A marzo 2024 i cantieri chiusi con collaudo approvato sono 840, 322 in più rispetto al 2022.
7 opere
Sistema pedemontano
10 opere
3 opere
Segnale positivo per i grandi progetti di viabilità pedemontana (Pedemontana
Piemontese e A33 Asti-Cuneo). Nell’area astigiana semaforo verde per il completamento
della tangenziale sud-ovest di Asti, mentre restano fermi i nuovi progetti inseriti nel
monitoraggio l’anno scorso. Bene anche i lavori di realizzazione di nuova viabilità nel
biellese e novarese.
7 opere
Sistema dei nodi urbani
8 opere
22 opere
7 opere
Situazione non incoraggiante.
Le migliori performance si registrano nel territorio di Novara- Biella- Vercelli dove
proseguono i lavori sulla ferrovia Biella-Santhià e i lavori per la superstrada Novara- Vercelli
e tangenziale di Novara. Rallentamenti nei lavori di elettrificazione della Biella – Novara.
Luci e ombre nell’area metropolitana torinese: qualche rallentamento nei lavori di
realizzazione e completamento delle linee metropolitane 1 e 2. Concluso invece il
collegamento ferroviario tra Torino e l’Aeroporto di Caselle. Male invece l’avanzamento
delle opere nel cuneese e alessandrino.
3. SCENARI
Il 2023 si chiude in frenata, contesto geopolitico instabile ma ci sono segnali positivi
Per l’economia globale il 023 si è chiuso con un deciso raffreddamento della crescita. In
Europa, in particolare, il secondo semestre 2023 è stato caratterizzato dalla stagnazione
economica, con la produzione manifatturiera in flessione rispetto allo scorso anno, il settore
delle costruzioni in difficoltà e il comparto dei servizi in raffreddamento.
Per quanto riguarda il 2024, se si considerassero le sole grandezze economiche ci si
potrebbe ragionevolmente attendere una prima parte del 2024 ancora debole, seguita da
una accelerazione nel secondo semestre e nel 2025.
Tuttavia pesa il problematico contesto geopolitico legato alla guerra tra Russia e Ucraina,
al conflitto tra Israele e Hamas – con il rischio di un allargamento al Libano, al Medio Oriente
e Iran – il blocco del Mar Rosso che causa l’allungamento delle rotte e dei tempi di trasporto
e, sullo sfondo, resta poi lo scontro tra Stati Uniti e Cina. Inoltre le elezioni in oltre 50 Paesi,
tra cui USA e Taiwan, potrebbero modificare gli equilibri politici mondiali.
Ma ci sono anche buone notizie: tra i dati positivi il calo dell’inflazione in Europa, negli Stati
Uniti e nella maggior parte dei Paesi avanzati. Un trend che consentirebbe alle autorità
monetarie di iniziare a invertire la rotta forse già prima dell’estate, con benefici per consumi,
investimenti e imprese e che è agevolato dall’andamento favorevole dei prezzi
internazionali: petrolio, commodity, gas naturale (determinante per l’Europa), noli marittimi.
Positivo, e in alcuni casi perfino da record, anche l’andamento dei mercati finanziari,
apparentemente impermeabili a incertezza e rischi politici.
I dati sulla crescita mondiale per il 2024
A metà gennaio Oxford Economics prevedeva per il 2024 una crescita mondiale al 2,1%,
rispetto al 2,6% del 2023. Benché al di sotto della media post-crisi finanziaria, si tratta di uno
scenario di soft-landing, relativamente favorevole in un contesto di politica monetaria
molto aggressiva ed elevata incertezza. Vi è un crescente consenso su due assiomi: non vi
sarà recessione e l’inflazione scenderà gradualmente, permettendo alle banche centrali
di iniziare ad abbassare i tassi a metà 2024. Più ottimisti i dati secondo Prometeia (dicembre)
e OCSE (novembre), che per il 2024 prevedono una crescita rispettivamente del 2,6% e
2,7%.
Tabella 1 – Previsioni per l’economia mondiale
(crescita % reale rispetto all’anno precedente)
Fonte: Oxford Economics, dicembre 2023; OECD, novembre 2023, Prometeia, dicembre 2023
Economia italiana
Se l’ipotesi recessiva sembra improbabile, per l’anno appena iniziato resta alto il rischio di
stagnazione. Andamento positivo per il mercato del lavoro, con l’occupazione che
aumenta (solo per gli uomini) e il tasso di disoccupazione in calo. Meno positivi i dati su
export, che diminuisce, e produzione industriale, che registra un aumento congiunturale,
ma sconta un calo annuale. Anche se l’Italia eviterà la recessione, dovrà comunque
affrontare un 2024 sfidante, non solo per la situazione economica interna, ma anche per i
possibili shock esterni derivanti dal contesto geopolitico. Si tratta di problemi che
riguardano l’intera Eurozona, ma che nel nostro Paese rendono sempre più fondamentale
implementare il PNRR per sostenere la crescita. Per il 2024 è prevista una crescita non
brillante ma superiore a quella di altri paesi europei come Germania e Regno Unito. A
pesare saranno gli andamenti di inflazione, tassi di interesse, mercato del lavoro, consumi,
ma anche la velocità ed efficacia degli investimenti legati al PNRR.
Il PNRR per le infrastrutture
Con il DL n. 50/2022 è stato istituito il cosiddetto FOI (Fondo per le Opere indifferibili), una
dotazione finanziaria iniziale (poi integrata) di 8,8 miliardi di euro dal 2022 al 2027 per
garantire ai soggetti attuatori del PNRR, e in generale, ai soggetti titolari di investimenti
pubblici per la realizzazione di opere e infrastrutture, le risorse indispensabili per avviare le
procedure di gara relative alle nuove opere previste dal piano, evitare che gli aumenti dei
prezzi dovuti all’inflazione abbiano impatti sui cronoprogrammi e sugli impegni acquisiti.
Secondo le indicazioni rilasciate a novembre 2023 dalla Corte dei Conti1, nel complesso il
Foi è dotato di 17,8 miliardi di cui assegnati 10,4 e di questi il 77% destinati a progetti legati
al PNRR. All’interno di questi circa la metà (4,5 miliardi) è stata destinata agli interventi sulla
infrastruttura ferroviaria e, quindi, il 54% al Soggetto attuatore RFI.
Tabella 2 – FOI, stanziamento totale e assegnazioni
(valori in milioni di euro)
Fonte: Corte dei conti su dati RGS
Tabella 3 – Le opere piemontesi finanziate dal PNRR e PNC
(Piano Nazionale Complementare)
AVANZAMENTO
COSTO
QUOTA FINANZIATA
2023 SU 2022 OPERA (mln €) DAL PNRR (mln €)
OPERE
Ferrovie
Tot. ferrovie 9.916,66 mln €
• Corridoio Mediterraneo: potenziamento
tecnologico Torino- Padova
• Completamento tecnologico della direttrice TorinoPadova
• Corridoio Reno- Alpi: nodo di Genova e Terzo Valico
dei Giovi
• Corridoio Reno-Alpi: quadruplicamento TortonaVoghera e opere prioritarie
• Velocizzazione linea Torino- Genova: 1° fase
potenziamento tecnologico e rettifiche di tracciato
• Potenziamento ed ammodernamento rete
ferroviaria Torino-Ceres e Canavesana
• Elettrificazione Ivrea-Aosta
770,84
34,97
7.461,53
3400,35
36,98
14,99
140,5
3.919,38 mln €
• Adeguamento e miglioramento linea ferroviaria
Chivasso-Ivrea-Quincinetto
• Opere per eliminazione interferenze con viabilità
linea Chivasso-Ivrea-Aosta
22,06
• Potenziamento linea Fossano-Cuneo
15,49
• Upgrading linea Ovada
64,14
24,41
16,73
13,29
215 mln €
115 mln €
• Completamento fermate SFM Torino: fermate Dora
e Zappata
• Completamento fermate Torino 1° fase (Orbassano,
S. Paolo, Borgata Quaglia)
• Nuova fermata di Ferriera- Buttigliera
• Potenziamento tecnologico nodo di Torino e linee
afferenti
• Linea veloce collegamento Porta- Nuova – Porta
Viabilità
Tot. viabilità
• Tangenziale di Asti sud ovest
•Variante alla SP460 tra Lombardore e Salassa
50 mln €
16,95 mln €
16,95
10.181,66
4.051,33
• SS11 Padana Superiore – Realizzazione strada
extraurbana principale (tipo B) di collegamento tra i
capoluoghi di provincia Novara e Vercelli – 1° lotto
Piattaforme logistiche intermodali
Tot. piattaforme logistiche intermodali
• Scalo Torino Orbassano: ACC Torino Orbassano
TOTALE
Fonte: Elaborazione propria su dati Rfi e Unioncamere Piemonte, 2022
L’importanza dei valichi alpini per l’export
L’Italia è l’unico Paese europeo il cui confine Nord è pressoché totalmente connesso
attraverso il transito alpino ed il suo export è per oltre il 60% rappresentato dall’interscambio
con il resto dell’Europa, Germania e Francia in testa (fonte: Confindustria).
Tabella 4 – Rilevanza per l’Italia degli scambi con i Paesi sui corridoi TEN-T
Fonte: elaborazioni Centro Studi Confindustria su dati ISTAT
Questo rende evidente come la realizzazione di vie che consentano un attraversamento
efficiente dell’arco alpino sia di interesse prioritario per l’economia italiana e piemontese.
Sino agli anni Ottanta del secolo scorso si è mantenuto un equilibrio tra la quota di merci
che viaggiavano su ferrovia (48%) e su gomma (52%) ai valichi alpini ma nel corso del
tempo la forbice è progressivamente aumentata ed oggi il 32% delle merci viaggia su ferro
mentre il 68% su gomma. Inoltre prima predominavano gli scambi verso la Francia, mentre
ora il traffico si è spostato verso est con le relazioni Italia- Austria- Germania che pesano
oltre il 50%, a fronte di una contrazione degli scambi Italia Francia (26%).
Tabella 5 – Evoluzione del traffico alpino dal 1984 ad oggi
(valori in mln di tonnellate)
Fonte: Uniontrasporti su dati DG MOVE / OFT, SIGMAPLAN
Ma di che quantità stiamo parlando e quanto valgono queste merci?
