
(AGENPARL) – mar 19 marzo 2024 Roma, 19 Marzo 2024.
“Ciò che è accaduto oggi segna un punto di non ritorno nella storia
politica del nostro Paese. Mai, prima di oggi, un Governo, un Ministro
dell’Interno, avevano osato utilizzare i propri poteri amministrativi per
combattere gli avversari politici e vincere una competizione elettorale.
Quello che ha fatto il Ministro Piantedosi ai danni del Comune di Bari è un
atto di una violenza e di una gravità inaudita.”
“E’ evidente a tutti che non esiste nemmeno l’ombra di un solo presupposto
per verificare l’ipotesi di scioglimento del Comune. Il Ministro ha
dimostrato di aver ignorato platealmente le parole del Procuratore
distrettuale antimafia Rossi, quando ha affermato pubblicamente che
l’amministrazione comunale è estranea ai fatti contestati ed è sempre stata
impegnata pervicacemente nella lotta alla criminalità organizzata. Non
solo, Piantedosi ha scelto di ignorare completamente i fatti: ossia che i
consiglieri arrestati nell’ambito dell’inchiesta non sono stati eletti
nelle liste a sostegno dell’attuale maggioranza, ma di quelle
dell’opposizione al governo cittadino. Insomma, l’unica voce che ha voluto
ascoltare e servire è quella dei parlamentari di centrodestra che hanno
chiesto e ottenuto un commissariamento politico del Comune.”
“A confermare la malafede con cui è maturata questa decisione assurda è la
tempistica di quanto sta avvenendo. A pochi mesi da un’elezione in cui
proprio il centrodestra, per la quinta volta in vent’anni, sarebbe andata
incontro a una sconfitta bruciante. A questo punto, di fronte alla gravità
di un atto che nulla ha a che fare con la nostra democrazia e che, anzi, ne
costituisce l’esatta negazione, chiediamo l’intervento diretto del
Presidente della Repubblica. Tutto questo accade solo nei regimi
autocratici, ossia nei modelli cui Piantedosi e il centrodestra
evidentemente si ispirano. E noi non possiamo tollerare che tutto ciò
succeda in una democrazia come la nostra.”
Così i parlamentari pugliesi del Partito Democratico Marco Lacarra, Ubaldo
Pagano e Claudio Stefanazzi.