
(AGENPARL) – lun 27 novembre 2023 Comunicato stampa
Valore aggiunto: Milano prima per valore aggiunto pro-capite da oltre vent’anni
Ma Potenza al top per crescita, +16,4% nel 2022
Roma 27 novembre 2023 – Milano resta saldamente in testa alla classifica italiana per valore aggiunto pro-capite da oltre vent’anni, raggiungendo lo scorso anno quota 55.483 euro. Un valore tre volte e mezzo superiore a quello generato da Agrigento (15.665 euro), fanalino di coda e quasi doppio quello della media nazionale (29.703). Tuttavia, complice l’incremento dei prezzi delle materie prime, è stata Potenza la provincia che ha corso di più nel 2022 rispetto al 2021 con un incremento del valore aggiunto del 16,4% contro il 6,9% medio nazionale a prezzi correnti. A livello settoriale crescite a due cifre si rilevano in particolare in corrispondenza delle Costruzioni (10,4%), anche per effetto del superbonus 110%, e dei servizi (+10,6%), mentre l’industria in senso stretto cresce del 9,5%. Guardando al pre-pandemia, solo a Firenze il valore aggiunto prodotto resta ancora sotto i livelli precedenti al Covid segnando un calo del 4,7% nel 2022 rispetto al 2019, ma è in crescita dell’8,8% rispetto al 2021. Mentre allungando l’orizzonte all’ultimo decennio, tra il 2012 e il 2022, a mostrare maggiore vigore sono soprattutto le province più “giovani”, più “industrializzate”, più strutturate e orientate all’export.
È quanto emerge dall’analisi realizzata dal Centro Studi Tagliacarne e Unioncamere sul valore aggiunto provinciale del 2022 che è una delle tradizionali attività di misurazione dell’economia dei territori realizzata dal sistema camerale.
“L’analisi dei livelli provinciali di sviluppo evidenzia come uno dei fattori di successo e di resilienza anche a livello territoriale sia rappresentato dall’avere più motori di crescita. In particolare, guardando alle performance provinciali due sembrano quelli più rilevanti: un sistema industriale saldo e interconnesso e una capacità di attrare e far crescere la filiera dei servizi collegata al turismo. Lo ha evidenziato il Presidente di Unioncamere Andrea Prete che ha sottolineato “il tutto si è accompagnato al buon andamento dell’edilizia, in parte consistente però legato anche ai provvedimenti di incentivazione. L’apertura ai mercati internazionali si è poi dimostrata un deciso fattore propulsivo. In una fase di rallentamento che interessa l’economia europea dobbiamo perciò valorizzare queste caratteristiche per poter continuare a competere con successo”.
Nord e Sud sempre distanti, ma qualcosa si muove
L’articolazione geografica del valore aggiunto mette in risalto le differenze ancora esistenti in termini di valore aggiunto prodotto tra il Nord e il Sud del Paese. La classifica del valore aggiunto pro-capite 2022 è capitanata, infatti, da ben tre province del Nord con Milano in testa (55.483 euro), seguita da Bolzano/Bozen (49.177) e Bologna (41.737). E bisogna scorrere fino al 47esimo posto per trovare la prima provincia appartenente al Mezzogiorno. Mentre le ultime 32 posizioni sono tutte occupate da province meridionali. Ma in soli quattro anni, tra il 2019 e il 2022, diverse province del Sud si sono distinte per avere fatto sensibili passi avanti. Tra le prime dieci province che mostrano avanzamenti più significativi Potenza è migliorata di 20 posizioni, Brindisi e Matera di 7. Ed è ancora Potenza ad essere schizzata al primo posto per crescita del valore aggiunto prodotto tra il 2021 e il 2022 con un + 16,4%, seguita nella top cinque da Bolzano/Bozen (+12,4%), Trento (+11,8%), Matera (+11,5%) e Valle d’Aosta/Vallée d’Aoste (10,9%).
Tuttavia, nel complesso è il Centro Italia a registrare nel 2022 rispetto all’anno precedente una crescita più sostenuta rispetto alla media italiana (7,8% contro 6,9% a prezzi correnti) – grazie soprattutto al buon andamento della Toscana (+8,6%) e del Lazio (+ 8,1%)-, seguita da Nord est (+7,3%), Sud (+7,2%) e Nord Ovest (+6,1%).