Se analizziamo le quantità, a fronte di un interscambio commerciale con i Paesi dell’UE di
poco meno di 220 milioni di tonnellate di merci, circa 180 milioni sono relativi ai primi 10
partner commerciali dell’Italia2. L’83% di queste merci si muove lungo gli assi terrestri e quindi
attraversa i valichi, con la ferrovia che copre l’11% delle movimentazioni e la gomma il
71,1%.
Se parliamo di valore delle merci, l’interscambio commerciale con i Paesi dell’UE vale oltre
660 miliardi di euro, di cui 610 miliardi di euro in favore dei primi 10 partner commerciali3. In
questo caso l’87,6% delle merci attraversa i valichi, con la quota su ferrovia al 4,3% e la
gomma all’83,3% (dati Coeweb Istat).
I principali passaggi per il traffico merci lungo l’arco alpino sono otto: Ventimiglia, Frejus,
Monte Bianco, Sempione e Chiasso (stradale)/Luino (ferroviario), Brennero, Tarvisio e Villa
Opicina. Il valico del Monte Bianco è solo autostradale e il Sempione è solo ferroviario. Tutti
gli altri sono percorribili sia su gomma sia su treno.
Guardando i dati relativi ai traffici sui singoli valichi, la situazione è abbastanza variegata: i
valichi più performanti sono il Sempione e il Gottardo con il 70% delle merci trasportate su
ferro al Gottardo e il 90% al Sempione; questo grazie anche alle scelte di incentivazione del
trasporto ferroviario che la Svizzera ha voluto dare nel corso degli anni.
Buone anche le performance al Brennero e Tarvisio con quote di merci su ferro di oltre il
60%, mentre per quanto riguarda i valichi monitorati in OTI Piemonte, al Moncenisio circa il
20% delle merci viaggia su ferro e questa percentuale scende al di sotto del 10% al Monte
Bianco e al Gran San Bernardo.
In Italia e in Piemonte si stanno facendo grandi investimenti per il miglioramento della rete
infrastrutturale e funzionali ad un concreto shift modale, ma questi lavori hanno un impatto
sull’efficienza del trasporto ferroviario merci stesso, perché provocano durante i lavori stessi
degli extra-costi per le compagnie ferroviarie e delle perdite di fatturato.
Le più importanti criticità rilevate ai valichi nel corso del 2023 riguardano:
Monte Bianco: soggetto a chiusure programmate per attività di manutenzione (stop
di tre mesi all’anno per 18 anni). Confindustria Valle d’Aosta ha stimato un calo del
Pil del 9,8% in Valle d’Aosta e nell’intero Nord-Ovest del 5,4%. Parliamo quindi di un
impatto stimato di 11 miliardi di euro in 18 anni.
1. Francia, 2. Germania, 3. Spagna, 4. Austria, 5. Paesi Bassi, 6. Slovenia, 7. Belgio, 8. Polonia, 9. Ungheria, 10.
Regno Unito.
3 1. Germania, 2. Francia, 3. Spagna, 4. Paesi Bassi, 5. Svizzera, 6. Belgio, 7. Regno Unito, 8. Polonia, 9. Austria 10.
Romania.
Moncenisio/ Frejus: chiuso per frana ad agosto 2023 con previsione di ripristino del
traffico a fine 2024;
Colle di Tenda: da quando il cantiere è stato chiuso per un evento franoso
nell’ottobre 2020, i ritardi si sono sempre più accumulati;
Gran San Bernardo: Limitazioni notturne ai mezzi con altezza superiore ai 3 mt.
Gottardo: chiusura parziale per deragliamento ad agosto 2023 e riapertura a pieno
regime prevista per settembre 2024.
In particolare, le criticità al Frejus e al Gottardo sono quelle che colpiscono maggiormente
i traffici poiché incidono sui due corridoi ferroviari europei TEN-T che attraversano il
Piemonte, il Mediterraneo e il Reno- Alpi.
La questione dell’attraversamento dei valichi alpini in condizioni di sostenibilità ambientale
ed efficienza operativa è, quindi, una questione strategica e di rilevanza europea che deve
essere posta al centro dell’agenda politica nazionale perché di cruciale importanza per il
benessere e la competitività dell’economia nazionale.
Logistica e retroportualità
Altro importante tema e grande potenzialità per il Piemonte è l’istituzione della «Zona
Logistica Semplificata – Porto e Retroporto di Genova». Le ZLS sono state introdotte dalla
Legge n.205 del 27 dicembre 2017 e rappresentano un’opportunità per lo sviluppo
produttivo e logistico, garantendo benefici alle imprese interessate in termini di
semplificazioni amministrative ed agevolazioni fiscali. Il Decreto Legge n. 109/2018 (Decreto
Genova) istituisce la ZLS – Porto e Retroporto di Genova comprendente:
• i territori portuali e retroportuali del Comune di Genova;
• i retroporti di Rivalta Scrivia, Arquata Scrivia, Novi San Bovo, Alessandria, Piacenza,
Castellazzo Bormida, Ovada Belforte, Dinazzano, Milano Smistamento, Melzo e Vado
Ligure.
Le ZLS sono composte da territori quali porti, aree retroportuali, anche di carattere
produttivo e aeroportuale, piattaforme logistiche e interporti.
La Legge 9 novembre 2021, n. 156, di conversione, con modificazioni del cd “Decreto
Infrastrutture” modifica il Decreto Genova, introducendo la possibilità di individuazione di
ulteriori siti retroportuali. A dicembre 2021, la Regione Piemonte ha quindi indetto un bando
per l’individuazione di ulteriori ambiti territoriali aderenti ai seguenti criteri:
essere ricompresi in una distanza massima di 180km dal Porto di Genova (calcolata
lungo le direttrici autostradali e/o ferroviarie della Rete TEN-T principale o di
adduzione);
essere sedi di scali ferroviari/intermodali merci attivi o in prossimità massima di 10 km
dagli stessi e/o essere in prossimità di casello autostradale o comunque trovarsi ad
una distanza massima di 10 km da un casello autostradale.
Nel febbraio 2022, la Regione Piemonte ha reso noti i 12 siti risultati idonei:
Nella Provincia di Alessandria: Basaluzzo, Borghetto di Borbera, Casale Monferrato,
Castelletto Monferrato, Castelnuovo Scrivia, Pozzolo Formigaro, Serravalle Scrivia,
Silvano d’Orba, Tortona;
Nella Provincia di Asti: Asti e Villanova d’Asti;
Nella Provincia di Cuneo: Mondovì.
Questi si vanno ad aggiungere a quelli già ricompresi nella «ZLS Porto e Retroporto di
Genova» e gli interporti di SITO di Orbassano ed il CIM di Novara. Inoltre, si attende che i 14
siti siano formalmente riconosciuti all’interno della ZLS Porto e Retroporto di Genova.
Il 2023 si è caratterizzato per le lunghe attese e continui appelli da parte delle tre regioni,
Piemonte, Liguria e Lombardia, caratterizzando di fatto il focus della quinta edizione degli
Stati Generali della Logistica del Nord-Ovest, durante il quale i tre presidenti di regione
hanno sottoscritto una dichiarazione congiunta finalizzata alla realizzazione di una strategia
logistica retroportuale interregionale.
Il 2 aprile 2024 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il DPCM n.40/2024 recante il
regolamento di istituzione di Zone logistiche semplificate (ZLS). Il decreto, che entrerà in
vigore il 17 aprile 2024, intende creare condizioni favorevoli – in termini economici, finanziari
e amministrativi – per consentire, nelle aree interessate, lo sviluppo delle imprese già
operanti, nonché l’insediamento di nuove.
Il regolamento definisce, in particolare, le modalità per l’istituzione della ZLS (comprese le
ZLS interregionali), la durata (non inferiore a 7 anni e rinnovabili per ulteriori 7 anni), i criteri
per l’identificazione e la delimitazione dell’area ZLS e le misure di organizzazione e di
funzionamento della ZLS4 e le misure di semplificazione applicabili.
L’amministrazione è affidata ad un Comitato di indirizzo composto da specifici
rappresentanti di enti territoriali ed enti pubblici ed è prevista anche l’istituzione di una
Cabina di regia ZLS presieduta dal Ministro per gli Affari europei, il Sud, le politiche di
coesione e il PNRR con compiti di coordinamento generale delle politiche in ambito ZLS.
In particolare, le nuove imprese e quelle già esistenti che avviano un programma di attività
economiche o di investimenti di natura incrementale, il regolamento prevede in sintesi le
seguenti misure di semplificazione:
sono ridotti di un terzo i termini in materia di valutazione d’impatto ambientale (VIA),
valutazione ambientale strategica (VAS) e autorizzazione integrata ambientale
(AIA); in materia di autorizzazione unica ambientale (AUA); in materia di
autorizzazione paesaggistica; in materia di concessioni demaniali portuali;
i termini previsti per eventuali autorizzazioni, licenze, permessi, concessioni o nulla
osta, comunque denominati, la cui adozione richiede l’acquisizione di pareri, intese,
concerti o altri atti di assenso di competenza di più amministrazioni sono ridotti della
metà;
i termini previsti per il rilascio di autorizzazioni, approvazioni, intese, concerti, pareri,
concessioni, accertamenti di conformità alle prescrizioni delle norme e dei piani
urbanistici ed edilizi, nulla osta ed atti di assenso, comunque denominati, degli enti
locali, regionali, delle amministrazioni centrali, nonché di tutti gli altri competenti enti
e agenzie sono da considerarsi perentori e, decorsi inutilmente tali termini, gli atti si
intendono resi in senso favorevole.
Sebbene l’approvazione del Regolamento sia un primo passo in avanti per l’istituzione delle
ZLS, essenziale per raggiungere gli obiettivi di attrattività e competitività che le Regioni
auspicano. Le agevolazioni e i benefici che interesseranno le imprese aderenti alle ZLS
avranno un conseguenziale impatto in termini di sviluppo produttivo ed economico,
soprattutto di tipo occupazionale, con un incremento delle esportazioni e dei traffici
internazionali, nonché crescita degli investimenti.
Il Piemonte, quarta regione italiana per numero di esportazioni nonché bacino dei principali
corridoi Ten-t, Mediterraneo e Reno-Alpi, sarà la porta di accesso e cuore della logistica
europea, motivo per cui l’attivazione della Zona Logistica Semplificata è strategica ancor
di più necessaria per il potenziamento dell’intero Nord-Ovest.
