
(AGENPARL) – lun 13 novembre 2023 [image: image.png]
*LE VIE DEI TESORI chiude la sua diciassettesima edizione*
*Numeri da pre pandemia: raggiunte le 255 mila presenze*
*La spesa generata dai turisti supera i 7 milioni e mezzo di euro. **Indice
di gradimento oltre il 90 per cento. *
*Palermo arriva a 160 mila visitatori **Catania supera le 18 mila presenze
e così anche il Trapanese. *
*A Palermo il luogo più visitato è Palazzo Costantino, **la “villa dei
mostri” di Bagheria quello più amato nel resto della Sicilia*
*Cresce la community: 101 mila follower su Facebook e 37 mila su Instagram*
*VIE DEI TESORI _ FOTO FESTIVAL E VIDEO MONTATO *
PALERMO 11 novembre 2023. Un’invasione pacifica, “affamata” di bellezza, di
voglia di condivisione, di riappropriazione. Con numeri che portano
indietro il calendario a quel famoso 2019 in cui il turismo aveva raggiunto
livelli impensabili. *Le Vie dei Tesori batte se stessa e quest’anno
raggiunge le 255 mila presenze *in quasi tre mesi di festival in cui, oltre
alle città piccole e grandi, sono scesi in campo per il terzo anno anche i
borghi *spalmati *su tutta l’Isola. *Palermo arriva a 160mila visitatori *–
il sito più amato è il diruto Palazzo Costantino ai Quattro Canti – ;*
Catania, con Acireale, ha una nuova impennata e supera i 18 mila
partecipanti*, segno che il festival inizia a radicarsi anche nella Sicilia
orientale, con un incremento del 14 per cento rispetto all’anno scorso.
Quest’anno l’exploit tra le altre città è toccato a *Bagheria*, trascinata
dalla “villa dei mostri”. *Alcamo* ha aggiunto un bel 15 per cento ai
numeri ottimi del suo debutto, lo scorso anno; e con *Trapani, Marsala e
Mazara* mette insieme altre 18 mila presenze nell’intera provincia.
*Messina* ha ottimi numeri e *Sciacca* raggiunge buoni risultati; *botto *nel
centro Sicilia con *Enna* e *Caltanissetta* che “volano”. Buona performance
nel Val di Noto, tra *Ragusa* e *Scicli,* con *Noto* che ha proposto
un’edizione-gioiello di soli quattro luoghi. Funzionano molto bene le altre
città della provincia di Palermo, *Termini Imerese, Carini *e la new entry
*Corleone*. E, fuori dalla Sicilia, sempre presente e con ottimi numeri,
anche *Mantova.*
“*Le Vie dei Tesori è uno strumento interessante per riscoprire la propria
città e non solo*” spiega *Maria Concetta Antinoro*, Dirigente generale
dell’assessorato regionale al Turismo, mentre per *Maurizio Carta*,
assessore alla Rigenerazione del Comune di Palermo, “*il festival da 17
anni mette in scena la città: non solo ne racconta alcune porzioni, ma la
fa vedere in maniera diversa. Progressivamente. Mi piace questo ruolo
civile delle Vie dei Tesori: una piattaforma, un sensore e forse anche uno
stimolo al buon governo della città*”. Strategico come sempre il rapporto
con l’Università, con professori che hanno guidato spesso visite e
passeggiate, testimoniando lo spirito originario e più profondo della
manifestazione – ideata proprio per l’Ateneo di Palermo nel 2006 – quello
di trasferire conoscenza fuori dagli ambiti accademici.
“*Finiamo con una gioia incredibile, 255 mila presenze, oltre sette milioni
di euro di indotto prodotto sul territorio in termini di viaggi,
ristoranti, acquisti dei visitatori* – interviene *Laura Anello*,
presidente della Fondazione Le Vie dei Tesori – *Ma soprattutto 1500
ragazzi delle scuole che hanno accompagnato i senior a raccontare i posti.
