
(AGENPARL) – gio 16 novembre 2023 1523-2023. Le più strane e belle invenzioni del mondo” presentata questa
mattina a Palazzo Vecchio alla presenza della vicesindaca Alessia Bettini,
di Carlo Francini, Responsabile Firenze Patrimonio Mondiale e rapporti con
UNESCO, di Valentina Gensini, responsabile della mediazione MUS.E e
direttrice scientifica della mostra e Alessandra Baroni, curatrice della
mostra.
Da questo link è possibile scaricare una selezione di foto della mostra:
In allegato alcune immagini di allestimento,
Grazie dell’attenzione
Ludovica
Comunicato stampa
*Giovanni Stradano a Firenze 1523-2023.*
*Le più strane e belle invenzioni del mondo*
direzione scientifica e coordinamento generale di
Carlo Francini e Valentina Zucchi
a cura di Alessandra Baroni
Museo di Palazzo Vecchio – Firenze
*Dal 17 novembre 2023 al 18 febbraio 2024*
*Firenze, 16 novembre 2023* – Firenze dedica per la prima volta al
pittore *Giovanni
Stradano* (Jan van der Straet, Bruges 1523 – Firenze 1605) una mostra a
Palazzo Vecchio per i cinquecento anni dalla sua nascita. Un evento
eccezionale per un artista fiammingo che molto operò per la città nella
quale scelse di vivere fino alla fine dei suoi ottantadue anni.
*“Giovanni Stradano a Firenze 1523-2023. Le più strane e belle invenzioni
del mondo”* è il titolo della mostra che prende vita al *Museo di Palazzo
Vecchio* di Firenze dal *17 novembre 2023* al 18 febbraio 2024 per
celebrare questo straordinario artista. Promossa dal *Comune di Firenze –
Ufficio Patrimonio Mondiale e Rapporti con UNESCO* e *MUS.E*, con il
supporto del Ministero del Turismo, la direzione scientifica e il
coordinamento generale di *Carlo Francini* e *Valentina Zucchi* e la
curatela di *Alessandra Baroni*, l’esposizione conta circa *ottanta opere*
tra *dipinti, disegni, stampe, libri, arazzi e strumenti* e offre un
approfondimento inedito su Stradano, che fu il principale e più
versatile *collaboratore
di Giorgio Vasari* nella decorazione di Palazzo Vecchio.
Qui Giovanni Stradano fu impegnato per molti anni nella *decorazione delle
stanze nuove* – fra cui gli appartamenti dedicati agli Dei terrestri,
ovvero i Medici, le stanze di Eleonora di Toledo, lo Studiolo di Francesco
I – e della Sala grande, nota come Salone dei Cinquecento, contribuendo a
un’opera ricca e complessa con la sua personale cifra stilistica.
*Ritrattista*, *paesaggista* e soprattutto *disegnatore originale*,
Stradano fu anche *Accademico del Disegno* sin dalla fondazione della
prestigiosa istituzione voluta da Cosimo I de’ Medici nel 1563. Giorgio
Vasari, secondo il quale Stradano ebbe “buon disegno, bonissimi capricci,
molta invenzione e buon modo di colorire”, si affidò a lui per molte opere
tra cui l’originale dipinto per la *Battaglia di Scannagallo*, emblema
della vittoria di Firenze su Siena, e i celebri arazzi delle *Cacce*,
destinati alla villa di Poggio a Caiano.
“*Una mostra che vuole riconnettere la cittadinanza con il proprio
patrimonio culturale attraverso gli eventi e i personaggi della storia
fiorentina* – ha detto la vicesindaca e assessora alla Cultura *Alessia
Bettini* -, *accendendo i riflettori su Giovanni Stradano e sull’importanza
di questo artista per la nostra città e per Palazzo Vecchio. Un’occasione
per scoprire da vicino uno degli artefici della grandiosità del palazzo, in
un suggestivo e innovativo confronto tra disegni e opere, su cui si fonda
la chiave di lettura della mostra. Una monografica che si inserisce nel
progetto di valorizzazione delle ricorrenze e dei centenari portato avanti
dall’Ufficio Firenze Patrimonio mondiale e rapporti con Unesco come
elemento di identità e al tempo stesso di apertura e integrazione,
simboleggiato proprio dalla storia fiorentina dell’artista fiammingo*”.