Boom dell’edilizia al Mezzogiorno
Le costruzioni mettono il turbo soprattutto al Mezzogiorno che registra una crescita del settore del 12,3% nel 2022 verso il 2021, a fronte di un incremento medio nazionale del 10,4% anche per effetto del superbonus 110%. Sono infatti tutte del Sud anche le prime dieci province che mettono a segno gli aumenti maggiori, con Campobasso capofila (+24,4%), seguita da Salerno (+19,1%) e Benevento (19,1%). In linea, invece, l’andamento del Nord (10,3%) mentre cammina a passo più rallentato il Centro (8,3%).
Lo sprint delle costruzioni nel Sud è confermato anche guardando agli ultimi quattro anni. Tra il 2019 e il 2022, infatti, è ancora il Mezzogiorno ad avere mostrato uno scatto in più nell’edilizia crescendo del 43,9% con ben 34 delle 38 province meridionali che hanno evidenziato performance superiori all’incremento settoriale medio dell’intera Penisola del 35,6% con punte del 62% a Messina.
Turismo traina la crescita dei Servizi
La crescita del settore Servizi è tra i principali protagonisti del processo di recupero del 2022, con un incremento del 10,6% a cui ha contribuito in maniera determinante il ritorno dei flussi turistici pre-pandemici. Tanto è vero che aumenti maggiori del valore aggiunto si registrano proprio in quelle aree in cui il turismo rappresenta una risorsa importante per il complesso del territorio. A dimostrarlo sono gli andamenti del Trentino-Alto Adige/Südtirol al top della classifica regionale per crescita del valore aggiunto con +14,9%, seguito dalla Valle d’Aosta/Vallée d’Aoste +13,2% e dal Veneto con +12,4% spinto in particolare da Venezia. A livello provinciale è, comunque, il Nord-Est a mostrare dati più brillanti con Trento prima sul podio per tassi di incremento (+15,2%), Bolzano/Bozen seconda (+14,8%) e terze pari merito Padova e Venezia (ambedue +13,4%). Mentre più a rilento vanno le Isole con un terzetto tutto sardo agli ultimi posti della classifica con Cagliari (+6,7%), Oristano (+7,0%) e il Sud Sardegna (+7,1%).
Sprint di Matera, +26,9% rispetto ai livelli pre-Covid
Tutte le province italiane hanno ormai gettato alle spalle la crisi pandemica ad eccezione di Firenze. Ad allungare il passo tra il 2019 e il 2022 sono in particolare Matera con una crescita del 26,9% del valore generato, Potenza (+21,4%) e Brindisi (+15,2%). Mentre sul fronte opposto nelle ultime file prima di Firenze, che chiude la classifica con un segno negativo del 4,7%, troviamo in penultima posizione Belluno (+1,4%) preceduta da Venezia (+2,3%).
Province più “giovani” e “industrializzate” tirano la crescita dell’ultimo decennio
Tra il 2012 e il 2022 il valore aggiunto italiano è aumentato del 20,1%, ma alcune province hanno performato meglio di altre. Età media della popolazione, livello di industrializzazione, dimensioni delle imprese, vocazione all’export sembrano abbiano contribuito significativamente a fare la differenza sui territori.
Numeri alla mano le province con un’età media della popolazione più bassa crescono del 20,7% contro il +18,9% di quelle “più anziane”, con picchi di incremento del valore aggiunto prodotto a Matera (+39,2%), Bolzano/Bozen (+35,2%), Vicenza (+31,9%), Parma (+31,8%) e Treviso (+30,3%). Più in generale 8 delle 10 province maggiormente cresciute fra 2012 e 2022 si collocano tra le province più giovani d’Italia. Aumenti più elevati si registrano anche nelle province a maggior incidenza di valore aggiunto industriale (+22,6% vs +17,7%), con Potenza (37,1%) al top della classifica – anche per via delle performance dell’industria estrattiva- e
ancora al secondo e al terzo posto Vicenza e Parma. Mentre le province con una maggiore presenza di imprese grandi e una più spiccata vocazione all’export sono cresciute in ambo i casi mediamente del 21,9% -contro poco più del +15% di quelle con una minore presenza di aziende più strutturate e una più bassa propensione ad esportare- con punte a Bolzano/Bozen (+35,2%), Vicenza (31,9%) e Parma (31,8%).