Un grande laboratorio collettivo in cui i visitatori sono solo un pezzo di
questo racconto. Grazie a tutti coloro che hanno fatto parte di questo
progetto*”. Una rete fattiva quindi, un’esperienza formativa che passa
anche dalla preparazione e dallo studio di questi 1500 ragazzi che hanno
poi “raccontato” i siti ai visitatori. A *Palermo, ma anche a Marsala e a
Catania*, i bambini (anche i più piccini) hanno potuto contare su visite e
laboratori, hanno scoperto palazzi, studiato percorsi, partecipato a
visite-gioco prendendo spunto da racconti e libri. E ancora, le decine di
esperienze e passeggiate, le teatralizzazioni, gli spettacoli e i concerti
negli antichi palazzi, le visite guidate e le degustazioni a contatto con i
produttori, parte dei percorsi del *Terre del Tesori fest*, costruito con
l’assessorato regionale Agricoltura. L’intero festival può contare sul
supporto del main sponsor *UniCredit*, del sostegno di *Poste Italiane *(e
a Palermo di *AMG Gas*), ma ha saputo mettere in rete Regione, Atenei,
Comuni, Diocesi, gestori privati, istituzioni dello Stato, proprietari di
palazzi nobiliari, produttori.
Interessante l’identikit del visitatore-tipo e l’analisi dei
rilevamenti *dell’OTIE
(Osservatorio sul turismo nelle isole europee), presentati dal presidente
Giovanni Ruggieri,* docente di Economia del Turismo all’Università di
Palermo, nel corso della conferenza stampa finale allo stand
dell’assessorato regionale al Turismo, nel corso della BTE – Borsa del
Turismo Extralberghiero. “*Le Vie dei Tesori hanno confermato il trend
degli anni passati: si è creato un effetto domino, di aggregazione e
compartecipazione: c’è l’esperienza attraverso il racconto*” spiega *Ruggeri.
*Nei quasi tre mesi di festival, sono giunti 68.520 turisti nelle grandi
città, registrando un ulteriore *aumento del 13 per cento* rispetto alla
scorsa edizione: è la conferma che si pianifica la vacanza in Sicilia sulle
date del festival. La spesa complessiva generata dai turisti durante le
di *451.425,88
euro* per città. La spesa media giornaliera per turista-visitatore è salita
a 120 euro, con un incremento del 10 per cento rispetto al 2022. Il 30 per
cento dei visitatori ha scelto di esplorare luoghi in comuni diversi:
aumenta quindi il cosiddetto “turismo di mobilità”, autorganizzato ed
autonomo. Notevole l’impatto economico su *Palermo, che raggiunge i
di lavoro annue (ULA), e conferma l’importanza economica e occupazionale
della manifestazione per la città. In sintesi, i dati dell’analisi OTIE
sottolineano come Le Vie dei Tesori promuovano la Sicilia a 360 gradi, e
incrementino l’interesse dei visitatori per l’ampia offerta culturale della
Sicilia.
*IL FESTIVAL POTENTE ATTRATTORE CULTURALE*. Le Vie dei Tesori orienta le
scelte dei turisti: il 35,9 per cento – in base alle risposte date ai
questionari distribuiti – dichiara di aver scelto la Sicilia sul programma
del festival, il 30,2 per cento lo ha considerato come un fattore
abbastanza determinante; il 13 per cento ha specificato *di essere venuto o
rimasto solo* per Le Vie dei Tesori. Insomma, il festival sta emergendo
sempre più come un potente attrattore culturale, autonomo rispetto alle
tradizionali attrazioni offerte dalle città. È ormai una tappa fissa nel
calendario di viaggio dei partecipanti, imperdibile nella programmazione
delle esperienze culturali. Il 14 per cento dei visitatori ha appreso del
festival una volta arrivati in città: quindi l’effetto-domino gioca un
ruolo significativo per coinvolgere un pubblico ancora più ampio.
