
(AGENPARL) – mer 06 marzo 2024 **Consiglio della Provincia autonoma di Bolzano**
Comunicato del 06/03/2024, ore 18:04
Consiglio
Lavori Consiglio: Interventi contro la povertà degli anziani, Attivisti sudtirolesi 2, Assistenza odontoiatrica
**Discusse proposte di Freie Fraktion, Süd-Tiroler Freiheit e Team K. La seduta di oggi è terminata.**
Con la Interventi contro la povertà degli anziani in Alto Adige: pensione minima a 1.000 euro e adeguamento all’inflazione da parte della Provincia (presentata dai conss. Leiter Reber e Mair il 14/11/2023), presentata nel pomeriggio di oggi in Consiglio provinciale, Andreas Leiter Reber (Freie Fraktion) ha chiesto (versione emendata) di incaricare la Giunta (1). di intervenire sull’attuale “contributo per le spese accessorie per anziani” in modo tale che entro i prossimi 12 mesi le pensioni statali minime o basse percepite dalle altoatesine e dagli altoatesini di età superiore ai 65 anni vengano integrate con fondi del bilancio provinciale fino a raggiungere l’importo complessivo minimo di 1.000 euro netti al mese. I criteri per beneficiare di questa integrazione fondamentale vanno adeguati per renderla accessibile anche alle coppie e cumulabile con il “contributo al canone di locazione e per le spese accessorie”; (2) di compensare tempestivamente il potere d’acquisto nettamente inferiore delle pensionate e dei pensionati altoatesini rispetto alla media nazionale attraverso un adeguamento all’inflazione da parte della Provincia. La misura va introdotta gradualmente partendo dalle pensioni basse. Leiter Reber ha ricordato che altri consiglieri avevano portato avanti richieste analoghe, a partire dal compianto Helmuth Renzler: si tratterebbe infine di offrire 100 € in più ai pensionati con la pensione minima, per una spesa fino a 35 milioni, “pari a 10 giorni di convegno sulla sostenibilità o una pista da bob”; sarebbero, infine, soldi che rientrano in circolo.
Sven Knoll (SüdTiroler Freiheit) ha portato il caso di un’anziana che non riesce ad arrivare a fine mese, e questo nel ricco Alto Adige, non altrove. Il problema riguarda persone che hanno lavorato con impegno per tutta la loro vita, dando un contributo al benessere di cui beneficiano tutti. Ha aggiunto che non si è saputo più nulla della possibilità per l’Alto Adige di creare un istituto pensionistico.
Il problema, ha rilevato Maria Elisabeth Rieder (Team K) riguarda principalmente le donne. La consigliera ha contestato che il contributo per le spese accessorie vada solo ad anziani che vivono da soli, e informato che ci sono molte donne anziane sposate che non percepiscono nemmeno una pensione minima, e che vivono in coppia con la pensione del marito che diventa sempre più inconsistente. Una donna ha addirittura ricevuto dal patronato il consiglio di divorziare, per trarne un vantaggio. Rieder ha quindi appoggiato la mozione.
Secondo Renate Holzeisen (VITA), la povertà in età anziana è una cosa molto amara. Bisogna vergognarsi che ci siano persone che non arrivano a fine mese e nel frattempo si avviino progetti che sono buchi neri, come il Museion.
Ulli Mair (Die Freiheitlichen) ha segnalato che la generazione che con grande diligenza ha lavorato per costruire questa terra va tutelata e sostenuta. Bisogna assolutamente trovare i mezzi nel bilancio provinciale per misure concrete. Ha chiesto quindi a Leiter Reber di sospendere la mozione per trovare un consenso: non intende lasciare la sala né votare contro, avendola firmata, ma se verrà votata si dovrà astenere. Nelle trattative di coalizione era stato detto che si doveva intervenire, ma non si era riusciti a inserire i 1.000 € nell’accordo.
Favorevole alla proposta si è detta Anna Scarafoni (Fratelli d’Italia) facendo però un distinguo: ci sono situazioni non chiare per quanto versato allo Stato, e anche ricongiungimenti che non sono sotto controllo, o situazioni nelle quali percepire una pensione non è corretto. Vero è che per le donne che si sono prese cura della famiglia, della casa e degli anziani ci deve essere un sostegno da parte della società, ma ci vuole un controllo. La mozione sarebbe da ritirare e presentare in maniera diversa.