GRAF 1-Variazione percentuale del valore aggiunto tra il 2021 e il 2022 a prezzi base e correnti per macro ripartizioni geografiche
Fonte: Elaborazioni su dati Centro Studi Tagliacarne – Unioncamere
Tab 1-Graduatoria delle province italiane in base al valore aggiunto a prezzi base e correnti pro-capite. Anno 2022
POS PROVINCIA VALORE AGGIUNTO PROCAPITE (EURO) VARIAZIONI POSIZIONI RISPETTO AL 2019 POS PROVINCIA VALORE AGGIUNTO PROCAPITE (EURO) VARIAZIONI POSIZIONI RISPETTO AL 2019
1 Milano 55.482,93 0 55 Lodi 27.280,66 -7
2 Bolzano/Bozen 49.176,61 0 56 Livorno 26.898,12 -2
3 Bologna 41.737,48 1 57 Biella 26.745,64 -6
4 Trento 40.513,00 1 58 Ferrara 26.336,96 -3
5 Parma 40.186,67 2 59 Asti 25.968,39 0
6 Valle d’Aosta/Vallée d’Aoste39.592,88 2 60 Pistoia 25.937,54 -2
7 Modena 38.613,31 2 61 Chieti 25.828,67 -1
8 Roma 37.546,79 -2 62 L’Aquila 25.623,01 -1
9 Reggio nell’Emilia 37.300,40 1 63 Massa-Carrara 25.156,09 0
10 Firenze 37.060,32 -7 64 Terni 25.140,11 6
11 Vicenza 36.526,69 3 65 Grosseto 24.982,09 3
12 Trieste 36.086,97 0 66 Pavia 24.469,79 -4
13 Padova 35.614,89 3 67 Pescara 24.256,98 -1
14 Genova 35.028,61 -3 68 Fermo 24.118,97 -3
15 Verona 34.928,93 2 69 Imperia 24.024,22 0
16 Piacenza 34.716,94 3 70 Latina 23.977,57 3
17 Treviso 34.308,15 3 71 Teramo 23.972,34 0
18 Brescia 33.905,11 -3 72 Verbano-Cusio-Ossola 23.948,45 -8
19 Bergamo 33.779,36 -1 73 Frosinone 23.151,94 -1
20 Cuneo 33.743,26 2 74 Bari 23.036,80 0
21 Forlì-Cesena 33.511,46 2 75 Matera 22.985,63 7
22 Cremona 32.943,15 5 76 Campobasso 22.662,61 -1
23 Belluno 32.791,70 -10 77 Sassari 21.509,52 0
24 Pisa 32.637,59 1 78 Isernia 21.398,23 0
25 Ravenna 32.451,82 3 79 Viterbo 21.065,88 -3
26 Torino 32.339,68 -5 80 Rieti 20.945,33 1
27 Pordenone 31.913,92 5 81 Napoli 20.108,90 -1
28 Udine 31.817,19 2 82 Nuoro 20.021,51 1
29 La Spezia 31.730,09 9 83 Catanzaro 19.986,23 -4
30 Mantova 31.526,58 -1 84 Brindisi 19.616,63 7
31 Ancona 31.327,58 6 85 Salerno 19.489,55 1
32 Monza e della Brianza 31.218,74 2 86 Oristano 19.413,03 1
33 Lecco 31.206,47 -2 87 Palermo 19.192,79 -3
34 Siena 31.072,52 -1 88 Taranto 18.952,99 4
35 Novara 31.053,36 0 89 Messina 18.798,17 -1
36 Prato 30.858,45 -12 90 Foggia 18.727,49 -1
37 Venezia 30.652,99 -11 91 Avellino 18.704,74 -1
38 Vercelli 29.858,51 9 92 Catania 18.688,28 -7
39 Lucca 29.547,89 7 93 Ragusa 18.218,78 0
40 Sondrio 29.543,26 -4 94 Reggio Calabria 18.019,72 1
41 Varese 29.095,72 -1 95 Benevento 18.011,94 4
42 Savona 28.897,95 8 96 Lecce 17.968,52 1
43 Rimini 28.854,84 -4 97 Caserta 17.930,56 1