*INDICE DI GRADIMENTO. OLTRE 90 PER CENTO. *L’indice di gradimento è
entusiasmante per l’esperienza complessiva del Festival: il 50 per cento
esprime una soddisfazione massima sul festival, sorpreso dalla bellezza dei
luoghi visitati; e un 40,5 per cento aggiunge di aver gradito molto la
visita. Tra i punti di forza, la narrazione e l’interpretazione
coinvolgente sui luoghi. Scendendo nei dettagli, l’88 per cento si dice
molto soddisfatto della visita, ma soprattutto della scoperta di storie e
fatti inediti in posti già conosciuti. Il 99,5 per cento degli intervistati
consiglia vivamente la visita alla città con la formula delle Vie dei
Tesori; il 61,5 per cento desidererebbe un ampliamento ad altri periodi
dell’anno o comunque ai weekend tra gennaio e marzo. Il 35 per cento dei
turisti rimane almeno tre notti, il 18 per cento da quattro a sei notti, e
il 34 per cento meno di tre notti. Si preferiscono B&B (41,2 per cento),
appartamenti (35 per cento), e solo il 12 per cento opta per gli alberghi.
*I CITTADINI-VIAGGIATORI.* Completare il programma di visite, esplorare
altri luoghi in Sicilia e cercare autenticità: la comunità si sente
coinvolta. Il 74,5 per cento dei residenti nelle città del festival si
trasforma in visitatori. Tra gli intervistati, il 20 per cento è composto
da turisti o escursionisti, una buona percentuale è formata da studenti o
lavoratori fuori sede. Sono apprezzate le visite ben organizzate e
suggeriti servizi navetta o collegamenti tra i luoghi. C’è la richiesta di
orari più flessibili, soprattutto per i siti più popolari, ma anche
seminari o momenti di approfondimento nei luoghi.
*IDENTIKIT DEL VISITATORE.* I visitatori più coinvolti sono i giovani tra i
18 e i 35 anni (35,3 per cento) e le persone tra i 50 e i 70 anni (38 per
cento); la metà è laureato, e apprezza molto l’esperienza diretta e
l’interazione con i narratori locali. *Il 79,2 per cento degli intervistati
ha già partecipato al festival in passato,* ma *cresce la quota di chi che
partecipa per la prima volta*, attribuibile all’afflusso di turisti,
escursionisti e viaggiatori casuali in città. Il 63 per cento conosce già
il programma delle Vie dei Tesori, il 20 per cento lo ha scoperto tramite
passaparola tra amici, parenti o conoscenti che hanno già partecipato. La
visita ai luoghi è spesso un’esperienza condivisa: il 30 per cento con
amici, il 32 per cento con il partner e il 23 per cento con la famiglia.
L’intero festival continua la sua poderosa valanga web e social, e da
questa edizione può contare sul nuovo sito, oltre alla APP già lanciata lo
scorso anno: quest’anno le visualizzazioni durante i due mesi di settembre
anche i contenuti approfonditi poi dal magazine. *La community è cresciuta
ancora e tocca i 101 mila follower su Facebook e 37 mila su Instagram.*
*I BORGHI DEI TESORI.* Ai numeri delle due tranche autunnali nelle città,
vanno sommate le presenze della terza edizione dei *Borghi dei Tesori Fest*,
che si è svolta in tre weekend a cavallo tra metà agosto e settembre; e ha
coinvolto piccoli centri siciliani che sono stati festosamente raggiunti da
visitatori appassionati e curiosi alla ricerca di luoghi poco conosciuti,
tradizioni radicate ma anche esperienze innovative. I 35 piccoli comuni
siciliani che hanno aderito alla seconda edizione dei *Borghi dei Tesori
fest *toccano insieme *le 12 mila presenze*, con una media di 338 visite
per ciascun borgo. Nei comuni che hanno partecipato al *Borghi dei Tesori
fest*, il coinvolgimento di oltre 500 giovani, con il supporto di *IGT*, fa
parte di un processo di rigenerazione sociale e di riappropriazione
identitaria che Le Vie dei Tesori conduce con i Comuni, per far riscoprire
uno straordinario patrimonio nascosto, favorire la nascita di nuovi
itinerari turistici, contrastare processi di spopolamento. E due mesi fa
sono stati resi noti anche i due progetti di rigenerazione urbana vincitori
della seconda edizione del *Premio Borghi dei Tesori*, a cui hanno
partecipato tutti i comuni (oltre 60) membri dell’associazione: hanno vinto
la realizzazione di un sentiero didattico con un *cannocchiale panoramico* per
osservare i grifoni, presentato da *Alcara Li Fusi* (ME); e il restauro
dell’ingresso a *uno degli eremi più belli della Sicilia, quello di**
Caltabellotta **(AG)**.* Li hanno scelti i follower che hanno votato
durante il contest online lanciato dalla Fondazione Le Vie dei Tesori e
dalla Fondazione Sicilia.
