“Dai dati che stanno pervenendo dai territori – in attesa dei quelli relativi agli altri turni di lavoro – l’adesione allo sciopero nei settori delle costruzioni – edilizia, legno arredo, laterizi, cemento, lapidei – è alta in tutte le regioni” è quanto fanno sapere dai sindacati delle costruzioni FenealUil e Fillea Cgil, mentre continuano ad arrivare i dati dai territori.
Alta la risposta del settore lapideo, particolarmente sensibile al tema della sicurezza sul lavoro, con l’adesione totale allo sciopero nelle principali aziende del distretto di Carrara – tra cui Avenza Campolonghi, Caro e Colombi, Cave Lazzareschi, Fratelli Giorgini – e nella Coop Condomini Levigliani di Lucca.
Per i laterizi, adesione al 75% alla Tidona di Ragusa, al 100%% alla Lodovichi di Siena.
Nel settore legno, si va dal 45% di adesione della Isa di Perugia al 50% e 60% alla Margaritelli Perugia e Torino. Ed ancora, adesione al 50% alla Natuzzi nel distretto di Santeramo, Ilcam Go di Udine, 3B di Salgaredo-Treviso, al 70% della Ifi Spa di Pesaro, al 100% della Prefabbricati Fir.Ma di Ragusa. Per il cemento, adesione di oltre l’80% alla Heidelberg Guardiaregia, Campobasso e dell’85% alla Heidelberg di Matera.
Infine, per l’edilizia si va dal 50% di adesione alla Maiola di Alessandria, al 60% di Condotte Caserta, al 66% della Europont Ponteggi e 67% Cmb Roma di Roma, al 70% della Panigale Scarl di Bologna, all’80% della Edicom di Sassari, al 90% del Consorzio SGS Portovesme, Italpali di Salerno e Htc di Bari, fino al 100% della ICM e aziende in subappalto di Matera ed in numerose aziende siciliane , tra cui alcuni grandi cantieri come quello dell’anello ferroviario di Palermo e della raffineria di Milazzo.
“Abbiamo avuto tantissime iniziative in tutta Italia, migliaia di lavoratori si sono davanti vari cantieri e siti produttivi tra cui il cantiere di Esselunga luogo della strage di Firenze in cui sono morti quattro lavoratori così come davanti lo stabilimento dell’Heidelberg Materials dove solo pochi giorni è avvenuto un grave infortunio che ha coinvolto tre lavoratori, uno dei quali purtroppo non ce l’ha fatta” affermano i segretari generali di FenealUil e Fillea Cgil, Vito Panzarella e Alessandro Genovesi.
“Dall’incontro di ieri con il Ministro del Lavoro abbiamo raccolto alcune notizie incoraggianti, frutto della nostra mobilitazione di questi mesi importanti passi in avanti sono stati fatti – ricordano i segretari – come il riconoscimento dell’eguale trattamento economico e normativo non inferiore a quello previsto nei contratti stipulati dalle sole organizzazioni sindacali comparativamente più rappresentative e la riduzione delle soglie per le sanzioni sulla mancata applicazione della congruità negli appalti pubblici e privati a 70mila euro, ma restano irrisolte questioni per noi sostanziali come la conferma del limite per la patente a crediti ai soli cantieri mobili edili e l’esclusione delle malattie professionali; l’assenza di una norma per limitare gli appalti al massimo ribasso nel privato e di un piano nazionale di prevenzione su salute e sicurezza con relativo e adeguato finanziamento.”
“La nostra mobilitazione prosegue” concludono i segretari Feneal e Fillea, che chiedono a governo e Parlamento di “fare di più, perché il tema della salute e sicurezza sul lavoro sia un tema prioritario non solo di Uil e Cgil, ma di tutta la politica e del governo”.