
[lid] Individui con deterioramento cognitivo lieve, specialmente del sottotipo amnestico (aMCI), presentano un rischio aumentato di demenza da malattia di Alzheimer rispetto agli anziani cognitivamente sani. In uno studio condotto da ricercatori del MIT, della Cornell University e del Massachusetts General Hospital, è stato identificato un deficit chiave nelle persone con aMCI, specificamente riguardante la produzione di linguaggio complesso. Questo deficit, indipendente dalla perdita di memoria, potrebbe servire come biomarcatore cognitivo per facilitare una diagnosi precoce e migliorare l’efficacia dei trattamenti in sviluppo. Gli individui con aMCI dimostrano difficoltà nell’elaborazione di frasi ambigue con pronomi che alludono a persone non specificate nelle frasi stesse, evidenziando una rottura nell’integrazione di forma e significato. Lo studio, incentrato sulla coreferenza anaforica nelle frasi complesse, offre nuove prospettive sulla comprensione del deterioramento linguistico associato al passaggio da aMCI alla demenza di Alzheimer.

Secondo un nuovo studio, le difficoltà nell’elaborazione del linguaggio sono più un indicatore della perdita di memoria del deterioramento cognitivo lieve amnestico (aMCI), un fattore di rischio per la demenza dovuta al morbo di Alzheimer.
Crediti:Immagine: Christine Daniloff, MIT; iStock