Protocollo di collaborazione tra le Confindustrie del Nord Ovest (Piemonte, Liguria e
Valle d’Aosta) sottoscritto nel 2022
Nel 2022 le Confindustrie del Nord Ovest – Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta – hanno
sottoscritto un Protocollo di collaborazione finalizzato a:
strutturare un dialogo e la condivisione di strategie coordinate per l’interlocuzione
verso Confindustria nazionale;
definire di linee di indirizzo condivise
nei rapporti con le Regioni e le Province
Autonome sui seguenti temi: Infrastrutture, Salute e Sicurezza, Formazione e Politiche
Attive del Lavoro, Ricerca e Innovazione, Energia, Ambiente, Sostenibilità e
transizione energetica, Digitalizzazione;
definire strategie comuni e interlocuzione con i relativi stakeholders sulle Politiche
Europee e Risorse Comunitarie.
Con riferimento al tema delle Politiche Territoriali, le attività congiunte riguardano i seguenti
temi: Corridoi Europei, Infrastrutture, Portualità, Logistica e retroportualità, Pianificazione e
marketing territoriale.
Il nuovo servizio “Desk UE” nell’ambito della Delegazione di Confindustria Bruxelles.
Confindustria Liguria, Confindustria Piemonte e Confindustria Valle d’Aosta hanno attivato
a fine 2023 il nuovo servizio ”Desk UE” nell’ambito della Delegazione di Confindustria
Bruxelles. In particolare “Desk UE” mira ad essere di stimolo alla conoscenza e alla
partecipazione delle imprese associate alle opportunità offerte dai programmi europei a
gestione diretta e punto di riferimento per il monitoraggio e l’aggiornamento sui dossier
legislativi di primario interesse per il tessuto imprenditoriale.
Più nello specifico, le attività gestite dal “Desk UE” sono:
informazione e formazione mirata su opportunità di finanziamento a gestione diretta
individuate sulla base delle peculiarità locali, anche attraverso l’organizzazione di
incontri diretti e riservati;
assistenza nell’individuazione della fonte di finanziamento più idonea all’idea
progettuale, nel supporto alla costruzione di partenariati e all’accompagnamento
nel processo di presentazione della proposta, avvalendosi delle reti, degli strumenti
e del know-how disponibili nell’ambito dei progetti europei;
attività di rappresentanza degli interessi locali in riferimento a tematiche legislative
prioritarie, analisi di normative UE settoriali per anticipare le criticità e le opportunità
delle evoluzioni future, prevedendo momenti di approfondimento specifici.
“Desk UE” si presenta, quindi, come un importante punto di riferimento per le imprese
interessate a navigare il complesso mondo delle opportunità europee offrendo una serie di
servizi mirati.
Nell’ambito delle attività del Desk EU, Confindustria Piemonte ha collaborato al documento
di proposte realizzato da Confindustria “Fabbrica Europa” che contiene una serie di
raccomandazioni per un’Europa competitiva in vista delle imminenti elezioni europee .
Le proposte hanno tutte un unico denominatore comune: rimettere l’industria al centro
dell’agenda europea, costruendo una forte politica industriale basata sulle tre declinazioni
della sostenibilità (ambientale, sociale ed economica) e supportata da un adeguato livello
di investimenti.
In particolare in tema di infrastrutture e mobilità, il documento formula le seguenti proposte:
PROPOSTE IN MATERIA DI INFRASTRUTTURE
1. Creare un quadro normativo sinergico tra legislazione in materia di trasporti e in
materia di ambiente, in grado di assicurare le condizioni di parità per le diverse
tipologie di trasporto merci, e con particolare attenzione allo sviluppo del
trasporto intermodale e del trasporto combinato.
2. Affrontare il grave problema della carenza di autisti degli automezzi pesanti per
il trasporto merci e degli autobus.
3. Assicurare valutazioni di impatto solide e consultazioni sociali nel processo di
policymaking degli strumenti volti alla progressiva riduzione dell’impronta CO2
del trasporto marittimo.
POLITICHE EUROPEE PER LA COMPETITIVITÀ DELL’INDUSTRIA NELLA TRANSIZIONE VERDE
1. Completare tempestivamente la rete transeuropea di trasporto (TEN-T).
2. Favorire una maggiore cooperazione tra i gestori delle reti ferroviarie volte a
garantire l’armonizzazione delle regole tecniche e amministrative e di sicurezza,
essenziale per conseguire l’interoperabilità dei diversi sistemi ferroviari nazionali.
3. Rinnovare ed aumentare la dotazione finanziaria del Meccanismo per collegare
l’Europa (Connecting Europe Facility, CEF) come parte del prossimo QFP per il
periodo 2028-2035, al fine di garantire un finanziamento adeguato per i progetti
di infrastrutture di trasporto europee.
4. Stanziare quote di finanziamenti in grado di assicurare la manutenzione
straordinaria degli asset infrastrutturali ferroviari esistenti.
5. Stanziare quote di finanziamenti in grado di assicurare l’adeguata diffusione delle
stazioni di ricarica e rifornimento per i carburanti alternativi in tutta Europa.
6. Garantire la disponibilità di un’adeguata quantità di carburanti alternativi.
7. Riconoscere a pieno il ruolo delle reti autostradali e degli aeroporti nella
tassonomia europea.
PROPOSTE IN MATERIA DI MOBILITÀ SOSTENIBILE
1. Assicurare che le scelte di policy nell’ambito della mobilità siano supportate da
solide valutazioni di impatto, e da un’ampia consultazione delle parti sociali.
2. Garantire un percorso di transizione verso la mobilità green che prenda in
considerazione molteplici soluzioni, in linea con il principio della neutralità
tecnologica.
3. Rafforzare e consolidare le sinergie tra attori pubblici e privati nell’attuazione
delle disposizioni della nuova normativa europea sui trasporti, attraverso un
approccio orientato alla catena del valore.
4. A CHE PUNTO SIAMO
Dopo un 2022 caratterizzato dal problema del rincaro dei costi delle materie prime (in
particolare l’acciaio) e dalla difficoltà di approvvigionamento dei materiali che,
inevitabilmente, hanno inciso sull’avanzamento di molti cantieri infrastrutturali piemontesi, il
2023.
Nel 2023 le opere complessivamente monitorate sono 69, 3 in meno rispetto al 2022 poiché
concluse.
4.1. ARTICOLAZIONE DELLE OPERE PER TERRITORIO
Di seguito si riporta la mappa con le 69 opere monitorate in OTI Piemonte articolate per
macro-aree. In grassetto blu sono evidenziate le opere comuni al Libro Bianco 2022 sulle
infrastrutture di Unioncamere Piemonte.
BIELLA- NOVARA- VERBANO CUSIO OSSOLAVERCELLI
1) Ferrovia Biella-Novara: elettrificazione
2) Ferrovia Novara-MXP-Seregno: variante Galliate
3) Interporto Novara C.I.M. Spa: potenziamento
4) Nodo ferroviario di Novara
5) Tangenziale di Romagnano
6) Superstrada 33 del Sempione
7) Superstrada Novara-Vercelli
8) Tangenziale di Novara: completamento
9) Ferrovia Vignale-Oleggio-Arona: raddoppio
10) Ferrovia Santhià-Arona: riattivazione servizio
11) Nuovo ponte sul Ticino Vigevano-Abbiategrasso
12) Stazione ferroviaria di Iselle: potenziamento
13) SS Lago Maggiore e gallerie Verbania e Cannero
14) Ferrovia Biella-Santhià: ammodernamento
15) Ferrovia Biella-Brianco: interconnessione con AV
16) Pedemontana Biella-A26-Romagnano-Ghemme
17) Ferrovia Novara- Varallo: ripristino servizio
18) SP11 Orfengo-Cameriano: miglioramento viabilità
19) SP527: adeguamento viabilità MXP – Oleggio
20) Ferrovia del Sempione: nuovo tunnel
21) Interporto DOMO 2
22) SS232 Cossato- Mottalciata: connessione con A4
23) SP400 Ponderano-Cerrione: raccordo con A4
24) SP230 di Massazza: messa in sicurezza
LE OPERE MONITORATE
IVREA – TORINO
1) Autostrada A5 Torino-Aosta: messa in sicurezza
2) Chivasso: interconnessione con l’Alta Velocità
3) Ferrovia Torino-Chivasso-Ivrea-Aosta: adeguamento
4) Ferrovia Torino-Pinerolo: raddoppio
5) Metropolitana di Torino-Linea 1: completamento
6) Metropolitana di Torino-Linea 2: realizzazione
7) Nodo idraulico di Ivrea: ricostruzione Ponte Ribes
8) Collegamento ferroviario Torino-Ceres (Aeroporto)
9) Passante ferroviario di Torino: completamento
10) Tangenziale di Torino: ammodernamento
11) Tangenziale Est di Torino
12) Raddoppio traforo autostradale del Frejus
13) Interporto di Torino S.I.TO. Spa: potenziamento
14) Ferrovia Canavesana: elettrificazione
15) Ferrovia Torino- Ceres: messa in sicurezza
16) SP565: rifacimento Ponte Preti
17) SP460 Lombardore- Front- Busano: completamento
18) Nodo di Torino: sottopassi Baldissera, Maroncelli e Spezia
ALESSANDRIA – ASTI
1) Ferrovia Torino-Alessandria-Tortona: adeguamento
2) Polo logistico alessandrino
3) Stazione ferroviaria di Rivalta Scrivia
4) Uscite autostradali per traffico pesante lungo la A7
5) Autostrada Predosa-Carcare-Albenga
6) Autostrada A33 Asti-Cuneo: completamento
7) Ferrovia Tortona-Voghera: quadruplicamento
8) Ferrovia Acqui Terme- Genova: potenziamento
9) Ferrovia Casale Monf.to- Ovada: ripristino servizio
10) Tangenziale Sud -Ovest di Asti: completamento
11) SS457 Varianti Castell’Alfero e Calliano
12) Autostrada A21: nuovo casello Villafranca d’Asti
13) SP592 Nizza Monf.to- Canelli: ammodernamento
CUNEO
1) Autostrada Asti-Cuneo
2) Ferrovia Fossano-Cuneo: raddoppio
3) Ferrovia Torino-Savona: adeguamenti
4) Polo logistico cuneese
5) Tangenziale di Cuneo
6) Tangenziale di Fossano
7) Traforo Armo-Cantarana
8) Traforo del Tenda
9) Variante di Demonte
10) SP662: raccordo con la A6 e Levaldigi
OPERE STRATEGICHE EUROPEE
1) Torino-Lione
2) Terzo Valico Appenninico
3) Posa della Banda Ultralarga
4) Traforo Monte Bianco: adeguamento raddoppio
Di seguito si riporta la descrizione di quanto accaduto nel 2023 per ciascun sistema
infrastrutturale.
