
(AGENPARL) – gio 11 gennaio 2024 Assemblea nazionale Turismo Verde-Cia: agriturismo grande opportunità per
agricoltori aree rurali
L’agriturismo continuerà a rappresentare una grande opportunità, per quanto
riguarda la diversificazione del reddito e delle opportunità di sviluppo
per le aree rurali ed in particolare per quelle più svantaggiate. Per
questo da Bruxelles servono politiche, strumenti e risorse che
consentano davvero di mettere a terra interventi concreti e mirati a
valorizzare il ruolo chiave degli agriturismi in ambito sociale, ambientale
ed economico, in particolare nelle zone rurali del Paese. E’ la conclusione
dell’Assemblea nazionale Turismo Verde, associazione della Cia-Agricoltori
per la promozione agrituristica, alla quale ha partecipato una delegazione
di titolari di agriturismi in rappresentanza degli oltre 200 in attività in
Basilicata. L’attività agrituristica lucana si è presentata con buoni
numeri: nel 2022 (ultima indagine Istat) ci sono 211 strutture con otto
cessazioni e cinque nuove attivazioni; le imprenditrici lucane sono al top
con un’ incidenza vicina al 50 per cento. L’ampliamento dell’offerta
economica – con l’integrazione tra i tradizionali servizi di ristorazione,
alloggio e degustazione con altre attività, alcune delle quali di notevole
rilevanza sotto il profilo sociale, come le fattorie didattiche, o
culturale paesaggistico (escursioni, trekking, ecc.) – è uno degli aspetti
più significativi della “metamorfosi” in atto nel settore.
Per Cia e Turismo Verde, è necessario che l’Europa in primis, con la nuova
programmazione 2023-2027, e poi, a livello nazionale, governo e regioni
credano di più negli agriturismi, tanto più vista la crescita costante del
settore con ora all’attivo 25.849 aziende, quasi il 2% in più rispetto al
2021, e il valore della produzione salito a 1,5 miliardi di euro in un anno.
Nel metodo come nelle risorse, però, la Pac presenta ancora limiti evidenti
per il comparto, frenato da troppa burocrazia e poca chiarezza. Servono
incentivi Ue agli investimenti, sottolineano Cia e Turismo Verde:
quelle risorse adeguate a rafforzare l’offerta agrituristica nella
programmazione di sviluppo rurale e avviando progetti integrati alla
promozione locale. In particolare, occorre portare all’80% gli aiuti del
Psr che per gli agriturismi sono fermi al 50% in conto capitale. Strategica
la misura per la diversificazione, cui vanno 286 milioni del Piano
Strategico della Pac, ma non sufficiente nello stanziamento a incoraggiare
le aziende agricole all’attività turistico-ricreativa.
Una partita, dunque, che vede il settore agrituristico ancora messo da
parte rispetto a una transizione a matrice green, sostenuta dall’Europa,
nonostante ne sia appieno protagonista quale volano dell’agricoltura, a
presidio delle aree interne e a salvaguarda della biodiversità, sempre più
orientato alle energie rinnovabili e a una gestione green. L’approccio Ue
richiede, quindi, una maggiore capacità di fare quadrato a livello
regionale di fronte alla Pac, come al de minimis, per semplificare i
processi e rendere più accessibili gli strumenti, fino a rilanciare il
confronto con i GAL per bandi più in linea con le esigenze del comparto.
Infine, anche per gli agriturismi, c’è un Pnrr su cui insistere. Il 2024
“Anno delle radici italiane” vede l’Organizzazione coinvolta nel progetto
correlato di promozione turistica, rivolto ai discendenti di persone
emigrate. L’iniziativa trova nelle strutture agrituristiche delle aree
interne, il contesto ideale per riscoprire i luoghi d’origine, tra storia e
tradizioni che la cucina contadina regionale esalta.
“Ci attende, dunque, un lavoro importante per rafforzare il posizionamento
dei nostri agriturismi -ha detto il presidente di Turismo Verde-Cia, Mario
Grillo-. Bisogna rinnovare la legge nazionale dedicata al settore, cui
stiamo per dedicare un tavolo tecnico di confronto, ma anche continuare a
investire in formazione, coinvolgendo scuole e istituti
professionali, considerata anche la carenza cronica di personale, e
rafforzare l’impegno in comunicazione e fiere di settore”.
“Dobbiamo tenere accesi i riflettori sui nostri agriturismi, vero pilastro
del turismo rurale -ha concluso il presidente di Cia, Cristiano
Fini-. Solo continuando a puntare sul loro carattere distintivo che coniuga
tradizione e innovazione, sapremo fare emergere tutte le potenzialità delle
nostre strutture e creare le condizioni per lo sviluppo del
comparto. Parliamo all’Europa, presidiamo i tavoli istituzionali e
rafforziamo la nostra voce a livello territoriale nel dialogo con le
Regioni”.