Anche quest’anno, come lo scorso, il borgo di *Chiusa Sclafani* è stato
quello più amato dal pubblico: qui tutta la comunità si è impegnata nel
racconto dei suoi luoghi e ha riaperto un antico monastero ed educandato
dove sono state ricostruite le stanze delle orfanelle. Ottime performance
per *Caltabellotta*, *Petralia Soprana*, *Sambuca,* e la new entry *Balestrate
*con il suo racconto legato al mare. Un progetto, quello dei borghi, che
cresce per interesse e attrattività, e riesce ad incanalare flussi
turistici di visitatori che amano esperienze lontano dalle metropoli, a
stretto contatto con le comunità locali. Un progetto che rappresenta oggi
una delle sfide più importanti delle Vie dei Tesori.
*LE CITTÀ DELLE VIE DEI TESORI.* La corsa verso i nomi pre-pandemia è
inarrestabile, il pubblico è tornato a riempire le città di Palermo e
Catania, e il mese di ottobre non è mai stato così frequentato, con
alberghi e B&B pienissimi tanto che sono state affittate anche strutture
nelle cittadine della fascia extraurbana. E’ continuata la “lezione”
acquistata durante i mesi di forzato distanziamento: l’abitudine alla
prenotazione delle visite guidate e delle esperienze è rimasta, anzi si è
accresciuta anche se il pubblico è tornato ad acquistare i coupon sul
posto, seguendo le suggestioni della guida o dell’app. Spesso sold out le
esperienze, gli spettacoli, la musica, i laboratori artigianali e le
passeggiate d’autore (soprattutto quelle al Molo Trapezoidale di Palermo,
condotte proprio dai fautori della sua rinascita) alla scoperta dei luoghi,
anche fuori porta. Si è arrivati ad un bilanciamento tra percorsi green,
trekking, siti aperti, visite fuori porta, e spazi urbani e condivisi,
monumenti, palazzi riscoperti.
Tra le diciassette città siciliane (più l’ormai sempre presente Mantova),
*Palermo* svetta con le sue *160 mila presenze* in cinque weekend e si
conferma uno degli appuntamenti culturali più importanti del Sud Italia.
Segue *Catania* (con la vicina Acireale) che nello stesso periodo mette
insieme oltre *18mila *visitatori, 1300 in più rispetto allo scorso anno.
Nelle altre città il Festival si è svolto invece in tre weekend, dieci
città a settembre e altre cinque a ottobre.
Si conferma l’attrattività del Trapanese che mette insieme ben *18.884
presenze*, trainate proprio da *Trapani *che conferma la performance dello
scorso anno, e conta 9125 presenze: quest’anno la novità dell’antica Corte
delle Ninfee ha messo insieme numeri a più cifre. La sorpresa arriva
invece dalla piccola *Alcamo *che partecipava al festival per la seconda
volta: stavolta accanto ai due castelli, ecco la possibilità di salire
sulla cupola, colta da ben *4474** visitatori*, *di fatto un aumento del 15
per cento. **Marsala* ha puntato su un blocco forte di siti archeologici,
sulla sicurezza delle sue cantine e sulle esperienze, e sfiorato le *tremila
presenze*, mentre *Mazara del Vallo *sull’apertura del complesso del
Vescovado e sulle case d’artista, amati da quasi 2300 visitatori. *Messina*
ha confermato la buona performance dello scorso anno e riaperto la
Prefettura: i visitatori sono stati *5493*. Dopo l’exploit del 2022,
*Enna *sembrava
aver raggiunto il suo massimo: è invece no, è cresciuta ancora aggiungendo
un altro 10 per cento, fino a *5426 visitatori*. Ma l’incremento più forte
è di *Caltanissetta* che ha voluto fortemente scommettere sui suoi luoghi
ma anche sulle esperienze fuori porta, mettendo insieme un numero alto, *5127
visitatori*. Nel Ragusano stavolta il capoluogo non si è fatto battere: le
chiese gioiello di *Ragusa* e i due luoghi inediti hanno raccolto 3783
visitatori, mentre la piccola *Scicli*, il gioiello barocco, ha voluto
scommettere sugli scorci inediti e le passeggiate monumentali che hanno
registrato 3026 presenze; poco lontana, sempre nel cuore del barocco, è
ritornata nel festival anche *Noto* per un’edizione-gioiello (di soli
quattro luoghi e due percorsi) apprezzata comunque da 1536 visitatori.
