
(AGENPARL) – ven 27 ottobre 2023 Lettera aperta
Al Presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli
All?Assessore al Commercio della Regione Marche Andrea Maria Antonini
Ai Sindaci e agli Assessori al Commercio dei Comuni della provincia di
Pesaro e Urbino
La questione dei saldi, troppo anticipati rispetto alle reali esigenze del
mercato, si fa sempre più problematica per le imprese. Quest?anno, in
particolare, la data di inizio delle vendite di fine stagione fissata al
primo sabato di gennaio, contrasta in maniera eclatante con le condizioni
climatiche quasi estive che stiamo ancora vivendo. Ciò comporta, ed è facile
prevederlo, che la maggior parte degli articoli invernali, finora di fatto
improponibili, siano ancora invenduti. L?inizio dei saldi, insomma, non
rappresenterebbe più un?opportunità per risollevare i bilanci e smaltire le
rimanenze di magazzino, ma diventerebbe un?ulteriore penalizzazione per gli
operatori, costretti a ?svendere? i capi di stagione quando la stagione non
è ancora iniziata. A questo si aggiungono problemi ormai cronici per il
settore: dalla concorrenza della grande distribuzione a quella, spietata,
delle grandi piattaforme del commercio elettronico. Queste ultime possono
permettersi prezzi competitivi tutto l?anno perché attuano economie di
scala, contano su costi ridotti in fatto di personale e di infrastrutture e,
non lo dimentichiamo, hanno un regime fiscale differente rispetto a quello
imposto ai ?negozi fisici?.
Rivolgiamo, quindi, un appello alla Regione Marche e alle istituzioni locali
perché si attui un intervento deciso che posticipi al 1 marzo 2023 la data
d?inizio dei saldi invernali. La conseguenza, altrimenti, è che le
stragrande maggioranza delle imprese del commercio ?tradizionale? ?
soprattutto del settore abbigliamento, calzature e accessori – non abbiano
un sufficiente lasso di tempo per commercializzare le merci a prezzo pieno e
siano, nel concreto, a rischio chiusura. E questo è un rischio che non
possiamo correre, perché significherebbe perdere una fetta importante della
nostra economia, posti di lavoro e imprese per lo più familiari, che sono,
inoltre, presidi di sicurezza e luoghi di socialità per centri storici e
quartieri, oltre che attività che offrono servizi vicini al cittadino e,
quindi, importanti anche in termini di qualità della vita. Auspichiamo che
l?intervento richiesto, immediato e straordinario, preceda una comunque
indispensabile revisione delle regole sulle vendite di fine stagione,
comprese quelle effettuate on line, sulla quale Fismo Confesercenti,
sindacato delle imprese del settore abbigliamento, sta sensibilizzando la
politica anche a livello nazionale.
Siamo certi che le nostre Istituzioni prenderanno a cuore questa battaglia e
non lasceranno cadere nel vuoto il grido d?allarme che proviene da migliaia
di imprese e che riguarda il loro futuro e quello di altrettanti lavoratori.
Alessandro Ligurgo – Direttore Confesercenti Pesaro Urbino
Davide Ippaso – Resp. Sindacale Confesercenti Pesaro Urbino