44 Arezzo 28.788,55 -3 98 Siracusa 17.853,65 -4
45 Pesaro e Urbino 28.677,39 4 99 Crotone 17.572,48 -3
46 Alessandria 28.673,86 -2 100 Barletta-Andria-Trani 16.775,83 1
48 Ascoli Piceno 28.062,82 8 102 Sud Sardegna 16.538,77 3
49 Perugia 27.796,98 4 103 Enna 16.444,46 0
50 Cagliari 27.605,38 -7 104 Vibo Valentia 16.372,46 -2
51 Como 27.519,91 -6 105 Trapani 16.257,84 -5
52 Macerata 27.507,44 0 106 Cosenza 15.794,49 -2
53 Rovigo 27.438,81 4 107 Agrigento 15.665,42 0
54 Gorizia 27.284,92 -12 ITALIA 29.702,96
Fonte: Elaborazioni su dati Centro Studi Tagliacarne – Unioncamere e Istat
Tab 2-Graduatoria delle province italiane in base alla variazione percentuale del valore aggiunto a prezzi base e correnti fra 2021 e 2022
POS PROVINCIA VARIAZIONE PERCENTUALE POS PROVINCIA VARIAZIONE PERCENTUALE
1 Potenza 16,4 55 Modena 6,3
2 Bolzano/Bozen 12,4 56 Macerata 6,3
3 Trento 11,8 57 Catanzaro 6,2
4 Matera 11,5 58 Crotone 6,2
5 Valle d’Aosta/Vallée d’Aoste10,9 59 Parma 6,2
6 Latina 10,4 60 Milano 6,2
7 Savona 10,1 61 Cremona 6,1
8 Genova 10,0 62 Bologna 6,1
9 Frosinone 9,8 63 Agrigento 6,0
10 La Spezia 9,4 64 Sud Sardegna 6,0
11 Prato 9,3 65 Forlì-Cesena 6,0
12 Lucca 9,3 66 Monza e della Brianza 6,0
13 Firenze 8,8 67 Cosenza 6,0
14 Arezzo 8,8 68 Trapani 6,0
15 Brindisi 8,8 69 Ravenna 6,0
16 Pisa 8,5 70 Sondrio 6,0
17 Venezia 8,3 71 Lecco 6,0
18 Livorno 8,2 72 Ancona 6,0
19 Padova 8,1 73 Sassari 5,9
20 Imperia 8,1 74 Pesaro e Urbino 5,9
21 Campobasso 8,0 75 Brescia 5,9
22 Pistoia 8,0 76 Trieste 5,9
23 Bari 8,0 77 Mantova 5,8
24 Siena 8,0 78 Siracusa 5,8
25 Rieti 7,9 79 Pavia 5,7
26 Verona 7,8 80 Gorizia 5,7
27 Roma 7,8 81 Como 5,7
28 Barletta-Andria-Trani 7,7 82 Fermo 5,7
29 Lecce 7,7 83 Lodi 5,6
30 Belluno 7,7 84 Vercelli 5,6
31 Massa-Carrara 7,7 85 Reggio nell’Emilia 5,6
32 Grosseto 7,7 86 Enna 5,5
33 Isernia 7,5 87 Oristano 5,5
34 Vicenza 7,3 88 Varese 5,4
35 Napoli 7,3 89 Udine 5,4
36 Benevento 7,3 90 Nuoro 5,4
37 Viterbo 7,1 91 Novara 5,4
38 Rovigo 7,0 92 Caltanissetta 5,4
39 Catania 6,9 93 Perugia 5,3
40 Reggio Calabria 6,9 94 Verbano-Cusio-Ossola 5,1
41 Taranto 6,8 95 Cagliari 5,1
42 Salerno 6,8 96 Ferrara 5,1
43 Vibo Valentia 6,8 97 Alessandria 4,8
44 Avellino 6,7 98 Pordenone 4,7
45 Foggia 6,6 99 Terni 4,7
46 Treviso 6,6 100 Biella 4,7
47 Rimini 6,6 101 Torino 4,6
48 Ascoli Piceno 6,5 102 Teramo 4,5
49 Caserta 6,5 103 Cuneo 4,5
50 Messina 6,4 104 Pescara 4,4
51 Bergamo 6,4 105 Asti 4,3
52 Ragusa 6,3 106 Chieti 4,1
53 Piacenza 6,3 107 L’Aquila 3,7
54 Palermo 6,3 ITALIA 6,9
Fonte: Elaborazioni su dati Centro Studi Tagliacarne – Unioncamere