Infine *Sciacca* ha mostrato le sue chiese più nascoste e delicate, i
laboratori di ceramisti e corallari, i percorsi fuori porta: sono piaciuti
a 2557 visitatori.
Folto il drappello del Palermitano, dove quest’anno l’exploit è toccato sul
serio a *Bagheria* che ha quasi raddoppiare i suoi numeri, trascinata dalla
“Villa dei Mostri”, che le ha permesso di toccare le 7161 presenze; segue
agguerrita, ma distaccata, *Termini Imerese* con i suoi 3524 visitatori,
poi *Carini* con il suo percorso lungo oratori e organi monumentali, (2721)
e infine la new entry, *Corleone* il cui bel programma ha raccolto 2005
visitatori. Infine *Mantova*, unica tappa fuori dall’Isola dove il festival
si svolge ormai da sei anni e dove quest’anno sono state raggiunte le *4037
presenze, *tutti appassionati degli straordinari spazi del Teatro
Scientifico o della Scala Santa.
*I LUOGHI PIU’ VISITATI DEL FESTIVAL*
*I THE BEST OF A PALERMO*
*Palermo mantiene la palma dei luoghi in assoluto più visitati dell’intero
festival: **con un testa a testa tra il fascino diruto di** Palazzo
Costantino **e i marmi mischi e le allegorie barocche della **chiesa di
Santa Caterina*: ma stavolta vince la residenza sui Quattro Canti e mette
insieme *9123 visitatori. *Una sorpresa sul podio di bronzo visto che
appartiene a un luogo normalmente aperto come la *Casina Cinese* dove si è
ascoltata la storia di Ferdinando e Carolina di Borbone; segue il *Teatro
Politeama*, che ha condotto alla scoperta delle sale e della terrazza, fin
quasi alla famosa quadriga; poi *P**alazzo Oneto di Sperlinga* che mostra
baldanzoso il suo restauro nel segno dell’arte contemporanea; l’*oratorio
della Carità di San Pietro ai Crociferi *con lo spettacolo inatteso della
cappella affrescata dal Borremans (a poca distanza dai Quattro Canti,
quindi sull’identica direttrice dei siti più visitati). La sorpresa di
quest’anno, la chiesetta che tutti hanno notato almeno una volta uscendo
dalla città, la dolce *San Ciro *abbarbicata alla montagna – è stato
l’arcivescovo Lorefice a voler portare, durante il festival, il suo
apprezzamento alla comunità – si accompagna alle “grotte” e al bunker della
seconda guerra; superano di poco l’*oratorio del SS. Rosario in Santa Cita*,
uno dei capolavori barocchi di Giacomo Serpotta, e addirittura il *monastero
Santa Caterina *con il suo chiostro colmo di dolci profumi. Grande successo
anche per l’alcova del vicerè a *Porta Nuova *– dove gli ingressi erano
contingentati e le visite consentite dal Comando Militare Esercito Sicilia
-, per le misteriose *catacombe di Porta d’Ossuna *(che nel weekend dei
Morti hanno fatto parte di un circuito promosso dalla Città Metropolitana);
per palazzo Ex Ministeri che sta completando il suo restauro; e per
l’*aeroporto
di Boccadifalco*, un vero hub di visite ed esperienze (per tutti,
l’amatissimo Piper) che nel penultimo weekend ha avuto un exploit di
ingresso per la Festa dell’Aeronautica.
