
(AGENPARL) – ven 22 dicembre 2023 Reggio Emilia, 22 dicembre 2023
Dal prossimo anno il Secchi si unirà allo Zanelli
Il Consiglio provinciale ha deliberato l’accorpamento dei due istituti, così come dei due Centri
provinciali per l’istruzione degli adulti (Cpia) Reggio Nord e Reggio Sud, dopo il diktat del Ministero
Dal prossimo anno scolastico il Secchi si unirà allo Zanelli in un’unica scuola, così come si
accorperanno i due Centri provinciali per l’istruzione degli adulti (Cpia), oggi in città distinti
tra Reggio Nord e Reggio Sud. E’ l’esito del taglio del contingente organico di dirigenti
scolastici e direttori dei servizi generali e amministrativi deciso con il Decreto
interministeriale 127/2023 dal ministro dell’Istruzione e del merito, di concerto con il
ministro dell’Economia e finanze per gli anni scolastici 2024/2025, 2025/2026 e 2026/2027.
Un provvedimento – che fissa per il prossimo anno scolastico all’Emilia-Romagna solamente
519 posti, a fronte delle 533 autonomie scolastiche esistenti, con ulteriori riduzioni nel
biennio successivo – contro il quale la nostra Regione ha fatto ricorso alla Corte
costituzionale, ma senza successo. Di conseguenza, la Regione Emilia-Romagna ha
trasmesso alle Province una proposta di dimensionamento della rete scolastica che ha
spalmato il taglio di 14 autonomie imposto dal Ministero per l’anno scolastico 2024-2025,
togliendone 2 a quelle di Bologna, Ferrara, Forlì-Cesena, Parma e, appunto, Reggio Emilia
ed una nelle restanti quattro.
I criteri fondamentali per la programmazione della rete scolastica territoriale prevedono di
intervenire sulle istituzioni scolastiche sottodimensionate e in reggenza, sul completamento
della verticalizzazione del primo ciclo di istruzione (che però a Reggio Emilia si è già
completata qualche anno fa) e sull’assetto organizzativo dei Centri per l’istruzione degli
Adulti, che devono essere di norma uno per provincia.
Il Consiglio provinciale – che è l’organo competente quando si tratta di istituire, sopprimere
o accorpare scuole superiori – ha quindi deliberato nel corso della sua ultima seduta due
accorpamenti che si realizzeranno a partire dal settembre 2024: quello dell’istituto tecnico
Secchi – da alcuni anni sottodimensionato e già in reggenza – all’istituto di istruzione
superiore Zanelli e quello tra i due Cpia Reggio Nord e Reggio Sud.
L’accorpamento tra i due istituti superiori, per altro a breve destinati a occupare insieme la
nuova scuola in corso di ultimazione in via Fratelli Rosselli, consentirà di costituire il nuovo
polo scolastico dell’ambiente e del territorio, facilitando i ri-orientamenti e i passaggi interni
alla scuola stessa, con ampi profili di efficienza ed efficacia nell’utilizzo delle risorse
strumentali e di organico. L’unificazione tra i due istituti – che era stato approvato
all’unanimità anche dalla Conferenza provinciale di coordinamento, dove sono
rappresentati l’Ufficio scolastico territoriale, le stesse scuole e gli enti locali – non
comporterà comunque alcuna ripercussione sugli indirizzi di studio, che resteranno quelli
attuali.
“Il diktat imposto dal Ministero è francamente ingeneroso nei confront i di una provincia e di
una regione che si sono sempre comportate in maniera virtuosa e che da tempo hanno
autonomamente avviato un serio ed efficace percorso di razionalizzazione degli indirizzi
scolast ici – dichiarano il presidente e la vicepresidente con delega all’Istruzione della
Reggio Emilia, 22 dicembre 2023
Provincia di Reggio Emilia, Giorgio Zanni ed Elena Carletti – Abbiamo tuttavia scelto di
governare con senso di responsabilità e in stretta collaborazione con l’Ufficio scolast ico
territoriale questo dimensionamento della rete scolast ica provinciale anche perché con i
due ist itut i superiori reggiani, che per altro a breve condivideranno anche la stessa sede
scolast ica, avevamo già avviato un percorso per arrivare ad un accorpamento che
salvaguardasse comunque le specificità, a part ire dagli indirizzi, tanto del Secchi quanto
dello Zanelli. Deve però essere chiara una cosa: gli ulteriori tagli ipot izzat i dal decreto
ministeriale per i due anni scolast ici successivi al 2024-2025 sono per la Provincia
assolutamente irricevibili in quanto non porterebbero ad alcuna posit iva razionalizzazione e
rischierebbero solo di penalizzare i territori più fragili, a part ire da quelli montani. Non
saremo pertanto disponibili ad accompagnare in alcun modo scelte calate dall’alto prive di
un criterio logico e non rispettose della nostra ident ità territoriale”.
L’Ufficio scolastico: nessuna conseguenza per utenza e docenti
“Sappiamo bene che per le scuole ed i Cpia interessat i dal nuovo dimensionamento si tratta
di un passaggio difficile, ma abbiamo dato il nostro sostegno tecnico alla decisione della
Provincia trattandosi di operazioni ipot izzate già da tempo e che vanno nella direzione di
razionalizzare l’offerta didatt ica – dichiara Paolo Bernardi, dirigente dell’Ufficio Scolast ico
di ambito territoriale – Da una parte si crea il “polo della terra”, con Agrario e Cat
(Costruzioni, ambiente e territorio), dall’altra viene uniformata l’offerta per gli adult i su
tutto il territorio reggiano, come del resto avviene già in quasi tutte le altre province.
Sappiamo anche che non ci saranno conseguenze per l’utenza, per cui i ragazzi potranno
iscriversi nei medesimi plessi tradizionalmente present i, né si prevedono ripercussioni
negat ive sugli organici dei docent i, che rimarranno dist int i tra i diversi indirizzi, e dei non
docent i.”