
(AGENPARL) – mar 19 settembre 2023 Biennale della Sostenibilità
Ricerca ed Innovazione al servizio dell’economia blu sostenibile
Nuove tecnologie e partnership pubblico-private per risolvere i problemi concreti del territorio dall’innalzamento dei mari al granchio blu
Venezia, 19 settembre – Comunità scientifica, imprese, istituzioni locali e comunitarie si sono incontrati oggi nell’Isola di San Servolo per illustrare le iniziative più recenti e il nuovo approccio di ricerca sostenuto dall’Unione Europea per lo sviluppo di un’economia blu capace di contemperare le esigenze della crescita economica con quelle della sostenibilità ambientale e sociale. L’incontro intitolato “Ricerca ed Innovazione per l’economia blu sostenibile: il paradigma di Venezia e le prospettive europee” si inseriva nel calendario di eventi della Biennale della Sostenibilità 2023 con l’organizzazione di Fondazione Venezia Capitale Mondiale della Sostenibilità / Venice Sustainability Foundation (FVCMS/VSF), CNR e CORILA, il supporto di The European House – Ambrosetti, Consorzio Venezia Nuova, Ve.La S.p.A. e il sostegno di Alilaguna, San Servolo Servizi Metropolitani di Venezia e Venice International University.
“Nella giornata odierna si è evidenziato quanto l’economia blu sia centrale nella politica comunitaria a 360 gradi. Ciò si comprende anche dall’intensità con cui il mondo della ricerca scientifica ha affrontato il tema” commenta Giorgio Chiarion Casoni – Direttore di InvestEU and financial institutions, DG per gli Affari economici e finanziari, Commissione Europea, cui erano affidate le conclusioni dell’incontro. “L’Unione Europea pone grande attenzione a tale tipo di economia, con finanziamenti che arrivano a oltre 500 milioni di euro di fondi strutturali. A questi, poi, si aggiungono altrettanti fondi dall’Italia. L’economia blu è sostenuta anche attraverso il Pnrr con oltre il miliardo di euro. L’obiettivo principale di questa fase è la transizione da ‘blue economy’ a ‘sustainable blue economy’”.
E il settore sembra mostrare un notevole fermento. “I fondi – spiega Chiarion Casoni – devono essere spesi in un lasso temporale breve, il che dimostra che c’è un interesse concreto da parte dell’Europa ad accelerare gli investimenti in questo settore. La prossima grande sfida è quella di attrarre su questo tema anche investimenti sostanziali da parte del privato, necessari per lo sviluppo dell’economia del mare. Una ricerca europea mostra che tra l’80 e il 90 per cento degli investitori privati è interessato ad investire in questo settore”.
Ad aprire i lavori gli interventi di: Simone Cason, Amministratore unico San Servolo, Renato Brunetta, Presidente dalla Fondazione Venezia Capitale Mondiale della Sostenibilità / Venice Sustainability Foundation (FVCMS/VSF), Massimiliano De Martin, Assessore Urbanistica Comune di Venezia e Maria Chiara Carrozza, Presidente Cnr.
“Parlare di economia blu significa coniugare la sostenibilità ambientale allo sviluppo economico e questo può avvenire solo vincendo la sfida dello sviluppo del mare” dichiara Renato Brunetta, presidente dalla Fondazione Venezia Capitale Mondiale della Sostenibilità / Venice Sustainability Foundation (FVCMS/VSF), “L’Italia con la sua posizione al centro del Mediterraneo può cogliere le possibilità offerte da uno spostamento a sud del baricentro della storia che sta avvenendo anche per motivi di approvvigionamento energetico”. In questo scenario “Venezia torna ad essere città mondo perché rappresenta questo paradigma”. Il capoluogo lagunare è oggi centro di sviluppo di scienza e tecnologia, grazie anche al CNR che qui ha una sua sede storica, e lo è stato anche in passato come dimostrerà la prossima mostra curata dall’Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti e dedicata ai progetti scientifici nati a Venezia negli ultimi due secoli. A Venezia è nato poi il Mose, “il più grande progetto di ingegneria idraulica mobile al mondo – ricorda il presidente Brunetta – che vogliamo donare all’estero dove c’è esigenza di sistemi di protezione di questo tipo per combattere l’innalzamento del medio mare”.
“La scienza e la ricerca ci aiutano a comprendere i fenomeni del cambiamento climatico e ad affrontarne la sfida con soluzioni tecnologiche adeguate” sottolinea Maria Chiara Carrozza Presidente CNR. “Il Mose è emblema di queste soluzioni tecnologiche che ci aiuteranno nel prossimo futuro”. Quanto al ruolo di Venezia, la presidente Carrozza ha sottolineato che “Venezia è storicamente legata al CNR dove ha sede ISMAR, fiore all’occhiello della ricerca sul mare”. Forte anche la collaborazione con gli atenei, Ca’ Foscari, che ospita anche l’Istituto di scienze polari, e Iuav con cui “abbiamo in progetto di realizzare qui a Venezia il Biodiversity Science Gateway, un luogo d’incontro sul concetto di sostenibilità”. “L’incontro di oggi – conclude Carrozza – dimostra anche quanto siano importanti le partnership a livello europeo, alleanze pubblico-privato in cui la Commissione Europea crede e che rappresentano un investimento sul futuro per portare innovazione nella società”.
