
(AGENPARL) – lun 11 dicembre 2023 All’Assessorato dell’agricoltura e riforma
agro-pastorale
Oggetto: Ritardo pagamenti ARGEA – Convocazione incontro.
La presente per comunicare che le Organizzazione professionali agricole Coldiretti, Cia, Confagricoltura e le
Associazioni di rappresentanza del movimento cooperativo, Legacoop, Confcooperative e AGCI, non
parteciperanno all’incontro convocato per stamattina, in modalità videoconferenza, per discutere dei ritardi nei
pagamenti da parte dell’Organismo pagatore regionale Argea.
È ormai da un anno che, nonostante le nostre reiterate richieste di confronto e proposte di collaborazione,
assistiamo da parte dell’Assessora dell’Agricoltura a comportamenti che sviliscono il ruolo istituzionale delle
legittime rappresentanti del mondo produttivo agricolo sardo. Gli incontri, anche quelli per discutere argomenti
sensibili in un momento critico per il sistema produttivo agricolo regionale, sono convocati quasi
esclusivamente in videoconferenza, diciamo quasi perché l’unico incontro convocato in presenza è stato quello
di insediamento del Comitato di monitoraggio del Complemento regionale per lo Sviluppo Rurale della
Sardegna (CSR della Sardegna), disertato però dall’Assessora.
Il tempo riservato dall’Assessora al confronto con il sistema delle Organizzazioni è sempre stato di pochi
minuti, spesso dopo aver atteso a lungo la sua partecipazione alle riunioni. I lavori sono sempre stati condotti
e coordinati dalla struttura amministrativa dell’Assessorato, alla quale va riconosciuto il merito di aver supplito
in questo anno a quella che riteniamo essere una totale assenza della politica in materia di agricoltura.
Intanto vediamo che diversi soggetti, non legati alle rappresentanze riconosciute dalla legge, vengono ricevuti
in presenza e accreditati quali rappresentanti del mondo agricolo sardo. Abbiamo ripetutamente denunciato,
con i modi che ci appartengono, la necessità del rispetto della rappresentanza riconosciuta insieme all’urgenza
di attivare un dialogo non solo tecnico, ma anche politico sulla programmazione e sulle scelte strategiche
dell’agricoltura sarda, senza aver ricevuto alcuna risposta. Anche recentemente, sulle norme contenute nel Dl
396, recante “Modifiche alla legge di stabilità 2023-2025, variazioni al bilancio 2023-2025 e riconoscimento di
debiti fuori bilancio”, è mancato completamente il confronto sulla definizione degli interventi da porre a carico
del bilancio della Regione.
In un sistema amministrativo agricolo già fortemente penalizzato dalla carenza di personale della struttura
dell’Assessorato e dai commissariamenti degli Enti, durati un’intera legislatura, l’urgenza da noi manifestata di
interventi organizzativi orientati al miglioramento dell’efficienza è stata sempre ignorata e disattesa; il disordine
gestionale che a oggi è origine di tantissime inefficienze non può essere ora trattato in modo tardivo ed
emergenziale. L’origine dei problemi, attualmente presenti, è in realtà pari a quello relativo ai ritardi mai colmati
sulla siccità 2017, su quella 2018 e quelli relativi alla legge 22 del 2020, sui ritardi nella vecchia e nell’attuale
programmazione comunitaria.
Non ci si può accorgere solo oggi che le cose non funzionano dopo che da un anno a questa parte abbiamo
continuamente segnalato tali difficoltà, ma inascoltati. E la minaccia di manifestazioni di protesta sui ritardi nei
pagamenti della PAC, circolata nei giorni scorsi sui social media e mossa da chi in questi mesi è stato un