
(AGENPARL) – gio 30 novembre 2023 per scaricare i video che il presidente e i vicepresidenti hanno
registrato, con contenuti analoghi alle loro dichiarazioni del testo
scritto.
Un cordiale saluto.
*COMUNICATO STAMPA DEL 30 NOVEMBRE 2023*
*La produzione industriale di Lucca, Pistoia e Prato nel 3° trimestre
2023: segno meno, per quanto leggermente migliore del dato nazionale*
Nel 3° trimestre 2023 la produzione industriale dell’area
Lucca-Pistoia-Prato è stata inferiore del* -2,9%* rispetto allo stesso
periodo dell’anno precedente: questo il dato generale che emerge dalle
rilevazioni del Centro studi di Confindustria Toscana Nord. Un andamento
non sorprendente, analogo al dato nazionale ed anzi leggermente migliore di
questo, considerato che nel 3° trimestre la produzione industriale italiana
è diminuita del -4,1% rispetto allo stesso trimestre del 2023. Riguardo al
contesto nazionale, secondo le previsioni l’economia italiana crescerebbe
nel 2023 in linea rispetto all’area dell’euro: valori bassi, inferiori al
punto percentuale, dovuti agli alti livelli di inflazione e dei tassi di
interesse, che deprimono sia la spesa delle famiglie che gli investimenti
delle imprese.
Il dato medio delle tre province dell’area Confindustria Toscana Nord
dipende da andamenti articolati a livello settoriale, e di conseguenza
anche territoriale: si segnala in particolare la frenata del settore
tessile, cui hanno fatto da contrappeso soltanto parziale la tenuta della
carta-cartotecnica e le buone prestazioni della meccanica pistoiese.
*Pistoia*
“A Pistoia, nel 3° trimestre dell’anno, i livelli produttivi sono appena
aumentati, a quota *+0,4%*, rispetto allo stesso periodo del 2022, un
risultato comunque soddisfacente tenendo conto del contesto recessivo –
commenta il presidente di Confindustria Toscana Nord *Daniele Matteini* -.
Il maggior contributo al risultato positivo viene dalla metalmeccanica, che
segna +9,9% rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno, mentre gli
altri settori non mostrano lo stesso dinamismo. Segni positivi rispetto
allo stesso periodo del 2022 vi sono comunque anche per l’alimentare, che
con +2% registra un ulteriore trimestre di crescita; per la
carta-cartotecnica che, a quota +5,5%, recupera il terreno perso nel
trimestre precedente; per mobili e materassi che con +1,8% dovuto
essenzialmente agli ordini interni inverte la rotta rispetto ai risultati
negativi pregressi. Fin qui le note positive: ma dobbiamo registrare una
robusta flessione, pari a -9,6% rispetto al 3° trimestre 2022, in settori
come chimica, plastica, lavorazione dei minerali non metalliferi che
forniscono beni intermedi e risentono della frenata diffusa dell’attività
economica; negativi anche l’abbigliamento-maglieria, a -5%, e soprattutto
le calzature, a quota -10,1%.
Come spesso accade, quindi, i dati per i settori produttivi della provincia
di Pistoia non sono affatto uniformi: il che è al tempo stesso la forza e
la debolezza del territorio. In premessa ho detto che il risultato del +0,4
% tendenziale è da considerare buono; ma ovviamente non può bastare a
sostenere l’industria nel lungo periodo, ed è necessaria, in futuro, una
crescita più sostenuta. Da provincia con una forte vocazione all’export,
ritenevamo che, superati non senza difficoltà due accadimenti che avrebbero
potuto essere decisivi come la pandemia e la crisi energetica sarebbe stato
il momento del rilancio. Dobbiamo invece fare i conti con altri fattori
che, concatenati, indeboliscono anche a Pistoia la dinamica della ripresa
economica: inflazione e tassi di interesse ancora elevati. A questi
elementi di preoccupazione va unito quell’ulteriore focolaio di tensione
internazionale che è la guerra in Israele, che coinvolge altri Paesi
produttori di petrolio, mentre perdura il conflitto in Ucraina. Ultime, ma
non ultime, per alcune parti della provincia, fra l’altro fortemente
industrializzate, i danni in alcuni casi enormi, ma comunque sensibili,
dovuti all’alluvione del 2 novembre: parlo di Agliana, Montale, alcune
parti del comune di Serravalle, di Monsummano, Larciano e Lamporecchio. Ci
aspettavamo un aiuto immediato, per adesso abbiamo ricevuto quasi soltanto
delusioni.”
*Lucca*
“Nel 3° trimestre 2023 la produzione industriale lucchese nel suo complesso
è diminuita rispetto allo stesso periodo del 2022 del *-1,8%*, rimanendo
comunque stabile, a quota +0,5%, rispetto al trimestre precedente del 2023
– aggiunge il vicepresidente di Confindustria Toscana Nord *Tiziano
Pieretti* -.Fra i settori, il cartario conferma segnali di stabilizzazione,
con -0,3% rispetto allo stesso trimestre del 2022 e +0,2%, in termini
destagionalizzati, rispetto al trimestre precedente. E’ una prestazione
molto buona, in un contesto nazionale in cui il settore nell’ultimo anno ha
subito un crollo, e anche nel 3° trimestre 2023 ha segnato -15,3% sullo
stesso periodo 2022. Prosegue la crescita della produzione della nautica,
che anche nel 3° trimestre 2023 aumenta di +2,7% rispetto allo stesso
periodo del 2022. Nel settore elettromeccanico, che a Lucca comprende
principalmente le macchine per l’industria cartaria, la produzione del
periodo luglio-settembre 2023 è diminuita di un punto sul 3° trimestre
2022, ma migliorata di altrettanto rispetto al 2° trimestre 2023: in
sostanza, un andamento molto regolare per un settore che a Lucca ha
performance migliori rispetto al complesso dell’elettromeccanica nazionale.