Nel corso della mattinata esperti e portavoce del mondo produttivo e delle istituzioni hanno animato tre tavole rotonde approfondendo il ruolo della ricerca e dell’innovazione nella crescita blu sostenibile e gli strumenti offerti dalla Sustainable Blue Economy Partnership, uno dei partenariati di ricerca co-finanziati all’interno di Horizon Europe e l’unico a guida italiana. In chiusura una tavola rotonda sull’esperienza dei cluster industriali e della ricerca, sia In Europa che nel Mediterraneo ed un approfondimento emblematico sul tema dei rapporti tra scienza e mondo produttivo, quella del “granchio blu”. “Un problema grave” testimonia Marina Montedoro Direttore Coldiretti Veneto “Quest’anno abbiamo catturato circa 4.000 quintali di granchi blu in soli tre mesi, è un predatore che si ciba anche di molluschi, è un problema sia a livello economico sia ecologico. Prevediamo un crollo del 70-90% del reddito dei pescatori che vivono dell’allevamento dei molluschi. Servono politiche di sostegno alla categoria ma anche politiche circolari che aiutino a smaltire i granchi catturati. Sono in corso esperimenti in laboratorio che vedono l’utilizzo del granchio per alimentare impianti di biodigestione e dunque per produrre energia e calore. Possibile anche l’utilizzo dei gusci come polimeri additivi per interventi vari quali la manutenzione delle strade”.
Il prossimo appuntamento del ciclo della Biennale della Sostenibilità 2023 sarà il 13 ottobre sul tema delle prospettive di sviluppo della filiera dell’idrogeno in Veneto.
Fondazione Venezia Capitale Mondiale della Sostenibilità/Venice Sustainability Foundation (FVCMS/VSF)
Costituita il 14 marzo 2022, sotto il patrocinio del Governo italiano, la FVCMS/VSF opera per la realizzazione di un nuovo modello di sostenibilità per Venezia e il suo intorno geografico che consenta di ricreare in forma stabile quell’esperienza di fruizione (residenziale, lavorativa, turistica) che per secoli hanno reso questi luoghi senza eguali.
La Fondazione è composta da un partenariato articolato, formato dagli enti territoriali regionali e locali, dalle principali istituzioni culturali e accademiche veneziane e da un gruppo di grandi imprese interessate allo sviluppo sostenibile dell’intorno veneziano. Soci fondatori della FVCMS/VSF sono: Regione del Veneto, Comune di Venezia, Università Ca’ Foscari Venezia, Università Iuav di Venezia, Accademia delle Belle Arti, Conservatorio di musica Benedetto Marcello, Fondazione Cini, Confindustria Veneto, Snam, Eni, Enel Italia, Generali, Boston Consulting Group. Soci co-fondatori della FVCMS/VSF sono: Alilaguna, Almaviva, Amazon, AdSP del Mare Adriatico settentrionale, Autostrade per l’Italia, Concessioni Autostradali Venete, Camera di Commercio Venezia e Rovigo, Cassa Depositi e Prestiti, Consiglio Nazionale delle Ricerche, Eagle Pictures, Edison, Enfinity, Ferrovie dello Stato Italiane, Fincantieri, Fondazione Compagnia di San Paolo, Fondazione di Venezia, Infinity Hub, Invitalia, Leonardo, Marsilio, Microsoft, Poste Italiane, PricewaterhouseCoopers, San Lorenzo, Gruppo SAVE, Sorgente Group, Terna, The European House – Ambrosetti, TIM, Umana, Venice International University. Ne è presidente il prof. Renato Brunetta, con vicepresidenti Luca Zaia, presidente della Regione del Veneto, e Luigi Brugnaro, sindaco di Venezia. Per maggiori informazioni: http://www.vsf.foundation.
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CORILA – Consorzio per il coordinamento delle ricerche inerenti al sistema lagunare di Venezia
CORILA è un’associazione no-profit tra l’Università Ca’ Foscari di Venezia, l’Università Iuav di Venezia, l’Università di Padova, il Consiglio Nazionale delle Ricerche e l’Istituto Nazionale di Oceanografia e Geofisica Sperimentale. È un organismo di ricerca vigilato dal Ministero dell’Università e della Ricerca, il cui Ministro fa parte del Comitato di Indirizzo e Controllo per la salvaguardia di Venezia, presieduto dal Presidente del Consiglio. La struttura operativa di CORILA è composta da ricercatori che svolgono attività di coordinamento scientifico, attività di integrazione interdisciplinare e funzioni di gestione. CORILA coordina le attività di ricerca sulla laguna di Venezia e partecipa anche a numerosi progetti finanziati dall’Unione Europea, offrendo Venezia e la sua laguna come “sito di studio”, ed è in stretto contatto con diversi uffici delle Nazioni Unite (UNESCO, UNDRR, UNEP, ecc.). Venezia può essere considerata un grande laboratorio per condurre ricerche interdisciplinari sui cambiamenti climatici.
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Il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) è un Ente pubblico di ricerca nazionale con competenze multidisciplinari, vigilato dal Ministero dell’Università e della Ricerca (MUR). Fondato nel 1923, ha il compito di realizzare progetti di ricerca scientifica nei principali settori della conoscenza e di applicarne i risultati per lo sviluppo del Paese, promuovendo l’innovazione, l’internazionalizzazione del "sistema ricerca" e favorendo la competitività del sistema industriale. Ogni giorno, il CNR affronta le sfide del nostro tempo in molteplici settori: salute dell’uomo e del pianeta, ambiente ed energia, alimentazione e agricoltura sostenibile, trasporti e sistemi di produzione, ICT, nuovi materiali, sensori e aerospazio. Ma anche scienze umane e tutela del patrimonio culturale, scienze sociali, bioetica, scienze e tecnologie quantistiche, intelligenza artificiale, tecnologie abilitanti.
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