TORINO-LIONE
Con riferimento al collegamento ferroviario Torino-Lione, anello centrale del Corridoio TENT Mediterraneo, proseguono, secondo i cronoprogrammi prestabiliti, sia i lavori per il
completamento della tratta transfrontaliera con la costruzione del tunnel di base del
Moncenisio, sia i lavori sulla tratta di accesso italiana da Torino a Bussoleno.
Riguardo la tratta transfrontaliera – ovvero i 65 km a cavallo tra Italia e Francia, comprensivi
del tunnel di base di 57,5 km e delle stazioni internazionali di Susa e St. Jean de Maurienne
– il 2023 è stato l’anno in cui i lavori per la realizzazione del tunnel sono entrati
definitivamente nella fase esecutiva grazie al completamento dell’affidamento dei lavori
civili. La costruzione dell’opera è ripartita in 12 cantieri operativi tra Italia e Francia.
I cantieri che risultano attivi a inizio 2024 sono Chiomonte, San Didero, Saint-Martin-La-Porte,
Villarodin- Bourget/Modane, Saint- Julien- Montdenis, Saint- Jean- de- Maurienne,
Villargondran, Salbertrand e Avrieux.
Più nello specifico, sulla tratta transfrontaliera francese sono in corso i lavori per
l’interconnessione ferroviaria con la linea storica nell’area di Saint-Jean-de-Maurienne e
proseguono i lavori di scavo, in tradizionale, dell’entrata del tunnel di base nel tratto di 2,8
km compreso tra il portale di ingresso francese a Saint-Julien-Montdenis in direzione di SaintMartin-la-Porte. In riferimento allo scavo dei 23,1 km di tunnel di base tra Saint-Martin-laPorte e Modane, si opera su due piattaforme di lavoro a Saint-Martin-la Porte e a La Praz: si
sta procedendo con la realizzazione di alcune gallerie logistiche per collegare i rami della
discenderia esistente con il piazzale esterno e le caverne tecniche per il montaggio delle
frese. Inoltre sono in corso i lavori per la realizzazione delle opere sotterranee e di 4 pozzi di
ventilazione del tunnel di base in località Villarodin-Bourget / Modane e Avrieux ed, infine,
si stanno portando a termine le attività per il completamento della circonvallazione di
Modane (che consentirà di bypassare i centri cittadini di Modane e Fourneaux e sarà
utilizzata per l’approvvigionamento del cantiere del tunnel di base a Villarodin
Bourget/Modane) e la connessione con la A43.
Mentre, in riferimento alla tratta transfrontaliera italiana, i lavori per la realizzazione del tunnel
di base in Italia partono dal cantiere di Chiomonte dove a novembre 2023 è terminato lo
scavo delle nicchie necessarie alla logistica dei veicoli all’interno della galleria Maddalena
1, ed ufficialmente il 18 dicembre 2023 è stato inaugurato il cantiere italiano del tunnel di
base alla presenza del Vicepremier e Ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Matteo Salvini.
Il 4 marzo 2024, alla presenza del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini,
è stato firmato il Protocollo di Intesa tra la Regione Piemonte, l’Osservatorio Torino-Lione e il
MIT, per le opere di accompagnamento. In particolare, si tratta dello stanziamento della
seconda tranche di fondi pari a 50 milioni (in totale 96,6 milioni) a favore degli 11 comuni
della Val di Susa che ne hanno fatto richiesta per la realizzazione di 32 progetti territoriali.
A Chiomonte è attivo anche il cantiere per il nuovo svincolo sull’autostrada A32, la cui
realizzazione è delegata alla società autostradale SITAF, e che consentirà la
movimentazione dei mezzi di lavoro senza impattare sulla viabilità locale.
Proseguono le attività per la rimozione dei materiali abbandonati in modo da rendere
disponibile l’area in vista dell’insediamento del sito di smistamento e valorizzazione dei
materiali di scavo proveniente dal cantiere italiano del tunnel di base.
Infine, in funzione della realizzazione dell’autoporto di Susa, sono in corso le demolizioni degli
edifici esistenti e la predisposizione di tutti i sottoservizi, in precedenza era stata predisposta
tutta la viabilità interna al cantiere, l’illuminazione e le recinzioni.
Il 29 marzo 2023 il CIPESS (Comitato interministeriale per la programmazione economica e
lo sviluppo sostenibile) ha dato il via libera allo stanziamento di 1,27 miliardi di euro a
copertura del 3° lotto costruttivo della sezione internazionale (risultano finanziati
complessivamente quattro lotti su cinque per un totale a carico dell’Italia di circa 4,3
miliardi di euro). Il provvedimento, che attua lo stanziamento previsto dalla Legge di
Bilancio 2022, è destinato ai lavori per il completamento del tunnel di base.
Ad agosto 2023 i Presidenti delle delegazioni italiana e francese della Commissione
intergovernativa sulla Torino Lione, a nome dei due governi, hanno sottoscritto l’accordo
che consente di riutilizzare i materiali di scavo estratti nei cantieri della Torino-Lione oltre i
confini nazionali per la costruzione dell’opera tra la Val di Susa e la Maurienne. L’accordo,
redatto all’interno della CIG e poi approvato dai ministeri italiano e francese prima di
tornare alla firma della Commissione, rende concreto il principio del “Cantiere unico”
definito nel Trattato internazionale del 2012.
Le prossime fasi sulla tratta transfrontaliera vedranno entrare a pieno regime le 4
discenderie che costituiscono accessi per i mezzi di lavoro e si conteranno 15 fronti di scavo
e 7 frese che avanzeranno in contemporanea per completare il tunnel dove passeranno i
treni. Nel 2024 si completerà il collaudo delle frese che lavoreranno su territorio francese e
avanzerà il percorso di gara per le tecnologie ferroviarie del tunnel di base (gara lanciata
a giugno 2023 con un bando europeo pari a 2 miliardi e 930 milioni di euro5 e preceduta
dalla presentazione, ad aprile 2023 a Bruxelles, delle linee guida) e sarà assegnata la
valorizzazione dei materiali di scavo in Italia.
A gennaio 2024, i numeri dell’avanzamento generale sono i seguenti:
scavati 35 km totali, circa il 22%, dei 162 km di gallerie previste per l’opera, una
macchina complessa composta da due tunnel paralleli, 4 discenderie e 204 by-pass
di sicurezza;
realizzati 113 km di sondaggi geognostici e carotaggi in Italia e in Francia;
superati i 13 km di scavo del tunnel di base;
attivi 4 cantieri per lo scavo del tunnel di base, 3 in Francia e 1 in Italia, oltre ai cantieri
per le opere all’aperto o connesse;
oltre 2500 persone impiegate.
Le opere terminate
a Saint-Julien-Montdenis i lavori della tranchée couverte, la galleria artificiale che costituisce la bocca
d’ingresso del tunnel di base, sono terminati nell’autunno 2021;
a Saint-Jean-de-Maurienne da metà giugno 2022 è attivo il nuovo hub multimodale provvisorio. La
nuova stazione, i cui lavori erano partiti nel 2019, è stata realizzata da SNCF Réseau in convenzione
con TELT per supportare i viaggiatori e mantenere l’operatività delle stazioni di autobus e treni durante
la costruzione delle nuove linee. Sarà poi sostituita dalla nuova stazione internazionale definitiva;
a Villargondran i lavori di rinforzo degli argini lungo il fiume Arc necessari a proteggere il bacino di
Saint-Jean-de-Maurienne contro il rischio di inondazioni e, allo stesso tempo, a preparare la
piattaforma che accoglierà le altre opere ferroviarie e tecniche della sezione transfrontaliera della
Torino-Lione, sono terminati nell’autunno 2021. Parallelamente lungo il fiume Arc, sul sito logistico di
Resses d’en Bas, sono state eseguite le attività per adeguarlo ad accogliere parte del cantiere di
gestione dei materiali di scavo del tunnel di base;
in Francia, realizzate le discenderie, necessarie per avviare i cantieri nella montagna: VillarodinBourget/Modane (4.000 m, completati nel 2007), La Praz (2.480 m, completati nel 2009) e Saint-Martinla-Porte (2.400 m completati nel 2010 e 1.800 m completati nel 2016);
in Italia, completata nel 2017 la galleria geognostica di Chiomonte (Val di Susa, 7.020 m);
Completate a Chiomonte a novembre 2023 le nicchie di interscambio all’interno della galleria
Maddalena 1.
Per quanto riguarda la tratta di accesso italiana da Bussoleno a Torino, i lavori, in capo a
RFI, prevedono:
l’adeguamento della linea storica tra Bussoleno e Avigliana, attraverso interventi di
potenziamento infrastrutturale e tecnologico (finalizzati all’incremento della
capacità della linea da 10 a 12 treni/ora/direzione e all’incremento delle prestazioni
per il traffico merci in termini di sagoma P/C 80, modulo 750 metri e circolazione di
treni pesanti fino a 2500 tonnellate), l’adeguamento dell’accessibilità alle fermate di
Il 20 giugno 2023 l’Unione industriali Torino ha organizzato un incontro formativo dedicato all’avvio della gara
per l’armamento ferroviario e l’attrezzaggio tecnologico della tratta internazionale della Torino-Lione.
