
[lid] «Con una buona incidenza di visitatori repeater, la Regione Calabria deve capitalizzare sul turismo fedele ai suoi territori e allo stesso tempo prospettare nuovi target di viaggiatori. Secondo un recente report presentato da Unioncamere/Isnart in dicembre emerge che il 47% dei turisti ritorna nella regione, dato nettamente superiore al 15% della media nazionale. Tra le motivazioni della vacanza in Calabria va rilevato che il fattore culturale è in linea con la media dell’Italia e ciò sfata il pensiero che sia sempre e solo il mare l’attrattore principale del turismo estivo: è vero che la motivazione balneare si mantiene al primo posto (54%), ma gli eventi culturali toccano il 30,4%, un dato da “coltivare”. Soprattutto attraverso la comunicazione sul web visto che il 48% degli intervistati da Isnart nella ricerca hanno affermato che la scelta del soggiorno è passata proprio da internet.
Auspico per la Calabria un deciso salto di qualità nei servizi e nelle strutture, in una promozione della sua offerta che spazi oltre il balneare grazie a investimenti mirati su fasce di viaggiatori alla ricerca di itinerari peculiari come lo sono gli appassionati di cammini e turismo lento, di trekking e attività dinamiche in montagna; infine è urgente il miglioramento della sua accessibilità che è la chiave di volta nel settore del turismo.
Ho letto di “Destinazione Calabria”, progetto da 47 milioni di euro di rilancio sui mercati internazionali rivolto ad attività di marketing digitale (fonte: Bandi Regione Calabria dicembre 2023) per l’attrazione di voli e flussi da 4 direttrici: Europa dell’Ovest (10,5 milioni di euro), Europa Centrale (11,5 mln), Europa dell’Est (5 mln) e mercati interni (20 mln). Da quanto apprendo, l’obiettivo è intercettare viaggiatori in aereo sugli scali di Lamezia Terme, Reggio e Crotone: mi sembra una iniziativa pregevole e mi auguro sia orientata all’attrazione di turismo di valore. È fondamentale realizzare una domanda di qualità nelle destinazioni italiane, soprattutto quelle mature e che hanno le caratteristiche per competere a livello internazionale con prodotti diversificati e anche per una domanda alto-spendente. Tuttavia, spesso i territori optano per accordi con alcune linee aeree low cost che però non valorizzano le sinergie con la filiera della distribuzione turistica e i circuiti qualitativi del turismo.
Per concludere, un comparto del turismo che mi auguro venga presto sviluppato pienamente è quello delle crociere: la riqualificazione del porto di Reggio Calabria con il nuovo terminal crocieristico va in quella direzione e, se pensiamo al progetto del ponte sullo Stretto, svolgerebbe una utile integrazione anche per la Sicilia orientale. Non dobbiamo pensare esclusivamente ai crocieristi in transito, ma anche alle operazioni di home porting.»
Domenico Pellegrino, Presidente di Aidit/Federturismo Confindustria, AD del Gruppo Bluvacanze
