
(AGENPARL) – mar 26 marzo 2024 *MAURIZIO DE GIOVANNI A RADIO MARTE*: “L’assoluzione di Acerbi è
clamorosa: il calcio italiano sta diventando ridicolo”
“Non è successo nulla che non avessi immaginato, l’avevo già visto dai
segnali, dalla faccia tosta con cui Acerbi si era rimangiato ciò che aveva
egli stesso detto in campo, l’avevo visto nell’imbarazzo della Nazionale e
di Spalletti nel mandare via il giocatore dal ritiro senza però prendere
posizioni; l’avevo visto nell’imbarazzo dell’Inter.
Senza queste prove evidenti è stato consentito ad Acerbi di negare ciò che
lui stesso aveva fatto. Diciamo pure che la giustizia sportiva funziona al
contrario rispetto a quella ordinaria: se il quadro di indizi è univoco, il
giudice deve prendere provvedimenti. Qui non c’era nessun motivo per cui
Acerbi non dovesse essere condannato. Ora basta avere la mano davanti alla
bocca, stare attenti e farla franca, si può pronunciare qualsiasi offesa.
Il calcio italiano è diventato ridicolo, si gioca la Supercoppa in un posto
in cui i diritti umani vengono calpestati quotidianamente; assistiamo a
partite in cui ci si rotola per terra come se si fosse colpiti da un
machete, salvo poi rialzarsi appena all’avversario venga assegnata
l’ammonizione. Mi è piaciuto il comunicato del Napoli, amerei però che
identico coraggio venisse messo anche nei confronti dei cori di
discriminazione territoriale che subiscono i tifosi napoletani. Juan Jesus
è stato forse ingenuo proteggendo Acerbi, è caduto nella trappola, mi
auguro si sia pentito, è un ragazzo di grande valore e non ho alcun dubbio
che abbia subito offese razziste. Mi chiedo con quale faccia Acerbi possa
guardare i vari Thuram, Dumfries, Cuadrado.
La corsa Champions? Mi chiedo dove siano le premesse per un’inversione di
tendenza clamorosa: al Napoli servirebbero sette vittorie e due pareggi,
sarebbe una meravigliosa sorpresa, mi auguro di vederlo ovviamente”.
*EDUARDO CHIACCHIO A RADIO MARTE*: “Juan Jesus non doveva deporre senza un
avvocato. Strano che nessuno abbia sentito nulla”
“Il caso Acerbi-Juan Jesus? Non so negli interrogatori cosa si siano detti
i giocatori ed il procuratore Chinè. In giustizia sportiva non è necessaria
la prova oltre ogni ragionevole dubbio, basta un grado indiziario appena
superiore alla media. Purtroppo questo grado non è stato nemmeno sfiorato,
tutti gli elementi che deponevano a favore della tesi accusatoria di Jesus
sono stati smentiti: i video non hanno dimostrato le offese razziste,
neppure l’audio dell’arbitro con il Var. Si pensava che ci fossero state le
scuse del giocatore ma non c’è stato alcun testimone, al riguardo. Ero
convinto, sinceramente, che qualche giocatore del Napoli fosse stato vicino
a Juan Jesus, in modo da poter riportare le offese ricevute dal calciatore.
Il difensore del Napoli avrebbe potuto chiamare in causa qualche calciatore
testimone, come fece il Santini della Sambenedettese, che trovò il supporto
di un compagno di squadra. Immaginiamo l’ipotesi: Acerbi dice di non aver
usato espressioni razziste, ma solo offese o minacce. Juan dice invece il
contrario, tant’è che porta a suffragio della sua tesi la testimonianza di
un compagno di squadra. Ecco la fattispecie del caso Santini e, quindi, la