“*L’occasione del quinto centenario della nascita di Giovanni Stradano ci
ha offerto la possibilità di proporre una mostra monografica dedicata ad un
artista che possiamo ammirare e godere, alzando lo sguardo verso le pareti
e gli impalcati lignei, soprattutto dentro le stanze di Palazzo Vecchio* –
spiega *Carlo Francini*, Responsabile Firenze Patrimonio Mondiale e
rapporti con UNESCO e direttore scientifico della mostra – *Difatti, molti
dei disegni preparatori esposti nella mostra sono posti in diretto
collegamento con le stesse opere finite di Stradano nel palazzo, andando a
supportare la comprensione di Giovanni Stradano artefice. Aver riportato
Giovanni Stradano in Palazzo Vecchio vuole essere un segnale chiaro e
deciso: è possibile, anzi doveroso, ricreare le connessioni tra gli
artefici che si sono avvicendati nel palazzo e le loro opere, per far
conoscere sempre di più ai fiorentini, e a coloro che vivono nella nostra
città per lungo o brevissimo tempo, le vicende e le storie di quanti
operarono dentro le “mura maternali” vasariane*”.
“*Si tratta di una mostra epocale per Palazzo Vecchio, che ne esalta la
storia restituendone la ricchezza, la complessità e l’originalità –
*spiega *Valentina
Zucchi*, responsabile della mediazione MUS.E e direttrice scientifica della
mostra -.* Condividere con il pubblico un approfondimento sull’artista
fiammingo Giovanni Stradano, al fianco di Giorgio Vasari per molti anni nel
rinnovamento della reggia medicea e largamente apprezzato dai Medici anche
oltre, è l’occasione per comprendere la portata del fermento che
caratterizzò Firenze nella seconda metà del Cinquecento e per approfondire
la conoscenza di un grande protagonista dell’arte di quel tempo, capace di
intrecciare la propria cifra nordica con le sensibilità italiane ma anche
di cogliere le stupefacenti novità dell’età moderna, interpretandole con
acume e creatività*”
*“**La mostra* – spiega la curatrice *Alessandra Baroni* – *offre una rara
occasione per capire in che modo nasce un capolavoro complesso
iconograficamente come la decorazione delle pareti e delle tavole di
Palazzo Vecchio, un’opera davvero corale e una celebrazione della potenza
militare e tecnologica della Firenze di Cosimo I. Andare con lo sguardo
dagli spettacolari disegni di Stradano ai dipinti, agli arazzi penso sia
un’esperienza unica per il visitatore. Stradano poi comprese presto, prima
di tanti altri, che riprodurre le sue invenzioni nelle stampa avrebbe
moltiplicato e prolungato all’infinito il loro successo e la sua fama*”.
*Sei le sezioni *allestite *lungo il percorso museale*, dove *le opere
della mostra* sono poste in *dialogo* armonioso e proficuo *con i dipinti
che Stradano stesso eseguì in palazzo*, con l’intento di offrire uno
sguardo approfondito sulla decorazione che tuttora è possibile apprezzare
nelle sale ma anche sulla sua originale modernità creativa, con prestiti
importanti dal *Musée du Louvre di Parigi*, dall’*Albertina Museum di
Vienna* e dal *Rijksmuseum di Amsterdam*, ma anche dal *Museo di San Matteo
di Pisa*, dall’*Istituto Nazionale della Grafica di Roma*, dai *Musei
Civici di Milano*, dalle *Gallerie degli Uffizi*, dal *Museo Nazionale del
Bargello*, dalla *Biblioteca Nazionale di Firenze*, dalla *Biblioteca
Medicea Laurenziana* e altre importanti collezioni pubbliche e private.
Se un ampio rilievo è dato alle *opere nate in seno alla corte fiorentina*
fino al 1574, a queste *si affiancano i dipinti di altre prestigiose
committenze* e i disegni per *stampe calcografiche di interesse scientifico
e geografico*, a cui Stradano si dedicò con passione nella seconda parte
della sua vita, divenendo “pictor celeberrimus” lodato universalmente,
anche da Vasari, per le “più strane e belle invenzioni del mondo”. Fra
queste spicca la serie *Nova Reperta*, dedicata alle invenzioni dell’età
moderna che cambiarono la vita dell’umanità – dalla polvere pirica alla
stampa a caratteri mobili, dalla coltivazione del baco da seta a quella
della canna da zucchero, dalla produzione degli orologi a quella degli
occhiali: è questo il cuore dell’ultima sezione della mostra, che pone in
dialogo una splendida selezione di disegni e di stampe con un più ampio
percorso di ridefinizione delle potenzialità del sapere e dei confini del
mondo, entro cui assume un risalto particolare la scoperta dell’America.
*Dal 25 novembre* sono previste *visite guidate* per giovani e adulti tutti
i sabati e tutte le domeniche alle h15. Per i *bambini e le loro famiglie*
è proposto, la domenica alle 11.45, al laboratorio artistico *“Nel segno di