Sant’Ambrogio, Borgone e Bruzolo, l’implementazione del sistema ERTMS L2 6 con
contestuale realizzazione dell’ACCM sulla tratta7 e il potenziamento della trazione
elettrica. A giugno 2023, l’Unione Europea ha assegnato 44,5 milioni di euro per la
prima fase di adeguamento dei 21,5 km di ferrovia tra Bussoleno e Avigliana;
la realizzazione della nuova linea Avigliana- Orbassano, la cui opera principale è
una galleria di 17 km, di cui 14 km sotto la Collina Morenica cui segue un tratto di 3
km di galleria artificiale. Attualmente è in corso la progettazione definitiva da parte
di RFI, cui seguirà l’avvio dell’iter autorizzativo. L’obiettivo della realizzazione di tale
tratta è l’aumento della capacità e la separazione dei flussi di traffico attraverso la
realizzazione di una nuova coppia di binari. Previsto anche il potenziamento dello
scalo di Orbassano, il cui progetto prevede la realizzazione di interventi infrastrutturali
di adeguamento agli standard europei e potenziamento dei fasci a supporto delle
aree logistiche (rif. pag. 34).
I cantieri dovrebbero partire nel 2025 con una durata stimata in 5 anni.
Si segnalano, invece, criticità nell’avanzamento dei lavori sulla tratta di accesso francese
da Lione a Saint Jean de Maurienne, per la quale manca ancora il progetto. In occasione
dell’ultima riunione della Conferenza Intergovernativa del 14 dicembre 2023, la
delegazione di Parigi si è impegnata a presentare entro giugno 2024 una bozza dei progetti
che intende realizzare tra il raccordo del tunnel di base con la stazione internazionale di
Saint-Jean-de-Maurienne e Lione.
I rischi sono due, uno di natura economica legato alla possibile perdita dei finanziamenti
europei CEF (programma Connecting Europe Facility), e uno di natura tecnica legato al
fatto che i tempi per completare i lavori in Francia vadano oltre il termine del 2033, anno di
messa in funzione del tunnel di base.
Non appena attivata, la nuova linea consentirà di togliere dalle strade oltre 1 milione di
camion e di ridurre la CO2 di 1 milione di tonnellate all’anno.
AUTOSTRADA FERROVIARIA ALPINA (AFA)
L’Autostrada Ferroviaria Alpina è un servizio infrastrutturale per il trasporto combinato strada-rotaia tra
Orbassano Terminal e Aiton Terminal, nell’alta valle della Maurienne, attraverso la galleria ferroviaria del Frejus.
Il progetto nasce nel 2001 a seguito di una serie di incontri bilaterali dei governi di Italia e Francia per trovare
soluzioni di trasporto più sicure (soprattutto per le merci pericolose) alternative rispetto al tunnel stradale del
Frejus e sostenibili rispetto alla strada.
Il sistema – basato su standard europeo – permette ai treni dei diversi Paesi di circolare senza soluzione di
continuità su tutte le linee europee che ne sono dotate ed è capace di garantire la circolazione in sicurezza
dei treni con l’adozione di funzionalità e tecnologie all’avanguardia.
7 Gli Apparati Centrale a Calcolatore Multistazione (ACCM) permettono di gestire e controllare la circolazione
ferroviaria di interi nodi ferroviari, intere linee ferroviarie e stazioni.
Ad agosto 2023 una frana nel comune di Saint-Andrè, nella Maurienne, ha causato la chiusura del traffico sia
ferroviario che stradale tra Italia e Francia. Lato strada la circolazione è stata ripristinata nell’arco di un paio di
settimane, mentre rimane chiuso il traffico ferroviario. Con il blocco dei TGV e dei Frecciarossa, oltre che dei 170
treni merci settimanali attivi sulla stessa linea, si sono registrate gravi ripercussioni per il territorio, con un aumento
notevole del trasporto su gomma e una conseguente congestione del traffico. Il mondo economico
piemontese ha manifestato grande preoccupazione per il blocco dei collegamenti con la Francia, che saranno
ripristinati a ottobre 2024.
Naturalmente la chiusura dei traffici ferroviari ha comportato l’interruzione dell’operatività di Autostrada
Ferroviaria Alpina: in occasione della 66° riunione della Commissione intergovernativa sulla nuova linea
ferroviaria Torino-Lione, tenutasi il 14 dicembre 2023, il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Salvini ha
auspicato un rapido ripristino dei collegamenti transfrontalieri e sottolineato la necessità che i Ministeri
accelerino la pubblicazione del bando di gara per la futura concessione del servizio ferroviario alpino. Bando
che è stato poi effettivamente lanciato in data 17 gennaio 2024 per l’attribuzione del servizio dal 1° gennaio
2025.
È previsto il potenziamento del servizio in connessione con gli interventi che saranno realizzati sullo scalo merci
di Torino-Orbassano nell’ambito della realizzazione della linea AC/AV Torino-Lione.
Lato viabilità, i progetti riguardano il raddoppio del traforo autostradale del Frejus, uno dei
principali collegamenti transalpini in termini di volumi di traffico, grazie alla realizzazione di
una seconda canna, in direzione Italia – Francia, che consentirà di separare i flussi di traffico
ottemperando, così, alle direttive comunitarie relative agli standard di sicurezza in galleria
(il traffico non aumenterà poiché verrà mantenuta 1 corsia per senso di marcia).
La pandemia da Covid-19, le difficoltà di approvvigionamento dei materiali e la frana di
agosto 2023 hanno causato un aumento dei costi di circa 21 milioni di euro (da 306 a 328)
sul lato Italia e ritardi nella conclusione dei lavori, inizialmente prevista per la fine del 2023
ed ora slittata al 2024. Dalla rilevazione dell’ANAC sullo stato di attuazione delle
infrastrutture strategiche e prioritarie, che si basa sui dati comunicati dal RUP al 31 agosto
2023, risulta il seguente avanzamento per lotti:
opere genio civile galleria: lavori ultimati nel 2020;
opere impiantistiche galleria: lavori in corso con ultimazione prevista nella primavera
2024. Dalla fine del 2023 hanno avuto inizio i test sugli impianti che sono propedeutici
alle successive “prove in bianco” degli stessi;
opere fabbricato e sistemazione piazzale T4: lavori in corso con ultimazione prevista
nel 2024. In quest’ambito si segnala che le opere propedeutiche all’apertura al
traffico della nuova galleria sono state ultimate a giugno 2023.
La nuova linea AV/AC Terzo Valico Appenninico è l’infrastruttura chiave italiana per il
completamento del Corridoio europeo che collegherà i porti liguri con l’area portuale di
Rotterdam e consentirà di trasferire quote molto significative del traffico merci dalla strada
al ferro, ridurre sensibilmente i tempi di percorrenza dei viaggiatori tra le principali città del
nord-ovest (Torino, Genova e Milano) ed in generale ad aumentare la capacità della rete
ferroviaria esistente per il trasporto merci e passeggeri.
Dall’attivazione del Terzo Valico si stima che i treni merci saranno in media 110 al giorno in
uno scenario standard di sviluppo dei porti liguri, per quanto riguarda il traffico passeggeri
è stimato in 72 treni al giorno.
L’opera si sviluppa fra Tortona e Genova per 53 km complessivi di cui 36 km in galleria e
insiste sui territori di 14 comuni della Città Metropolitana di Genova e della Provincia di
Alessandria. I 17 km all’aperto si trovano principalmente all’estremità nord della linea, dalla
piana di Novi Ligure a Tortona, dove seguono lo stesso tracciato della linea attuale. Per
quanto riguarda le linee ferroviarie esistenti, il Terzo Valico è connesso:
a sud con gli impianti ferroviari dell’area di Genova, con i bacini portuali di Prà e del Porto
storico e con la linea per Savona;
a nord, a Novi Ligure con le linee in direzione di Alessandria, Torino e Novara e a
Tortona con le linee in direzione di Milano.
La pendenza massima del Terzo Valico è del 12,5‰, così come quella dei trafori alpini del
San Gottardo e del Ceneri. Questo, unitamente al raggio di curvatura di 3,5 km e al modulo
di 750 metri, permetterà sia la circolazione di treni merci a standard europeo e più
competitivi rispetto al trasporto su strada, sia l’aumento di produttività del treno: con un
solo locomotore sarà infatti possibile trainare treni di peso fino a 1.750 tonnellate, che oggi
richiedono l’uso di due locomotori, con un dispendio energetico quindi molto minore.
La velocità dei treni merci sarà di 100-120 km/ora e quella dei treni passeggeri di 200-250
km/ora, con limitazioni a 100-160 km/ora nei tratti di collegamento con la rete esistente.
A regime il Terzo Valico assicurerà tempio di percorrenza di 50 minuti tra Torino e Genova e
tra Milano e Genova.
L’opera, articolata in sei lotti costruttivi (Delibera CIPE n. 84/2010), prevede la realizzazione
di interventi relativi sia alla linea ferroviaria, sia all’adeguamento della viabilità esistente. Il
progetto prevede la realizzazione di tre gallerie naturali e una artificiale in particolare le
gallerie naturali sono nell’ordine a partire da Genova:
la galleria Campasso, lunga 716 metri, nel comune di Genova;
la galleria di Valico, lunga circa 27 km, nei comuni di Genova, Campomorone e
Ceranesi in Liguria (nella provincia di Genova), e Fraconalto, Voltaggio, Gavi e
Arquata Scrivia in Piemonte (nella provincia di Alessandria);
la galleria Serravalle, lunga circa 7 km, nei comuni di Serravalle Scrivia e Novi Ligure
in provincia di Alessandria.
Le due gallerie più lunghe sono a doppia canna, unite tra loro ogni 500 metri dai by-pass e
la galleria di Valico prevede anche quattro punti intermedi di accesso, le finestre, anche
queste realizzate in galleria (Polcevera, Cravasco, Castagnola e Val Lemme). Le principali
opere completate inerenti alla parte sotterranea sono le Finestre, la galleria Campasso, la
galleria di Serravalle e la galleria di Pozzolo (quest’ultima tra l’uscita nord della galleria
Serravalle e Tortona). Mentre per la galleria di Valico, ad ottobre 2022, è stato abbattuto
un nuovo diaframma tra Polcevera e Cravasco che ha consentito di avere un tracciato di
circa 11 km senza interruzioni dall’imbocco del Terzo Valico a Genova.
Ad oggi l’avanzamento complessivo dello scavo delle gallerie è pari a circa l’86% (75,4 km)
su un totale di 88 km di opere in sotterraneo.
Per quanto riguarda le opere all’aperto a dicembre 2023 è stata riattivata la tratta Rivalta
– Tortona a singolo binario, che costituisce la parte terminale del Terzo Valico dei Giovi, e
che ha permesso la messa in servizio del tratto di linea Novi Ligure – Tortona.