Diversa la prestazione dei prodotti in metallo e della metallurgia, che
dopo un 2021 molto buono e un 2022 discreto segnano con -10,7% la terza
flessione tendenziale consecutiva. Segno negativo lieve, -1,4%, anche per
la chimica, plastica e farmaceutica e più consistente, a quota -6,6%, per
il lapideo. I settori della moda – calzaturiero, abbigliamento, tessile –
faticano complessivamente a riagganciare i livelli produttivi pre-Covid,
fissando l’asticella della produzione a quota -0,8% rispetto al 3°
trimestre 2022. In territorio negativo anche l’alimentare, ma il -4,3% del
3° trimestre 2023 è comunque un dato migliorativo rispetto a quanto
avvenuto nel 2° trimestre 2023, che vide una caduta a due cifre: nel
periodo luglio-settembre l’alimentare lucchese ha cambiato marcia e
recupera un andamento più in linea con i buoni risultati degli ultimi anni.
Quasi tutti i settori lucchesi formulano previsioni positive, in grado
diverso da discrete a ottime, per gli ordinativi. Determinanti per il
futuro saranno i fattori di contesto: occorre che i segnali di arretramento
dell’inflazione siano accompagnati da miglioramenti anche sul fronte del
credito, fondamentale per favorire gli investimenti delle imprese in
decarbonizzazione, innovazione, digitalizzazione.”
*Prato*
“Nel 3° trimestre 2023 l’andamento dei livelli produttivi del
manifatturiero pratese è in diminuzione – conclude la vicepresidente di
Confindustria Toscana Nord *Fabia Romagnoli* -. La produzione industriale
si è contratta del *-7,9%* rispetto al 3° trimestre 2022, riflettendo
l’andamento del tessile e degli altri settori maggiormente rappresentati
nella nostra area: si va dal -11,1% del tessile al -4,1% della meccanica,
comprendente anche il meccanotessile, e al -3%
dell’abbigliamento-maglieria. Va detto che questi risultati scontano un
termine di confronto, il 2022, decisamente impegnativo, in conseguenza del
particolare andamento che i settori tipici pratesi hanno avuto a partire
dalla pandemia. Dopo la caduta a picco del 2020, che vide contrazioni della
produzione industriale pratese del 20%, gli anni 2021 e 2022 hanno mostrato
una fortissima capacità di resilienza delle imprese, con aumenti anche a
due cifre. Si comprende bene, quindi, come i rallentamenti che si sono
manifestati nel 2023 producano un effetto relativo particolarmente
dirompente. Ma al di là delle enfatizzazioni dei risultati della
rilevazioni a causa di fattori statistici, certamente già il 3° trimestre
di quest’anno non poteva dirsi buono per l’industria pratese: il tessile,
in particolare, che nel recente passato aveva avuto prestazioni superiori
al dato nazionale, si è di fatto avvicinato ai risultati più severi di
quest’ultimo. I dati del nostro Centro studi nascono da rilevazioni
effettuate prima dell’alluvione: quello che è accaduto dopo vanifica di
fatto le aspettative, peraltro in chiaroscuro, fatte dalle aziende per
l’immediato futuro. Il disastro che si è verificato scompagina le
previsioni: nei prossimi mesi le imprese alluvionate, che pure si sono già
rimesse in condizione di operare o che nei casi più gravi lo stanno facendo
in queste settimane, non potranno dare un contributo pieno alla produzione.
Da imprenditrice, peraltro a mia volta colpita dall’alluvione, trovo
straordinaria la determinazione con cui le aziende, dai titolari ai loro
collaboratori, stanno lavorando per risollevarsi; condivido i messaggi che
sono giunti da un lato dal nostro presidente Matteini per sollecitare
l’indispensabile supporto delle istituzioni, dall’altro dai colleghi
Maurizio Sarti e Giovanni Gramigni che come sezione Sistema moda
dell’associazione e come consorzio Pratotrade hanno voluto rimarcare che il
tessile di Prato, per quanto ferito, c’è, è attivo e pronto a soddisfare le
richieste della clientela. Tutto questo – l’impegno delle imprese per
rendersi operative, la richiesta di sostegno per farlo prima e meglio, le
dichiarazioni dei colleghi del tessile – mi pare valga più di qualsiasi
previsione: Prato ce la sta mettendo tutta per superare anche questo
scoglio e ce la farà anche stavolta.”
Link per scaricare i video: https://we.tl/t-iAJJyNeeTn
*Allegata foto con Fabia Romagnoli, Daniele Matteini e Tiziano Pieretti*
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