Tab 3-Graduatoria delle province italiane in base alla variazione percentuale del valore aggiunto a prezzi base e correnti delle costruzioni fra 2021 e 2022
POS PROVINCIA VAR.PERC. 2021-2022 VAR.PERC. 2019-2022 POS PROVINCIA VAR.PERC. 2021-2022 VAR.PERC. 2019-2022
1 Campobasso 24,4 59,6 55 Cosenza 9,6 50,0
2 Salerno 19,1 36,2 56 Pordenone 9,4 23,1
3 Benevento 19,1 37,0 57 Matera 9,4 48,7
4 Avellino 17,5 46,3 58 Bologna 9,2 42,3
5 Lecce 17,4 47,9 59 Cremona 9,2 41,8
6 Napoli 17,4 38,2 60 Varese 9,1 25,2
7 Isernia 16,3 58,0 61 Verbano-Cusio-Ossola 9,1 25,6
8 Foggia 15,9 50,1 62 Lecco 8,8 35,3
9 Bari 15,8 52,6 63 Grosseto 8,8 25,9
10 Caserta 15,5 48,8 64 Piacenza 8,8 41,5
11 Potenza 15,5 42,0 65 Rimini 8,6 51,1
12 Taranto 15,4 36,3 66 Rieti 8,5 25,2
13 Macerata 14,6 39,9 67 Sassari 8,5 31,4
14 Pesaro e Urbino 14,6 47,9 68 Crotone 8,4 46,6
15 Ascoli Piceno 14,4 50,2 69 Forlì-Cesena 8,3 53,7
16 Barletta-Andria-Trani 14,3 40,1 70 Cuneo 8,1 30,3
17 Ancona 14,1 39,3 71 Siracusa 7,5 55,5
18 Imperia 14,1 46,9 72 Parma 7,4 51,5
19 Brindisi 13,9 38,7 73 Torino 7,4 35,9
20 Verona 13,8 32,5 74 Siena 7,3 35,0
21 Cagliari 13,6 33,0 75 Udine 7,3 17,0
22 Pavia 13,3 32,9 76 Lucca 7,3 16,0
23 Mantova 13,2 45,1 77 Prato 7,2 15,5
24 Monza e della Brianza 13,2 43,9 78 Pistoia 7,2 16,4
25 Savona 13,1 22,8 79 Livorno 7,0 12,7
26 Padova 12,8 36,5 80 Bolzano/Bozen 6,9 26,1
27 Treviso 12,8 38,7 81 Novara 6,6 34,2
28 Venezia 12,5 18,8 82 Vercelli 6,6 28,1
29 Vibo Valentia 12,3 61,8 83 Biella 6,5 26,1
30 Oristano 12,3 51,8 84 Firenze 6,4 19,6
31 Brescia 12,3 44,3 85 Caltanissetta 6,3 37,1
32 Bergamo 12,1 48,5 86 Alessandria 6,2 17,7
33 La Spezia 12,1 47,3 87 Palermo 6,2 52,4
34 Vicenza 12,1 29,2 88 Chieti 6,0 22,5
35 Ferrara 12,0 34,5 89 Massa-Carrara 6,0 15,9
36 Genova 11,9 22,2 90 Gorizia 5,9 16,0
37 Belluno 11,8 33,4 91 Ragusa 5,8 52,8
38 Lodi 11,6 28,1 92 Arezzo 5,7 14,5
39 Fermo 11,5 43,8 93 L’Aquila 5,6 36,9
40 Frosinone 11,5 30,2 94 Enna 5,6 41,4
41 Rovigo 11,4 33,0 95 Asti 5,6 27,5
42 Sondrio 11,2 29,3 96 Messina 5,5 62,1
43 Latina 11,2 28,4 97 Agrigento 5,3 50,8
44 Sud Sardegna 11,2 38,9 98 Trieste 5,3 8,9
45 Nuoro 11,1 53,7 99 Catania 5,1 42,1
46 Milano 10,8 43,4 100 Trapani 5,0 35,6
47 Viterbo 10,6 24,3 101 Pisa 4,8 21,7
48 Modena 10,4 51,8 102 Teramo 4,2 38,4
49 Ravenna 10,4 25,5 103 Trento 4,0 16,8
50 Como 10,2 31,7 104 Valle d’Aosta/Vallée d’Aoste3,6 18,3
51 Reggio nell’Emilia 10,2 35,4 105 Pescara 3,1 44,2
52 Catanzaro 10,1 53,5 106 Perugia -4,3 31,0
53 Roma 10,0 22,3 107 Terni -6,5 27,5