Contestualmente è stato realizzato l’innesto del Terzo Valico dei Giovi in corretto tracciato
sulla linea storica Alessandria-Piacenza in corrispondenza di bivio Tortona e gli interventi del
PRG di Rivalta Scrivia che consistono nell’adeguamento della capacità dello scalo
esistente al fine di garantire un modulo di stazionamento di 750 m, con la realizzazione di 4
binari a modulo e l’attivazione del nuovo apparato tecnologico ACC di Rivalta Scrivia.
Ad oggi sono in corso le lavorazioni di completamento per l’attivazione della stazione di
Rivalta Scrivia al servizio passeggieri e del raddoppio della tratta Rivalta – Tortona.
Sul fronte delle opere compensative sono previsti importanti interventi di adeguamento e
miglioramento delle viabilità ordinarie oltre che interventi su acquedotti/impianti fognari e
altre opere (parcheggi, interventi di permeabilità, etc).
Per quanto riguarda il nodo ferroviario di Novara, posto all’incrocio tra i due corridoi europei
TEN-T Reno- Alpi e Mediterraneo, gli interventi si collocano nel disegno più ampio di
realizzazione e completamento della rete ferroviaria europea e sono strettamente legati
allo sviluppo dell’interporto CIM, all’adeguato del terminal dell’Autostrada Viaggiante
(RoLa) da Novara a Friburgo in Brisgovia e degli altri raccordi attivi nel nodo ferroviario.
L’opera più significativa è rappresentata dalla realizzazione di una nuova bretella a servizio
dei treni merci che consentirà d liberare la Novara- Domodossola e la stazione di Novara,
che resterà principalmente a servizio dei treni passeggeri. La bretella partirà a nord di
Novara, nei pressi di Vignale, dove si staccherà dalla linea Novara-Domodossola e
passando sotto l’autostrada A4 e la linea ad alta velocità Torino-Milano, raggiungerà
direttamente lo scalo di Novara Boschetto.
Il potenziamento del nodo ferroviario comprende anche importanti investimenti
complementari soprattutto dal punto di vista della viabilità (è prevista la realizzazione di
una bretella stradale per collegare direttamente a nord del capoluogo la strada statale
229 del lago d’Orta con la 32 Ticinese attraverso un doppio sottopassaggio per superare i
binari della Novara-Domodossola e della Novara-Arona).
La progettazione definitiva di una prima macrofase di interventi sul Nodo di Novara con
costo stimato pari a circa 190 M€ (costi 2020), sulla quale è stato avviato l’iter autorizzativo
(CSLLPP e VIA, quest’ultima ancora in corso), è stata articolata in due sottofasi per tenere
conto del finanziamento disponibile come indicato nel Contratto di Programma (CdP) MITRfi:
la prima relativa agli interventi compatibili con la copertura finanziaria
disponibile pari a 83,1 M€ (soppressione P.L. e realizzazione precedenza
modulo 750 m a Vignale e prima fase PRG Boschetto su attuale ACEI);
la seconda comprendente i restanti interventi non finanziati (bretella merci
Vignale-Boschetto e PRG Boschetto con nuovo ACC). Con l’aggiornamento
2023 del CdP 2022-26, il progetto è stato oggetto di rimodulazione del
finanziamento, per l’importo in riduzione di 77,4 M€.
Nel contempo, la necessità di conseguire i primi obiettivi di adeguamento infrastrutturale
del Nodo in tempi coerenti con gli scenari connessi con l’attivazione del Terzo Valico dei
Giovi, ha determinato l’individuazione di un primo pacchetto di interventi mirato
all’adeguamento a modulo 750 metri di alcuni binari di Novara Boschetto, da eseguirsi
sull’apparato esistente, per i quali a dicembre 2023 è stato consegnato il Progetto
Definitivo.
Per quanto riguarda la linea Tortona- Voghera gli interventi previsti sono volti al
quadruplicamento dei 16 km di tracciato, prevalentemente in affiancamento ai binari
esistenti, che consentirà la separazione dei flussi di traffico tra i collegamenti
Torino/Alessandria-Piacenza e le relazioni Milano-Genova, garantendo una riduzione delle
interferenze negli impianti ed un contestuale incremento di capacità da 10 treni/h a 20
treni/h per direzione.
Nel corso del 2023 sono proseguiti i lavori per il completamento delle opere prioritarie (PRG
e ACC Tortona), mentre in aprile è stato pubblicato il Dossier finale con le determinazioni
conclusive del Dibattito Pubblico. È in corso l’adeguamento del progetto a seguito degli
esiti del Dibattito. Il costo dell’intervento è stimato in 600 milioni di euro di cui disponibili 21
milioni.
Sul potenziamento della linea ferroviaria Acqui Terme- Ovada- Genova, le opere previste
sono:
interventi di manutenzione straordinaria (conclusi): ad agosto 2023 sono stati eseguiti
interventi di rinnovo di oltre 12 km di binario nella tratta tra Borzoli e Mele, di
impermeabilizzazione delle arcate del viadotto Visone, tra le stazioni di Prasco e
Visone con demolizione e rifacimento della massicciata e del binario, demolizione e
ricostruzione completa di tre ponticelli nella tratta Ovada – Acqui, consolidamento
del rivestimento in muratura nella galleria Del Ciso, ristrutturazione degli impalcati dei
due sottovia posti ai lati della stazione di Ovada Nord e interventi ai deviatoi di
Borzoli. La linea ha riaperto l’11 settembre 2023.
interventi per il miglioramento della regolarità del servizio (di prossimo avvio): a luglio
2023 sono state avviate le progettazioni riguardanti gli interventi per il ripristino della
regolarità del servizio. In particolare, si prevede entro il primo semestre 2024 l’avvio
dell’iter autorizzativo relativo al progetto della Galleria Artificiale di Mele e dei
restanti interventi. Per quanto riguarda gli interventi presso Campo Ligure, è in corso
la Progettazione Definitiva con previsione di avvio lavori entro il 2024.
Resta confermato sia il cronoprogramma che prevede l’ultimazione dei lavori nel 2026, sia
i costi che ammontano a 84 milioni di euro, interamente finanziati anche tramite fondi PNRR.
Con riferimento potenziamento della linea ferroviaria del Sempione, i lavori previsti sulla
tratta Iselle- Domodossola sono:
la realizzazione di interventi diffusi per l’efficientamento delle stazioni di Iselle, Preglia
e Varzo, con la realizzazione dei sottopassi di stazione e la posa di nuove
comunicazioni nonché la velocizzazione a 60 km/h di quelle esistenti, ove possibile;
la realizzazione del nuovo Posto di Comunicazione di Mognatta al fine di poter
sfruttare nella tratta Varzo-Mognatta entrambi i binari per il transito di treni con
sagoma P/C80;
il raddoppio per circa 2,5 km della tratta Domodossola-Domo II, fino al ponte sul
fiume Toce.
Sulla tratta Domodossola-Sesto Calende è previsto l’adeguamento a sagoma P/C80.
A maggio 2023 è stato confermato l’avvio dei lavori di potenziamento infrastrutturale e
adeguamento prestazionale della linea nel 2024; lo scenario di attivazione degli interventi
è previsto nel 2028, in coerenza con gli accordi fra Italia e Svizzera.
Nessun aggiornamento, invece, per quanto riguarda l’ipotesi di realizzazione del nuovo
tunnel di 11 km, per bypassare la galleria elicoidale di Varzo, un imbuto per la circolazione
dei treni.
Dal punto di vista dei servizi di trasporto afferenti al sistema infrastrutturale dedicato al
Corridoio Reno-Alpi, OTI Piemonte monitora le linee ferroviarie Casale Monferrato – Mortara
e Novara- Varallo.
Per quanto riguarda la linea di 28,4 km tra Casale Monferrato e Mortara (parte dell’asse
Vercelli- Alessandria- Genova), il servizio è stato riattivato l’11 settembre 2023, 11 anni dopo
la sua chiusura, grazie agli interventi di ammodernamento realizzati da RFI e ad un
investimento aggiuntivo di 6 milioni di euro da parte della Regione Piemonte per
l’inserimento nel nuovo Contratto di servizio con Trenitalia della linea.
Mentre per quanto riguarda la linea Novara- Varallo, a gennaio 2023 è stata avviata
un’analisi congiunta con Regione Piemonte e Agenzia della Mobilità Piemontese, per
l’individuazione dei desiderata della Regione in tema di possibili ripristini del servizio. La linea
in oggetto è stata individuata come candidata idonea alla ripresa del servizio, ma con
livello di priorità inferiore ad altre linee. Tempi e costi di riattivazione sono da definire in
relazione al modello di esercizio atteso.
In relazione alle opere di adduzione ai nodi aeroportuali, il quadro è il seguente.
Con riferimento al collegamento ferroviario Torino- Ceres per il collegamento con
l’Aeroporto di Caselle, a gennaio 2024 sono terminati i lavori per il collegamento diretto tra
il centro della città, l’aeroporto e le valli di Lanzo. Il servizio è gestito da Trenitalia, con SFM
4 e 7 sino a Ciriè e un servizio di ricucitura tra Ciriè e Germagnano. La tratta GermagnanoCeres rimane transitoriamente interrotta in attesa degli upgrading tecnologici ed
infrastrutturali a cura di RFI. Sul percorso della linea ferroviaria, a regime nel 2027,
verranno instradate le ulteriori linee SFM 6 e SFM 3, che arriveranno fino alla stazione di
Caselle Aeroporto. Le SFM 4 e 7, invece, arriveranno fino a Germagnano, mentre tra
Germagnano e Ceres sarà previsto un collegamento con 8 coppie di treni al giorno.
I lavori hanno riguardato la realizzazione di una galleria di oltre 3 km a doppio binario a
partire dalla stazione Rebaudengo Fossata, sotto Parco Sempione, sotto corso Grosseto e
sotto largo Grosseto, ove la nuova tratta si immette sulla linea storica.
Oltre alla nuova fermata Corso Grosseto, realizzata in corrispondenza dell’area del mercato
rionale di via Lulli, sono state completate le opere di ammodernamento del tratto di galleria
storica in direzione Venaria Reale e della Fermata Rigola Stadio. Il costo complessivo
dell’intervento è stato di 230 milioni di euro, a cui ha contribuito la Regione, che ha
integrato oltre 33 milioni di risorse proprie lo stanziamento iniziale, cresciuto negli anni a
causa dei rincari delle materie prime e delle più recenti normative sulla sicurezza, che
hanno reso necessari ulteriori interventi sui binari per rendere maggiormente efficiente e
stabile la connessione con la linea storica.
