
(AGENPARL) – gio 14 settembre 2023 Bassano del Grappa: scappa dalla comunità e torna a casa
Esasperato dalla mancanza di ascolto prende il treno e torna a casa. Anche dopo l’intervento di
Carabinieri e Operatori ha mantenuto la sua volontà di restare con i suoi cari.
Bassano del Grappa. Ieri a Bassano si è consumato un grave caso di mala assistenza sociale che ha
messo in pericolo un ragazzo di soli 13 anni. La mamma ha aperto la porta trovandosi davanti il figlio
Roberto (nome di fantasia) che era scappato dalla comunità. Dopo un momento di shock, lo ha
abbracciato a lungo e sono entrambi scoppiati in un pianto profondo.
Mamma e bambino felici
La mamma ci riferisce che il figlio ha preso il treno dalla comunità in cui si trovava a circa 100
chilometri di distanza ed è tornato a casa mettendosi, ovviamente, in pericolo. Per fortuna è andato
tutto bene.
Il ragazzo ha detto che voleva stare con la sua mamma, con i suoi cagnolini e con i suoi affetti più
cari.
Nonostante la Corte di Appello di Venezia avesse disposto il graduale rientro in famiglia del bambino,
dato che le ragioni che inizialmente avevano determinato il suo allontanamento si erano rivelate
insussistenti, lui continuava ad essere collocato in comunità contro la sua volontà. Poteva vedere la
mamma solo poche ore alla settimana. Recentemente aveva anche manifestato la volontà di iniziare
una scuola ad indirizzo economico, ma anche su questo non era stato ascoltato. Della vicenda si
stava interessando persino il Consolato della Repubblica Ceca che aveva mandato una lettera scritta
ai Servizi Sociali competenti.
Il legale della famiglia ci ha fatto sapere che: “Negli ultimi mesi nessuno provvedeva a dare riscontro
alle mail che inviavo al servizio. Sono stata completamente ignorata. Anche le richieste di
appuntamento che la dottoressa della mamma mi rivolgeva per una richiesta di appuntamento al
servizio, venivano puntualmente disattese. Credo che la situazione sia addirittura kafkiana! Per
quanto riguarda il minore, non ho notizie se non quelle che mi vengono riferite dalla madre, e che
quindi sia esasperato proprio per questa situazione di limbo in cui sta vivendo. È stanco, infatti la
madre mi diceva che non ne poteva più e non vedeva l’ora di tornare a casa.”
La storia di Roberto è tragica. Anni fa, era stato allontanato dalla famiglia e collocato in una
comunità dove aveva subito fortissimi ricatti, minacce e umiliazioni che hanno lasciato delle
profonde ferite nella sua anima. Dopo le denunce della mamma era stato spostato in un’altra
struttura. Ci preme segnalare che quella struttura è ancora aperta.
Nella nuova comunità stava molto meglio, ma continuava a manifestare, inascoltato, la sua volontà
di tornare a casa. Il disagio nasceva naturalmente dal vivere quotidianamente con persone estranee,
dalla normale aspirazione di tornare a casa con la mamma e i propri cari per riprendere una vita
regolare come tutti i ragazzini della sua età e di non sentirsi un ragazzo diverso dagli altri.
Dopo aver tentato inutilmente di essere ascoltato e dopo aver compreso che i suoi bisogni non
venivano minimamente rispettati, ha preso il coraggio a due mani ed è tornato a casa da solo.
Riteniamo che non sia accettabile che un ragazzo debba commettere un gesto talmente estremo, e
che gli operatori dei servizi sociali che si sono occupati del caso dovrebbero come minimo essere
sospesi dalla gestione di questa famiglia e forse anche di tutte le famiglie e di tutti i minori.
Torniamo a quanto è accaduto. Dopo il lungo abbraccio sono entrati in casa e la mamma ha cercato
di farlo ragionare per tornare in comunità. Tuttavia Roberto è rimasto fermo e immobile sulle sue
decisioni spiegandole le aspirazioni e necessità che lo avevano spinto a farlo. Quindi la mamma ha
avvisato la Comunità e i Carabinieri di Bassano del Grappa. L’intervento dei Carabinieri è stato molto
professionale e sono stati anche molto gentili. Hanno cercato a spiegare al ragazzino la necessità di
tornare in comunità ma non c’è stato nulla da fare. Roberto ha anche raccontato gli abusi subiti nella
comunità precedente, la situazione attuale e il fatto che non c’era stato nessun rispetto nei suoi
confronti da parte del Servizio Sociale. I Carabinieri stessi hanno confermato che è un ragazzino
molto intelligente, posato e tranquillo, augurandogli di risolvere presto la cosa nel migliore dei modi.
Nel frattempo è arrivato un responsabile dei servizi sociali che, a differenza dei Carabinieri, non si è
dimostrato empatico ma arrogante; ha persino minacciato Roberto dicendogli che la sua posizione
sarebbe peggiorata. La mamma ha chiesto spiegazioni di queste minacce senza ottenere risposta.
Inoltre quest’operatore si è rifiutato di entrare in casa per parlare da solo con Roberto come gli
aveva chiesto la mamma.
Alla fine sia l’operatore sia i Carabinieri sono andati via Roberto è rimasto a casa.
Questa mattina gli operatori della comunità sono venuti a casa e hanno parlato con Roberto per
cercare di convincerlo a tornare in comunità. Sono stati molto gentili ed empatici e dopo aver capito
che quella era la volontà del ragazzino hanno deciso di lasciarlo a casa con la mamma.
Ora il Tribunale verrà informato e ci auguriamo che Roberto venga sentito dal Giudice per fare
finalmente giustizia.
Ricordiamo che a Bassano del Grappa, l’8 luglio del corrente anno si era tenuta una manifestazione
davanti al Municipio (Bassano del Grappa Sit-in 8 Luglio per i bambini strappati e psichiatrizzati :
Aiutare i bambini a casa loro è possibile) da parte dei genitori che si lamentavano degli
allontanamenti ingiustificati e della psichiatrizzazione dei bambini di Bassano. Pare infatti che a
Bassano ci siano ben 50 bambini sotto psicofarmaci. Alla manifestazione erano intervenuti anche
Piero Puschiavo, Presidente dell’Associazione Culturale Progetto Nazionale e il Prof. Gianluca
Pietrosante, Consigliere Comunale di Bassano del Grappa, manifestando in un video (A BASSANO
DEL GRAPPA (VI) CON L’ASSOCIAZIONE FAMIGLIE UNITE PER I BAMBINI) il loro appoggio e un
impegno concreto volto a trovare una soluzione ai problemi posti dai genitori.
Associazione Famiglie Unite per i Bambini
Locandina della manifestazione