
[lid] L’Aeronautica degli Stati Uniti prevede di investire 6 miliardi di dollari per acquisire 1.000 jet dotati di intelligenza artificiale (IA) nell’ambito del progetto Collaborative Combat Aircraft (CCA). Il contratto, che sarà assegnato a uno sviluppatore privato, è destinato a introdurre aerei pilotati dall’IA in grado di eseguire missioni considerate troppo rischiose per velivoli con equipaggio umano. Questi jet, capaci di volare a soli 30 piedi dal suolo a una velocità fino a 600 mph, svolgeranno varie funzioni, tra cui la scorta e la protezione di altri aerei, l’esplorazione e il trasporto di armamenti per attaccare obiettivi a terra.
Boeing, Lockheed Martin, Northrop Grumman, General Atomics e Anduril Industries sono tra le aziende concorrenti per il contratto multimiliardario del Pentagono. Il Dipartimento della Difesa (DOD) mira a selezionare due di queste società entro l’estate del 2024, con l’obiettivo di iniziare la costruzione dei jet in modo da renderli operativi entro cinque anni.
Ogni jet stimato avrà un costo compreso tra 10 e 20 milioni di dollari, una cifra significativamente inferiore rispetto ai costi di velivoli tradizionali con equipaggio, come gli F-35 e i bombardieri B-21. Il Wall Street Journal indica che l’interesse nella creazione di sistemi autonomi è guidato dalla crescente “minaccia cinese”.
Questi jet senza pilota saranno più piccoli rispetto a molti jet da combattimento ma più grandi di altri droni, consentendo loro di integrarsi con le flotte obsolete dell’Aeronautica militare. Il segretario dell’Aeronautica, Frank Kendall, ha sottolineato che tali aerei offrono capacità che i tradizionali velivoli con equipaggio non sono progettati per gestire. Tra gli sviluppatori di software di volo autonomo figura Shield AI, un’azienda con sede in California specializzata in tecnologia aerospaziale e difesa.