Per quanto riguarda i collegamenti con l’aeroporto di Cuneo Levaldigi, si segnalano
avanzamenti lato ferrovia sulla linea Fossano- Cuneo in cui si stanno realizzando interventi
di potenziamento infrastrutturale. È, infatti, in corso una seconda fase di lavori che prevede
la soppressione di tre passaggi a livello. Inoltre, RFI sta potenziando la tratta per la
riclassificazione della massa assiale a 22,5 t/asse, compatibile con gli standard europei per
il traffico merci. Per consentire questo potenziamento infrastrutturale RFI ha programmato
diverse interruzioni della circolazione sulla tratta dal 2023 al 2025, perché è necessario
intervenire alle opere d’arte lungo la linea (ponti, ponticelli, sottopassi, ecc.), affinché siano
adeguati al nuovo carico dei treni merci, in analogia a quanto già realizzato nella tratta
Trofarello-Fossano negli anni precedenti. Il 27 luglio 2023 è stato presentato il piano
strategico per il rilancio dell’aeroporto di Levaldigi, che prevede tra l’altro l’interscambio
tra lo scalo e la ferrovia Cuneo-Torino. Una project review del raddoppio della tratta sarà
possibile a seguito della definizione da parte della Regione Piemonte del modello di
esercizio atteso. I costi complessivi ammontano a circa 92 milioni di euro. L’Aggiornamento
2020-2021 del Contratto di Programma 2017-2021 Mit-Rfi include le seguenti opere:
gli interventi nella stazione di Centallo e la progettazione del raddoppio con un
finanziamento di 15,49 milioni di euro;
soppressione degli ultimi 3 PPLL nel comune di Centallo stimati in 23,4 M €, di cui
finanziati 21,5 M €;
il raddoppio della tratta Fossano- Madonna dell’Olmo i costi ammonterebbero a
76,53 milioni di euro, interamente da reperirsi.
Del costo complessivo 15 mln sono stati spesi per il raddoppio di un tratto di 2,5 km nell’area
di stazione Centallo (stanziati da Rfi) e 21,5 mln sono disponibili per la soppressione dei PPLL
nel comune di Centallo.
Lato viabilità, invece, nel 2023 è rimasto fermo il progetto di nuovo raccordo della SP662
con la A6 (Marene) con Savigliano-Saluzzo e Levaldigi in cui nel corso del 2023 un breve
tratto è stato sottoposto al rinnovo della pavimentazione stradale.
Per quanto riguarda i collegamenti con l’aeroporto di Malpensa, restano fermi sia i lavori di
adeguamento della linea ferroviaria Novara-Malpensa e variante di Galliate – il cui
progetto è fermo al CIPESS per la mancanza dei finanziamenti necessari alla sua
realizzazione, pari a 87 milioni di euro – sia i lavori sulla SP527 su cui sono previsti interventi di
adeguamento della viabilità tra Malpensa e Oleggio.
Segnale positivo per i tre principali nodi logistici regionali di S.I.TO di Orbassano, C.I.M di
Novara e il polo logistico alessandrino.
L’interporto S.I.TO di Torino – Orbassano è un sistema organico ed integrato di servizi di
logistica a servizio del sistema produttivo e rappresenta un nodo strategico di scala
regionale per la distribuzione delle merci anche grazie agli ottimi collegamenti con la rete
ferroviaria e stradale. L’interporto si sviluppa su oltre 3 milioni di mq e fornisce servizi di
stoccaggio, gestione e preparazione ordini, picking, confezionamento e pre-produzione,
controllo di qualità di merci e prodotti che vanno dall’agroalimentare al farmaceutico,
dall’automotive all’hi-tech. Sito Logistica è la società che gestisce la logistica nell’ambito
del terminale intermodale e il terminale dell’Autostrada Ferroviaria Alpina (AFA).
I progetti di sviluppo del polo logistico si collocano nel disegno complessivo di sistema
ferroviario europeo TEN-T poiché l’interporto è parte integrante del progetto di
collegamento AV/AC Torino-Lione. Il pacchetto di lavori, orientati sia all’ammodernamento
delle aree interne sia al potenziamento del raccordo con lo scalo RFI, è stato avviato a
marzo 2022 ed è finanziato dal MIT e da S.I.TO.
Nello specifico i lavori riguardano l’allungamento dei binari per poter accogliere treni più
lunghi (da 550 e 750 mt) e più pesanti e la realizzazione di 10.000 metri quadrati di nuovi
piazzali. Sono previsti tempi di realizzazione di due anni e investimenti per 3 milioni di euro.
Nei pressi dell’area a sud del terminale è quasi completata la realizzazione di un nuovo
piazzale di circa 3.500 metri quadrati. Sono iniziati i lavori inerenti l’armamento ferroviario,
le opere consistono nello spostamento della radice del fuso dei binari “operativi” del
piazzale. Sono inoltre iniziate le attività che prevedono l’allungamento sul lato nord del
terminale dell’interporto, in particolare dei due binari operativi. Sempre sul lato nord del
terminale si è proceduto con la realizzazione di un’area pavimentata di circa 5.800 mq.
Tale opera consta di due aree con funzioni differenti: la prima di circa 4.300 metri quadrati,
la seconda di circa 1.500 metri quadrati. A dicembre 2023 l’avanzamento dei lavori è poco
oltre il 60%, la fine dei lavori è prevista entro il primo semestre del 2024.
Finpiemonte Partecipazioni, per far crescere l’Interporto, ha realizzato un piano industriale
per un hub di logistica intermodale che è stato condiviso con la Regione Piemonte: il piano
industriale 2025 si basa su sei punti per un budget da acquisire da quasi 150 milioni di euro
e prevede la realizzazione di investimenti cruciali per potenziare il sito logistico. Tra gli
interventi più importanti vi sono l’aggiornamento del Piano degli Insediamenti Produttivi
(PIP) per consentire l’attività di packaging e confezionamento e l’ammodernamento ed
estensione del terminal ferroviario in modo da creare una grande piattaforma intermodale.
Previsti anche investimenti per la connettività e per le energie alternative.
A completare il progetto anche la creazione di un’Academy per le professioni della
logistica. L’interporto S.I.TO (insieme al CIM di Novara) sono inseriti nell’elenco di aree che
la Regione Piemonte ha trasmesso al Governo e candidate a diventare Zona Logistica
Semplificata “Porto e Retroporto di Genova”.
Parallelamente stanno proseguendo i lavori per la realizzazione della nuova linea SFM5
Torino San Paolo – Orbassano che si svilupperà all’interno dell’impianto di Torino Orbassano,
dove si attesteranno i treni metropolitani, per poi inserirsi nel nodo di Torino e raggiungere
Porta Susa e Stura. A ottobre 2023 sono partiti i lavori per la realizzazione della fermata S.
Luigi di Orbassano, stazione capolinea della futura linea, che sarà conclusa nel 2026. Il
progetto, con un investimento di 40 milioni di euro, è in parte finanziato dai fondi PNRR.
Il Centro Intermodale Merci di Novara (CIM) è un nodo logistico di fondamentale
importanza per i traffici dall’Italia verso tutta l’Europa poiché situato all’incrocio tra il
Corridoio Europeo TEN-T Mediterraneo ed il Corridoio Reno-Alpi. Il centro intermodale è
stato costituito nel 1987 e da allora la sua posizione nel panorama degli interporti italiani si
è sempre più consolidata e rafforzata, soprattutto per quanto riguarda l’attività
intermodale. Oggi il CIM si estende su una superficie di 600.000 mq con un terminale di cui
un terzo è destinato allo scambio con sette binari da 650 metri, quattro da 400 metri, gru
semoventi, 76.000 mq magazzini destinati alla logistica, uffici ed un raccordo allo scalo
ferroviario del Boschetto. Sono insediate oltre 40 aziende che danno lavoro a più di 750
persone, tra diretti e indiretti e vengono gestiti oltre 60 coppie di treni settimanali. I lavori di
potenziamento del CIM riguardano sia le aree interne allo scalo, sia esterne.
Lavori interni allo scalo. La società di gestione Combiconnect – che fa capo a Hupac
SA, la quale detiene la maggioranza del capitale sociale di CIM dall’ ottobre 2021 nel maggio 2023 ha condiviso con CIM l’avvio di un ampio programma di
potenziamento degli impianti ferroviari con il rinnovo dell’armamento ferroviario di
ingresso al terminal e le relative opere di rimozione dell’esistente e di bonifica
dell’area.
Nel corso del 2023 si sono conclusi gli interventi di riorganizzazione della viabilità di
accesso al terminal intermodale e realizzazione dei portali OCR (Optical character
recognition) stradali per la lettura automatizzata dei dati identificativi delle Unità di
Trasporto Intermodale in transito. È stato anche avviato l’iter autorizzativo per la
realizzazione di un nuovo parcheggio “safe & security” per 350 mezzi pesanti in
prossimità del casello dell’autostrada A4 Torino-Milano.
Nel corso del 2024 si realizzeranno ulteriori interventi di ampliamento del terminal
intermodale e realizzazione di automazione di processo attraverso l’utilizzo di
strumenti tecnologici a supporto dell’operatività.
Progetto di ampliamento. Nel 2021 le società Develog S.r.l. e Centro Interportuale
Merci CIM S.p.A. hanno sottoscritto un Protocollo di intesa per lo sviluppo di un polo
d’interscambio integrato di rango superiore per le aree CIM ambiti T3a e T3b e ad
aprile 2022 è stata annunciata la realizzazione del un nuovo insediamento logistico,
tra il casello autostradale di Novara Est e il centro abitato di Pernate, che costituirà
l’ampliamento del CIM al quale si raccorderà con un piazzale di sosta e servizi per
operatori e autotrasportatori.
A fine gennaio 2023 la Giunta del Comune di Novara ha approvato il Piano
strategico di sviluppo industriale redatto da CIM Spa e da Develog che sancisce
l’avvio dell’iter che ha consentito nel dicembre 2023 di sottoscrivere in parte tecnica
l’Accordo di pianificazione tra i Comuni di Novara e Galliate, la Provincia e la
Regione, propedeutico al successivo permesso di costruire.
