
[lid] Fonti ben informate riferiscono che il Portale dei Servizi Telematici degli atti penali, sia presso i tribunali che le procure hanno gravi disfunzioni nell’utilizzazione del servizio.
In altre parole, il servizio telematico non consente di effettuare depositi di atti penali urgenti e indifferibili ciò sia a causa della grave incomprensione del sistema di non agevole accesso alla maggioranza degli operatori sia a causa delle difficoltà di download del sistema del sistema telematico che spesso non funziona (come da foto).

Purtroppo, gli avvocati sono oggi costretti al fine di poter espletare la propria attività (sic!) professionale a spendere gran parte del loro tempo nelle cervellotiche ricerche in quanto il portale di non è di agevole accesso, e quindi sono costretti a rinunciare all’espletamento di attività, pena l’inammissibilità degli atti, attraverso i sistemi imposti dai recenti decreti attuativi emesse dal ministero della giustizia.
Mentre il settore civile risulta essere gestito egregiamente dagli uffici telematici che ricevono tonnellate di atti attraverso una l’accesso tramite un sistema molto semplice che non chiede grandi competenze informatiche, il settore penale è quasi totalmente interdetto all’attività professionale, ciò a causa delle gravi disfunzioni registrate dal sistema del portale degli atti penali.
È necessario ed urgente che venga ‘rivisitato’ il sistema che consenta un più agevole accesso a questo servizio di fondamentale importanza della Giustizia.
Non tutti gli avvocati sono degli informatici e non tutti gli avvocati hanno dimestichezza con l’informatica.
Basti pensare che per poter effettuare prenotare per il deposito degli atti presso gli uffici UNEP della Corte di appello di Roma è necessario operare tra le 00:01 e le prime luci dell’alba (05:00), in quanto superato detto orario il sistema si blocca, si intasa e non permette di prenotare.
Tale situazione ha come conseguenza che gli avvocati devono rivolgersi ad avvalersi di agenzie preposte alla prenotazione per l’espletamento di tale servizio.
Questa è la situazione attuale che il Ministero della Giustizia farebbe bene a monitorare.
Come si dice «cerchiamo di non perdiamo più tempo a battere su una parete, sperando di trasformarla in un portale che funzioni…»
