
(AGENPARL) – mar 19 dicembre 2023 COMUNICATO STAMPA
EMERGENZA CONTRATTI TERZIARIO E TURISMO, IL 22 DICEMBRE È SCIOPERO
PER I RINNOVI ATTESI, IN MEDIA, DA OLTRE TRE ANNI. MANIFESTAZIONI A
ROMA, MILANO, NAPOLI, CAGLIARI E PALERMO
RIFLETTORI ACCESI SULL’INSOSTENIBILE SITUAZIONE IN CUI VERSANO GLI
OLTRE 5 MILIONI DI LAVORATRICI E LAVORATORI COINVOLTI DALLO STALLO
DELLE TRATTATIVE
#IlContrattoCiSpetta!
Roma, 19 dicembre 2023 – Venerdì 22 dicembre sarà sciopero per
gli oltre 5 milioni di lavoratrici e lavoratori del Terziario,
Distribuzione e Servizi, della Distribuzione Moderna Organizzata,
della Distribuzione Cooperativa, e del comparto turistico ricettivo
alberghiero, della Ristorazione Collettiva e Commerciale, delle
Agenzie di Viaggio e delle Aziende Termali, in attesa, in media da
oltre 3 anni, dei rinnovi dei contratti nazionali di settore.
La giornata di stop, indetta dai sindacati nazionali di categoria
Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs dopo la brusca l’interruzione
dei negoziati, è finalizzata a sollecitare un avanzamento del
confronto, denunciare lo stallo delle trattative e l’ormai
insostenibile situazione in cui versano le lavoratrici e i lavoratori
con i salari al palo e il mancato aggiornamento della parte normativa
dei contratti, mentre i settori del terziario e del turismo
registrano una ripresa e un aumento dei fatturati.
La mobilitazione sarà supportata da 3 manifestazioni interregionali
a Roma, Milano e Napoli, e da due manifestazioni regionali a Cagliari
e Palermo.
Nella capitale, dove confluiranno le delegate e i delegati dalle
regioni del centro Italia, alle 9.30 il corteo muoverà da Piazza
Esquilino, percorrendo via Cavour e via dei Fori Imperiali, fino a
conclusivo.
Nel capoluogo lombardo, dove confluiranno le delegate e i delegati
dalle regioni del Nord Italia, il concentramento è previsto alle
9.30 in piazza Castello; il corteo, che prenderà le mosse da viale
Gladio, percorrendo viale Emilio Alemagna, viale Moliere, viale
Milton e via Mario Pagano, approderà per il comizio conclusivo alle
11.30 in Piazza Sempione/Arco della Pace.
Nel capoluogo partenopeo, dove confluiranno le delegate e i delegati
dalle regioni del sud Italia, il concentramento è previsto alle 9.30
in piazza Mancini; il corteo da corso Umberto I, passando per via
Cardinale Guglielmo, raggiungerà piazza Matteotti per il comizio
conclusivo.
Nel capoluogo sardo tutto avrà luogo in piazza Garibaldi alle ore
10.00, mentre nel capoluogo siciliano il corteo, con il
concentramento previsto alle 9.30 in piazza Teatro Massimo,
approderà in via E.Mari.
Alla base della protesta nel macrosettore terziario,
l’indisponibilità delle associazioni datoriali di settore
Confcommercio, Confesercenti, Federdistribuzione, Ancc-Coop,
Confcooperative-Consumo e Utenza e Agci-Agrital “a riconoscere alle
lavoratrici ed ai lavoratori incrementi retributivi in linea con
l’andamento inflazionistico”, così come peraltro previsto dagli
accordi interconfederali sugli assetti contrattuali.
Fallito anche il tentativo in extremis dei sindacati di procedere ai
rinnovi contrattuali, a fronte di una sostanziale conferma delle
pregiudiziali poste alla base dei negoziati con Confcommercio e
Confesercenti che, nonostante sbandierino pubblicamente di voler
sottoscrivere un Ccnl “innovativo”, si ostinano a richiedere una
drastica riduzione di una pluralità di istituti contrattuali quali
la 14° mensilità, i permessi retribuiti e gli scatti di
anzianità”.
Non va meglio nel comparto turistico. Anche le associazioni datoriali
di settore Fipe, Angem, Legacoop Produzione e Servizi,
Confcooperative Lavoro e Servizi e Agci Servizi, Federalberghi,
Faita, Federcamping, Fiavet, Federturismo Aica, Confturismo,
Federterme, Assohotel, Assocamping, Assoviaggi, Fiba e Fiepet “si
rifiutano di parlare di aumenti salariali in linea con gli indici
Ipca e adeguati a far recuperare ai lavoratori l’aumento del costo
della vita, in alcuni casi disconoscendo gli accordi interconfederali
a suo tempo sottoscritti”. Le associazioni propongono di riformare
dell’attuale classificazione del personale, con la revisione al
ribasso dei livelli di inquadramento, il taglio dei permessi
retribuiti, la sterilizzazione degli scatti di anzianità,
l’aumento dell’importo della trattenuta pasto, un maggiore
ricorso ai contratti a tempo determinato, la riduzione del periodo di
comporto tra malattia e infortunio e del periodo di preavviso.
Nel settore termale l’associazione datoriale “si accanisce contro
le lavoratrici e i lavoratori, adducendo ulteriori scuse quali
l’abbassamento delle tariffe riconosciute dal SSN per le
prestazioni a carico dello stesso, ritenendo eccessive le
rivendicazioni sindacali di aumenti salariali in linea con l’indice
Ipca”.
In più occasioni Filcams, Fisascat e Uiltucs hanno dimostrato di
avere grande senso di responsabilità, facendo di tutto per far
progredire le trattative ed orientarle ad un esito diverso.
L’auspicio dei sindacati è che prevalga anche da parte delle
Associazioni imprenditoriali il senso di responsabilità e della
misura, per non arrecare l’ennesima offesa a quanti generosamente
ogni giorno consentono alle imprese di operare e consolidarsi nei
mercati di riferimento.
Scioperare il 22 dicembre servirà anche a riaprire seriamente il
confronto tra le parti, in un ambito rispettoso della dignità delle
lavoratrici e dei lavoratori del settore, per entrare nel merito e
neutralizzare ogni tentativo di svilire le trattative attenuandone il
valore.
Federazione Italiana Sindacati Addetti Servizi Commerciali Affini e
del Turismo
Aderente a UNI GLOBAL UNION, UITA e ITF
http://www.fisascat.it/site/news/sciopero_turismo_ristorazione_collettiva