54 Reggio Calabria 10,0 53,8 ITALIA 10,4 35,6
Fonte: Elaborazioni su dati Centro Studi Tagliacarne – Unioncamere
Tab 4-Graduatoria delle province italiane in base alla variazione percentuale del valore aggiunto a prezzi base e correnti dei servizi di base fra 2021 e 2022
POS PROVINCIA VAR.PERC. 2021-2022 VAR.PERC. 2019-2022 POS PROVINCIA VAR.PERC. 2021-2022 VAR.PERC. 2019-2022
1 Trento 15,2 8,2 55 Treviso 10,5 9,7
2 Bolzano/Bozen 14,8 11,9 56 Caserta 10,4 18,1
3 Padova 13,4 11,8 57 Taranto 10,4 11,0
4 Venezia 13,4 -7,0 58 Ancona 10,3 14,5
5 Valle d’Aosta/Vallée d’Aoste13,2 11,2 59 Catania 10,3 0,9
6 Arezzo 13,0 8,0 60 Frosinone 10,2 5,2
7 Vicenza 12,9 21,1 61 Sondrio 10,2 -1,0
8 Vibo Valentia 12,8 4,6 62 Trieste 10,2 8,1
9 Massa-Carrara 12,6 2,4 63 Salerno 10,2 8,5
10 Grosseto 12,6 11,3 64 Milano 10,1 15,3
11 Firenze 12,6 -23,0 65 Reggio nell’Emilia 10,1 7,4
12 Pistoia 12,4 6,8 66 Agrigento 10,1 0,1
13 Prato 12,3 7,9 67 Potenza 10,1 15,3
14 Brindisi 12,3 8,2 68 Ravenna 10,1 16,4
15 Livorno 12,3 9,6 69 Sassari 10,1 4,4
16 Genova 12,1 -12,5 70 Roma 10,1 1,0
17 Savona 12,0 23,1 71 Caltanissetta 10,1 3,8
18 Verona 12,0 12,4 72 Novara 10,1 6,5
19 Belluno 12,0 -22,5 73 Lodi 10,0 7,6
20 Verbano-Cusio-Ossola 11,9 -5,8 74 Ferrara 10,0 7,2
21 Modena 11,9 8,7 75 Alessandria 10,0 -5,4
22 Ragusa 11,9 5,2 76 La Spezia 9,9 -4,3
23 Lucca 11,8 3,2 77 Pescara 9,8 -1,6
24 Pisa 11,7 -1,4 78 Macerata 9,7 8,9
25 Siena 11,6 -8,7 79 Catanzaro 9,6 1,5
26 Campobasso 11,5 7,4 80 L’Aquila 9,5 -0,6
27 Viterbo 11,5 3,5 81 Messina 9,4 1,4
28 Bologna 11,3 5,5 82 Lecco 9,3 3,6
29 Reggio Calabria 11,3 9,4 83 Asti 9,3 4,3
30 Barletta-Andria-Trani 11,3 12,1 84 Fermo 9,3 2,7
31 Trapani 11,3 4,2 85 Como 9,3 -5,1
32 Lecce 11,3 11,8 86 Varese 9,3 -5,3
33 Forlì-Cesena 11,3 11,5 87 Teramo 9,2 0,4
34 Foggia 11,3 11,7 88 Torino 9,2 2,9
35 Siracusa 11,2 4,5 89 Brescia 9,1 3,9
36 Bari 11,2 11,8 90 Matera 9,0 20,3
37 Ascoli Piceno 11,2 16,9 91 Cremona 9,0 22,0
38 Pordenone 11,1 13,8 92 Bergamo 8,8 -1,9
39 Imperia 11,1 1,2 93 Terni 8,7 15,7
40 Isernia 11,1 3,0 94 Perugia 8,6 7,8
41 Gorizia 11,1 7,8 95 Nuoro 8,4 7,9
42 Mantova 11,0 3,4 96 Benevento 8,4 9,6
43 Palermo 11,0 5,7 97 Avellino 8,3 8,7
44 Enna 10,9 12,1 98 Crotone 8,2 4,7
45 Rimini 10,9 -0,1 99 Rieti 8,2 14,9
46 Cosenza 10,8 4,6 100 Biella 8,1 6,1
47 Rovigo 10,8 18,9 101 Latina 8,1 6,2
48 Napoli 10,7 7,1 102 Chieti 8,0 3,8
49 Pavia 10,6 1,1 103 Cuneo 7,6 6,6
50 Pesaro e Urbino 10,6 14,2 104 Vercelli 7,1 25,6
51 Monza e della Brianza 10,6 13,3 105 Sud Sardegna 7,1 13,6
52 Piacenza 10,6 12,9 106 Oristano 7,0 14,2