*I SETTE LUOGHI PIU’ VISITATI NELLE ALTRE CITTÀ*.
Il luogo più visitato fuori Palermo è stata senza dubbio *Villa Palagonia a
Bagheria* che ha messo insieme 2494 presenze: la storia straordinaria della
residenza nobiliare, i famosi “mostri” in tufo, i saloni sontuosi, tutto
contribuisce ad un racconto imperdibile. Il secondo luogo siciliano più
amato (1431 visitatori) è nella seconda “capitana” del festival, Catania: è
l’elegante *palazzo Scuderi Libertini*, l’unico che rimanda allo stile
rinascimentale fiorentino, e che conserva tappezzerie e arredi d’epoca. Da
un capo all’altro della Sicilia: il terzo luogo più visitato con le sue
1667 presenze è invece a Enna ed è il *Castello di Lombardia* (1248
ingressi) che ha aperto alcune sale poco conosciute e da cui si ottiene un
panorama straordinario. Di Trapani e della *Corte delle Ninfee* (932) si è
detto, ma la tampina da vicino Messina con *Forte san Salvatore* (906) e la
sua straordinaria vista sullo Stretto. A poca distanza, un luogo importante
e centrale come il *Castello dei Conti di Modica* di Alcamo (871) e
praticamente vicinissima, *Villa Testasecca* per la quale si sono messi in
coda gli stessi nisseni.
*I LUOGHI PIÙ VISITATI, CITTÀ PER CITTÀ.*
Rigoroso ordine alfabetico, ogni città ha i suoi grandi “amori” che il
pubblico ha dimostrato di apprezzare: si parte da *Alcamo* è stata una vera
sorpresa e qui si è andati per castelli: quello “urbano” dei conti di
Modica stavolta l’ha spuntata sull’arroccato maniero di Calatubo, seguiti
dalla vista straordinaria e inedita dalla cupola della Chiesa Madre. Eccoci
a *Bagheria*: oltre a Villa Palagonia, molto amati sia *Palazzo Butera* con
i suoi soffitti affrescati, che la villa fortificata nota come il *castello
di San Marco*. A *Caltanissetta*, dove ha spopolato Villa Testasecca, è
stato molto amato quel gioiello dal significato importante che è la chiesa
di Santa Maria degli Angeli; e la Torre del Magistrato, sito inedito di
quest’anno dalla forte valenza storica. Eccoci a *Carini* dove le
preferenze ricalcano quelle dello scorso anno: il castello La Grua
Talamanca (con 676 ingressi) è stato il sito più amato, seguito dai
cunicoli delle catacombe paleocristiane di Villagrazia di Carini e dalla
bellissima Chiesa degli Agonizzanti con il suo trionfo rococò. Di Palazzo
Scuderi Libertini a *Catania *abbiamo già detto, ma lo tallonano da presso
sia il nero Castello Ursino che ha aperto fossato e corte che il
camminamento aereo di San Nicolò l’Arena.* Corleone *è stata una new entry
molto amata e qui il salto della* c*ascata delle due Rocche (e l’ambiente
incontaminato che la abbraccia) l’ha fatta da padrona (412 presenze); poi
il vicino monastero del Santissimo Salvatore con la sua vista sulla
vallata, e il diruto e pressoché sconosciuto ex Ospedale dei Bianchi. Di *Enna
*e del Castello di Lombardia si è già detto, ma seguono da vicino sia il
museo multimediale dedicato alle Confraternite del Venerdì Santo
(inaugurato ad aprile scorso) che il Palazzo della Cultura con le sue
collezioni. *Marsala* e *Mazara* procedono sempre di pari passo: la prima
ha accolto 335 visitatori nella vertiginosa scala a chiocciola del
Campanile del Carmine; poi alle Cantine Pellegrino, tra le botti di rovere