
(AGENPARL) – ven 22 dicembre 2023 COMUNICATO STAMPA
EMERGENZA CONTRATTI TERZIARIO E TURISMO, SIGNIFICATIVA L’ADESIONE
ALLO SCIOPERO DEL 22 DICEMBRE: MEDIA DEL 70%, PUNTE DEL 100% NELLA
RISTORAZIONE E NEL TURISMO.
IN PIÙ DI 20MILA NELLE PIAZZE DELLA PROTESTA A ROMA, MILANO, NAPOLI,
CAGLIARI E PALERMO.
FILCAMS CGIL, FISASCAT CISL E UILTUCS: «VOGLIAMO IL RINNOVO DEI
CONTRATTI NAZIONALI: NON CI FERMEREMO FINO A CHE NON AVREMO RISPOSTE»
#IlContrattoCiSpetta!
Roma, 22 dicembre 2023 – Significativa l’adesione alla giornata
di sciopero e mobilitazione indetta dalle organizzazioni sindacali
nazionali di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs per il
rinnovo dei contratti nazionali del Terziario, Distribuzione e
Servizi, della Distribuzione Moderna Organizzata, della Distribuzione
Cooperativa, e del comparto turistico ricettivo alberghiero, della
Ristorazione Collettiva e Commerciale, delle Agenzie di Viaggio e
delle Aziende Termali, applicati complessivamente ad oltre 5milioni
di lavoratrici e lavoratori, in attesa da troppo tempo di risposte
normative e salariali.
Lo sciopero, proclamato per l’intero turno della giornata
lavorativa, ha registrato una media del 70% nei diversi settori del
terziario, con punte del 100% in alcuni punti vendita della
distribuzione commerciale e unità produttive, del turismo e della
ristorazione collettiva e commerciale.
In più di 20mila si sono riversati nelle piazze della protesta, a
Roma, Milano, Napoli, Cagliari e Palermo. Le delegate e dei delegati
intervenuti dai palchi allestiti per i comizi conclusivi hanno
espresso tutto il loro dissenso verso l’atteggiamento dilatorio
delle associazioni imprenditoriali di settore che, pur dichiarandosi
disponibili al confronto, disconoscono le attese e le necessità
delle lavoratrici e dei lavoratori e gli accordi interconfederali a
suo tempo sottoscritti, mentre le imprese registrano un progressivo
aumento dei fatturati, terminata la lunga scia della fase pandemica.
Riflettori accesi sulle condizioni di lavoro, dove le retribuzioni
non allineate al costo della vita fanno il paio con la estrema
flessibilità presente nei settori interessati, ad occupazione
prevalentemente femminile, con un’alta incidenza di part time
involontario, part time ciclico verticale, contratti a termine e
stagionalità. Netto il rifiuto alle pregiudiziali poste dalle
associazioni imprenditoriali ai tavoli di trattativa su istituti
contrattuali a contenuto economico che aggraverebbero ulteriormente
la capacità di acquisto dei salari falcidiati dall’inflazione che,
come una scure, ancora si abbatte sul carrello della spesa,
nonostante la flessione degli ultimi mesi.
Da piazza Santi Apostoli nella Capitale, dove pìù di 8mila delegati
provenienti dalle regioni del centro Italia hanno preso parte al
corteo partito da Piazza Esquilino, il segretario generale della
Uiltucs Paolo Andreani ha sottolineato che “l’unica risposta al
lavoro povero è il rinnovo del contratto con un amento salariale in
linea con l’inflazione”. “Le lavoratrici e i lavoratori – afferma –
sia del commercio che del turismo, non si fermeranno. O contratto o
altri scioperi”.
Sempre dalla piazza romana è il segretario generale della Fisascat
Cisl Davide Guarini a rilanciare l’appello alle associazioni
imprenditoriali. “Agli ennesimi affronti a cui colpevolmente le
associazioni datoriali intendono sottoporre oltre cinque milioni di
lavoratrici e lavoratori, diciamo che la pazienza è finita” ha
dichiarato il sindacalista sottolineando che “questo è uno
sciopero per affermare il diritto alla dignità e alla sopravvivenza
di chi lavora. Diciamo di ritirare quelle richieste che se praticate
farebbero fare passi indietro ai sacrosanti diritti dei lavoratori e
di riconoscere il diritto al giusto salario a chi permette alle
aziende loro associate di lavorare e svilupparsi”.
A Milano, da piazza Sempione/Arco della Pace, approdo del corteo
partito da piazza Castello con la presenza di oltre 5mila delegate e
delegati provenienti dalle regioni del nord Italia, il segretario
generale della Filcams Cgil Fabrizio Russo ha rimarcato che
“‘Siamo chiamati alla mobilitazione, allo sciopero, per gli oltre
cinque milioni di lavoratrici e lavoratori di settori essenziali e
strategici per l’intera economia nazionale a cui da tre, quattro,
cinque anni viene negato il rinnovo del proprio contratto nazionale
di lavoro e incrementi salariali dignitosi. Noi vogliamo cambiare
questo presente perché noi siamo, tutte e tutti, per la democrazia e
per l’umanità. Non ci siamo mai arresi e non ci arrenderemo mai,
perché siamo certi che si può lottare, che si deve lottare, che si
può vivere diversamente, che insieme si può cambiare.
Più di 5mila lavoratori hanno partecipato alla manifestazione di
Napoli dove si sono radunate le regioni del sud Italia e ampia
partecipazione anche alle manifestazioni regionali di Cagliari e a
Palermo per denunciare lo stallo dei negoziati, con la partecipazione
dei componenti le segreterie nazionali Filcams, Fisascat e Uiltucs.
Alla protesta hanno aderito anche i lavoratori in somministrazione,
in solidarietà delle federazioni sindacali di categoria Nidil Cgil,
Felsa Cisl e Uiltemp.
Federazione Italiana Sindacati Addetti Servizi Commerciali Affini e
del Turismo
Aderente a UNI GLOBAL UNION, UITA e ITF
http://www.fisascat.it/site/news/sciopero_turismo_ristorazione_collettiva