53 Udine 10,6 7,5 107 Cagliari 6,7 8,6
54 Parma 10,5 9,4 ITALIA 10,6 5,8
Fonte: Elaborazioni su dati Centro Studi Tagliacarne – Unioncamere
Tab.5-Graduatoria delle province italiane in base alla variazione percentuale del valore aggiunto a prezzi base e correnti fra 2019 e 2022
POS PROVINCIA VARIAZIONE PERCENTUALE POS PROVINCIA VARIAZIONE PERCENTUALE
1 Matera 26,9 55 Messina 9,1
2 Potenza 21,4 56 Bologna 9,1
3 Brindisi 15,2 57 Livorno 8,8
4 Latina 15,1 58 Sassari 8,4
5 Vercelli 15,0 59 Agrigento 8,4
6 Vicenza 14,5 60 Palermo 8,3
7 Ascoli Piceno 14,4 61 Avellino 8,2
8 Caltanissetta 14,0 62 Napoli 8,1
9 Trento 14,0 63 Pistoia 8,1
10 Parma 13,9 64 Mantova 8,1
11 Rieti 13,8 65 Teramo 8,0
12 Bolzano/Bozen 13,5 66 Reggio Calabria 8,0
13 Caserta 13,2 67 Lodi 8,0
14 Padova 13,1 68 Udine 7,9
15 Rovigo 13,0 69 Bergamo 7,9
16 Piacenza 12,8 70 Trapani 7,7
17 Perugia 12,8 71 Massa-Carrara 7,6
18 Lecce 12,7 72 Vibo Valentia 7,5
19 Bari 12,7 73 Viterbo 7,5
20 Treviso 12,5 74 Catania 7,4
21 Savona 12,5 75 Imperia 7,3
22 La Spezia 12,4 76 Brescia 7,3
23 Lucca 12,4 77 Lecco 7,1
24 Modena 12,1 78 Siracusa 7,0
25 Verona 12,0 79 Frosinone 7,0
26 Sud Sardegna 12,0 80 Catanzaro 6,9
27 Taranto 11,9 81 Ferrara 6,8
28 Valle d’Aosta/Vallée d’Aoste11,8 82 Chieti 6,7
29 Barletta-Andria-Trani 11,6 83 Asti 6,7
30 Benevento 11,2 84 Cosenza 6,7
31 Oristano 11,1 85 L’Aquila 6,5
32 Pesaro e Urbino 11,1 86 Siena 6,3
33 Ravenna 11,1 87 Arezzo 6,2
34 Isernia 11,1 88 Pescara 6,0
35 Cuneo 11,0 89 Torino 5,7
36 Forlì-Cesena 11,0 90 Alessandria 5,7
37 Reggio nell’Emilia 10,8 91 Roma 5,3
38 Ragusa 10,7 92 Crotone 5,1
39 Ancona 10,7 93 Pavia 5,1
40 Trieste 10,7 94 Varese 4,9
41 Pordenone 10,6 95 Biella 4,6
42 Nuoro 10,6 96 Como 4,5
43 Cremona 10,6 97 Genova 4,5
44 Pisa 10,3 98 Prato 4,4
45 Terni 10,2 99 Sondrio 4,4
46 Macerata 10,2 100 Rimini 4,2
47 Grosseto 10,2 101 Cagliari 3,9
48 Salerno 10,1 102 Fermo 3,9
49 Enna 10,0 103 Verbano-Cusio-Ossola 3,5
50 Monza e della Brianza 9,9 104 Gorizia 3,2
51 Campobasso 9,7 105 Venezia 2,3
52 Milano 9,6 106 Belluno 1,4
53 Novara 9,6 107 Firenze -4,7
54 Foggia 9,3 ITALIA 8,6
Fonte: Elaborazioni su dati Centro Studi Tagliacarne – Unioncamere
Fig.1-Variazione percentuale del valore aggiunto a prezzi base e correnti fra gli anni 2019 e 2022 nelle province italiane
Fonte: Elaborazioni su dati Centro Studi Tagliacarne – Unioncamere
Fig.2-Variazione percentuale del valore aggiunto ai prezzi base e correnti fra gli anni 2021 e 2022 nelle province italiane
Fonte: Elaborazioni su dati Centro Studi Tagliacarne – Unioncamere