I lavori di potenziamento del CIM sono anche strettamente connessi alle opere in
capo a RFI che ha approvato i progetti di bretella per collegare a nord il nodo
ferroviario
con lo scalo merci e la ricollocazione del terminal dell’autostrada
viaggiante (RoLa) (v. nodo ferroviario di Novara).
Altre progettualità. Da fine 2023 il CIM è coinvolto nel progetto “KEYSTONE”,
cofinanziato dalla Commissione Europea e dal Governo del Regno Unito, con
l’obiettivo di collegare tutte le piattaforme informatiche della filiera della spedizione
di merci, dal camion alla dogana, alle forze dell’ordine con l’obiettivo di garantire
una migliore sicurezza. CIM inoltre è partner e beneficiario del progetto CEF
“VERKKO”, che ha come obiettivo la digitalizzazione dei flussi ferroviari in/out dal
terminale intermodale per mezzo di nuove tecnologie di lettura OCR.
Sia il CIM di Novara, sia S.I.TO di Orbassano sono inseriti nell’elenco di aree che la
Regione Piemonte ha trasmesso al Governo per l’ampliamento della Zona Logistica
Semplificata “Porto e Retroporto di Genova”. Grazie a questo ampio programma di
interventi, il CIM e in generale tutto il quadrante novarese vedrà accrescere
ulteriormente la sua vocazione di corridoio merci al centro delle grandi direttrici
ferroviarie sia internazionali con il Sempione sia nazionali con la trasversale
transpadana.
L’areale del Basso Piemonte riveste un ruolo nevralgico negli scambi commerciali da e
verso i porti liguri e il Nord Europa, lungo l’asse Genova – Rotterdam, e possiede una
vocazione naturale come retroporto della Liguria. Per queste ragioni in questo territorio si è
creato un vero e proprio polo logistico con l’interporto di Rivalta Scrivia gestito dalla Società
Katoen Natie, il Terminal intermodale Rail Hub Europe, l’interporto di Arquata Scrivia, le aree
logistiche di Pozzolo Formigaro e Spinetta Marengo in cui si sono insediati e si insedieranno
nei prossimi mesi operatori logistici importanti che necessiteranno di nuova manodopera a
beneficio dell’occupazione.
L’offerta logistica è completata da tre scali merci, quello di Casale Monferrato, Novi Ligure
e Alessandria Smistamento. Con riferimento a quest’ultimo – di proprietà di RFI, Mercitalia
Logistics e Trenitalia – al Commissario Straordinario di Governo Calogero Mauceri (già
Commissario per il nodo ferroviario di Genova e Terzo Valico e la tratta italiana della linea
AC/AV Torino-Lione) è affidato il progetto di sviluppo e rilancio, in un’ottica di maggiore
connessione dell’area con i porti liguri.
Sono due le possibili funzioni ipotizzate per lo scalo di Alessandria: una di gateway o hub
con la possibilità di scambio intermodale gomma-ferro con la rottura di carico dei trasporti
da e per il terminal di Alessandria, in ambito nazionale sia internazionale; la seconda è
quella del retroporto con la possibilità di scambio intermodale gomma-ferro per le merci
originate o dirette verso i porti di Genova e Savona/Vado Ligure e l’ipotesi di rottura di
carico con rilancio su ferro verso l’estero per i soli servizi generati dai due porti liguri. Dopo
che nel settembre 2022 il Commissario Straordinario ha incaricato RFI di realizzare il Progetto
di Fattibilità Tecnico-Economica (PFTE), a marzo 2023 è stato firmato il Protocollo che dà il
via allo sviluppo dello scalo. Il protocollo, della durata di 36 mesi, è costituito da due fasi:
la prima fase (conclusa a dicembre 2023) ha visto la realizzazione da parte di RFI del
PFTE del nuovo Terminal, per definire costi e tempi dei futuri interventi in coerenza
con lo sviluppo dei traffici conseguenti la realizzazione del Terzo Valico dei Giovi. Il
PFTE è stato pubblicato il 4 marzo 2024 a seguito del quale è stato lanciato il bando
di gara, che si chiuderà il 3 giugno 2024, per la redazione del Masterplan.
la seconda fase vedrà la definizione del piano per la realizzazione del nuovo polo di
interscambio modale per la gestione coordinata e integrata dei flussi di traffico delle
merci e la conclusione è prevista entro dicembre 2024. Un tavolo tecnico sarà poi
dedicato al controllo delle fasi di avanzamento delle varie attività.
Il protocollo di intesa ha un valore di 250 mln € di investimenti. Ulteriori 15 mln € sono stati
stanziati nell’ambito del precedente protocollo del 2016, per la realizzazione del cosiddetto
“Progetto Condiviso” che riguarda 11 comuni piemontesi interessati dal Terzo Valico, per il
loro potenziamento infrastrutturale e turistico.
Lo sviluppo del polo logistico è strettamente connesso all’avanzamento dei lavori per la
realizzazione del Terzo Valico – a gennaio 2024 sono stati inaugurati i primi 8,5 km della
nuova linea tra Rivalta Scrivia e Tortona e la fine dei lavori è prevista entro il 2025 – la cui
attivazione genererà ricedute positive in termini di efficientamento nel trasporto di merci e
persone, competitività e connessione tra territori.
Per quanto concerne l’area del verbano cusio-ossola e, in particolare, l’interporto DOMO
2, a settembre del 2023 si è conclusa una parte dei lavori realizzati dalla società tedesca
CargoBeamer che ha pronti nuovi investimenti in Ossola. La società, infatti, prevede di
installare la propria tecnologia con i moduli per lo scarico/carico dei treni con traslazione
orizzontale, trasformando Domodossola in un hub/gateway centrale per le rotte intermodali
del traffico transalpino. Dal 1° gennaio 2024 le attività di manovra ferroviaria di Domo 2
saranno gestite da Cargo Rail Italy, controllata di Captrain Italia (a sua volta parte del
gruppo Sncf) attiva in questo ambito dal 2011. Nell’impianto la società impiegherà 3
locomotori di manovra e circa 30 addetti, che si troveranno a gestire un traffico che a oggi
in media conta circa 90 coppie di treni al giorno, ma che potrà aumentare anche
nell’ambito del recente memorandum siglato tra i governi di Italia e Svizzera.
In merito ai progetti di sviluppo della rete ferroviaria, connessi e a supporto dell’operatività
dei nodi logistici, il quadro è il seguente.
Con l’avvio dell’operatività del terminal portacontainer di Vado Ligure, nel dicembre 2019,
le Regioni Piemonte e Liguria hanno deciso di investire nel potenziamento della linea
ferroviaria Torino- Fossano- Mondovì- Savona e in particolare sulla tratta Fossano – San
Giuseppe di Cairo. A seguito di un protocollo di intesa sottoscritto a giugno 2022, è in corso
un gruppo di lavoro composto dalle due regioni, l’Autorità di Sistema Portuale del Mar
Ligure Occidentale e RFI, che ha come obiettivo la definizione della domanda potenziale
su ferro e il Quadro Esigenziale (atteso per marzo 2024) destinato ad essere input per uno
sviluppo di un successivo Documento di Fattibilità delle Alternative Progettuali (DOCFAP).
RFI ha terminato l’adeguamento a massa assiale D4 (22,5 t/asse) per la tratta TrofarelloFossano (del valore di 7,2 milioni di euro), così da consentire il transito ai treni merci con il
massimo carico ammesso in Europa. Mentre la tratta Torino-Trofarello era già adeguata, la
tratta sino a S. Giuseppe di Cairo è prevista in completamento entro il 2030. Infine, la tratta
sino a Savona sarà realizzata in coerenza con gli esiti del gruppo di lavoro citato in
precedenza.
L’adeguamento prestazionale richiede una verifica di tutte le opere d’arte lungo la linea
(ponti, sottopassi, ecc.) ed eventuali rinforzi per sostenere l’incremento di carico.
Per quanto riguarda la stazione ferroviaria di Rivalta Scrivia, essa rappresenta un nodo
importante del sistema logistico piemontese poiché collegata all’omonimo interporto
grazie ad una bretella di 9 km, alla SS211 Novi Ligure – Tortona e al casello autostradale di
Tortona (a circa 5 km dal terminal ferroviario) sul crocevia delle autostrade A7 MilanoGenova e A21 Torino- Piacenza. Attualmente nella stazione di Rivalta Scrivia sono presenti
quattro raccordi ferroviari che la collegano all’interporto di Rivalta S.p.A e al Rivalta
Terminal Europa (esercitato da Rail Hub Europe), che dispone di un terminal dotato di 5
binari sotto gru della lunghezza di 750 m. Gli interventi prioritari riguardano l’allungamento
dei moduli di stazione, per consentire la circolazione di treni merci lunghi fino a 740 metri,
l’adeguamento del profilo degli ostacoli lungo la linea, per consentire il trasporto di
semirimorchi e container high?cube di ultima generazione, ed il consolidamento della sede
e del binario per consentire il transito di convogli avendo massa per asse di 22,5 tonnellate.
I lavori di adeguamento sono articolati in fasi:
riattivazione della tratta Rivalta- Pozzolo e contestuale allungamento di due binari
gestiti con l’apparato tecnologico attuale di Rivalta;
attivazione di un nuovo apparato tecnologico;
completamento del PRG di Rivalta con 4 binari a 750 m. con collegamento a binario
unico lato Pozzolo e collegamento lato Tortona e successivo completamento in
coerenza con l’attivazione della nuova linea del Terzo Valico dei Giovi.
A giugno 2023 durante il sopralluogo da parte della commissione regionale trasporti è stato
aggiornato il programma dei cantieri che prevede la fine dei lavori per dicembre 2025. Il
sopralluogo ha toccato diversi punti della grande opera che impiega 5 mila lavoratori,
compresi quelli delle aziende dell’indotto, e che si trova all’84% di avanzamento totale
degli scavi. Al campo di Novi Ligure vi è stata una presentazione del progetto da parte di
Rfi (Rete ferroviaria italiana) e da parte di Webuild che guida il General contractor che
realizza l’opera per conto di Rfi. Quindi vi è stata la visita del cantiere all’interno della
galleria di Serravalle e della nuova stazione di Rivalta Scrivia.