Secondo Zeno Oberkofler (Gruppo verde), meno di 1.000 € al mese non sono una cifra dignitosa per vivere in Alto Adige. A Scarafoni ha detto che invece che controllare sugli spicci di chi riceve poche centinaia di € bisognerebbe fare controlli su chi evade le tasse e fa profitti immensi, con conseguenze gravi per tutti i cittadini e le cittadine, soprattutto i giovani. Scarafoni ha replicato che Oberkofler non aveva capito quanto da lei detto.
Andreas Leiter Reber (Freie Fraktion) si è detto disponibile a rivedere e integrare la mozione, la cui discussione proseguirà quindi domani.
Si è tornati quindi a discutere il Amnistia per gli attivisti sudtirolesi esaminato già con il quale, come spiegato da Myriam Atz Tammerle (Süd-Tiroler Freiheit) si invita il Consiglio provinciale a pronunciarsi a favore dell’immediata concessione dell’amnistia ai rimanenti attivisti sudtirolesi, e il Ministro della Giustizia nonché il Presidente della Repubblica a procedere quanto prima alla concessione dell’amnistia agli attivisti sudtirolesi degli anni ’60 affinché possano tornare nella loro terra e dalle loro famiglie. La discussione era stata avviata .
Dai banchi dei consiglieri, Marco Galateo (Fratelli d’Italia) ha detto di non poter sostenere la mozione, anche perché uno degli attentati aveva avuto conseguenze anche per la sua famiglia, e ha ricordato le vittime di Malga Sasso e Cima Vallona, facendone i nomi: tra essi, un cugino di suo padre. Nel programma di governo è contenuta una condanna a tutte le pagine oscure di questa terra, ha ricordato, aggiungendo che i consiglieri giurano sulla Costituzione, che all’art. 87 dice che il Presidente della Repubblica può concedere la grazia, mente i colleghi parlano di amnistia: il documento andrebbe ripresentato in maniera formalmente corretta.
Dal banchi dei consiglieri, Ulli Mair (Die Freiheitlichen) ha ricordato la politica italiana del dopoguerra contro le minoranze e l’Autonomia, che portò al Los von Rom ma anche ad attentati veri e propri. Questa combinazione ha poi portato all’autonomia odierna, soprattutto nel caso dei brevi ragazzi della Valle Aurina, sulle cui azioni ora ci sono dubbi giustificati, perché all’epoca l’Alto Adige era territorio di esercitazione dei servizi segreti. Bisogna tracciare una linea di conciliazione, ma nel caso in esame non è chiara la forma, e ci vuole un modo di procedere condiviso con gli interessati: uno di essi, lo sa, non chiederebbe mai la grazia.
Andreas Leiter Reber (Freie Fraktion) ha rilevato una posizione condivisa di clemenza verso queste persone dopo tutti questi anni, per un atto di umanità. La domanda è però cosa si vuole raggiungere: un segnale del Consiglio provinciale che dopo tutti questi anni si può lasciare andare? Lo strumento indicato, inoltre, non è corretto, e il Consiglio non è competente, ma non si può dire che se la mozione non passa è perché il Consiglio non è d’accordo.
Secondo Hannes Rabensteiner (Süd-Tiroler Freiheit), co-firmatario, è importante dare un segnale, distinguendo che ci sono anche patrioti onesti e corretti. Si tratta di giustizia e umanità, e si augura che la proposta venga approvata.
Sven Knoll (Süd-Tiroler Freiheit), cofirmatario, ha ricordato di non aver mai assistito a una discussione così oggettiva come quella di oggi in Consiglio: si tratta di un importante salto di qualità. Non si tratta di ideologie, ma di vedere come queste persone possono tornare a casa: si è sempre parlato di soluzioni diplomatiche ma non si è fatto alcun progresso, ma ora c’è una pubblicazione che smantella le tesi di Cima Vallona. Va ricordato che la grazia comporta il riconoscimento della propria colpevolezza: per questo il voto parla di “amnistia”. Benvenuto sarebbe un documento trasversale a gruppi politici e linguistici; se la maggioranza vuole una riformulazione si è disponibili.
Jürgen Wirth Anderlan (JWA) ha ricordato che come comandante degli Schützen si era impegnato per la grazia agli attivisti. Con l’approvazione del documento si lancerebbe un segnale in questa direzione.
Il presidente della Provincia Arno Kompatscher ha rilevato che si mescolavano concetti giuridici, confondendo una decisione del Parlamento (amnistia) con un atto del Presidente della Repubblica (grazia). Sbagliato sarebbe mettere nello stesso calderone quanto accaduto negli anni ‘60 e ‘70 – c’erano gruppi, motivazioni e approcci diversi. Non c’è nessuna possibilità che un tale documento sia approvato in Parlamento, a prescindere dal fatto che sarebbe bello mettere la parola “fine”. In questi anni ci si è impegnati molto, una mozione è controproducente. Inoltre, determinate questioni non vanno risolte a maggioranza, come per esempio la toponomastica. Ci si impegnerà anche in futuro per una soluzione. Myriam Atz Tammerle ha quindi proposto di modificare il dispositivo, proponendo di “invitare il Parlamento ad avviare le misure necessarie “ perché queste persone possano tornare a casa. Andreas Leiter Reber ha ritenuto che questo non basterebbe a risolvere le contraddizioni formali della mozione. L’ulteriore discussione della mozione è stata quindi rinviata.
È stata poi presentata la Garantire l’assistenza odontoiatrica di base (presentata dai conss. Ploner F., Köllensperger, Ploner A. e Rieder il 27/11/2023), illustrata da Franz Ploner (Team K), con la quale si chiedeva, al fine di adeguare gli importi dei rimborsi e contributi offerti dalla Provincia in quest’ambito, di impegnare la Giunta provinciale (1) a modificare l’articolo 8, comma 1, allegato A della delibera della Giunta provinciale 29 ottobre 2012, n. 1608, affinché nei rimborsi delle spese odontoiatriche per prestazioni curative e protesiche, ai fini della concessione dell’intera somma, il nucleo familiare non possa avere un fattore economico superiore a 4 (ora pari a 3, ha specificato il consigliere); (2) a raddoppiare l’importo dei contributi disponibili per i rimborsi di spese per prestazioni odontoiatriche curative, ai sensi dell’art. 6, comma 1 dell’allegato A alla delibera della Giunta provinciale 29 ottobre 2012, n. 1608, in base all’importo complessivo delle prestazioni fatturate; (3) ad aumentare da 300 a 600 € l’importo massimo rimborsabile per le prestazioni odontoiatriche curative ai sensi dell’articolo 6, comma 2 dell’allegato A alla delibera della Giunta provinciale 29 ottobre 2012, n. 1608; (4) a raddoppiare gli importi massimi per prestazioni protesiche di cui all’articolo 5, comma 1 dell’allegato A alla delibera della Giunta provinciale 21 gennaio 2013, n. 103; (5) a modificare l’articolo 3 dell’allegato A alla delibera della Giunta provinciale 30 settembre 2013, n. 1414, affinché, per i rimborsi delle spese sostenute da persone con disabilità per cure odontoiatriche in ambito maxillo-facciale, la relativa domanda possa essere presentata entro 6 mesi dall’emissione dell’ultima fattura, e affinché non sia più necessario, prima del trattamento, presentare un’apposita domanda di finanziamento all’Azienda sanitaria dell’Alto Adige; (6) a prevedere che alla domanda di rimborso delle spese sostenute da persone con disabilità per cure odontoiatriche in ambito maxillo-facciale sia sufficiente allegare le fatture o note onorarie pagate, le ricevute e una dichiarazione della medica/del medico di base o della/del pediatra che certifichi la presenza, al momento dell’inizio delle cure, di una o più diagnosi di cui all’articolo 2 dell’allegato A della delibera della Giunta provinciale 30 settembre 2013, n. 1414. Franz Ploner ha ricordato che nei Paesi scandinavi e in Isvizzera le cure odontoiatriche, molto importanti per il benessere generale, sono finanziate dal servizio sanitario pubblico.
L’ass. Hubert Messner ha detto di condividere le affermazioni di Ploner riguardanti l’importanza della salute dentale, considerando anche che problemi dentali non curati anche da bambini possono avere conseguenze importanti. Anch’egli ritiene che i contributi debbano essere adeguati, e l’assistenza alle protesi attualizzata. Bisogna però prima adeguare i livelli essenziali di assistenza, i cosiddetti LEA: essi verranno adeguati. I punti indicati nella mozione saranno quanto prima valutati. Franz Ploner ha ritenuto che l’assessore fosse quindi d’accordo con la gran parte dei punti previsti, il che conferma la validità di quanto chiesto. La sua richiesta è di aumentare i sostegni, in quanto le prestazioni sono diventate più care, ed è necessario includere le persone che fanno fatica a sostenere queste spese. Nei LEA non ricade praticamente nessuna prestazione odontoiatrica, bisogna indicare degli extra-LEA. Messa in votazione, la mozione è stata respinta con 17 sì e 17 no.
I lavori del plenum riprendono domani alle ore 10.00.
**(MC)**
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